martedì 6 dicembre 2011

Lingotto Gianduia e Mandarino














Le operazioni di marketing basate sul concetto di qualità sembrano avere tutto lo stesso imprinting concettuale e funzionale.
Mi riferisco a quelle attività commerciali gastronomiche (gelaterie, pizzerie, osterie, pasticcerie, bar) di recente restyling o di nuova proposizione sul mercato.
Arredi essenziali di lusso, dallo stile minimale finto povero o 'arrangiato', studiato nel design fino all'ultima venatura del legno, colori chiari, accessori accattivanti all'occhio e poche scritte alle pareti tutte improntate alla filosofia del saper vivere. "Qualità", questa parola probabilmente non la si leggerà mai in suddetti luoghi, ma trasuda sangue nel suo essere maliziosamente presente nelle liste di ingredienti usati poste a vista dei clienti e nelle quali si citano le provenienze inderogabilmente 'bio' o di nicchia, in descrizioni di modalità di preparazione 'come una volta', in gestualità volutamente lente e leggermente supponenti.
Per ragioni prettamente economiche non ho alti termini di paragone per i ristoranti ma per bar, pizzerie, pasticcerie, rivendite alimentari pseudo-specializzate e non da meno le gelaterie posso dire di aver notato l'adozione 'generalista' di questo tipo di approccio alla clientela.
Va da sè che operazioni di immagini analoghe hanno sempre un loro ritorno immediato e questo è dovuto alla natura umana che fonda su vanità e curiosità qualsiasi impianto caratteriale, anche quello che si mostra più emancipato da questi due piccoli demoni dai quali nessuno è esente.
Nel caso mio quindi, essere appassionato di cucina e sapere che con tre euro posso provare un gelato eccezionale di un nuovo gurù del 'freddo' o un cornetto pasta brioche 'cresciuto' con lieviti naturali è la corretta premessa alla passeggiatina nel week-end per capire se i miei sedimentati, ed il più delle volte 'casalinghi' riferimenti del palato, possono essere scalzati da un professionista.
In particolar modo la mia esperienza trova una sua maggiore estensione nel campo delle gelaterie.
Per golosità infatti oltre che per innocente diletto infantile mi diverto a provare il gelato artigianale nelle rivendite più disparate. Quelle più segnalate, quelle semplicemente indicate da qualche amico o conoscente, quelle che mi ispirano, quelle che erano una garanzia e che mi piace verifare quanto lo siano ancora, quelle alle quali sono legato per ricordi affettivi caratterizzanti un preciso passaggio personale, quelle incrociate per caso, quelle nelle quale mai entrerei se non per il gusto dell'ennesima prova.
Questa strada è condotta con la santa che mi sopporta, nulla di che ed ultimamente pur se a distanza si è aggiunto anche un amico, lo Zio Piero, con il quale in modo del tutto non programmato ci siamo confrontati su alcune delle tappe parallelamente condivise.
C'è da dire in generale che non sono mancati giudizi leggermente contrastanti sul piano del gusto, inezie ad onor del vero, mai invece una divergenza su quello dell'ironia del gioco da 'degustatori cialtroni' che non rendo pubblico proprio per non svilirlo agli occhi di chi invece più o meno sottilmente potrebbe leggerci altro.
Gli scambi dissacranti sarebbero infatti più eloquenti, soprattutto considerando la buona vena canzonatoria del mio caro amico Piero, ma va da sè che un gioco da ragazzini rimane bello se tenuto all'interno delle mura della discrezione e questo non per mancato rispetto verso chi legge quanto per implicita comprensione che certi momenti non devono avere un risvolto pubblico.
Un divertissement per appassionati che non ha un impegno economico particolare, che si presta anche ad ottimo pretesto per passeggiatine dall'effetto "decompressione" con la mia lei nel fine settimana, cosa chiedere di più.
Ecco che alla lunga però qualche semplice constatazione va fatta.
Non scendo nel particolare, raccontandovi casomai di quella nuova gelateria per la quale ho dovuto fare una fila di 35 minuti per prendere un gelato normalissimo ma venduto come se lo avessero ottenuto attraverso una acceleratore di particelle sotto il GranSasso.
Spesso mi sono trovato di fronte a situazioni che più o meno possono riassumersi nei seguenti tratti caratterizzanti:

- Fattore quantità. Il gelato mette allegria servirlo in porzioni da nosocomio non aiuta, spegne il sorriso, da un senso di gioia incompiuta, acuisce quella vocina che sentiamo dentro e che vorrebbe che prendessimo per il bavero non il commesso di turno ma il gestore del locale per sbatterlo senza grandi remore sul bancone laccato bianco a ricordargli che non si può fare margine di guadagno anche sul superfluo, per spiegargli che una coppetta nella quale il contenuto non eccede mai la circonferenza superiore senza alcuno sbuffo di gusto merita di essere corretto con una mazza chiodata, non altro. Basta poco per la felicità, vedersela negare per un nonnulla da al gelato stesso una sottile nota amara che non andrà mai via.

- Fattore qualità. Qui cade l'asino il più delle volte. Se infatti il viso perplesso trova ragione di coesistere con una coppettina infima in mano, a quel punto aumentano le aspettative sul fattore qualità. Il passaggio mentale è sempre lo stesso:"...grandissimo professionista di questa ceppa fino a prova contraria, affermi, anzi giuri su i tuoi figli che ti sei fatto arrivare il Pistacchio da Bronte, le nocciole dalle langhe, gli sfusati da Amalfi, la cannella dalla Grecia, i datteri dal Marocco, il latte lo hai munto tu stesso dalle vacche di famiglia...e per tre euro mi servi una cagatina analizzabile visivamente solo al microscopio...adesso prega intensamente il tuo Dio che sia almeno eccezionale... ".
Questa è la fase dell'assaggio nella quale sorrido sempre, a volte è un sorriso di apprezzamento altre volte invece è teso, isterico, un abisso di imperdonabile sadismo pronto ad esplodere che tende le labbra in un ingannevole smorfia leggermente assente che rimanda a qualche flashback cinematografico, ecco i "Guerrieri della Notte" per esempio.
"Pistacchio di Bronte...mhm...i casi sono due o hai solo aumentato le dosi di una qualsiasi pasta di pistacchio, è troppo dolce proprio per questo motivo e quindi pensi di essere furbo o sei un vero incompetente se hai distrutto nella resa un prodotto di partenza del genere eccedendo con lo zucchero! Lo sanno anche i più sprovveduti che il pistacchio siciliano ha una nota salina, quasi sapida che nei gelati fatti bene emerge in modo sottile equilibrando il gusto..."
"ExtraFondente...mhmm...ma questo è un sorbetto, si avverte una componente ghiacciata al palato acquosa a dir poco irritante, cacao amaro in polvere ed acqua...ma allora non sei un maestro gelataio tu sei solo un maestro della parac..."

- Fattore Servizio. Senza analizzare tutti gli optional a pagamento che puntualmente offrono per un cono, cosa che evito sempre anche laddove sono gratuiti per semplice gusto, nel servizio è forgiata spesso la filosofia della rivendita. Sembra che state facendo quasi un piacere a qualcuno, il vostro viso reso anonimo da una fila estenuante è ricambiato da quello supponente del personale 'a vostra disposizione' che sembra sempre sul punto di esclamare:"Tu...si proprio tu...tu che non capisci niente...ma che ci fai qui...ringrazia che ti serviamo...".
Costantemente penso di essere entrato da Cartier e di aver chiesto lumi circa la qualità di un anello, poi mi ravvedo capisco che il poverocristo di impiegato di fronte a me non lo fa con cattiveria a trattarmi come se fossi un rifiuto organico, non è colpa sua se confeziona con astio coppette&coni, non è imputabile a lui l'aria di sufficienza con la quale accoglie il mio cortese rifiuto di una caccola di cialda aggiuntiva aromatizzata alla vanillina..ah pardon alla vaniglia, lui è li stipendiato per vendere una esperienza 'sensoriale' mica gelato!.
Tra l'altro la cosa che più mi stizzisce e l'osservare i visi estasiati di altri avventori che da quegli unici due cucchiaini di gelato reperito con perizia chirurgica dalle meschine coppette traggono commenti estasiati, visi in preda al nirvana del gusto, esperienze extraterrene, stati catatonici. C'è chi dice di aver percepito il rumore delle mani di chi ha raccolto le nocciole nel gusto gianduia, chi ha visto l'Etna davanti a se mentre provava il pistacchio, una sorta di sindrome di Stendhal indotta non dal prodotto finale ma da quel percorso info-coercitivo lungo la fila sorretto da tutti i commenti positivi di amici e non da meno da organi di stampa pseduo specializzati.
Non è difficile intuire in molti il mio medesimo dubbio, la perplessità nascosta per insicurezza o come forma di educazione che svilisce nel silenzio facendo da sfondo a tutta una serie di:"Uh, oh, ma hai sentito, che cremosità, assurdo...".
Una sola frase deja-vu in quel frangente spinge per uscire dal mio io profondo, accompagnato da un tintinnio irrequieto...:"«...gelatai...gelataii...giochiamo a fare la guerra?»" :P


I guerrieri della notte purtroppo restano un sogno. Tornando un attimo più compiti, è chiaro che non ho competenze professionali per giudicare eppure mi chiedo quanti di voi si sono rotti di questo "fighettismo" alimentare che spilla soldi ingannevolmente?

Lingotto Gianduia e Mandarino
Questa ricetta è un patchwork di idee, di rimandi, di prove da segnare per preparazioni mirate. Il punto di partenza è stato rifarmi ad un fortunato abbinamento di qualche tempo fa, nocciole&mandarini, che volevo ripropormi con consistenze differenti avendo a disposizione una marmellata di mandarini artigianale da lacrime, lacrime grosse eh per quanto era buona! :)
Il dubbio era tuttavia il gusto gianduia da tradurre in mousse dalla consistenza corretta. A questo punto mi sono dato a qualche piccolo conto matematico prendendo spunto dalla ottima mousse fondente usata qui e conosciuta grazie al Nanni, un amico prima ancora che un riferimento in cucina.
Detto fatto al fine del bilanciamento è venuto fuori un esperimento decisamente da ripetere, complice anche uno stampo in silicone da plumcake che mi ha aiutato non poco a limitare i danni della mia imperizia sul piano estetico.
Un ultima cosa, se volete fare delle foto da porca-figura (citazione di Alessandra Raravis, MT :) ) mettete nel congelatore per un paio d'ore il dolce e tagliatelo con una lama liscia affilata passata poco prima sotto l'acqua calda e poi asciugata, eviterete così che la granella di nocciole si conficchi nella morbida mousse e le inevitabili crepe. Decorare il bordo con altrettanta granella in modo da nascondere le fisiologiche pieghette e qualche buchetto di troppo (mea culpa!)...
Come ben vedete la teoria la conosco...mi manca la volontà di passarla al lato pratico :)

Lingotto Gianduia e Mandarino

Mousse Gianduia

Ingredienti
1/2 litro di panna;
200 gr. cioccolato fondente gianduia (40% cacao);
100 gr. cioccolato fondente 70%;
100 gr. cioccolato fondente 85%%;
2 cucchiai pieni pasta di nocciola 100%;
3 cucchiai di Cointreau;

Prendere 70 gr. di panna dal totale e portarli ad ebollizione con la pasta di nocciola mescolando con cura e passando almeno un paio di volte in un colino a maglie strette; Far raffreddare.
Montare bene la panna fredda restante in un recipiente che sia stato tenuto circa un'ora in freezer. Sciogliere il cioccolato fondente gianduia e gli altri due fondenti con l'acqua (io nel microonde al minimo della potenza con ripetute mescolate con la frusta a mano)e far raffreddare mescolando di tanto in tanto. Una volta che la temperatura è decisamente calata Aggiungere il Cointreau, i 70 gr. di panna nei quali si è stemperata la pasta di nocciole e mescolare uniformemente . Versare il composto di cioccolato ormai freddo a filo sulla panna montata mescolando con una spatola finchè il tutto è omogeneo.

Per il Pan di spagna alle nocciole

Ingredienti
65 gr. di zucchero semolato;
150 gr. di uova intere codice 0;
90 gr. di nocciole (ho usato la Tonda Gentile romana di Viterbo)
30 gr. di farina 00;
50 gr. di burro (in alternativa 35 grammi di burro e 20 grammi di pasta di nocciola 100%;);

Pan di Spagna alle nocciole
Tritare le nocciole insieme alla farina e sciogliere il burro a bagnomaria lasciandolo poi intiepidire lontano dalla fiamma. Con uno sbattitore elettrico montare le uova tenute a temperatura ambiente insieme allo zucchero (aggiunto gradualmente) per 15' circa, ovvero fino a quando la montata è ben gonfia e lasciandola ricadere a filo sulla massa rimane in rilievo (in gergo si dice appunto che "scrive").
A questo punto con una spatola si aggiunge prima lo 'sfarinato grezzo di nocciole', rimestolando delicatamente con un movimento dal basso in alto e poi il burro fuso (oramai raffreddato).
Il Nanni correttamente consiglia di sacrificare parte della della montata (1/4 circa) mettendola in una tazza nella quale quindi si procede ad incorporare prima il burro fuso per poi integrarlo successivamente al composto principale.
Ho invece aggiunto il burro sulla sola montata delle uova (usando il frullino per non più di 3-4 secondi reali) e poi ho proceduto manualmente con la spatola per la 'farina' di nocciole e posso dire che alla fine il composto ha perso aria in modo decisamente poco apprezzabile se valutato nell'ottica della resa complessiva.
Ho usato per la cottura uno stampo rettangolare imburrato&infarinato a 180°, forno statico, ripiano medio per circa 30'.
Con il pandspagna alle nocciole ho ricavato quindi il rettangolo del quale avevo bisogno per il lingotto, tagliandolo su un foglio di cartaforno nel quale avevo segnato a matita le dimensioni dello stampo da plumcake. Con quello avanzato, ho fatto dei ritagli con dei piccoli tagliabiscotti e li ho ripassati nel forno su entrambi i lati fino ad ottenere una dolce biscottatura. Mi dispiace che di questi biscottini finiti per la colazione della mattina non vi sia traccia fotografica perchè meritano.

Assemblaggio torta
Cointreau per la bagna;
granella di nocciole tostate ricavata grossolanamente con un mixer (ho usato la Tonda Gentile romana di Viterbo);
marmellata di mandarini;

Ho adagiato il rettangolo di pan di spagna alle nocciole sul fondo di uno stampo da plumcake con le pareti amovibili e l'ho bagnato in modo uniforme con Cointreau al naturale. Per chi non ha uno stampo similare rivestire il fondo di un qualsiasi stampo da plumcake regolare (non a pareti leggermente svasate) con carta forno inumidita per la sua lunghezza ed un striscia in larghezza in modo da riuscire a prelevarlo con agilità su entrambi i lati).
A questo punto ho aggiunto la marmellata di mandarini livellando con un cucchiaio. Ho quindi versato sopra la mousse gianduia riempendo il cerchio e livellando con una spatola corta.
Porre in frigo a consolidare 6 ore almeno, o meglio ancora tutta una notte prima di sformarlo.
Prima di servirlo cospargere la superficie con uno o due cucchiai di granella di nocciole.


27 commenti:

  1. Ahahahahah ma quindi ora sopra la scritta "io non posso entrare" sulla porta degli esercizi commerciali mi sa che si aggiunge la tua foto oltre a quella dello zio???? :-))))
    E purtroppo non sono solo le gelaterie...
    Unica cosa sulla,ehm, gentilezza nel servizio: che faccia molto "figo" trattar male? Altrimenti non si spiega, quindi dev'essere la moda del momento.,,

    Ultimamente ti stai dando all'alta pasticceria! Questo lingotto starà benissimo anche sulla tavola delle feste!

    RispondiElimina
  2. Una ricetta favolosa ma soprattutto interessante ciò che scrivi. Un'appassionata nonchè studiosa di qualità e marketing agroalimentare come me non può non apprezzare le tue parole.
    Complimenti, persone colte così ce ne sono poche in giro, bisogna educare la gente e il blog è un ottimo modo.

    A presto
    Elsa

    RispondiElimina
  3. mi soffermo soltano sul fattore qualità, termine molto abusato gli ultimi tempi. perchè tutta questa qualità sbandierata, di fatto, rare volte personalmente l'ho incontrata. e quelle volte l'ho pagata molto cara.
    del resto è normale credo. si parla tanto perchè manca la sostanza!

    il tuo lingotto (il nome è ben augurante) è deizioso.

    RispondiElimina
  4. Ah Ah Ah!
    Ne avevamo parlato, ma leggere le tue considerazioni, scritte nero su bianco, analizzando i vari punti è un'altra cosa .....
    Sai ch emolto spesso mi chiedo anch'io quanto possa essere obiettiva, avendo educato il palato a preparazioni casalinghe?

    Il lingotto è un capolavoro di pasticceria e ti assicuro che è un giudizio obiettivo: prendo appunti!!!!!

    RispondiElimina
  5. @Arabafelice
    Tu non ci crederai (ed è comprensibile la cosa in tutta onestà...ehehehehe) ma sono sempre gentile e con un profilo bassissimo eppure dopo alcuni episodi non posso fare a meno di constatare che non riesco a mandar giù i 'furbetti' :)
    Non ho difficoltà ad ammettere che idealmente alcuni vorrei 'affrontarli' verbalmente per mettere a nudo certe pochezze, poi declino per non rovinarmi quelle due orette ritagliate con MissD.
    Certa spocchia ingiustificata sarebbe davvero da punire con una bella scrittina a caratteri cubitali in prossimità delle suddette rivendite :P ahahahahahaha
    Per il dolce grazie davvero, per le feste può essere davvero uno spunto carino da considerare soprattutto nell'accoppiata mandarino-nocciole-gianduia :)))
    Grazie sempre!

    @Elly
    Concordo sull'educazione al gusto anche se la vedo dura...soprattutto nel cosìddetto reparto "food" nel quale è palese un sovraffolamento, per altro anche aggressivo, di attività commerciali dal marketing ingannevole.
    Non amo essere autoreferenziale ma se hai un minuto, visto che sei del settore agroalimentare prova a leggere a questo link una mia esperienza similare.
    Grazie per il tuo contributo, a maggior ragione di chi vede le cose con occhi professionali :)

    @Irene
    La qualità è solitamente l'ago della bilancia e come sempre non solo è difficile da trovare ma è anche complicato individuare chi la vende con un giusto ricarico senza approfittarne. Il buon senso latita è la constatazione forse più amara è quella che l'offerta viene modellata dal tipo di richiesta, ma se è il cliente finale mediamente mediocre il discorso si complica :)))
    Grazie per il dessert...un esperimento carino :))

    @Milen@
    Ne avevamo parlato?? Vorrai dire che ti ho fatto venire mal-di-testa forse! :P ehehehehehe
    Per il lingottino, credimi è da provare...magari tu mi vendichi e gli dai una interpretazione più ricercata nel gusto e di certo nell'estetica, "fotografandolo" per come me lo sono immaginato e cioè un dessert delicato ed elegante al quale non si può dire di no.
    Per il resto che dire...mi fa effetto persino che tu possa prendere spunto da me e non scherzo! :D ehehehehehe
    Un abbraccio e fatti viva non dico altro...:)

    @Memole
    Da provare di certo!
    Grazie mille :))

    RispondiElimina
  6. A prescindere dal deliriosissimo e godurioso aspetto della torta (bravooooo!!!!!), mi hai fatta sbellicare dalle risa in merito alla descrizione di tali capitali del gusto gelatiero perchè mi ci sono ritrovata alla perfezione: vivo in una città piena di ottime gelaterie e quando mi sono trovata in qualche località in cui il binomio scortesia-pessima qualità fa tendenza i miei sentimenti sono stati non molto dissimili dai tuoi...grazie per aver dato voce a tutti i gelato-dipendenti goduriosi e ludici!!!

    RispondiElimina
  7. Aahahahah "ma venduto come se lo avessero ottenuto attraverso una acceleratore di particelle sotto il GranSasso"!
    Standing ovation con mazza da baseball in mano!!!

    (Sì lo so è difficile applaudire con la mazza da baseball, ma ci riesco lo stesso, credimi!)

    RispondiElimina
  8. eheheheh, quante ce ne siamo raccontate sulle gelaterie, eh?

    Come tu sai ho documentato tutti gli assaggi fatti su un file xls, comprensivo di voti per ogni gusto provato nelle decine di gelaterie provate e....mammamia che scempio!!!

    Pero' ho anche trovato delle gelaterie buone, come tu sai e hai poi condiviso nel giudizio. ;)

    Ma nomi pubblicamente non ne faccio! Ci tengo alla fiancata della macchina! ;)

    RispondiElimina
  9. @Bucaneve
    Potremmo fondare una associazione di quelle tranquille, pacifiche, che si ritrovano nelle gelaterie per degustare quella che a mio parere è una vera e propria arte...poi se qualcosa va storto...potremmo diventare i "BlackCiok", la versione golosa ma non meno 'arrabbiata' dei BlackBloc, quest'ultimi tirano sanpietrini...noi quadrotti di fondente da copertura...quello più scadente ovviamente! :P ahahahahaha
    PS
    Ovviamente non vale reaccogliere da terra i quadroni per mangiarli!
    Grazie mille :)

    @Muscaria
    Ma se fondassimo come scrivevo sopra un movimento di "BlackCiok", la versione goduriosa nel cibo enon meno 'arrabbiata' dei BlackBloc. Vedi se le azioni punitive che scrivevo un commento su a Bucaneve possono andarti bene...altrimenti procediamo come da tuo consiglio con le mazze da baseball in mano!!! ahahahaha

    @Lo Ziopiero
    Assolutamente si. I nomi ed i nostri giudizi personali sono davvero un aspetto secondario, mi sono divertito al solo pensiero fuori qualche gelateria di pensare e sscrivere un sms allo ZioPiero per dissacrare qualche tempio dello scempio :P ahahaahaha
    In questo caso la fiancata della tua macchina è salva piuttosto qualche vetrina di alcune gelaterie "in", ci terrei proprio ad affrescarle con scritte evocative di antiche ma sempre valide frasi denigratorie sulla famiglia del proprietario o dei gestori...:P aahahahahahaah

    RispondiElimina
  10. Stavolta parto dalla torta, nel caso me ne dimenticassi alla fine :-D Cioè, ma ti rendi conto cosa sei riuscito a creare? Senti a me, il dolce mangiatelo fatto in casa...;-)
    Tornando ai gelati, ma vogliamo parlare del fatto che vedi i gusti di una gelateria che non conosci solo quando ti separano dal bancone 42,5 cm e ti affacci sulla persona che è in fila (ed è sempre lì ferma mentre gli altri avanzano) davanti a te e tu già hai l'acquolina in bocca e non sai cosa prendere. Quando poi tocca a te e nel giro di una frazione di secondo devi scegliere e mentre ti sembra di aver scelto ti senti chiedere "con panna o senza" e nel pensarci (anche se la panna in realtà non l'hai mai presa), ti dimentichi che gusti avevi scelto...
    Ma "Fantasie di gelati" a piazza Vanvitelli come è messa nella tua classifica? :-D
    Fabio

    RispondiElimina
  11. Come al solito hai scritto un pezzo godibilissimo e da condividere in pieno; meno male che c'è il “passaparola”!
    La mia esperienza più negativa in assoluto è stata quella in cui ho riscontrato tutte insieme le possibili pecche: la pochezza della quantità e della qualità, la scortesia e la supponenza del personale e una fama immeritatamente supportata da articoli di stampa.
    Ah, per il dessert a Natale fai tu…se dovessi scegliere io fra tutto quello che hai “sciorinato” fin qui… farei la fine dell’Asino di Buridano ;-DDDD
    A presto

    RispondiElimina
  12. :-DDDDD Tu mi farai morire un giorno o l'altro! :-DDDD Parli di argomenti seri farcendoli con la tua sottile ironia che rende tutto più "simpatico", ma devo dire che queste cose le penso anche io, assolutamente tutto! Dalla coppettina tirata giusto giusto così, quanto per farti il piacere di averne riempito un quarto, fino allo spacciare ingredienti che non ci sono ma che fanno tendenza e quindi attirano le folle, per non parlare della scortesia che contraddistingue alcuni luoghi - che mi hanno vista una volta e non mi vedranno più - :-D
    Ormai si sono fatti tutti furbi ed anche il biologico è usato per circuire i clienti....lasciamo stare...
    Per fortuna, siamo dotati di senso critico e penso che l'aver abituato il nostro palato a cose genuine e di alta qualità, ci aiuti moltissimo nello scindere le bufale dai prodotti eccellenti! Poi, se devo dirti la verità, io mi sono ritrovata a criticare totalemnte e categoricamente quasi tutte le pasticcerie e gelaterie che fanno tendenza! Quanto per dirtene una: tutti mi parlavano bene di una pasticceria - gelateria, l'anno scorso, allora andai a fare un sopralluogo ( sì, anch'io li faccio :-PPP) e nell'attesa infinita, vidi per intanto i vetri della vetrina dietro i frigoriferi trasparenti, tutti rigati di condensa - e già qui, capelli dritti ("ma qui non puliscono mai???"), per non parlare poi di gelato e dolcetti vari che....lasciamo stare -_-....eppure era pieno come non so che! Invece ho avuto anche delle gran belle esperienze e "soddisfazioni" :-P in altri posti: una gelateria dove chi ci lavorava era gentilissimo ed in cui ho assaggiato una granita megagalattica abbellita con lingue di gatto di varie forme, quindi fatte da loro e non le solite cialdine acquistate, oppure una gelataia che sono andata a trovare in uno dei miei viaggetti in Piemonte e che mi ha letteralmente impressionato, visto che non avrei scommesso nemmeno un centesimo di trovare una gelateria decente da quelle parti (decente per me, dato che comunque qui tra Calabria e Sicilia ci sono davvero artigiani eccellenti nella pasticceria , aldilà di quelli di tendenza che cercano di rovinare la categoria )...invece lì ho incontrato questa meravigliosa donzella che fa un gelato serio davvero, un pistacchio di bronte divino ed alta qualità e passione, soprattutto(secondo me è sicilaina a dire il vero, ma non ho avuto ancora la faccia di chiederglielo) :-D

    E' bellissimo questo dolce!!! Mi ha colpito alla prima occhiatina...meraviglioso!!!! :-D non so quanto durerebbe per mano mia...^_^

    RispondiElimina
  13. Come vorrei poter far parte del gruppetto di assaggiatori, sono implacabile sul gelato, è il mio debole, mi piace da morire e sono ipercritica!! Quando vado in una gelateria per la prima volta il pistacchio è il gusto-TEST per capire subito se è ok o no, già dal colore si capisce ma a volte sembra del colore giusto e invece, come dici tu, in bocca è dolcissimo GRRRRRRRR!!!! Comunque, nonostante la mia passione per il gelato non ho mai fatto una coda di 35 min!!!
    Per concludere, anche se non sarebbe così semplice e sbrigativa la questione, concordo pienamente con te su questa moda culinaria fighetta che il più delle volte è solo fumo e niente arrosto, ci ha veramente rotto i corbelli :-))

    RispondiElimina
  14. un post per appasionati di gelato :)
    se vieni qui ti porto da uno che si spaccia per il migliore e poi mi dici...
    io metterei sotto i denti ben volentieri invece una fetta del tuo lingotto al profumo di mandarino :P
    ho finto con la dieta! :D

    RispondiElimina
  15. Bah...è un gatto che si morde la coda!

    Perchè fioriscono le gelaterie che per tre euro (cioè...sono 6.000 lire, non so se mi spiego!) ti rifilano una cacatina di gelato al puffo ed al finto pistacchio?

    Per lo stesso motivo per cui al pomeriggio accendere la televisione sui canali generalisti è un insulto all'intelligenza!

    E' una semplice e cinica operazione di mercato: l'offerta guida e soddisfa la domanda!

    Chi trova meraviglioso ciò che è oggettivamente mediocre continua a sostenerne la produzione...

    Comunque è anche vero che quando ci si abitua ai sapori del fatto in casa si diventa più esigenti: questo dolce è da urlo a partire dalle materie prime, se fosse prodotto da una seria pasticceria quanto dovrebbe essere il prezzo di vendita? Immagino inavvicinabile!

    Comunque...da strafelice proprietaria di uno stampo come il tuo (!) mi sento moralmente obbligata a rubarti la ricetta!

    P.s. @ zio Piero: la pagella delle gelaterie andrebbe resa nota e sarebbe un vero servizio pubblico! Hai provato la gelateria dei Gracchi nella via omonima?

    RispondiElimina
  16. clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap........................

    RispondiElimina
  17. Per un disguido tecnico le mie risposte ai commenti si sono perse o quantomeno blogger me le visualizzava pubblicate ma non era così per alcuni di voi. Le re-invio sperando in sorte migliore ringraziando Petronilla di avermelo fatto notare :)

    @Anna Luisa e Fabio
    "Fantasie di gelati" non è messa male anzi...però devo dire sinceramente che non tutta la produzione ha una certa resa.
    C'è a che un certo Bellavia che non solo di difende bene...ma mena anche! :P ehehehheehe (quello al Rione Alto
    ovviamente...) Tornando a noi per le gelaterie c'è veramente poco da dire...alcune credimi pur avendo una folla incredibile proprio non so come facciano a restare aperte...possibile solo perchè eccedono nelle quantità o perchè regalano cialde come se piovessero...?! :P ehehehehehe
    Mah! In ogni caso quando questo incontro a Teano...pardon a piazza Vanvitelli per capire come sta messa la gelateria adesso?! :P aahahahhhaha

    @Petronilla
    Per la serie hai pescato la 'pecore nera' delle gelaterie quelle dove il gestore andrebbe 'menato' a mezzo stampa per davvero, altro che elogi e passaggi mediatici 'su richiesta'.
    Vabbè...in quanto a Natale invece che dici "promossi?". L'asino di Buriano non lo conosco...che ignorante che sono eh! :P ehehehehe

    @Ago
    Non è solo un commento il tuo è un vera è propria continuazione con tanto di prospettiva personale a firma :)
    Ho riletto il tuo contributo un paio di volte e devo dire che siamo completamente allineati...se poi la pasticceria con i frigoriferi trasparenti, tutti rigati di condensa si trova nel salernitano...fronte mare allora sappi che siamo in due ad aver notato la stessa cosa...e senza pregiudizio alcuno avrei anche un certo prurito alle mani per scriverci un post al riguardo! :P ehehhehhehe
    In ogni caso è fondamentale mantenere sempre la guardia alta, come accennavi tu l'inganno è sempre dietro l'angolo e la storia del bio e dell'artigianto regge fino ad un certo punto, la resa al palato, l'igiene, le modalità di preparazione, di conservazione di un prodotto non lasciano molti argomenti, essere bravi è davvero difficile, mantere questo 'status' solo per dei passaggi in TV o sui media in generale mi sembra davvero troppo.
    E pensare che su molte guide per esserci...basta pagare...

    RispondiElimina
  18. @Poverimabelliebuoni/insalata mista
    Credimi che 35 minuti sono il massimo per me...ma sono la norma in alcuni posti, casomai in piena stagione estiva ed il paradosso è che non c'è mai un corrispettivo puntuale al 'prezzo totale' pagato in termini di tempo personale e monetari anche. Eppure se sono ancora aperti un motivo c'è e non è certo perchè hanno il miglior gelato :P ehehehehehe
    Una risposta 'sociogica' preferisco non accennarla nemmeno...di certo manca l'educazione al gusto che di certo non aiuta nella circostanza :)
    PS
    Anche io prendo spesso pistacchio ed effettivamente già solo a vederne il colore si può intuire se c'è qualche speranza o meno :P ehehehhehehe
    Grazie sempre!

    @Gio
    Chi si spaccia per il migliore parte già con l'handicapp del porre aspettative alte...molto poco furbo da parte sua, davvero poco! :) ehehehhehehehe
    Il lingotto merita invece e credimi che al di là del mandarino si presta a molteplici interpretazioni e declinazioni...se ci provi fammi sapere!
    Un abbraccio :)

    @Virò
    Io non volevo dare risposte dal carattere sociologico poi arrivi tu ed a ragione sentenzi:"l'offerta guida e soddisfa la domanda!". Sull'onda della tua considerazione io aggiungo mestamente e con inflessione dialettale leggermente romana:"...'mazza come siamo messi male...ma li mort..alli loro!!" :D ahahahahahaahaha
    Imparo in fretta eh! :D hehehehehe
    PS
    Il miglior pistacchio resta il tuo, serio, un punto di riferimento troppo alto per gli altri me ne rendo conto ma la colpa è tua! :DDD

    @Petronilla
    Come vedi adesso dovremmo avercela fatta...ma st'asino allora da dove arriva e che fine fa soprattutto? :P ehehhehehe
    PS
    Grazie per avermi fatto notare la mancanza di commenti...ah questo bogger! :)

    RispondiElimina
  19. A dire il vero è da un bel po' che non ci vado, ma ricordo che all'inizio aveva i gelati fatti con la frutta fresca e questo è il primo punto a favore (se non quasi una rarità) secondo me. Tutta tutta la produzione loro non l'ho assaggiata e a dire il vero io spesso e volentieri (soprattutto) mi butto sui cioccolatosi. E' tempo di tornarem mi sa...
    Fabio

    RispondiElimina
  20. Per Natale chiedi se siete stati promossi? vuoi sapere? da 1 a 10? Centooooo! (e dico poco).
    Per l'ospitalità, la cura, l'inventiva, le trovate, l'esecuzione...non ci sono parole.
    Solo una osservazione: non so se mi hai sentito ma ho commentato con rammarico e ricevendo molti consensi, la forma a triangolo e a quadrato dei bicchierini dei dolci. Una tonda avrebbe permesso un più accurato "ripulisti" delle ultime tracce che invece rimanevano annidate negli angoli ;-DDDD
    Quanto all'asino di Buridano la mia non era una citazione dotta ma piuttosto popolare, l'ho sentita da piccola da mia Mamma e poi basta, mi è capitato raramente di trovare chi sapeva cosa significa.
    Vedi i vantaggi dell'età? cmq ti erudisco sull’Asino di Buridano che fece una brutta fine per colpa della sua indecisione. Infatti per sfamarsi e dissetarsi ha di fronte a lui (o a destra e sinistra non mi ricordo) due mucchi di fieno e due secchi d’acqua; non riesce a scegliere… e finisce per morire di fame e di sete!!!
    Ancora baci,abbracci e ringraziamenti a te e alla mia nipotina.

    RispondiElimina
  21. @Anna Luisa e Fabio
    Ci diamo appuntamento...e ci 'sfondiamo' di gelato, evvai!! :P ehehehheheh
    Non vedo l'ora credimi.

    @Petronilla
    Ehehehehe tu sei troppo buona con noi davvero!
    E'stato un bel Natale, di questo sono contento anche io e non certo per il pranzo ma perchè ho visto visi che per un giorno almeno si sono rasserenati pensando ad altro e questo forse è il regalo più bello che ci siamo fatti...bicchierini triangolari a parte che da oggi in poi non verranno mai più acquistati ovviamente! :P eeehheheehehhe
    L'asino di Buridano non lo conoscevo fino ad ora ma mi sa che ne farò largo uso...anche se non nel campo della cucina che tanto io non ho difficoltà a scegliere punto sempre al dolce!! :D
    Un abbraccio forte ed a presto :)))

    RispondiElimina
  22. Per un dolcetto così lascerei tutto.....strepitoso!

    RispondiElimina
  23. Meraviglioso questo blog, è da un po' che spilucco idee e ricette che non vedo l'ora di sperimentare e devo dire che ogni volta che torno qui confermo l'impressione che ho avuto alla prima sbirciatina: blog meraviglioso.
    Una domanda su questo allettante lingotto: il sapore di cointreau si sente molto? o meglio, dà sapore o si sente anche l'alcolico? Perchè io non amo molto l'alcol nei dolci.. In caso la componente alcolica si sentisse, con che cosa si può sostituire il cointreau?
    Grazie
    e complimenti ancora =)))) fa sempre venir fame e voglia di mettersi all'opera passare di qui!

    RispondiElimina
  24. @Eva
    Eva sei troppo gentile con me! :)
    Passo subito alla ricetta però e ti dico che la nota leggermente alcoolica c'è...così come il rimedio che è di fatto dietro l'angolo :P
    Puoi infatti adottare una 'bagna al Cointreau' facendo bollire per qualche minuto 250 ml di acqua con 100 gr di zucchero. Levi dal fuoco ed a caldo versi subito un 100-150 ml di Cointreau. Il calore farà evaporare la maggior parte dell'alcool eliminando così il riscio della nota accentuata non gradita ma lasciando nel contempo il corretto retrogusto. La bagna ovviamente la adopererai a freddo.
    A questo punto no vedo l'ora di sapere come ti verrà! :P
    Grazie ancora! :))

    RispondiElimina
  25. Perfetto proverò questa versione allora! Grazie mille per le dritte.
    Purtroppo ora sono sotto esami, quindi il lingotto dovrà aspettare ancora un po' prima di venir realizzato.. Ma la recensione non mancherà ;)

    RispondiElimina
  26. @Eva
    Ok!!
    A presto ed in bocca al lupo... ;)

    RispondiElimina