martedì 2 agosto 2011

Soufflè glacé pistacchio e fondente














L'estate ha i suoi ricordi, la sua luce. Di anno in anno assume una fisionomia diversa cosicchè nella piccola valigia di affetti personali che portiamo ognuna si correda anche di una colonna sonora o meglio qualora non ci siano piccoli capolavori associati a qualche evento emozionalmente rilevante, di un tappeto di refrain ripetuti inconsciamente, al limite (quantomeno per me) dello stato di ebetismo.
Un pò di giorni fa ero bloccato nel traffico e quasi per caso, anche se direi più per esigenza di distrazione, mi sono concentrato nell'ascolto di alcune canzoni italiane targate appunto estate 2011, musica che gira intorno, quella che non necessariamente ha un futuro* per l'appunto.
L'inizio è stato non disdicevole, Lorenzo Cherubini con un "Le Tasche Piene Di Sassi", testo più ricercato (rispetto alla media), musica minimale ma coinvolgente, peccato per la scelta delle parole con troppe esse che mette in risalto una 'zeppola' quasi ingenua, a tratti sin troppo evidente al limite dello sfottò bonario, quello che in modo divertito farei al mio migliore amico per intenderci.
"Sono solo stasera senza di te,
mi hai lasciato da solo davanti a scuola,
mi vien da piangere,
arriva subito,
mi riconosci ho le scarpe piene di passi,
la faccia piena di schiaffi,
il cuore pieno di battiti
e gli occhi pieni di te...".
Su "SSono SSolo" mi si slarga il sorriso, "mi vien da piangere" me lo contiene, "ho le SScarpe piene di paSSSi" mi fa quasi degenerare in modo ingiusto&irriguardevole...per poi pian piano riprendermi su "...e gli occhi pieni di te".
Onore al merito comunque, la canzone non mi dispiace e tutto sommato la zeppola vissuta con grande dignità è pur sempre un segno distintivo.
Purtroppo Isoradio dopo non è altrettanto buona con me, arrivano due il cui nome del gruppo dice tutto:"Zero Assoluto" con il loro ultimo progetto pop:"Questa Estate Strana". Confesso che per quanto mi sia anche leggermente applicato il testo insulso e quella musichetta che tanto ricorda il suono sordo di ernie inguinali discendenti, hanno deviato la mia attenzione sul primo proponimento di prestarvi attenzione. Di quel passaggio musicale è restato solo un vago dubbio, fugato subito da una rapida ispezione visiva e cioè che mi fosserò rotolati gli zebedei vicino ai pedali della frizione o del freno. Fortunatamente ero integro. Gli aggiornamenti del traffico davano nuova linfa ai miei timpani devastati dal duo fighetto romano.
Segue quindi Giorgia, "Il mio giorno migliore".
Non è la sua miglior canzone, non ne resto coinvolto più di tanto ma è pur sempre una signora-voce, conferisce dignità a qualsiasi cosa canta, quindi rilasso i muscoli del viso che prima contraevano le cartilagini dell'orecchio quasi a chiuderli e mi dispongo per una contingenza audio decisamente più accogliente.
Il fato è purtroppo davvero infame con me, dopo avermi illuso con un Lou Reed avvolgente ed un frizzante&ironico Raphael Gualazzi con "Calda Estate", mi lascia nelle mani di Syria, "Uno sbalzo di colore". Confesso che mi ero dimenticato di lei e soprattutto del dettaglio non di secondo piano in quella circostanza, che fosse anche una cantante. Nel constatare quindi a ragion veduta che un domani ci accorgeremo (tutti) che non ritorna mai più niente, pensando a Syria, effettivamente il fatto è accettabile al pari di una vittoria**.
Un massacro oserei dire. L'incipit è un deja-vù micidiale "Ti svegli e ami il giallo, ti sembra di sentire la tua infanzia..."...il sospetto che Syria fosse incontinente e che le manchi la cosa, artisticamente si intende, è qualcosa più di un semplice interrogativo ironico. Spero non rimpianga la fase che per Freud arrivava dopo quella orale. Il paradigma è completo, a fine canzone si affaccia tra i colori citati anche il marrone a dare appunto uno 'sbalzo di colore' ai ricordi sfinterici della nostra beneamata, d'altra parte la canzone potrebbe davvero avere enormi poteri lassativi. Tutto torna ora.
Il traffico è lento, siamo incolonnati, la radio l'ultima speranza per eludere il pensiero che mi spinge a rubare un'escavatore dal cantiere vicino e farmi strada con la ruspa, il tempo sempre lui, quando si è fermi in macchina, è davvero un alambicco che piano piano cola a picco*** la nostra residua vitalità. Ho tuttavia motivo di essere ottimista constatando che dopo tutto Syria non ha influito sul mio intestino.
Decisamente non è proprio la mia giornata. Arriva di fatto il turno di Alessandra Amoroso. Non reggo, nemmeno con la lucidità di poì posso andarmi a cercare il titolo di una canzone che 'depila' l'anima e la cute con il suo vivo senso di vittimismo (anche lei si rifà ai colori...si vede che è periodo....).
Una "voce che graffia" dicono...si ma solo le zone più intime e delicate, sempre loro le più martoriate di questa miscellanea audio, contundente ma colorata.
Confesso giro stazione radio a metà.
Vi ritorno dopo poco, oramai sono quasi a casa, gli ultimi due semafori ed impediti e/o impedimenti a parte sarò salvo. Collegamento quindi con l'Aeronautica Militare. Genova sotto la pioggia, il centro sud aspetta il vento invece in Sardegna in arrivo un picco di alta pressione. Dal colonnello a Pratica di Mare quindi si passa a Zucchero, "Vedo Nero". Un genio. Scrive una canzone per il nostro premier e nessuno gli dice niente, nessuno cioè che si prenda la briga di farlo Cavaliere della Repubblica in quanto in pochi come lui hanno saputo interpretare in modo così chiaro i non tanto segreti pensamenti del nostro primo minitro, che vede "nero" almeno quanto Sugar Fornaciari. La ripercorro con la mente una volta di più e mi vien da sorridere pensando a quanti la canteranno senza aver approfondito i mal celati doppi sensi. L'Adelmo nazionale è decisamente avanti nel mettere a nudo il vero stilema che guida l'operato del Cavaliere. Promosso a pieni voti, per me, sotto la categoria 'voce del governo', anche lui a ben vedere con un riferimento cromatico nella canzone...
Sono quasi a casa, manca poco, la radio mi propone un pallido Luca Carboni che fa 'le valigie'. Non ascolto del tutto ma quel poco mi basta per intuire che magari decidesse di fare, sempre artisticamente eh, i bagagli perchè di una nenia con ritmo ossessivo da videogioco degli anni 80' proprio non ne sentivo l'esigenza.
La valigia è la metafora del viaggio...nel suo caso mi auguro che sia di non ritorno, sempre e solo artisticamente parlando...sia chiaro.
Giro stazione, Radio2, Decanter, uno stralcio di presentazione di un vino e poi ancora lui Lorenzo Jovanotti, "Il Più Grande Spettacolo dopo il Bing Bang". La zeppola è imperitura ma contrariamente alla canzone precedente adesso c'è maggiore incisività nel ritmo. Chiudo tutto prima che termini, sono arrivato finalmente.
Nell'entrare a casa la santa che mi sopporta mi viene incontro guardinga ma anche sorridendo intuisce che sono 'più fuori' del solito e vuole smorzare l'insania che legge dietro le mie lenti. La guardo stanco, sudato fradicio, forse puzzo anche un pò dopo quindici ore fuori casa ed una buona passata nel traffico, gli occhiali a mezzo-naso che non si reggono nemmeno più...poggio le chiavi sul tavolo e stonando, con zeppola accentuata, rinforzo la voce ed inizio a canticchiarle:"...il più grande SSSpettacolo dopo il Bing Bang...il più grande SSSSpettacolo dopo il Bing Bang...SSSiamo noi...io e te!" :)


Nota rif.
*
**
***

Passiamo quindi alla ricetta.
Ho sempre amato i semifreddi e le torte gelato. Sbavo si può dire sin da piccolo su quei cartelloni di alluminio cromato che d'estate dai bar pubblicizzano tutta la linea di gelateria di note industrie alimentari, ragion per cui come potrete ben capire più di una volta mi sono 'scornato' tra le aspettative delle immagini e quello che 'esce fuori' da spettacolari confezioni tecnologiche con una lista di ingredienti tanto raccapricciante quanto invisibile agli occhi del goloso che sono.
Ma se la passione non è acqua tanto vale documentarsi in merito e procedere. Ecco che, ho letteralmente studiato preparazioni similari, sono passato da Milena di UnaFinestraDiFronte alla Cucina del Corriere della Sera, dal blog IDolciDiPinella fino ad alcune discussioni su un paio di forum. Una volta che mi sono fatto una idea precisa ho poi buttato giù la mia soluzione home-made ponendo l'accento sugli abbinamenti più graditi, ovviamente.
Non in ultimo Nanni, LaVetrinaDelNanni, che mi è venuto incontro con la sua "Torta Amalfitana Ricotta e Pere" dalla quale ho preso invece spunto per una base alla nocciola che si prestasse ottimamente alla realizzazione del mio dessert.
L'MT Challenge, sullo sfondo di tutto ciò, si è dimostrato quindi uno spunto o più che altro una spinta per 'portare' a casa una soluzione di sicuro effetto al palato e cioè il "Soufflè 'tortè' di nocciola e fondente al pistacchio".
Nome troppo lungo me ne rendo conto...vabbè per voi sintetizzerò in Soufflè glacé pistacchio e fondente, però, nome e foto a parte, vi assicuro che è una soluzione che rifinita sul piano estetico è decisamente un dessert da grande-figura, di quelli che anche chi a tavola non predilige il dolce dice:"...questo magari lo provo...".
Il perchè è subito detto. La base di nocciola imbevuta di Cointreau che non ghiaccia ma risulta sempre fresca al palato contrasta in modo ideale con quel cuore di fondente che a sua volta si scioglie perfettamente nel glacè di pistacchio.
Di solito viviseziono i dolci per 'capirli' meglio ed il più delle volte continuo a mangiarli separati (per una crostata ad esempio prima il bordo poi la parte centrale...aprendo la sfoglia sopra e sotto...) ma in questo caso non c'è alcun paragone con un cucchiaino 'complessivo'.
Potrei dire che crea dipendenza, ma non è il suo carattere dominante, la vera qualità è quella di non essere stucchevole, ma scioglievole con gusto prolungato. La foto del tortino purtoppo non è venuta come avrei voluto ma il motivo è presto detto. Per il rapprendimento del glacé al pistacchio occorre più tempo di quello della ganache. Avendo io tagliato con troppo anticipo chiaramente la parte al pistacchio è leggermente crepata sul cuore fondente.
Come vedete l'ho fatto in tre...ehmm...due formati, una torta da 16 cm di diamentro e in tortini da 5 cm (ne ho preparati 5).
Il perchè tre è semplice...con quanto è avanzato ho messo su un bicchiere da tavola imbardato fino al 'soffitto'...che in altezza non entrava nel congelatore...nel quale ho sostituito la ganache con composta di frutti di bosco.
In privato...per chi vuole...posso anche condividere la foto del mostro-glacè :P
Un ultima cosa, la ricetta non ha partecipato all'MT perchè io non ho capito bene l'intervallo di tempo nel quale proporla (pur essendo pronta prima) questo a chiaro sintomo che di recente sono con la testa altrove.
Per chi è arrivato a leggere fin qui, un grazie sentito e la richiesta di non arrischiarsi più in simili 'apnee', soprattutto d'estate! :P ahahahhahaha

Soufflè glacé pistacchio e fondente

Ingredienti

Per il Pan di spagna alle nocciole
65 gr. di zucchero semolato;
150 gr. di uova intere codice0;
90 gr. di nocciole (ho usato la Tonda Gentile romana di Viterbo)
30 gr. di farina 00;
50 gr. di burro;

Pan di Spagna alle nocciole
Tritare le nocciole insieme alla farina e sciogliere il burro a bagnomaria lasciandolo poi intiepidire lontano dalla fiamma. Con uno sbattitore elettrico montare le uova tenute a temperatura ambiente insieme allo zucchero (aggiunto gradualmente) per 15' circa, ovvero fino a quando la montata è ben gonfia e lasciandola ricadere a filo sulla massa rimane in rilievo (in gergo si dice appunto che "scrive").
A questo punto con una spatola si aggiunge prima la farina, rimestolando delicatamente con un movimento dal basso in alto e poi il burro fuso (oramai raffreddato).
Il Nanni correttamente consiglia di sacrificare parte della della montata (1/4 circa) mettendola in una tazza nella quale quindi si procede ad incorporare prima il burro fuso per poi integrarlo successivamente al composto principale.
In tutta onesta ho aggiunto il burro sulla sola montata delle uova (usando il frullino per non più di 3-4 secondi reali) e poi ho proceduto manualmente con la spatola per la 'farina' di nocciole e posso dire che alla fine il composto ha perso aria in modo decisamente poco apprezzabile se valutato nell'ottica della resa complessiva.
Ho usato per la cottura uno stampo da 22 cm imburrato&infarinato a 180°, forno statico, ripiano medio per circa 30'.
Con il pandspagna alle nocciole ho ricavato due dischi (una volta tolta la calotta) con i quali ho preparato sia la torta, sia i minitortini. Nel valutare voi, le foto della resa dello stesso, in altezza e per alveolatura spero si intuisca che il passaggio più furbo (burro con frullino per 3-4 secondi) per simili preparazioni può essere fatto senza problemi particolari.

Soufflè glacé al pistacchio
300 gr. di panna (50 gr. per la pasta di pistacchio + 50 gr. per la ganache al cioccolato + 200 gr. per il soufflè glacé al pistacchio)
45 gr. di pasta di pistacchio pura senza coloranti, additivi...(io ne ho usato di meno ma 45 gr. penso sia la giusta misura);
110 gr. di albumi;
25 gr. di zucchero a velo;
150 gr. di zucchero semolato;
10 gr. di Cointreau;
55 gr. di cioccolato fondente al 70%;
7 gr. di cacao amaro (Lindt);
250 gr. di yogurt al pistacchio;

Ganache al cioccolato
Portare 50 gr. di panna al limite del bollore con i 7 gr. di cacao amaro. Far sciogliere a bagnomaria i 55 gr. di cioccolato fondente. Aggiungere a questo punto tutto insieme la panna ancora molto calda e procedere con un mixer ad immersione avendo l'accortenza di non incorporare aria. Aggiungere quindi, quando il tutto si è leggermente raffredato, in modo continuativo ma lentamente i 10 gr. di Cointreau. Il liquore in questo caso l'ho adoperato in sostituzione del glucosio per abbassare il punto di congelamento del composto per una migliore resa in termini di 'morbidezza' dell'intero semifreddo.

Soufflè glacé al pistacchio
Studiando, al mio solito, la meringa italiana (qualche manuale di cucina, alcuni blog) alla fine si può concludere che (pur con le dovute eccezioni) da un punto di vista del bilanciamento il peso dello zucchero deve sempre essere il doppio di quello dei tuorli mentre l'acqua usata per lo sciroppo sempre un quarto dei primi.
Io ho leggermente stiracchiato questa 'regola' in virtù del fatto che gli yogurt usati fossero non bianchi e quindi con un contenuto 'dolce' tale da essere compensato e non ulteriormente accentuato.
La scelta poi dello zucchero a velo in piccola percentuale è stato fatto per aggiungere un minimo quantitativo di amido che contribuisse al mantenimento della struttura del composto del soufflè.
Detto ciò, allora ho preso 50 gr. di panna l'ho portata al limite del bollore ed alzandola dal fuoco vi ho sciolto dentro i 45 gr. di pasta di pistacchio, usando anche un colino filtrante in modo da eliminare/ridurre eventuali e naturali piccoli grumi. Ho lasciato raffreddare il composto girando di tanto in tanto.
A parte invece ho montato a neve ferma i 110 gr. di albumi con i 25 gr. di zucchero a velo. Contemporaneamente ho cotto lo zucchero semolato (150 gr.) in 44 gr. di acqua, fino al raggiungimento dei 118° (in teoria l'ideale è 121°).
A questo punto continuando con il frullino ho versato lo sciroppo di zucchero lentamente sugli albumi montati, avendo l'accortenza di non farli ricadere sulle fruse in movimento in modo da non avere la formazioni di inestetici e poco gestibili "fili rappresi". Si monta il tutto fino a quando non si ottiene una meringa lucida e decisamente ad una temperatura inferiore rispetto al momento dell'aggiunta dello zucchero.
Monto quindi immediatamente i 200 gr. di panna ed incorporo gradualmente sia la pasta di pistacchio sciolta nei 50 gr. di panna (adesso fredda) sia i 250 gr. di yogurt al pistacchio ed infine la meringa.
Mi sono fermato quando la massa era omogenea e decisamente ancora ben montata.

Assemblaggio torta
Cointreau per la bagna;

Ho usato un cerchio da pasticceria da 16 cm. rivestito di carta forno ritagliata con una altezza che sia almeno il doppio di quella dello stampo fisso. Ho quindi posto alla base una circonferenza di pari diametro di Pan di spagna alle nocciole (prelevato da uno dei due dischi tagliato con lo stesso stampo) e l'ho bagnata in modo uniforme con Cointreau al naturale.
A questo punto ho aggiunto sopra la ganache al cioccolato ed ho riposto in freezer per 20' al termine dei quali ho completato con il composto al pistacchio arrivando sino quasi al bordo della carta forno.
Tutto in freezer almeno per una notte.

Assemblaggio tortini
Cointreau per la bagna;

Ho usato dei mini cerchi da pasticceria da 5 cm. anche questi rivestiti di carta forno ma con altezza di poco superiore a quella degli stampini stessi. Ho quindi posto alla base una circonferenza di pari diametro di Pan di spagna alle nocciole (prelevato da uno dei due dischi tagliato con lo stesso stampo) e l'ho bagnata in modo uniforme con Cointreau al naturale. A questo punto ho aggiunto un paio di cucchiaini di ganache al cioccolato facendo in modo che non arrivasse al bordo in modo da creare un cuore fondente. Riposo in freezer per 20' (giusto per farlo rapprendere un pò) e poi ho versato su ciascuno a chiudere il composto al pistacchio arrivando sino quasi al bordo della carta forno. Anche questi in freezer almeno per una notte.