lunedì 19 aprile 2010

Pitta piena con olive e cipolle di Tropea















Pierre. Dietro questo nome si nasconde parte della mia pausa pranzo giornaliera quando appunto smetto di fare l'asociale e scambio volentieri 4chiacchiere con lui. Ci conosciamo da un pò di anni e puntualmente verso le 14, con una costanza che, verso quell'ora, è pari solo all'appuntamento che hanno in molti con Beautiful, ci confrontiamo sugli argomenti più disparati dando vita ad una vera e propria striscia personale quotidiana di una manciata di minuti (ognuno ha i propri impegni, tempi stretti etc. etc. ). Di solito l'argomento più 'battuto' è la cucina.
L'incipit lo do sempre io, prendendoLo bonariamente per i fondelli circa il suo rapporto con i cani, ma più in particolare con i propri considerato quello che mi racconta. Infatti da tempo ha preso con se due randagi che tratta come due principini. Tralasciando gli aspetti ovvi, cure, veterinario, pulizia, il motivo dello sfottò è relativo alla dieta 'ricercata' che fanno i due esemplari in questione, simpatici incroci dalla razza indefinita con occhi buoni ma guardinghi&furbi come solo i cani abbandonati sanno avere. Di fatto sono stati abituati realmente bene...hamburger di pollo, riso e tonno naturale, croccantini per i denti, ossi direttamente dal macellaio...e questo solo per l'aspetto cibo&dintorni. La frase con la quale di solito battezzo i nostri confronti sciocchi&divertiti tipici di chi si vuole distrarre per un poco è "Oggi orata al forno o soglioletta per quei due?!", "La bottarga solo la Domenica o facciamo uno strappo stasera?". Pierre, conscio delle sue debolezze, mi risponde con altrettante domande ironiche rivolte al mio essere indietro di diversi lustri con la tecnologia: "Eh tu...sempre quel citofono per cellulare?". Effettivamente lui ha uno piccolo smartphone con il quale gestisce le proprie mail, naviga in internet, fa acquisti...insomma è nel futuro rispetto a me che sul cellulare non ho nemmeno un display a colori! :P
Poi dirottiamo sul tempo, l'episodio di cronaca, l'evento sportivo del momento ma come dicevo pocanzi finiamo sempre ed inesorabilmente a parlare di cibo. Pierre ha una visione della cucina mitteleuropea che è completa proprio perchè vissuta con gusto e con cognizione di tecniche acquisite avendo fatto per anni il cuoco professionista durante un lungo girovagare per i paesi del centro Europa.
Nel tempo mi ha raccontato parecchio di se. E'nato nella Catalogna francese dove ha trascorso tutta l'adolescenza, ha poi iniziato a girare lavorando come cuoco, fermandosi prima in Germania (alla quale deve il suo accento marcatamente tedesco) e poi a Barcellona che reputa per motivi di cuore la sua vera (seconda) casa d'adozione. Ora è in Italia da circa una decina d'anni.
Media altezza, robusto di corporatura e con pancia evidente (anche se ultimamente sta rispettando una dieta a suo dire "ferrea", detta poi con accento teutonico sembra ancor più drastica...), carnagione olivastra, occhi azzurri docili che risaltano notevolmente sulla pelle abbronzata del viso, capelli bianchi nascosti sotto zuccotti di lana a tinta unita e mani grandi di chi conosce il lavoro. Gli unici vizi sono una decina di sigarette al giorno, forse anche meno, tutte rigorosamente fatte da se e qualche birrà a tavola nel weekend.
Lunedì prossimo (ieri rispetto a quando verrà pubblicato il post, 19 Aprile) compirà 60 anni. Il regalo se l'è già fatto con somma soddisfazione poco tempo fa. Per le sue passeggiate ha infatti comprato una bicicletta elettrica seminuova. Avendo da un pò di anni qualche problemino con un ginocchio che mal si conciliava con l'uso della due-ruote 'classica' avuta in precedenza, ha preferito virare sulla versione elettrica alla quale dietro ha anche agganciato a mò di piccola roulotte, un carrellino-cuccia per portare sempre con se i due cani con tanto di bandiera, inserti fluorescenti e bandiera del barça.
Ride quando esclamo"...'quei due' sì che fanno la vita dei 'signori'!!...". Sembrano davvero gentiluomini d'altri tempi scarrozzati per vita mondana a destra e manca in città. Probabilmente è il giusto premio per una vita randagia e di stenti fatta in passato...ma vi assicurò che lo sfottò sull'argomento è davvero inevitabile.
Pierre, pochi giorni fa abbozzava il menù al quale si sarebbe dedicato per il proprio compleanno (la festa ci sarà Domenica 25 Aprile vicino al mare a casa di un amico)
Nulla di definitivo ma mi accennava ad...aringhe e formaggio intervallati in quadrati di pane di segale condito con un velo di burro, forse wurstel affumicati di prosciutto di maiale con panna acida, certamente spiedini con diversi tipi (inteso come stagionatura) di Emmentaler con frutta varia, cous cous con verdure, tortillas (preparate con metà patate lesse e metà crude) accompagnate con una salsa a base di senape, felafel in abbondanza e carote&mele 'à la julienne' condite con miele aromatico e qualche mandorla per dessert. Mi ha anche prospettato la possibilità di una zuppa di carne e verdure ma tutto molto ipotetico.
Occhio e croce questo il canovaccio prospettato che disfa&rifà un giorno si e l'altro no. Non è mai indeciso, forse non lo è nemmeno adesso ma per l'occasione gli piace indugiare. Lo scorso anno aveva preparato 80 mini-tortillas di patate, tutte finite nell'arco di mezz'ora. Oggi è Venerdì (16Aprile) e suppongo abbia cominciato a definire per bene i dettagli, è da un pò che ho imparato a conoscerlo bene. Ci tiene particolarmente a quel giorno anche perchè è una delle poche occasioni che ha per riunire chi solitamente perde di vista durante l'anno. Gli invitati saranno una ventina, tutta e solo la "sua famiglia acquisita" qui nel nostro paese. Adesso che vi scrivo sono quasi le 14 di Venerdì (16 Aprile). Spero di incrociarlo come sempre a breve anche se mi ha anticipato che fino a Mercoledì prossimo (21 Aprile) è un pò incasinato e quindi probabilmente il nostro appuntamento quotidiano 'mai fissato' su nessuna agenda, è destinato a saltare. Tra l'altro ha anche promesso di trascrivermi su un block-notes le ricette alle quali è più affezionato, ma non prima che passi il fatidico giorno.
Vi lascio, che vado a vedere se c'è....ah dimenticavo, buon Beautiful!
PS
Pierre è un clochard per chi non lo avesse ancora intuito :)


La ricetta che vi mostro oggi è invece presa direttamente da Sale&Pepe di Aprile. Mi aveva colpito la sola foto (in copertina), poi ho letto gli ingredienti e me ne sono letteralmente invaghito. La mia ragazza aveva fatto la stessa pensata...e quindi senza star li a guardarcela troppo...abbiamo provato a prepararla! :P
Questa faceva parte della sfornata rustica per il giorno di Pasquetta insieme alle due Torte spinaci, ricotta e provolone del Monaco
Le foto non sono un granchè anche perchè la fetta è stata fatta prima di riscaldare la torta. Tiepida infatti con il formaggio che inizia ad ammorbidirsi è semplicemente "esagerata"!

A seguire la ricetta originale con i cambi apportati da me:


Pitta piena con olive e cipolle di Tropea



Ingredienti
300g. farina Manitoba;
300g. farina integrale Rieper '00';
12g. di lievito di birra o 100g. di lievito madre;
600g. di cipolle di Tropea; (Originale 400g.)
400g. di pomodori da sugo molto duri (sbollentati, privati dei semi e spellati); (Originale 300g. ma interi)
300g. di caciocavallo a media stagionatura;(Originale 200g.)
200g. di olive verdi schiacchiate di ottima qualità snocciolate ad una ad una cercando di lasciarle per quanto si possa intere;(Originale 150g.)
Olio extra vergine di oliva;
un paio di pizzichi di origano;
farina per la lavorazione;
sale;

Preparazione
Sciogliere il lievito in 400g. di acqua. Setacciate la farina in una ciotola grande di vetro, fate la fontana al centro, versate il mix di acqua e lievito e mescolate con la forchetta fino a quando la farina non avrà assorbito tutto il il liquido; aggiungete 10g. di sale sciolto in due cucchiai d'acqua e due cucchiai d'olio (Originale senza olio). Trasferite la pasta alla quale avrete fatto assorbire grossolanamente i liquidi appena aggiunti, sulla spianatoia infarinata e lavoratela fino a quando si staccherà senza fatica dalla spianatoia e sarà morbida ed elastica. Mettetela in una capiente ciotola di vetro unta con un filo d'olio, copritela con un canovaccio umido e lasciatela lievitare fino a quando sarà raddoppiata di volume. Sbucciate le cipolle, tagliatele a fette sottili, fatele stufare dolcemente in una padella con 3 cucchiai di olio per 15' a fuoco basso; salate e fatele raffreddare. Dividete l'impasto lievitato in 2 parti uguali e stendete in altrettanti dischi con le mani. Mettete un disco di pasta in una teglia di 30-32cm di diametro rivestito con carta forno, facendolo risalire lungo i bordi e distribuite sul fondo a strati, le olive, i pomodori a metà interi, il caciocavallo a dadini, le cipolle fredde. Cospargete la farcitura con un paio di pizzichi di origano, conditela con un filo d'olio, copritela con il secondo disco di pasta e ribattete i bordi per sigillarli.
Mescolate poi 5 cucchiai di olio evo in una ciotola con 50g. di acqua ed un pizzico di sale, spennelate l'emulsione ottenuta sulla superficie della pitta e cuocetela in forno già caldo a 200° per 10' poi abbassate la temperatura a 180° e proseguite la cottura la cottura per altri 30'-35'. Servite la pitta tiepida tiepida oppure fredda.





















23 commenti:

  1. che bello aprire il tuo blog e leggerti!!
    sei stato il primo della mattina, bellissimo post!!
    E come al solito, ottima la tua ricetta!

    RispondiElimina
  2. Riferirai gli auguri di buon compleanno a Pierre quando vi vedrete oggi?
    Mi farebbe davvero piacere!
    Con questa pitta gioco in casa!

    RispondiElimina
  3. Sempre belli e affascinanti i tuoi racconti...

    ;-)

    RispondiElimina
  4. @Alem
    Grazie Alem, troppo buona con me! :)))

    @Milena
    Domani lo vedo e quindi riferirò! :))
    Mi sa che gli farà piacere...davvero. Grazie per il pensiero carino come sempre ;)

    @Lo Ziopiero
    Grazie ZioPiero...anche tu...fin troppo buono con me! :P

    RispondiElimina
  5. bel post è sempre un piacere prendersi alcuni minuti per leggerli.
    wow la tua pitta che spettacolo, fatto bene complimenti
    a presto

    RispondiElimina
  6. @Paolo
    Grazie grazie...davvero grazie!
    Tutti troppo gentili :))))

    RispondiElimina
  7. -Grazie ai Feed- adesso anche se ho fretta la segnalazione di un tuo post nuovo mi permette di sbirciare subito l'argomento e le foto e di cominciare bene la giornata!
    Poi appena posso con calma rileggo e riguardo, assaporo e...mi complimento:lodi, lodi!
    :-)))

    RispondiElimina
  8. @Petronilla
    Adesso anche i feed ;P
    Insomma sono controllato a distanza ahahahahaha
    Grazie come sempre ed a presto! ;)

    RispondiElimina
  9. ... e secondo te, qui ci s accontenta della lista??????? l'invito, vogliamo, altro che!
    P.S. c'è anche il buffet canino o pranzano insieme agli altri invitati?
    ciao
    ale

    RispondiElimina
  10. @Alessandra (raravis)
    Se porti l'"Americano solido" e qualche torta cioccolattosa delle tue mi sa che ti fanno una statua seduta stante...altro che invito! ehehehehe :PPP
    Cmq hai perfettamente ragione non ho chiesto del buffet canino...questo sarà l'argomento di sfottò prossimo ;)

    @Lydia
    Anche l'alito generato dalla cipolla di Tropea di questa pitta non smette di stupire ti assicuro! ahahahahaha
    Scherzo ovviamente :)))
    Grazie davvero, troppo buona con me anche tu ;)

    RispondiElimina
  11. il tuo blog è bello due volte, per i racconti e per le ricette.
    complimenti!

    RispondiElimina
  12. Ah che bello poter leggere di nuovo le tue storie!
    Mi sa che ci vorranno i cubetti alcoolici di Ale per il compleanno di Pierre, altro che patate mezze lesse e mezze crude! :-D
    Certo, se finiscono in bocca ai cani non so che piega potrebbe prendere il party, però potrebbe essere divertente scoprirlo :-P

    Oh e vogliamo notizie del block notes!

    Per la ricetta, mannaggia, come si fa a resistere???? Me la segno ;-)

    Problemi di alito con le cipolle di tropea? Niente paura, ci sono i cubetti di Ale che uccidono tutto! :-DDD

    RispondiElimina
  13. d'accordissimo (si può dire?!) sull'aumento delle dosi del ripieno, soprattutto le cipolle...
    Imparare da tutti e da ciascuno, conoscere, guardare per vedere, sentire per ascoltare. Qual è altrimenti il gusto dei rapporti?

    RispondiElimina
  14. Un clochard? Fino ad un certo punto ero convinta parlassi di un barista o del gestore di un locale dove pranzavi...Acquaviva mi ha preceduto sul concetto di sentire per ascoltare...aggiugerei anche di quanto sia importante andare oltre le apparenze, i pregiudizi, le convenzioni, per gustare di ogni persona i lati migliori...

    Coinvolgente il racconto, da copiare immediatamente la ricetta: questo blog comincia a creare dipendenza!...

    RispondiElimina
  15. Oh e dimenticavo, fai gli auguri a Pierre anche da parte mia! :-)
    Lo immagino come una persona le cui ricchezze, pur non vedendosi ad occhio nudo, saltano fuori nel momento in cui si interagisce con lui.
    Sì ha tantissimo da imparare da queste persone...

    RispondiElimina
  16. @Muscaria
    Con i cubetti alcoolici di Alessandra mi sa che i cani ululerebbero senza sosta e la festa andrebbe nella prima pagina della cronaca sotto il titolo "Disturbo della quiete pubblica - Denunciati i partecipanti di una festa italo-franco-tedesco-ispanica"...ehehhehe :P
    PS
    Non appena avrò le ricette le condivido ovviamente. Per gli auguri...gli sono stati fatti oggi. Ci siamo visti da poco :)
    Grazie davvero Muscaria ;)

    @Acquaviva
    Fosse stato per me ne avrei aggiunte altre ed altre...ed altre ancora di cipolle ma poi come uscivo di casa?! :P ehehehe
    La considerazione sotto forma di domanda che hai fatto potrebbe essere un bel motto di vita sai...

    @Virò
    Credimi che non è stato sempre così. All'inizio c'era solo un ciao freddo e distaccato. Ci siamo, come dire studiati a distanza per un pò...e poi piano piano c'è stato un lento disgelo dal quale ho tratto parecchi insegnamenti e soprattutto una prospettiva che mi mancava...
    Grazie davvero comunque anche a te e non aggiungo altro ;)

    RispondiElimina
  17. complimenti per la pitta, io i clochard non li comprendo pienamente anche se ho molto rispetto nei loro confronti, l'aringa comunque è buonissima e la mangiamo con il formaggio, anche se in Italia ho visto che non piace tanto questo abbinamento

    RispondiElimina
  18. E' stato bello conoscere finalmente il tuo blog, iniziando dal racconto dedicato a Pierre, chef-clochard.
    Complimenti, tornerò a leggerti ancora.
    A presto.

    RispondiElimina
  19. Quella pitta ha colpito anche me....e ora dalla fame che ho ne mangerei meta' da sola!

    Un sorriso Happy Birthday Pierre!
    D.

    RispondiElimina
  20. Buon weekend anche a te, Gambettoooo :-)

    RispondiElimina
  21. @Gunther
    Ciao Gunther non posso dire ovviamente di conoscere il mondo dei clochard perchè alcune realtà come quella di Pierre sono abbastanza fuori del comune' essendo tra l'altro lui più integrato nella società di quanto non lo siano 'tanti cosiddetti normali' ;)
    Meritano molto rispetto a prescindere anche perchè c'è da rimanere realmente sorpresi quando si capisce che la linea di demarcazione tra noi&loro è molto, ma molto più sottile di quello che si possa pensare.
    Per l'abbinamento hai perfettamente ragione anche se l'ho provato e devo dire che ho finito una panella di pane rima di arrestarmi ehehehehe :P
    Grazie come sempre del tuo contributo :))

    @Giulia
    Grazie Giulia, ne sono davvero felice. Grazie davvero :)))

    @Diletta
    Bella questa del sorriso "Happy Birthday Pierre"...tra l'altro oggi sono anche curioso di sapere come è andata ehehehe :PP

    @Muscaria
    Buon inizio settimana a te! :)))))

    RispondiElimina