martedì 14 febbraio 2012

Cremino fondente al caffè














Ogni notte prima di dormire lo stesso rituale da sempre, non dico 10 anni, quante erano state le candeline che aveva spento all'ultimo compleanno ma di certo almeno da quando aveva sentito per la prima volta di avere una coscienza.
La coincidenza volle che quella consapevolezza gli arrivasse la prima notte che dormì da solo nella stanzetta nuova che gli avevano regalato i genitori riconvertedola da un improbabile studiolo del padre, separandolo dalla sorella di poco più piccola. La piccola camera di quelle tipiche da adolescente, aveva il poster dell'uomo ragno sulla porta, una grande libreria, l'armadio a parete, tante foto della squadra di calcio preferita ed era tutta color pastello chiaro. Era tanto bella quanto ancora parzialmente incomprensibile nella sua fattura. Il primo pensiero che gli venne in mente quando la vide la prima volta fu:"Perchè una scrivania mia quando i compiti li faccio in cucina con mamma?".
Click. Luce accesa della lampada direzionabile del comodino, accanto i libri che da favole erano diventati quasi solamente fantasy, qualche fumetto, persiana del balcone laterale alzata di una ventina di centimetri, occhi puntati sul vuoto di una strada che conosceva bene ma che a quell'ora vestiva solo i colori dell'arancione delle sue luminarie cittadine.
I compiti fatti, il cioccolattino del dopo cena davanti al cartone-animato, le carte del gioco di ruolo riposte con l'elastico nel cassetto dopo averle passate tutte in rassegna per una oretta buona, poi a nanna con il sapore di un dentifricio che ricordava una medicina.
Il rumore di fondo della città, le posate che sbattono nei piatti dei vicini di casa ancora a tavola, la televisione farneticante dei talk show che vedevano i suoi e di sotto quegli scooter che si facevano beffa dell'asfalto sfrecciando sulle immaginarie piste da corsa disegnate con gran perizia dalla notte, nelle fantasie di giovani centauri quale sarebbe stato anche lui tra qualche anno.
Poi la paura. Paura di essere da soli, paura di quello che non si conosce, di veder comparire qualcuna di quelle creature rilette nei fumetti o nei videogiochi spara-e-fuggi con i quali si accaniva durante il giorno, paura di prenderle in una zuffa con i più grandi, paura di quella realtà pre-sonno ovattata ed irreale...
No. Questo era un timore differente, anzi non era nemmeno paura, era una forma di esitazione per qualcosa che non si delineava, un piccolo affanno che toglieva il fiato pur senza che fosse stato interrogato alla lavagna, un batticuore sordo e lontano, lo stesso che sentiva in petto quando nuotava in piscina tra una vasca e l'altra, ma era a letto ora, non c'era la sordina dell'acqua, ne alcuna bracciata a giustificarlo.
Click. Adesso aveva spento la lampada direzionabile del comodino. Nell'aranciata oscurità, lo sguardo dell'uomo ragno puntato addosso gli trasmetteva un piccolo sussulto eroico.
Poi un lampo, un flash che dallo stomaco era arrivato sino agli occhi illuminando qualsiasi cosa avessero puntato in quel momento, quello, l'attimo del non ritorno. Un colpo più forte del cuore accompagnò un tuffo di luce dal quale emerse poco dopo una istantanea chiara che avrebbe dato un senso a quell'ingiustificato smarrimento di prima.
Si perchè i sintomi di quella paura non si può dire che non si fossero timidamente manifestati molti giorni prima eppure con noncurante superficialità maschile erano stati puntualmente ricacciati in un oblio dimenticato da passioni più immediate, gli amici appunto, la squadra di calcio, i supereroi...
Adesso sì che avrebbe avuto bisogno di diventarlo un supereroe per reggere tutto quello. Il cuore iniziò a correre veloce, colpi pulsanti e vigorosi, poi le rapide divennero torrente e quindi un corso lento. Giunse infine la quiete.
Il sonno ristoratore non tardò ad affacciarsi, quello che in cuor suo sperava potesse aggiustare l'irreparabile. Non fù così, la mattina ricordava tutto e quell'immagine era ancora più nitida, così come la sua incertezza nel riportarsi a scuola, pur facendo finta di niente e mimando con i compagni la solita commedia quotidiana.
Provò anche a capire se quella svolta non gli avesse donato dei superpoteri. "Perchè no?", penso ingenuamente. Si guardò di nascosto il palmo della mano e capì che da lì nessuna ragnatela sarebbe uscita mai, doveva farcela da solo.
Per la prima volta in vita sua, si era innamorato.
Ogni notte prima di dormire lo stesso rituale da sempre, non dico 10 anni, quante erano state le candeline che aveva spento all'ultimo compleanno ma di certo almeno da quando aveva sentito per la prima volta di avere una coscienza a vegliare sul proprio cuore. La pensava e si addormentava con il sorriso.

Passiamo quindi alla ricetta
La storia di questo dolce è lunga, si articola in quindici giorni nei quali è stato preparato ben 4 volte visto che l'apprezzamento ha superato ogni mia più rosea previsione con una distribuzione sul territorio piuttosto articolata. La foto che vedete in alto è quella della versione più recente e si tratta di una delle tue torte (quella tonda, la quadrata che da il nome al dolce non c'è....o meglio c'è ma nella prima preparazione che rispetto alla seconda si differenzia per uno strato) che hanno viaggiato per più di tre ore in macchina, ragion per cui i segni della fase transitoria ci sono tutti. La prima foto quindi si riferisce a quando erano appena uscite dal congelatore e pronte per il trasporto.
Sapendo che non avrei avuto altro momento per immortalarle visto che erano destinate ad un mio amico ed a mia sorella (mi seccava chiedere foto) ho preferito cogliere lo stesso l'attimo, non curante del fatto che ci fosse correttamente ancora il foglio di carta forno alla base, che il bordo non era stato ripulito a dovere dal briciolame, che la superficie avesse una leggera brina data dal repentino cambio di temperatura, che sotto non ci fosse un piatto da portata, che la superficie non fosse decorata con qualcosa di semplice che ricordasse il caffè...
Non mi prolungo oltre, se non per aggiungere che tra le foto sotto c'è anche quella della precedente versione che come strato superiore prevedeva una ganache fondente piuttosto che la mousse e con un disco di pandispagna di base più grande di quello usato poi a seguire. La foto c'è per rendere almeno idealmente l'alternarsi degli strati, strati che nel dolce sono ovviamente delineati con maggiore precisione rispetto al bordo esterno laddove la non perfetta aderenza della carta forno fa danni estetici notevoli. Per chi si cimenta con simili torte sa di cosa parlo :P
La versione riportata quindi è quella con mousse a mio parere la scelta migliore.
Se questo dolce ha avuto realmente un suo piccolo successo il merito va a chi con il suo blog condivide la propria bravura permettendo al dilettante che è in me di divertirsi con soluzioni quale quella proposta e quindi un grazie va a Giovanna di LostInKitchen ed Ago di MyPaneBurroeMarmellata. I loro rispettivi siti sono alla base di tutti i miei recenti spunti sul fronte dolci&affini.

Tornando invece al cremino fondente al caffè, al palato l'impressione è proprio quella del cremino multistrato i cui strati morbidi si alternano in densità e scioglievolezza per restituire un bel gioco equilibrato di consistenze e persistenze.
Mai avrei pensato che un dolce al caffè potesse piacermi tanto. Il croccantino invece, quello da quando l'ho provato cerco di infilarlo anche nella ricetta del purè di patate :P ahahahhahahaha

Cremino fondente al caffè
Composta da i seguenti strati:
1) Pan di Spagna al cioccolato di Luca Mannori;
2) Croustillant alle nocciole e pistacchio;
3) Ganache al cioccolato fondente;
4) Ganache montata al cioccolato bianco e caffè;
5) Mousse fondente;

Per la banda laterale:
Granella di nocciole, cacao amaro e pandispagna al cioccolato biscottato&aromatizzato con caffè amaro

1) Pan di spagna leggero al cacao di Luca Mannori
6 tuorli di uova codice 0;
100 gr. di zucchero;
25 gr. di farina;
25 gr. di fecola;
25 gr. di cacao in polvere;
50 gr. di burro fuso;
125 gr. di albumi;
20 gr. di zucchero;
1 cucchiaino e mezzo di lievito per dolci;
Accendere il forno a 160°C. Ungere una teglia da 22 cm con burro morbido e spolverizzarla con un pò di farina. Separare i tuorli dagli albumi, metterli in una ciotola, girarli un minimo e poi aggiungere i 100 gr. di zucchero. Cominciare a frullarli con un mixer ma contemporaneamente fare montare gli albumi con i 20 gr. di zucchero, piano, senza fretta. Quando i tuorli sono diventati chiari e soffici e spumosi, prendere una cucchiaiata generosa di albumi montati e alleggerire i tuorli. Versare i tuorli sugli albumi e mescolare piano, con una spatola, dal basso verso l'alto. Setacciare le polveri e aggiungerle tutte in una volta al composto. Ripetere la lavorazione e mescolare bene ma non far smontare l'impasto. Far fondere piano il burro, farlo raffreddare, versarci dentro un cucchiaio di impasto e girarlo con accuratezza. Metterlo tutto nella ciotola e amalgamare dal basso verso l'alto.
Versare tutto nella teglia ed infornare per 45 min. Lasciare intiepire e capovolgere.

Nota
Questo è uno dei migliori pan di spagna al cacao che abbia mai preparato, viene alto e sofficissimo. Da uno solitamente ricavo sempre tre dischi da lavorare come base i cui ritagli vengono poi riadattati per la banda laterale.

2) Croustillant alle nocciole e pistacchio
Ingredienti:
150 gr. di pralinato* alle nocciole (pralinato preparato da me con la ricetta di Giovanna di LostInKitchen questa volta però al 60% );
10 gr. di pasta pistacchio;
50 gr. di cioccolato bianco di ottima qualità;
90 gr. di sfogliatine o gavottes (ho usato dei fiocchi di mais ricoperti di miele e arachidi);
Far fondere il pralinato, la pasta pistacchio ed il cioccolato bianco al microonde oppure a bagno maria. Incorporare le sfogliatine spezzettate. Mescolare bene.

*Pasta di pralinato (dose più che abbondante per un singolo dolce)
450 gr. di nocciole tostate;
400 g di zucchero;

Mettere lo zucchero in una casseruola (preferibilmente larga e con fondo spesso) e portarlo ad un colore ambrato. Versare nello zucchero la frutta secca, intera (meglio se riscaldata così lo zucchero non granirà, io in merito l'ho scaldata contemporaneamente in forno statico a 100°). Rigirarla bene, facendola ricoprire di zucchero, quindi togliere dal fuoco e versare subito su una placca rivestita di carta forno, stendendo il composto. Lasciar indurire, poi spezzettare il croccante così ottenuto e passarlo al mixer, un mixer potente, fino a che non diventa una crema e comincia ad apparire la parte oleosa che si separa da quella cremosa. Si conserva a lungo, chiusa in un barattolo.

3) Ganache al cioccolato fondente
Ingredienti:
200 gr. di cioccolato fondente al 70% finemente tritato;
200 gr. di panna fresca
2 cucchiai rasi di cacao di ottima qualità;
1 cucchiaio raso di miele di acacia(usare sempre miele dal gusto non invadente);
1 cucchiaio di liquore al caffè;
Portare la panna al limite del bollore stemperandovi il cacao ed il miele. Toglierla dal fuoco e versarla sul cioccolato finemente tritato e con un mixer ad immersione lavorare l’impasto, facendo attenzione a non incorporare aria, fino ad averlo liscio e lucido. Profumare con il liquore al caffè mescolando quindi a mano.

4) Ganache montata al cioccolato bianco e caffè:
70 gr. di caffè espresso con un solo piccolo cucchiaino di zucchero; (due tazze);
30 gr. di liquore al caffè;
140 gr. di cioccolato bianco di buona qualità;
220 gr. di panna;

Fondere il cioccolato a bagnomaria o nel microonde al minimo della potenza. Togliere dal fuoco e versarvi un terzo del caffè bollente, mescolando accuratamente con una spatola al centro della preparazione, fino a ottenere una consistenza elastica e brillante. Incorporare allora un altro terzo del caffè ripetendo l'operazione. Infine incorporare il resto del caffè con il liquore, mescolare ancora e aggiungere la panna liquida fredda. Far riposare in frigo per alcune ore, non meno di tre, io una notte intera. Quando si usa quindi, montarla quanto basta con una frusta per averla della corretta consistenza.

5) Mousse fondente
1/2 lt. Panna ;
360 gr. cioccolato fondente al 70%;
100 gr. acqua;
3 cucchiai di liquore al caffè; (facoltativo)

Montare bene la panna fredda in un recipiente che sia stato tenuto circa un'ora in freezer. Sciogliere il cioccolato fondente con l'acqua (io nel microonde al minimo della potenza con ripetute mescolate con la frusta a mano)e far raffreddare mescolando di tanto in tanto. Aggiungere il liquore al caffè e mescolare uniformemente una volta che la temperatura è decisamente calata. Versare il composto di cioccolato ormai freddo a filo sulla panna montata mescolando con una frusta finchè il tutto è omogeneo e liscio.

Banda granulare al caffe ed al cacao
Pan di spagna avanzato;
10-15 nocciole tostate;
un cucchiaio di cacao amaro;
una tazzina di caffè amaro

Prendere una parte del pandispagna avanzato, inumidirlo con del caffè non zuccherato per dargli un profumo più intenso, tagliarlo in modo regolare e biscottare questi ritagli in forno statico 15'-20'(a seconda di quanto liquido hanno assorbito) a 180°, avendo cura di rigirarli a metà intervallo di tempo.
Quando saranno ben tostati e non bruciati (a naso sarà più semplice capire quando sentirete tutto l'aroma del cioccolato e del caffè spargersi in cucina), aspettate che si raffreddino e giocando ad occhio inserite in un mixer la manciata di nocciole tostate insieme ad un cucchiaio di cacao amaro alcuni di questi ritagli e ad intermittenza ricavatene una granella fine e profumata avente quella nota amarostica sufficiente a bilaciare la parte cremosa.


Montaggio della torta - Con queste dosi ne ho preparate due, una del diametro complessivo 20 cm ed una di 12, entrambe con dei cerchi fissi da pasticceria rivestiti di cartaforno;

1° strato
Tagliare uno strato sottile di pan di spagna. Sarà la base del dolce. Inumidirlo leggermente con il liquore al caffè.

2° strato
Ricoprire il pan di spagna di croustillant, creando uno spessore non troppo alto. Passare in frigo per far rapprendere.

3° strato
Versare la ganache al cioccolato fondente. Far rapprendere in frigo.

4° strato
Versare quindi la ganache montata al cioccolato bianco e caffè. Passare in freezer un'oretta per far rassodare.

5° strato
Versare la mousse fondente e riporre nuovamente in freezer un'oretta al termine del quale eliminare i cerchi e la carta forno. Riporre quindi in freezer per una notte intera.

Decorazione della banda (se proprio vogliamo chiamarla decorazione eh! :P eheheheheh)
Con il dolce completamente freddo, più facilmente lavorabile quindi, procedete con le mani a far aderire la granella fine pressando leggermente sul bordo. Rifinire con una spatola lunga addolcendo eventuali spigolosità.
Riporre in freezer e portarlo in frigo solo un paio di ore prima di servirlo (dipende ovviamente da come è impostato il frigo).
Sulle note di assaggio non aggiungo nulla, spero quanto prima di condividervi una versione che sia meno cialtrona esteticamente.


17 commenti:

  1. Come ho avuto già modo di dirti questo post, bellissimo e coinvolgente, ha come molti altri tuoi l'insito potere di tirar fuori dai ricordi quelli che si accantonano dove rischiano di non poter vedere più la luce.
    Per questo la ex bambina che cercava di farsi uscire la ragnatela dai polsi senza successo di ringrazia infinitamente.

    Del dolce non dico nulla, sono svenuta a leggerne la preparazione!!!!
    E per farti capire come sto stamattina sono dovuta tornare su una riga un paio di volte, d'altronde la "temperatura decisamente SALATA" non mi tornava :-))))

    RispondiElimina
  2. Stai diventando sempre più bravo, sappilo.
    Vorrei tanto averlo come torta di compleanno

    RispondiElimina
  3. Non saprei dire se c'è più maestrìa nel raccontare una memoria così profonda o nell'esecuzione di questo capolavoro dell'arte pasticcera: nello scrivere ti seguo poichè spesso da una semplice riflessione riesco a trarne dei poemi di lunghezza indefinita, ma in cucina, per quanto amore e pazienza ci metta, non riuscirei mai ad arrivare nemmeno alla metà del tuo risultato... eccezionale come sempre, un bravo non è sufficiente, questa volta hai superato te stesso!

    RispondiElimina
  4. E così ti scopro anche romantico! Che bel racconto. Per non parlare del dolce. Con tutto che non amo il caffè, un assaggino non mi dispiacerebbe per nulla. Se mi dici poi che l'hai dovuto fare a ripetizione per soddisfare il palato di tutto il parentado ...

    RispondiElimina
  5. Appena apro il blog il nome del dolce mi sveglia le papille gustative, la foto le manda letteralmente in tilt, ma poi é il post che mi ha preso tutta la mia attenzione... Quando li leggo riesco a ritrovare dei momenti vissuti che sono sopiti, ma che ricordarli fa così tanta gioia anche se mi rendo conto che sto diventando veramente nostalgica... Che si invecchi?

    Buona giornata..

    RispondiElimina
  6. - sintetica, vista l'ora vaco 'e corsa-
    sigh sigh sigh... ho dovuto dividerlo con figlio e marito!!!! però le parti le ho fatte in cucina, non propriamente uguali ;-DDD e meno male!!!

    RispondiElimina
  7. @Stefania Orlando
    Dici la verità...sei svenuta sì...ma perchè non hai proprio idea di con quala faccia tosta abbia potuto pubblicare un dolce esteticamente inguardabile come quello sopra, vero?! :P eheheheeh
    Per il tuo stato tra le nuvole invece quello è condiviso e poi che tu non abbia anticipato il futuro immaginando forni in grado di salare le pietanze...se come qualcuno di mia conoscenza pensavi di poter lanciare le ragnatele dalle mani perchè no! :D
    Scherzi a parte, grazie come sempre per i tuoi contributi sentiti, fanno sempre la differenza per chi condivide certi passaggi proprio perchè regalano prospettive similari pur arrivando da percorsi personali differenti.

    @Lydia
    Quando li compi gli anni? Vedi che signore che sono diventato...non l'età ma la data....dai che puoi dirlo qui siamo solo tra 4 gatti!! :)

    @Bucaneve
    Con gran sincerità...non ho il talento che hanno molti foodblogger che invece passano da queste parti e quindi credimi che (e si vede tra l'altro!) che questi dolci sono solo applicazioni lineari di tecniche tutto sommato alquanto semplici, la vera difficoltà, ed in questo sono chiare le mie lacune, è semmai farle convivere con una certa armonia estetica, il che non vuol dire che al palato non siano decisamente buone, però per parlare di risultato più completo non dovrei nemmeno trascurare l'aspetto assemblaggio. Troppe volte la sola-sostanza messa a far front-end suona come alibi e quindi mi sa che è ora che impari davvero qualche tecnica di presentazione.
    Sei sempre gentilissima con me e di questo non ti ringrazierò mai abbastanza :)

    @Stefania
    Ma che romantico...sono sempre il solito animale...e che questi racconti sono fuorvianti...poi chi mi conosce lo sa...e mi evita! :P ahahahahaah
    Il dolce è un dolce sì ma figlio di un dio minore rispetto a quello che fai tu...e non ci provare a dire il contrario che ho le prove...e non scherzo! :)
    Grazie!

    RispondiElimina
  8. Ma come è bella la tua torta a forma di cuore...
    ah, no. Sarà stato il post "romantico" a fuorviarmi e a farmi vedere la torta con gli occhi di quel bambino.
    E comunque non fare il duro, perché anche i duri si scioglierebbero davanti a questo dolce.
    Non so se hai alzato l'asticella anche questa volta, gli strati di sicuro!
    Guarda che poi chiediamo a Miss D cosa hai fatto per lei! ahahah
    Fabio

    RispondiElimina
  9. La preparazione questa volta va al di là delle umane capacità della sottoscritta, quindi non ci proverò nemmeno e mi accontenterò di assaggiare la tua appena ce ne sarà l'occasione (Lo so, è un compito ingrato ma mi sacrifico volentieri!)...

    Il racconto mi è piaciuto tantissimo e mi ha fatto ragionare su quanto crei un legame saldo e struggente dividere il sonno con qualcuno: penso all'infanzia con mia sorella, ai nostri letti vicini ed alle chiacchiere che rimandavano sempre un po' più in là il momento di dormire...e poi, da adulta, guardare la persona che ami che sogna, un po' indifesa ed un po' inquieta, con la certezza che il progetto di vita condiviso permetta di intuire i suoi pensieri...

    S. Valentino è tutti i giorni se ci si crede ma mi piace che tu l'abbia pubblicato oggi.

    RispondiElimina
  10. ma chi l'avrebbe detto che sei un romanticone! :D
    ti ho pure immaginato bambino innamorato ed ho sorriso...ma guarda un po' che succede ad un vecchiaccio arcigno come me a leggere di questi post!
    la torta una delizia ma la mia poca pazienza non mi permetterebbe di realizzarla, quindi vengo a mangiarla da te o da Giovanna alla prima occasione :)

    RispondiElimina
  11. @Milla
    Quando ho scritto il piccolo racconto sopra lo scopo era proprio quello di riportare a galla un preciso stato d'animo vissuto con l'immaturità e le incertezze di una età alquanto lontana. L'istantanea di un modo di sentire difficilmente eguagliabile. Ovviamente l'affermazione non ha solo una accezione negativa, tutt'altro, ho provato ad essere quanto più distante è possibile da quel ragazzino per rendere al meglio la sensazione :)
    Grazie come sempre Milla è un piacere vedere un tuo commento qui, serio.

    @Petronilla
    Ci vorrebbe una telecamera per avere traccia dei tuoi movimenti in cucina...se ne potrebbe ricavare un libro ne sono certo! :P ehehehhehe
    Un abbraccio ed a presto :))

    @Anna Luisa e Fabio
    Il tuo commento mi ha fatto fare un bel paio di risate piene e di questo non posso che essertene sempre grato perchè non è proprio facile eh.
    Per il resto non dico nulla, come la metto la metto mi vedo male con te e quindi abbasso la guardia e mi arrendo...anche se poi pensavo che potrei sempre ricattarti dicendo che potrei bussarti al citofono da un momento all'altro! :P ahahahahaha
    Per il dolce...sicuro che non è pietà la tua pensando ai dolci di Annaluisa...pensaci bene che forse non mi sbalgio! :P eeheheheh
    Un abbraccio...ed a presto! :D aahahahahhaah

    @Virò
    Strano l'effetto che ha fatto questo post, l'ho scritto come tutti gli altri eppure con chi mi ha condiviso la propria impressione noto 'strascichi' differenti dal solito. Non avevo annotato nulla per SanValentino tanto più che è una coincidenza senza alcun sotteso la pubblicazione anche perchè quando è stato buttato giù la festa in questione era fin troppo lontana per essere pure immaginata.
    Mi piace però quello che hai scritto, regalando a chi ti legge una prospettiva decisamente coinvolgente quasi fotografica per come l'hai resa. L'ho sempre detto io...un tuo blog sarebbe una piccola grande gioia per molte persone...
    Non dico più nulla. Per la torta invece volentieri!! :)))

    @Gio
    Tu, un vecchiaccio arcigno non lo sarai mai. Questa affermazione non è ne un complimento, ne una frase carina è solo un freddo dato di fatto che rasenta l'oggettivo e per dirlo bastano poche semplici constatazioni fatte da vicino.
    Potrei essere tacciato di superficialità per questo mio sbilanciarmi ma so di certo che è così.
    Detto ciò se hai la possibilità di scelta per il dolce...ovviamente Giovanna è una garanzia, io faccio volentieri da rimpiazzo e credimi che la cosa mi rende orgoglioso già solo messa così.
    E poi non è detto che prima o poi non possa anche palesarsi la pazienza...e quindi il dolce verremo noi a mangiarlo da te! :P ahahahaahah

    RispondiElimina
  12. Ti conosco poco, ma so che menti sempre e spudoratamente e chi non ti conosce ci casca... ma poi, invece, a tua insaputa, esce fuori quello che sei veramente e nonstante tu faccia delgi sofrzi terribile per dipingerti molto peggio di quel che sei, non ci riesci!
    Per il dolce, ti dico subito che oltre i due strasti io non vado e già lettere la tua preparazione mi ha dato alla testa... Ora mi chiedo, perché non partecipi al contest di Stefania? Tu saresti in grado di fare un dolce di Montersino!
    Un bacio a te a Miss Gambetta!

    RispondiElimina
  13. il dilettante che è in me non vede l'ora di riprodurre questa meraviglia. O forse è meglio iniziare con qualcosa di meno impegnativo ?! :oS

    RispondiElimina
  14. @Fantasie
    Prepari torte spettacolari che nel confronto la mia è un puzzle malriuscito fatto da un bambino, quello stesso che ha riso leggendo il tuo commento, un pò annuendo, un pò cercando di fare il furbetto deviando l'attenzione su altro...ah si il contest di Annaluisa appunto...guarda ci ho pensato seriamente e non scherzo...quello che mi frena è un pò il pasticcere.
    Forse ci pubblico un post in merito...sempre che non mi facciano fuori prima i servizi segreti di Montersino! :P ahahahhaaha
    Un abbraccio al cloroformio...e grazie del tuo commento mai banale e sempre affettuoso :)

    @Fabrizio aka Artèteca
    Fabrizio, e qui sono più che mai serio, per quello che so di te e per come ti muovi con certi piatti, farai certamente meglio perchè rispetto a me hai talento ed una esperienza sul campo delle eccellenze che ti daranno spunti ai quali io ancora non arrivo.
    Personalmente ho un approccio molto analitico alla cucina e quello che mi salva è un naso particolarmente sensibile, la mia vera lacuna invece è una panoramica gustativa e soprattutto tecnica ridotta.
    Sei bravo davvero ed i tuoi primi piatti sono li a testimoniarlo.
    Se una volta ti va...insieme anche alla tua socia napoletana si potrebbe anche pensare a cucinare insieme, le risate quelle non mancheranno di sicuro :P ehehhehhee
    Grazie sempre.

    RispondiElimina
  15. che bel racconto vorrei avere la stessa lirica, credo che ci siamo ritrovati un po tutti in quel racconto, la ricetta non ho bisogno di commenti basta la fotigrafia a capire di quanto sia speciale

    RispondiElimina
  16. che dolce....e non intendo solo il cremino ;-)

    RispondiElimina
  17. I prodotti eccezionali rendono migliore la vita di tutti i giorni. Scopri set da bagno donna con vasca decorativa. Vai su http://www.vitalbios.com/A/MTQ2OTc4MjUzOSwwMTAwMDAxMixzZXQtZGEtYmFnbm8tZG9ubmEtY29uLXZhc2NhLWRlY29yYXRpdmEuaHRtbCwyMDE2MDgyNixvaw==

    RispondiElimina