martedì 11 ottobre 2011

Tiramisù pere e noci alla birra














Cresciuti insieme. Si dice così.
La prima volta che ci siamo incrociati era un giorno caldo, in una palestra ristagnante di aria impolverata trafitta dalla luce forte che attraversava grandi finestroni posti a ridosso del soffitto. Un corpo docenti striminzito e seccato per l'afa, pescava da un foglio i nomi e cognomi di circa una sessantina di marmocchi ammassati al muro, sotto le spalliere, vicino ai canestri, a ridosso di materassini di gomma e palloni medici, anch'essi plastificati, ragazzini plastificati per l'emozione, per quel salto nel buio rappresentato dalla nuova scuola, da quel frangente incontrovertibile nel quale si decidevano le classi e le future amicizie degli anni a venire, per un odore di zainetti nuovi e scarpe da ginnastica immacolate levate dallo scatolo non più tardi di quale ora prima, plastificati come possono solo esserlo gli adolescenti acerbi quando avvertono il peso di qualcosa più grande di loro che faticano a mettere a fuoco.
Voce fredda di quello che poi avrei scoperto essere il preside:"Sezione B...quando sentite il vostro nome e cognome per favore alzate la mano e fatevi vedere...va bene?!....ok cominciamo...YellowJunior...ok...RedJunior..." Poi arrivo il suo turno "...PinkJunior..." (il futuro MrPink), lo guardai per bene, quando alzò la mano era a tre o quattro ragazzini di distanza. Sovrappeso, biondo con capelli quasi alle spalle, jeans e tshirt sformata, aria guardinga ma tutto sommato sorridente. Era impossibile non notarlo, quel tipo di corporatura era uno scomodo biglietto da visita che lo rendeva visibile prima degli altri. Con il tempo ne avrebbe fatto anche una arma vincente. Poi arrivo il mio nome "...BlueJunior...", non feci caso se qualcuno mi avesse notato ero troppo preso dall'emozione.
Poco dopo eravamo in classe insieme.
Senza che ci fosse un particolare episodio MrPink e MrBlue attraversarono gli anni della scuola media frequentandosi all'interno di una piccola combriccola, che si dimostrò essere più salda di qualsiasi aspettativa. La scelta di licei uguali per indirizzo ma differenti per circoscrizione li allontanò solo formalmente. La possibilità concreta di essere 'scelti' insieme in una stessa classe fu scartata per una palese facilitazione logistica mia che contrariamente a lui non avevo, e ne avrei avuto, un motorino. Per una beffa della legge dei grandi numeri però consolidammo una amicizia ancora più stretta, all'interno di un piccolo gruppetto di persone, eredità degli anni addietro che indipendentemente da quale scelta scolastica avesse fatto, geometra piuttosto che itis, si strinse ancor di più in quel sottostimato caleidoscopio sociale fatto di 7 ragazzi che passavano tutto il tempo libero insieme su una ringhiera nel fondo di una strada senza via di uscita.
La nostra forza proprio quella diversità di fondo, maturata su basi d'esperienza differenti a renderci complementari e leggermente più versatili di altri quando eravamo insieme, ognuno con il suo ruolo.
Con MrPink condividevo un buon senso di fondo ed una certa cocciutaggine su dei principi che poi la vita inevitabilmente avrebbe smussato, arrotondando le nostre spigolose convinzioni in curvilinee constatazioni, quando si dice essere leggermente fiaccati dall'esigenza, dal tempo che passa, da una sopraggiunta maturità e non da meno dal contesto.
Non ricordo una volta che non ci siamo affrontati in modo pulito procurandoci in modo rasente al masochismo anche più lividi del necessario. Ognuno con le sue armi più affilate. Lui l'intuito, il guizzo geniale condito di ironia e divertimento, la rapidità nell'individuare la via più corta, io di contro quello razionale, ad imbastire analisi aggressive per non cedere, lui da soluzione ottimale ai problemi, io a preferire la scelta robusta, lui con lo sguardo a puntare in alto, io alla solidità del gradino da raggiungere, lui di base irrequieto, io più costante.
Siamo cresciuti così per 23 anni circa, il punto formale più alto della nostra amicizia essere testimone al suo matrimonio.
Contrariamente a quello che il senso comune matura ci siamo poi allontanati in modo cosciente per agevolare scelte di vita non comprese facilmente, non tanto da noi quanto da chi ci è vicino, a ben vedere l'ennesima beffa della legge dei grandi numeri.
Oggi continuiamo a sentirci con una certa frequenza perchè pur in modo non ufficiale resta pur sempre il mio principale riferimento nel modo della medicina.
Poche giorni fa eravamo a telefono. Quindici minuti di chiacchierata senza alcuna motivazione reale a condurla, quindici minuti appunto, tanto è servito a pulire le frasi dai retaggi formali dal sentore ipocrito maturate con la avvilente quotidianetà. Poi qualche domanda diretta da parte mia fatta per puro divertissement a capire quanto fosse intaccabile la patina di cinismo che lo avvolge acquisita nel suo essere costantemente 'in corriera'.
A questo punto l'inaspettata apertura alla mia provocazione, la mezza e sbocconcellata ammissione dell'irrequietezza del momento, io ho cominciato a ridere senza mantenermi, lui dall'altra parte si è sentito solo MrPink, suppongo, si MrPink e non DrPink quello che è (sempre stato per tutti ancor prima di diventarlo) per tutti.
L'ennesima ed altrettanto non calcolata variante alla legge dei grandi numeri.
Poco dopo ci siamo salutati in modo brusco come abbiamo sempre fatto, entrambi con un sorriso da tempo dimenticato, un avanzo di luce diverso ad annullare il tempo che non ci ha visto crescere insieme.
Siamo ancora amici. Si dice così, no?

Passiamo quindi alla ricetta
Confesso che mi piace sempre variare, provare, cercando di fare mie le esperienze degli altri magari aggregandole sotto la linea guida delle mie preferenze al palato.
Così è nato questo dolce, come una riflessione su un paio di spunti recuperati da indirizzi certi e messi insieme durante uno dei miei pomeriggi alienati, quando cioè la stanchezza della sveglia ad orari improbabili si fa sentire calandomi in un torpore decisionale che nel privarmi quasi della presenza a me stesso mi rende altrettanto lucido per la cucina. Insomma uno stato alterato di coscienza dove di solito butto giù le mie malsane intuizioni da concretizzare ai fornelli.
Questo accostamento potrebbe sembrare leggermente azzardato ed invece ha rivelato una sua piccola personalità che casomai dovrò rafforzare prossimamente con qualche accorgimento.
Partiamo dall'aspetto gustativo. Si parte da una base alla noce che fa da apripista con la sua granularità, prima alla farcia alla pera, vellutata e dolce (fondamentale l'uso di materia prima di qualità) poi alla crema alla birra la cui punta di amarezza finale chiude il cerchio restituendo quello che nella base è decisamente più nascosto (l'amarognolo delle noci) compensando in modo deciso e funzionale, aggiungerei, la parte grassa della crema (mascarpone e panna). Non è un dolce dietetico, tutt'altro, ma il motivo per il quale non ho coperto con ulteriore topping personalizzato al cioccolato è solo da ricercarsi nella considerazione di non voler aggiungere troppi spunti al palato per rendere un sorta di 'giustizia' a questo dolce che nasce con la precisa intuizione di avere un percorso alternativo al fondente. Per la serie, posso essere in grado di preparare un dessert che mi piaccia senza usare il cioccolato?! :P ehehehehehe
La risposta è sotto i vostri occhi.
Oltre a mia suocera, oggi interrogherò anche la mia vicina (suo il tortino più piccolo) per raccogliere impressioni in merito. Alla mia lei è piaciuto molto, considerando la sua severità e trasparenza in merito è decisamente di conforto per testare in altre occasioni percorsi che siano 'varianti' alla classica idea che ho di dolce...:)
Chiudo con i ringraziamenti più che sentiti.
In primis MaPi del blog "LaApplePieDiMaryPie" la cui lettura costante mi fornisce sempre aiuti inaspettati e che per mia incuria solo adesso viene pubblicamante citata (mi perdoni?). La crema è presa pari pari dal suo Birramisù di Claudio Sadler.
Per la farcia alle pere mi sono ispirato alla Torta Amalfitana Ricotta e Pere di Nanni (LaVetrinaDelNanni) il pan di spagna alle noci è di fatto una variante a quello con le nocciole :)
Se siete arrivati fin qui grazie davvero della pazienza :)))

Nota
Nella spiegazione per la ricetta sono previste ovviamente delle fisiologiche imprecazioni per chi come me usa la carta da forno e non l'acetato :P ehehehehehe


Tiramisù pere e noci alla birra

Per il Pan di spagna alle noci

Ingredienti
65 gr. di zucchero semolato;
150 gr. di uova intere codice 0;
90 gr. di noci; (ho usato quelle campane leggermente più piccole di quelle provenienti dall'altra parte dell'oceano)
30 gr. di farina 00;
50 gr. di burro;

Pan di Spagna alle noci
Tritare le noci (dopo l'immensa rottura di averle 'aperte' una ad una mangiandone buona parte...almeno a me così capita a parziale compensazione...) insieme alla farina e sciogliere il burro a bagnomaria lasciandolo poi intiepidire lontano dalla fiamma. Con uno sbattitore elettrico montare le uova tenute a temperatura ambiente insieme allo zucchero (aggiunto gradualmente) per 15' circa, ovvero fino a quando la montata è ben gonfia e lasciandola ricadere a filo sulla massa rimane in rilievo (in gergo si dice appunto che "scrive").
A questo punto con una spatola si aggiunge prima lo 'sfarinato grezzo di noci', rimestolando delicatamente con un movimento dal basso in alto e poi il burro fuso (oramai raffreddato).
Il Nanni correttamente consiglia di sacrificare parte della della montata (1/4 circa) mettendola in una tazza nella quale quindi si procede ad incorporare prima il burro fuso per poi integrarlo successivamente al composto principale.
In tutta onesta ho aggiunto il burro sulla sola montata delle uova (usando il frullino per non più di 3-4 secondi reali) e poi ho proceduto manualmente con la spatola per la 'farina' di noci e posso dire che alla fine il composto ha perso aria in modo decisamente poco apprezzabile se valutato nell'ottica della resa complessiva.
Ho usato per la cottura uno stampo da 22 cm imburrato&infarinato a 180°, forno statico, ripiano medio per circa 30'.
Con il pandspagna alle noci ho ricavato due dischi (una volta tolta la calotta) con i quali ho preparato sia la torta, sia una minitortina. Nel valutare voi, le foto della resa dello stesso, in altezza e per alveolatura spero si intuisca che il passaggio più furbo (burro con frullino per 3-4 secondi) per simili preparazioni può essere fatto senza problemi particolari.

Per la farcia alla pera

Ingredienti
350 gr. di piccole e saporite pere coscia provenienti da una piccola produzione calabra capitatemi in mano per pura fortuna (vanno bene anche le Williams in alternativa anche se il sapore è tutta una altra cosa)
100 gr. di zucchero;
20 gr. di limoncello;
6 gr. di Maizena.
un filo di olio EVO
1 limone biologico;

Preparazione
Sbucciare le pere e tagliarle a cubettini, che andranno cotti a fuoco moderato in una padella antiaderente unta con un filo d'olio EVO assieme al succo del limone ed il relativo zucchero. Dopo qualche minuto le pere avranno prodotto il loro liquido, aggiungere la maizena e cuocere rimestando con un mestolo di legno per un paio di minuti, finché il liquido si sarà gelificato per effetto dell'amido. Aggiungere il limoncello, mescolare e togliere dal fuoco. Far raffreddare a temperatura ambiente.


Per la crema alla birra

Ingredienti
500 gr. di mascarpone;
250 gr. di panna;
200 g birra chiara (ho usato una birra artigianale bionda non pastorizzata, la ricetta originale ne prevede una rossa ma attenti che la maggior parte hanno punte di amaro non facilmente gestibili);
200 gr. zucchero semolato;
160 gr. tuorli di uova codice 0;
20 gr. colla di pesce;

Preparazione
Mettere in ammollo la colla di pesce in acqua fredda. Montare quindi la panna e poi aggiungere il mascarpone continuando a montaree fino a quando amalgamandosi non avranno raggiunto una consistenza soffice e vellutata. Mettere il composto in frigo.
Montare quindi in una altra bastardella a bagnomaria i tuorli aggiungendo progressivamente prima lo zucchero e poi la birra. Quando il composto è abbastanza montato aggiungervi la colla di pesce strizzata, spostare il recipiente in un bagnomaria freddo (pentola più capiente di diametro con acqua&ghiaccio) e continuare a montare fino al totale raffreddamento. Incorporarvi alla fine il composto di mascarpone&panna procedendo a mano con una spatola o con un paio di colpi veloci di frusta. Questa crema va usata subito in modo da non aspettare che la gelatina contribuisca a legarla prima del suo uso.

Assemblaggio della torta (Ingredienti e preparazione)
Cointreau;
carta da forno; (l'ideale ovviamente è l'acetato)
qualche noce;

Sul piatto di portata appoggiare un anello metallico di 20 cm di diametro rivestito di carta forno nel quale è stato precedentemente tagliato un disco di pan di spagna alle noci e spennellarlo con il Cointreau.
Coprire quindi con uno strato omogeneo di farcia alle pere, lasciando il bordo libero per circa un centimetro sulla parte più esterna del cerchio. Versare a questo punto la crema alla birra. Mettere il dolce nel frigo per almeno una notte. Al momento di portare in tavola fare in maniera di avere le eventuali 4/5 noci per la decorazione pronte. Eliminare la carta forno, IMPRECARE per le striature che inevitabilmente lascia e poi servire ai vostri ospiti.
Ultimo accorgimento: tagliare la torta con un coltello a lama liscia ben affilata e sottile non come ho fatto io... :P ehehehehe




37 commenti:

  1. Promettimi che me lo farai, ma senza birra.
    Si lo so che ci sta benissimo, ma tu lo sai, io quando sento alccol sragiono.
    Un bacione

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  2. Proprio ieri ho sentito una cara amica con cui per vari motivi non parlavo da tempo e mi sono rivista un po' nella tua descrizione.
    Un inizio stentato, zoppicante. Fino a quella vecchia battuta che si, mi ha fatto capire che anche noi eravamo ancora amiche, e di quelle vere ;-)

    Ammetto che con la ricetta di oggi mi hai spiazzato. Pero' sarei curiosa di assaggiare, magari con la birra saudita che e' analcolica!!!!
    Anche io impreco per la carta forno che lascia i timbri...
    Ciao!

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  3. L'amicizia che dura da una vita, seppure lontana,e non frequente come una volta, è una delle sensazioni più belle. D'un tratto, dopo poche frasi,lo sai, hai la certezza di essere ancora in acque sicure,come una volta.
    il tuo dolce è azzardato...non ci sarei mai arrivata alla birra.....ma un esperimento così ben riuscito bisogna pur provarlo!!

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  4. ho delle amiche che non sento per mesi e mesi e quando ci si vede o ci si telefona attacchiamo subito come se ci fossimo sentite il giorno prima e riprendiamo il filo di un discorso che non finisce mai! Mi stupisco ogni volta, una di queste dice "l'amicizia c'é e basta"
    interessante l'uso della birra nel dolce, vado a curiosare anche il birramisù della mapi
    ciao
    Cristina
    Poverimabelliebuoni

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  5. @Lydia
    Per te è il minimo...anche se a questo punto mi sa che devo dare un taglio a tutta la mia cucina 'alcoolica'...
    Poi riflettevo meglio...magari un goccio di birra potrei usarlo lo stesso così magari abbasso il tuo severo grado di giudizio e penserai dopo l'assaggio che è ottimo! :P aahhahahahaa
    Vabbè niente trucchi con te...però mi raccomando senza alzata di palette che poi mi appello al televoto da casa eh! ehehehehehehe

    @Arabafelice
    Tu cucini in modo perfetto altro che carta forno..qui lo 'scarsone' di turno sono io e non scherzo. Tornando al discorso amicizie invece suppongo che per te\voi il discorso sia ancora più sentito visto le modalità con le quali dovete viverle adattandole ad una logistica che non viene proprio incontro. Magari la cosa ti ha anche aiutato a capire chi era davvero amico\a o meno...
    Grazie come sempre :)

    @Franci e Vale
    Hai reso perfettamente l'idea di come basti una chiamata per depurarsi della cattiveria quotidiana residua per ritrovarsi ad essere "quelli di una volta". Magari è un miracolo che non avviene tanto spesso ma quando c'è meglo ricordarlo perchè è raro, almeno per me è così :)
    Grazie come sempre e se azzardo fammi sapere :)
    PS
    Dimenticavo, se vuoi andare sul sicuro...Mapi invece è un indirizzo certo ;)

    @Cristina Poverimabelliebuoni
    L'amicizia va coltivata secondo me, è un lento incrocio di condivisioni, supporto e vita quotidiana che va alimentato. Poi esigenze diverse allontanano ed il miracolo avvviene proprio come dici tu...quanto si inizia la dove ci si era lasciati...piccolo miracoli che non vanno sottovalutati :)))
    MaPi è una garanzia...se vuoi andare sul sicuro, la sua ricetta è blindata credimi :)))

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  6. Le mie vere amicizie sono appunto o lontane o ritrovate nel tempo. Ho letto d' un fiato il tuo post. Ho rivissuto un pezzetto della mia vita . Ora vado a sbavare sulle foto del tuo dolce....gnam!!!!

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  7. Beh, indubbiamente le modalita' non sempre semplici fanno si che avvenga una bella scrematura...only the brave :-)))

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  8. sulle amicizie antiche che rimangono... mah, ho opinioni sulle quali io stessa dissento.
    comunque sulle amicizie in genere ho opinioni contrastanti.
    il racconto è fantastico, as usual.

    e la torta... quanto mi piaccono questi dolci con i cremosi sopra e la frutta...

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  9. Post lungo, ma sempre piacevole....tra i miei amici ci sono "quegli" amici, che non sento da tempo, per vite e scelte di vita diverse...ma appena ci si rivede o ci si risente il sentimento è lo stesso.... e anche la sicurezza...che siamo ancora amici!!

    Per la ricetta....vista la fonte...l'assaggerei ad occhi chiusi!!! Buona giornata, Flavia

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  10. Caspiterina, ma che meraviglia di golosità, che piacere è conoscerti!!!!! Mi salvo subito a ricetta e mi aggiungo tra i tuoi lettori!!!!!! Passa a trovarmi. . . Baci!

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  11. Quanto vorrei che la mia amica con la quale sono cresciuta, fosse ancora così... invece no... e me ne rammarico...
    Per il dolce che dirti? Se potessi vorrei proprio assaggiarlo... ma una birra senza glutine darebbe lo stesso gusto???
    Per la carta forno che lascia i "timbri" io me ne sono fatta una ragione, d'altronde un grande sostiene che le imperfezioni sono la grandezza del prodotto! ;)
    A presto e un bacio a Gambetta!

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  12. Genesi ed evoluzione di un rapporto speciale, originale, tra due anime uniche e complementari che nel crescere individualmente ne divengono una sola, le cui esperienze di fondono in un'unica armonia, come gli ingredienti che hai usato in questa bellissima proposta... strani, apparentemente contraddittori, apertamente fusi in un'unica melodia di sapori... complimenti per questa magica e coraggiosa fusione di elementi!

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  13. L'amicizia non ha età nè tempo.
    Per il resto, non vado matta per la birra che non sia artigianale (e non per snobismo, ma semplicemnte per le troppe bollicine).
    In ogni caso, mai e poi mai avrei pensato ad una tale declinazione.
    Che dici, ne ' valsa la pena, o era meglio il cioccolato?!?
    un caro abbraccio

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  14. post spaccacuore- per chi, come me, l'amica unica e vera l'ha persa un anno fa, con una valanga di cose non dette e un fardello di rimpianti, di sensi di colpa rimorsi per aver anteposto l'agenda a lei e all'opportunità di restituirle parte di tutto il bene che mi dava e di cui oggi avverto irrimediabilmente il vuoto. Specie quando mi prendo un quarto d'ora per passare di qui, magari puntando anche la sveglia un po' prima, perchè è una vergogna, una ver-go-gna che neanche risca più a passare da Mario, etc etc.
    Il tiramisu alla birra l'ho assaggiato una sola volta, in Alto Adige, nel ristorante della fabbrica della Forst ed è stata una piacevolissima sorpresa. Qui, ovviamente, si sublima nel Gambetto Style, per cui diventa un signor dolce da pasticceria, oltre che un tributo alle conquiste della fantasia e dell'intelligenza, che quando funzionano, fanno mirabilie, anche in cucina.
    mi fermo qui, perchè stamattina viro verso la bontà- e non vorrei compromettermi troppo, sai com'è...:-)
    Besos a Gambetta
    ale

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  15. @Luby
    Mi dispiace per l'apnea alla quale ti ho portato...sapendo quanto sono lunghi i miei post mi sento quasi in colpa! :P eehehehehe
    In ogni caso grazie per esserci :)

    @Arabafelice
    Si me lo immagino. Alla fine paradossalmente lo sai che tutto sommato l'esigenza di scremare se è seccante come fase in se per se alla lunga si rivela sempre la migliore...come dire meglio levarsi il dente prima che faccia troppo male! :P ehehehehe

    @La Gaia Celiaca
    Posso capirti in un certo senso. Considera che i miei amici si contano sulla punta di una mano e se qualcuno è rimasto pur senza di fatto ritrovarci di fatto qualcun altro se ne è aggiunto proprio grazie a questo blog. La cosa può suonare retorica eppure anche il 'vecchio conservatore' che è in me ha ceduto il passo all'evidenza e con il senno di poi posso dire anche fortunatamente. Resta inteso che per amicizia io intendo un rapporto costante di condivisione della propria vita esente dalla sfera del giudizio e che resti sempre alla giusta distanza da quelle che sono poi le rispettive vite di coppia. Insomma fare l'equilibrista sarebbe più facile...eppure qualche miracolo avviene anche... :))))
    Grazie sempre :)

    @EliFla
    Certi ritorni sono fortunatamente piacevoli e quando ti ritrovi a considerarli rispetto ad una quotidianetà che offre spesso mediocri conoscenze è davvero una fortuna :)
    Grazie per la fiducia sulla parola...ehehhehe

    @Speedy70
    Troppo gentile con me...in ogni caso sono passato eh! :P ehehhehe
    PS
    Adesso avrai anche capito perchè ho la fama di un rompiscatole mi immagino?! :P ahahhahahaaha

    @Fantasie
    Ti dico subito per la birra. L'unico aspetto fondamentale per la bevanda alcoolica da usare è il retrogusto. Se trovi una birra senza glutine dal retrogusto fruttato quindi e leggermente amarognola secondo me è l'ideale perchè completa l'aspetto gustativo granulare delle noci. Praticamente la punta amara che ti aspetti dalle noci ma che non arriva per via dello zucchero è invece data dalla birra, la stessa punta amarognola che se non lo sai ti fa da subito capire:"...ma questa crema è fatta con la birra..." e quindi se piace una serie di "ohh!" :))
    Per la carta forno invece poco da dire, ogni volta che la uso non ci penso per poi rassegnarmi alla sformatura. Mi consolo con la tua considerazione però! :P ehehehehehe
    Grazie :)

    @Bucaneve
    I tuoi commenti mi spiazzano sempre per precisione e sensibilità :)
    Niente da aggiungere, come dicevo a qualcun altro sopra confermo che in certe amicizie oltre alla volontà di mantenerle salde il fattore 'disattenzione' dalla legge dei grandi numeri gioca un ruolo imprevisto che qualche volta però rgala anche bei momenti.
    Grazie davvero! :)))

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  16. @Gaia
    Partiamo dalla birra :)
    Allora nella fattispecie come hai letto ho usato una birra artigianale bionda non pastorizzata perchè mi piace quella fattura un pò grezza della bevanda alcoolica che riporta retrogusti più intensi a secondo del tipo di lavorazione. In effetti quando si prova un prodotto più curato sotto il profilo qualitativo dopo i difetti della produzione industriale saltano all'occhio più facilmente...e quindi come dire ti capisco.
    Relativamente all'ultima domanda invece c'è poco da dire. Questo tiramisù alle pere&noci con crema alla birra è una ottima alternativa al mio monoteismo nei confronti del fondente che però non potrebbe mai essere rinnegato ne qui ne mai. Molto francamente quindi, questo dolce "ne vale la pena" si ma sempre nell'ottica della eccezione alla legge dei grandi numeri. Io l'ho letto come un modo per 'stupirmi' prima ancora che cercare di stupire gli altri. Per un curioso del gusto come me...è decisamente un buon motivo :P eheheheeheh

    @Alessandra (raravis)
    Commento molto delicato il tuo che ha sfrondato subito ogni mia pallida aspettativa di botta&risposta ironici e, o di sfottò.
    Ti dico come la penso valutando la cosa istintivamente perchè oggettivamente realmente possiamo dire di non esserci mai visti prima d'ora da vicino no?! :P
    Chi ti conosce, e quindi sicuramente molto meglio di me, sa quali sono tutte o quasi le inclinazioni del tuo carattere comprese quelle che i conoscenti leggono alla voce 'difetti' ragion per cui chi ha la Raravis come amica (raravis di concetto e non per nickname), e suppongo davvero pochissimi a dispetto del milione di persone che conosci, sa che non può gareggiare con la tua 'agenda', ma vivrà la cosa con il sorriso e la consapevolezza di averti accanto quando serve, magari è solo un minuto al tel(basta poco per capire chi ti è vicino...).
    Ti avviso, se un pò mi conosci sai che non sono un "indoratore di pillole", tutt'altro, lo penso davvero quanto appena detto eh!
    E con questo siamo al secondo 'allineamento' in meno di dieci giorni, che dici nevicherà?! :P ahahahahaha
    Se anche per fretta non dovessi leggere la mia risposta, so bene che sarà per l''agenda' ma non preoccuparti che te lo reinoltro via mail...almeno così sai con quale brutto personaggio ti stai raffrontando e soprattutto che sta per nevicare! :)
    Grazie per esserci.

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  17. Ora che ho avuto l'occasione (e la fortuna) di conoscerti anche di persona e di avere scoperto che abbiamo tante cose in comune (non al Municipio intendo :-D), leggere di quella scuola media e di quelle superiori che ho frequentato anche io, vivendo esperienze simili con persone diverse, non posso che essere toccato ancora di più dai tuoi post. E mentre sto lì a ricordare e spolverare ricordi sepolti da un sottile strato di polvere, che ti vedo? Una meraviglia di torta. Secondo me hai fatto benissimo a non "corromperla" col cioccolato, sarebbe stato un peccato. Al limite avrei ricoperto le noci (ma solo perché un po' vizioso, ma anche viziato da Annalù, lo sono). Per il resto, che l'acetato si vada a far benedire. :-D
    Fabio

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  18. Mario, scusa l'ulteriore intervento, ma prima mi sono dimenticato di citare un'altra strana combinazione: ovvero l'uso delle pere nella nostra scorsa ricetta (ahité con la cioccolata :-D) e quella di domani di Sadler...
    Vedi che alla fine giungiamo allo stesso punto checché tu ne dica? :-p
    Fabio

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  19. grazie ;-)
    ale
    ps mai ritornata a vedere le risposte... no comment...

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  20. a chi mi rivolgo per averne una fetta?:) bellissima ricetta, interessante l'uso della birra!

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  21. La mia amica, quella con cui ho diviso il banco di scuola dalla 2° elemenartare al 5° liceo abita a Roma e ultimamente i nostri rapporti sono un "po' appppannati", diciamo così: chissà che prima o poi non riesca ad organizzare quel famoso viaggio a Roma per incontrare lei a tu per tu e i miei due nuovi carissimi amici .....
    E per quell'occasione il tiramisù alla birra by mapi, passando per gambus sarebbe il non plus ultra per siglare il tutto :D
    Al momento è solo un desiderio, ma ci spero!!!!!!!!

    P.S.: avevo letto la ricetta dalla Mapi all'epoca e mi colpì moltissimo: con il tuo tocco ha acquistato un quid che lo ha reso più che interessante, ma che te lo dico a fare ....

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  22. @Anna Luisa e Fabio
    Che tu sia viziato in cucina...non è nemmeno una affermazione, la frase infatti è un assioma imprescindibile dal quale si possono fare tutti i ragionamenti che vuoi, purchè si parti da quell'asserto. Oggi vedevo quel creme-caramel...e lo sconforto, per me, era sempre più inevitabile e tu sai ovviamente di cosa parlo :P eheheheehe
    Detto ciò, con il numero di una rosticceria in mano (sai quindi quale soluzione sto prendendo...:P ehehehhe) alla tua riflessione aggiungo che in fondo siamo stati 'fortunati' (in quel quartiere) con quelle scuole perchè a ben vedere il grado di contaminazione\degrado-umano raggiunto oggi hanno un pò sporcato l'impronta sociale di un certo tipo di famiglia che oggi vive e sopravvive con qualche difficoltà in più.
    Con te so che posso non scendere in dettagli e che comprenderai il commento leggermente sporcato d'amarezza.
    Per l'acetato invece prendo per buono il tuo consiglio...ma so di barare perchè altrettanto non potresti dire delle foto tua passione più radicata e quindi mi "faccio scemo" da solo e dico....mah si che l'acetato si vada a far benedire! :P ahahahahaaha
    GRAZIE :)))
    PS
    C'è pure un domani con Sadler...VOI NON AVETE PROPRIO PIETA'!!!! ahahahahahaha :DD

    @Alessandra (Raravis)
    Nevica hai visto! :P ahahahahahaha

    @Cristina
    L'uso della birra che era una artigianale credimi davvero buona...è stato l'unico modo decente che ho visto per non berla direttamente a cena e non scherzo! :P ehehehehehe
    Per una fetta, quando vuoi! :))

    @Milen@
    Milena, facevo mia la tua riflessione e la confrontavo con quella similare (a dirla tutta perfettamente uguale) che muovevo al mio amico sopra citato in una recente telefonata antecedente però a quella raccontata. Lui mi diceva che certe 'foschie' nel rapporto di amicizia sono fisiologiche del fatto che manca la quotidianetà con la quale prima ci raffrontavamo direttamente. Affermazione, la sua, che a dire il vero ho reputato 'fondata' almeno fino al momento della chiamata (temporalmente successiva) su raccontata che in fin dei conti rivela di come per le cose importanti o anche per le sciocchezze se si vuole possiamo sempre essere presenti, magari in forma diversa e che a quella 'diversità' si può rispondere compensando con una maggiore e spero sopraggiunta maturità\sensibilità.
    Purtroppo non sempre e così però piccoli miracoli sono previsti soprattutto se siamo predisposti ed io nel tuo caso sono più che fiducioso...
    Per quell'incontro invece facciamo alla 'napoletana' e cioè scaramanticamente non diciamo più nulla...per cercare invece fattimente e con grande piacere un momento perchè si possa anche concretizzare. Qui ci contiamo e sai che non sono l'unico! :)))

    PS
    Ah dimenticavo, GRAZIE mille per stamattina...mi hai salvato dal baratro di una rottura di amicizia!
    Solo con te e qualcun altro le 'ire di Lydia' si placano :P ehehehehee

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  23. Un post sull'amicizia? Anche, ma c'è molto di più in quello che hai scritto. C'è quella parte di noi che il rapporto con gli amici veri ci rimanda, e che cambia - e come se cambia... - con il tempo. Per questo a volte ci sembra possibile dimenticarla. Anche questo, caro Mario, mi è parso di leggere tra le tue parole: e mi ci sono ritrovata (io sono una che non ha bisogno di assiduità nelle amicizie). Quanto al dessert, ho riletto due volte la ricetta e ho deciso che per me è troppo complicata. Anche se con la birra mi diverto a giocare, ultimamente. E il gusto sarebbe proprio nelle mie corde. Perciò non mi resta che sperare in un invito, o che so... un pic-nic a Campo de' fiori...
    Un saluto, caro Mario

    Sabrine

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  24. il dolce va al di là delle mie capacitò del momento, ma il tuo racconto mi ha intenerito tantissimo :)

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  25. @Sabrine d'Aubergine
    Comprensibile. Sono serio, non ho pescato una parola a caso. Il tuo commento è comprensibile oltre il normale senso proprio perchè lo condivido in pieno avendo fatto dell'approccio che tu hai raccontato, un mio tratto distintivo dall'adolescenza in poi in modo del tutto istintivo. Non ho mai basato i miei pochissimi rapporti di amicizia sull'assiduità vissuta come 'esigenza', tutt'altro e di questo in qualche modo se ne fanno le spese poi, senza appello alcuno. L'amicizia non va ricordata o fondata su una sistematicità di fondo (sentirsi con cadenza 'prescritta' e raccontarsi tutto...) per me invece ha sempre significato esserci quando pensavo (e spero di aver spesso azzeccato...) fosse il caso di esserci, indipendenemente poi dall'occasionalità data dal diverimento.
    Per questo ancor oggi sono ricercato da ex-amici (nel senso che da parte mia non lo sono più...) per svolgere questo ruolo all'occorrenza mentre per qualcun altro invece si è anche compiuto qualche piccolo miracolo, chiamiamolo 'comunicativo' :PP
    Mi fermo per non tediarti oltre :P ehheheh
    Per il nostro pic-nic quando vuoi invece, sai che di fatto anche per l'invito mi sa che siamo un pezzo oltre, no?! :P ehehehehe
    Waiting for... :)))

    @Ciboulette
    Sono contento che ti abbia fatto questo effetto, tra l'altro la tua considerazione "attenua" la mia completa mancanza di sensibilità stamane con Lydia che per poco non mi mandava davvero! :P ehehehheeh
    PS
    Tu, quando vorrai, farai di certo mooolto meglio di me e non lo dico per forma...basta guardare il tuo blog...:)))
    Grazie sempre :))

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  26. Tu la devi smettere di scrivere cose che creano nella mia mente risposte-papiro! Dove lo trovo il tempo per commentare, eh????
    Torno torno tornoooooooooooooooooo :P

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  27. Toccante e profondo il racconto sull'amicizia, tema sul quale non mi pronuncio perché ne ho un esperienza di vita molto confusa...

    La ricetta è interessantissima, per me che ho una fissazione per i "classici" le variazioni sono quanto mai allettanti.

    Un abbraccio e buon fine settimana!

    P.S.: Non ti ringrazierò mai abbastanza per le continue citazioni... :-)

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  28. confesso: ho saltato la storia di mr pink e mr blu e mi sono fiondato subito sulla ricetta :)
    non me ne vorrai ma ero troppo curioso :D
    lydia l'ha chiesta senza birra, io senza noci ma con birra grazie, sei un tesoro! eh eh

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  29. se il sapore equipara l'aspetto deve essere divino!

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  30. Sempre profonde le tue riflessioni sull'amicizia: ognuna ha un profumo speciale...probabilmente di nutella quelle delicate d'infanzia, di pane fragrante appena uscito dal forno quelle irrinunciabili recenti...

    Buona settimana a te e Gambetta;)

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  31. @Muscaria
    Tu la devi smettere di pensare che io sia un teppista...dove li trovo io i soldi per scappare a Panama eh?! :P ahahahahaha

    @Nanninanni
    Io prediligo le variazioni perchè seguire la tradizione classica è di certo più difficile, invece assecondando gusto e funzionalità alla fine trovo vie più brevi che però almeno mi consolano sul piano della preferenza. "So'proprio napoletano, eh?!" :P eheheheheehe
    Un abbraccio a te e grazie sempre per darmi riferimenti saldi sui quali poi posso divertirmi :)

    @Gio
    Magari davvero riusciamo ad incrociarci e fidati che te la preparo come preferisci, quello è il minimo :)
    Ah dimenticavo...anche io dal tuo blog avrei un paio di richieste...che dici se'pò fà?! :P ahahhhaha

    @Serena
    Grazie per la segnalazione :)

    @Cannella Impazzita
    Beh l'estetica non è che sia il massimo però il sapore non era affattto male. Casomai dovessi rifarla come già detto mi raccomando molta attenzione alla qualità della birra :)

    @Virò
    Quelle recenti hanno per la casualità con le quali sono nate, per la qualità con le quali hanno potuto contro la mia mai nascosta leggera misantropia, per la condivisione di un modo di sentire affetti e problemi, per la delicatezza di intuire momenti e passaggi...lo stesso tocco in più di quelle pochissime sopravvissute alla mia adolescenza. Di fatto poche veramente ma senza dubbio buone :)
    Il termometro...è nella serenità che mi inducono a prescindere da tutto...
    Grazie :)))))

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  32. Perdona la schiettezza ma questo dolce e' da orgasmo!!!!! sei davvero molto ma molto bravo io sono nuova di blog, complimenti x le foto e x il blog...bye bye!

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  33. Con altrettanta sincerità un commento così non l'ho mai ricevuto! :DD
    Grazie mille! :)

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  34. dolci da urlo come sempre, mi sento molto tapino, fantastica la crema alla birra, poi sarà che in questo periodo non li posso mangiare mi viene ancora più voglia e invidia

    Sai l'amicizia è strana, ci sono persone che non vedi da anni poi le rivede e sembra che il tempo non sia passato, dopo una certa età vedrai che anche le differenze che vi hanno in parte allontanato non avranno alcun valore

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  35. @Günther
    Si hai ragione l'età stempera motivi di attrito riconducendoli ad una prospettiva più normale, riducendo quindi inevitabilmente le distanze. Ci vuole tempo però poi si ha anche il rammarico di non averla vista prima quella prospettiva...vero?! :P eheheheehe
    Grazie come sempre :))

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  36. Mario, altro che perdonarti: la vergogna qui è tutta mia. Ottobre è stato un mese pesante per me e avaro di tempo libero, sicché non sono venuta a leggerti e se non fosse stato per la tua gentilissima mail mi sarei persa questo post.

    La prima cosa che penso quando ti leggo è "ma perché non so scrivere come lui?" :-D, da tanto sai esprimere pensieri, sentimenti ed emozioni che tutti noi proviamo nella vita ma che non siamo capaci di tradurre in parole. Grazie a te per le belle parole che mi dedichi e per la splendida ricetta: io mi sono limitata a copiare Sadler, tu invece hai reinventato un dolce partendo da spunti diversi, E CHE DOLCE!!!! :-9

    L'unica cosa su cui non concordo è l'uso di una birra chiara. L'originale prevedeva una birra rossa doppio malto ed è qui che sta il trucco: una doppio malto è per forza di cose più dolce e si sposa alla perfezione con il dessert... ;-) Inoltre per la birra rossa occorre usare un malto più tostato, dall'aroma più complesso e strutturato, che si sposa alla perfezione con le noci... e col cioccolato, visto che le fave di cacao subiscono un processo di tostatura. Lo so che nel tuo dolce (sensazionale) il cioccolato non c'è (mentre c'era nel birramidù), l'ho scritto per completezza di informazione. :-)

    Un abbraccio e.. MI PERDONI???? :-D

    Saluti anche a Gambetta!

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  37. @Mapi
    Hai perfettamente ragione sulla birra in realtà come ti ho accennato in privato ed ho anche scritto sulla ricetta con le 'bionde' bisogna stare attenti per le punte di amaro non facilmente gestibili.
    In realtà nel rileggere la spiegazione effettivamente la cosa è un pò ambigua, corro a corregere! :P ehehehehe
    "Mi perdoni?" ???
    Ma qua sono io che non ho sempre il tempo per commentare la tua bravura ai fornelli anche se come vedi...pur essendo molte volte silente...seguo-segno&imparo e qualche volta ci provo anche! :) eheheheheh
    Un abbraccio e GRAZIE sempre a te!

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