lunedì 3 maggio 2010

Sbriciolato di Vanna crema e amarene














Ci sono degli amori che non hanno fine. Anche quando si intuisce che è necessario mettere un punto e ricominciare altrove c'è sempre quella piccola fitta allo stomaco che vi suggerisce nuovi alibi per non abbandonare al proprio destino ciò che il tempo ha privato di ogni significato, di qualsiasi forma accettabile. Le alternative (fortunatamente) non mancano ma la dipendenza maturata è anche più forte del carattere, di quello stesso carattere che altrove in situazioni e contingenze diverse mostra ben altra concretezza. Eppure quell'atto di resa cosciente in qualche modo rende forti, orgogliosi di una scelta controcorrente portata ben oltre il semplice buon senso. E'la manifestazione della parte più debole che abbiamo ma anche della nostra ostilità a non cedere al cambiamento. Fragilità e caparbietà insieme. Il giudizio o il suggerimento che da più parti arriva? Ininfluente ma non inascoltato.
Siamo insieme da circa 10 anni o poco più. Nessuna nota degna di merito sul come ci siamo conosciuti. Nessun colpo di fulmine. Ci siamo incrociati per caso, come per caso capitano le cose migliori nella vita ed è così che abbiamo iniziato a camminare insieme, ovunque. Nel quotidiano (almeno molto tempo fa), sempre in vacanza, sotto la pioggia, sulla spiaggia d'inverno, sui sentieri della costiera amalfitana, nei giorni grigi e nei miei primi viaggi quando la fiducia in ciò che mi avrebbe sorretto in modo stabile e senza indugio avrebbe compensato poi timori e incertezze fisiologiche di quelle prime esperienze da solo a molti km da casa. Parlo di un paio di scarpe, chiaramente. Non altro. Blue, modello da trekking, un tempo senza un graffio, morbide e resistenti ogni oltre immaginazione.
E'una vita che 'dovrei' buttarle.
Minacciato da più parti di farle sparire in mia assenza poi abbozzano tutte, forse per affetto verso quella mia coperta di Linus che nel tempo ha le stesse crepe del mio piccolo vissuto in questi due recenti lustri. Abbozzano tutte, si, non è un errore grammaticale quel genere femminile. E'di fatto riferito solo a mia madre, mia sorella e non da meno alla mia ragazza. L'intensità della minaccia è solitamente pari alla velocità con la quale bonariamente fanno 'scivolare via' l'episodio che le ha indotte a quell'ennesimo tenue, per quanto risentito, avvertimento. Una sorta di richiamo non dalla frivolezza estetica, tipica di talune tendenze social-politiche modaiole che della finta sciatteria di lusso hanno fatto un marchio (ahimè!), quanto un monito lieve a quel mio essere testardamente 'fedele' ad una forma che non necessariamente è assunta come contenuto all'esterno, tutt'altro.
Adesso le uso solo quando vado al mercato il sabato mattina, se piove e non ho impegni formali, quando porto la spazzatura nel cassonetto la sera e ne approfitto per fare 4 passi all'aria fresca, quando inconsciamente cerco in una scelta estetica personale lo spunto per riconoscermi senza grande fatica. E'ironica e volutamente paraddosale la constatazione del ricoscersi attraverso un paio di scarpe ma ha il suo intimo perchè.
Ho anche trovato chi dovrebbe in linea teorica sostituirle. Sono a casa, nuove, o meglio comprate l'anno scorso ma quasi mai indossate.
Viene da ridere al solo pensarci ma in fondo la "normalità" passa anche per questi vezzi irrazionali ed io nel mio piccolo non faccio eccezione...almeno fino a quando le tre valchirie me lo permetteranno ovviamente! ;)

PS
Sarei curioso di sapere adesso le vostre "scarpe" quali sono...così da non sentirmi troppo "solo" :P

La ricetta di oggi è "una ricetta di famiglia" e non perchè in giro non si sia mai vista, tutt'altro però è quella classica preparazione che se anche facessero in 100 con le stesse modalità io saprei sempre riconoscere in una di quelle le mani di mia madre. Niente di commuovente o altro, vi assicuro una semplice constatazione che si connota al limite di un pò di quella 'certezza' che danno alcuni aspetti della vita (vedi anche le scarpe ad esempio) con le dovute ed ovvie proporzioni del caso. Mia madre prepara lo sbriciolato, ma farei meglio a dire gli sbriciolati, ad una velocità che non è quantificabile. E'sorprendente come da un apparente nulla la casa si profumi di dolce. Ripeto, non vorrei che il tono sembrasse enfatico o cadente nella prospettiva marcatamente soggettiva o sottilmente smielata...ma è strabiliante come a volte nell'arco di una colazione mattutina veloce davanti ai miei occhi mentre finivo il latte... mi giravo eh...et voilà il dolce era anche già in forno.
In quanti modi l'abbia farcito anche qui non c'è risposta perchè lo sbriciolato è stato sempre il "dolcetto" dove hanno trovato degna fine i fondi di barattoli di marmellate, di creme non totalmente usate per dolci più complessi 'della Domenica', di residui di Nutella e perchè no anche di avanzi di cioccolata&cioccolattini postpasquali. Se la Domenica appunto c'era il "dolce serio" state pur certi che tutti gli avanzi cremosi finivano nello sbriciolato che lontano da occhi indiscreti sopravviveva all'orda di parenti per presentarsi poi in bella forma già dal Lunedì, come colazione o per merenda.
Non è mai avanzato e non solo perchè io sono un acclarato "tombino" quanto per la sua semplice versatilità a farsi finire a bocconi veloci e golosi. E' quella classica preparazione che non fa esclamare un "ooh!" da Sakertort o da Setteveli, eppure quell'"ooh" mai pronunciato si fa strada lo stesso lentamente a partire dal primo morso morbido...e diventa un primo e (sempre) silente "eh però...", si tramuta poi in un dubbio comportamentale "ma quasi quasi..." per cedere senza sorta di esitazione all'unica esclamazione udibile da orecchio umano in quel frangente: "...se ne può avere una altra fettina...ma piccola eh!". In quel caso siate sicuri che l'"ooh" mai pronunciato c'è stato :)

Sbriciolato di Vanna crema&amarene

Ingredienti impasto
300gr. di farina "00";
100gr. zucchero;
100gr. burro morbido;
1 uovo intero medio;
1 bustina di lievito per dolci;
1 pizzico di sale;
zeste grattugiata di un limone grande;
Amarene (Personalmente ho usato le Fabbri)

Ingredienti per Crema pasticcera di Paoletta
400ml di panna fresca;
600ml di latte fresco;
zeste grattugiate di due limoni grandi;
4 uova intere;
80g. di farina;
300g. di zucchero;
1 pizzico di sale;

Preparazione della crema:
Metto in un pentolino il latte, la panna e le zeste grattugiate dei due limoni grandi portando quasi a bollore.
Nel frattempo in un altro pentolino sbatto bene le uova con lo zucchero e il pizzico di sale. Aggiungo la farina setacciata e mescolo ancora un po', poi aggiungo il latte tutto di un colpo versandolo da un passino a maglie fitte per filtrare le zeste. Metto a fuoco bassissimo mescolando sempre con una frusta a mano. In pochi minuti la crema è anche pronta.
In questo caso cuocere qualche minuto in più per ottenere una crema maggiormente densa.

Preparazione dello sbriciolato
Si mischiano tutti gli ingredienti secchi (farina, zeste, zucchero e lievito), poi si aggiunge il burro freddo a pezzetti insieme all'uovo in precedenza sbattuto con un pizzico di sale e si lavora con le mani sino ad ottenere un briciolame irregolare.
A questo punto si mettono metà delle briciole nello stampo (precedentemente imburrato ed infarinato), poi la crema versandola solo al centro lasciando un bordo regolare volutamente 'secco', le amarene opprtunamente sgocciolate del loro liquido di conservazione ed infine si chiude con il restante briciolame.
In forno elettrico sul ripiano medio a 180° per 30'-40' per un unico stampo tondo grande (levare dal forno non appena la superficie acquisisce un bel colore biondo-oro uniforme).
Per lasciarlo morbido e non troppo biscottato come piace a me invece a 170° a 40' negli stampi piccoli.
Considerate che io ho usato stampi tondi da 16cm di diametro per cui mi sono venuti due sbriciolati gemelli di cui uno si sono perse le traccie...ultimo avvistamento le mie mani mentre urlavo felice e contento da una stanza all'altra..."sembra che siano buoni!!!". Unico indizio la mia t-shirt sporca di crema e qualche pezzetto di briciolame sul pavimento dove ero passato io. Non dico altro ;P