martedì 13 dicembre 2011

Torta soffice ai pistacchi, crema e amarene














98 anni e la lucida paura della morte.
Si la paura non altro, la morte fisica è una passeggiata in confronto.
Sbeffeggiata ora con un sorriso esclamando che a pranzo non mancherà una mezza sfogliatella frolla ora aggirandola con fragili lacrime cedendo al timore dell'incertezza del dopo, non altro.
Ci sono crepe che si manifestano quando siamo giovani per le circostanze più disparate, quelle che poi ci accompagnano per il resto della vita forzandoci ad una ingrata convivenza con inquietitudini diverse ed insidiose.
Vuoti affettivi e culturali, incertezze del quotidiano, mancanza di riferimenti, suggestioni, il tutto riassunto nei casi più evidenti o invalidanti sotto voci tecniche mute che asettiche analisi mediche provano a contingentare formalmente con nomi di sindromi, da quella innocua a quella più paralizzante, quasi a chiudere in una sorta di caleidoscopio descrittivo tutte le possibili sfumature di colore dell'ansia umana.
Sempre di paure si tratta ed a ben vedere tutte concorrono all'accerchiamento della persona. Destreggiarsi non è facile. Quando non è patologica, si ricorre di solito alla costruzione di spazi di libertà dove rinnovare energie per reinsaldare i battenti di quella finestra personale lasciata con incuria per qualche tempo alla mercé del vento.
La famiglia, il partner, i figli, in molti casi anche un animale domestico o un hobby perchè no, contribuiscono ad aggirarla eppure non mi immagino proprio quale salto irrazionale si debba fare per rendersi lucidamente accettabile un imminente viaggio verso una meta descritta, temuta, 'ambita' e dettagliata nella migliore e più datata agenzia di viaggio che conosco (la prima sede è stata aperta all'incirca più di duemila anni fa). Quella probabilmente è la paura per eccellenza.

98 anni. Che siano i ricordi o la quindicina di pronipoti non importa, la vita continua, ora dopo ora, regalando alti e bassi. Mettersi di traverso non sempre è servito ed allora si impara ad assecondare il proprio destino collezionando i passaggi felici, inaspettati, riducendo il fattore prospettiva al minimo commisuratamente alla propria condizione.
Mia nonna un piccolo espediente per emergere dal 'tutto' ha anche provato ad insegnarmelo, peccato però che la mia mediocrità nel campo fotografico abbia anche un suo corrispettivo nella messa a fuoco di ciò che mi è più vicino.
Non è logica del rimpianto questa, piuttosto una mia controversa capacità di soffermarmi con maggiore faciltà sui dettagli, la qual inclinazione se per un canto mi consente di inquadrare agilmente chi non conosco bene, d'altra parte mi crea qualche svista con chi invece ho stretto un legame affettivo forte, lo stesso infatti che inganna i più elementare criteri di difesa relazionale lasciandomi privo di prospettiva ampia.
Il tempo poi rimedia a questi lapsus e ricavo nuove distanze focali sufficienti a recuperare quei passaggi persi a tutto beneficio delle mie evidenti carenze.
Il segreto che mi sfuggiva è una piccola, semplice disarmante ritualità di una donna in là con gli anni, fissata in fotogrammi dallo sfondo differente che io preferisco tuttavia ricordare, quando ho la necessità di uscire da un momento di sconforto, in un episodio che non necesita di preamboli.
"Si guarda intorno come fà un bambino quando ha deciso di smettere di piangere, gli occhi piccolissimi sono lucidi ma scintillano di nuovo, prende la vecchia borsa quella alla quale è affezionata di più, la borsa che è la sua stessa vita, cucita con perizia intorno a pochi lembi di pelle scura e di certezze, infila la mano ossuta dentro e pesca una, due caramelle. Che io ricordi c'era sempre uno 'spicchio' dal cuore morbido.
La scarta lentamente, e poi giù in bocca mentre l'involucro crepita tra le mani nell'atto di minimizzarlo lì sul bordo del tavolino accanto, per sminuire eventuali rimbrotti dai figli che ben conoscono quel 'suono', i nipoti si sa sono sempre complici invece.
L'ironia fluisce nuovamente. Il dolce arriva al palato, gli zuccheri smussano le residue spigolosità, i muscoli vincono le pieghe delle rughe e un sorriso furbo che si dischiude nel piccolo viso ravvivato, accompagna una domanda ad alta voce ad un interlocutore non presente fisicamente ma cadenzata in modo che nessuno possa far finta di non aver udito:
"Mica stasera vorreste tenermi a pastina in bianco, vero?!"
Non amo le caramelle ma da un pò le porto sempre con me, la prima l'ho mangiata una mattina di qualche settimana fa che lei è partita per la sua prima vacanza vera :)

PS
Questo post con caramelle dispensatrici di sorriso è dedicato all'iniziativa di Caris (CookingPlanner) per la Fondazione SantaLucia







Passiamo quindi alla ricetta
A dire il vero questa torta non era prevista sul blog tanto più che le tre foto sono state fatte per puro ricordo senza alcuna pretesa di essere portate on-line. Alla vostra domanda:"Allora perchè la propini?...", rispondo:"...tra i vari esperimenti fatti questo soffice e vellutato dessert, tra chi lo ha provato ovviamente, miei vicini inclusi, ha lasciato un ricordo preciso che vale la pena di condividere con voi".
Tralasciate un attimo le imperfezioni estetiche e concentratevi sulla preparazione più che lineare, immaginate gli accostamenti e provate per un attimo ad intuire la resa al palato. Vi assicuro che merita un paio di ore del vostro tempo per rifarla. Di certo chi ci proverà mi darà anche delle ottime indicazioni sul come assemblarla in modo decisamente meno sempliciotto :)
La base del dolce è una piccola deviazione dal biscuit alle mandorle che avevo usato qui per queste tortine al limone con le amarene. Il grazie va ovviamente a Lydia dal quale avevo rubacchiato lo spunto. La ricetta originale infatti è di Philippe Conticini, presa da "Sensations" che MissTzatzikiAColazione aveva condiviso e che io ho rifatto in diverse varianti, senza e sottolineo senza esserne mai rimasto deluso. Posso mai non volere bene a Lydia dopo tutto quello che trafugato dal suo blog?! :P ehehhhehe
Per la crema pasticcera invece il grazie va a Paoletta per la ricetta che uso da tempo senza che mi tradisca mai, neppure questa :)


Torta soffice al pistacchio e limone

140 gr. di pistacchi tostati;
38 gr. di zucchero a velo;
50 gr. di burro;
1 albume;
buccia di 2 limoni grattugiati piccoli o uno medio;
un cucchiaio scarso di limoncello;

2 albumi;
20 gr. di zucchero a velo;

Preparazione
Mescolare i pistacchi tritati con lo zucchero al velo, aggiungere il burro a pomata e mescolare, aggiungere l'albume e la buccia di limone grattugiata.
Nel frattempo montare a neve gli albumi con lo zucchero ed aggiungerli delicatamente al composto di pistacchi.
Imburrare una teglia con fondo rialzato (per creare un incavo nella base) di 22 cm di diametro e versare l'impasto. Infornare a 180° per circa 30/40 minuti.
Far raffreddare prima di sformare ovviamente.

Crema pasticcera di Paoletta

Ingredienti
400ml di panna fresca;
600ml di latte fresco;
zeste grattugiate di due limoni grandi;
4 uova intere;
80g. di farina;
300g. di zucchero;
1 pizzico di sale;

Preparazione della crema:
Metto in un pentolino il latte, la panna e le zeste grattugiate dei due limoni grandi portando quasi a bollore.
Nel frattempo in un altro pentolino sbatto bene le uova con lo zucchero e il pizzico di sale. Aggiungo la farina setacciata e mescolo ancora un po', poi aggiungo il latte tutto di un colpo versandolo da un passino a maglie fitte per filtrare le zeste. Metto a fuoco bassissimo mescolando sempre con una frusta a mano. In pochi minuti la crema è anche pronta.
In questo caso cuocere qualche minuto in più per ottenere una crema maggiormente densa.

Composizione
Amarene;
Gelatina di albicocche;
Granella di pistacchi;

Pennellare la base dell'incavo della torta soffice al pistacchio con un velo di gelatina all'albicocca per compensare la porosità naturale di questo tipo di biscuit. Versarvi la crema pasticcera, livellare con una spatola e chiudere con amarene sciroppate di qualità e granella di pistacchi.
Per evitare l'effetto "venatura" dato dalle amarene prese dal loro sciroppo per fotografare in modo impeccabile la torta insomma, scolatele bene su carta assorbente e riponetele su carta forno in freezer per una 15 di minuti. Procedere poi alla loro 'incastonatura' nella crema. La teoria c'è..se vi va di procedere con maggiore precisione del mio :P eheheheehe

28 commenti:

  1. Semplicemente struggente! mi spiace per tua nonna, condoglianze. le hai reso un omaggio delizioso descrivendo il fotogramma che hai nella tua mente :-)
    anche a me capita di "inquadrare agilmente persone che non conosco" e sorvolare sui dettagli di chi mi sta accanto da lungo tempo, penso che sia abbastanza normale, quelli più vicini li abbiamo sempre a portata, li conosciamo bene o crediamo di conoscerli e non prestiamo attenzione ai dettagli se non quando ci mancano perchè non ci sono più e allora riaffiorano i ricordi anche più vividi di quando erano in vita.
    c'est la vie....

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  2. Non lo commento quello che hai scritto, ma sappi che mi ha commossa. Troppe perdite recenti che avrei voluto tenere con me fino a quell'età... Però mando un bacio virtuale alla tua nonna che, sono sicura, ti sta vicino sempre ora, sorridendo con una mano nella borsa.
    La tua torta è bellissima, c'è tutto quello che mi piace, ciao

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  3. Molto delicato e toccante questo post, che riesce ad esprimere tutta la stima e l'affetto per questa donna straordinaria con il tuo caratteristico stile, pulito, non retorico, un pizzico ironico.

    Molto spesso mi è capitato di constatare come nonni straordinari abbiano influito sulla mia formazione ancora più dei genitori; chissà se è questo il senso di una vita intera:"partire" con la certezza di aver trasmesso qualcosa che per altri è importante.

    Il dolce è bellissimo: semplice e goloso come tutte le vere torte della nonna!

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  4. @Poverimabelliebuoni/insalata mista
    Non ci siamo mai incrociati, ne conosco la tua voce eppure i tuoi commenti lasciano sempre un che di frizzante e di vitale quale che sia l'argomento e della cosa ovviamente non posso che esserne contento.
    Diciamo che indirettamente adesso avrai anche intuito la mia assenza al tuo contest...
    Non partecipo mai ma quello mi sarebbe piaciuto cucinando spesso il pesce azzurro. Sarà per la prox volta :)
    A presto e grazie sempre!

    @Franci e vale
    Sono un nipote fortunato e penso si intuisca. Anche io preferisco non aggiungere altro, ho scritto questo post con notevole serenità e quindi non è necessario andare oltre. Per la torta se ci riesci provala...semplice e di grande resa! :)
    Grazie

    @Memole
    Su questo non ci piove! :P eheheheehe

    @Virò
    Probabilmente i nonni hanno quel sufficiente distacco che manca ai genitori che a volte peccano di prospettiva per troppo affetto. Come dicevo sopra le "distanze corte" probebilmente non ingannano solo me e quindi ai nipoti resta la maggiore serenità delle indicazioni dei nonni :)
    Non è una regola, giammai, però in più di qualche circostanza è stato così.
    Il dolce posso solo dire che merita un assaggio. Certo mi vergogno a parlare di pistacchio con la persona dalle cui mani è stato preparato il gelato al pistacchio più buono che io ricordi. Non la dico spesso questa cosa per non 'svilirla' ma sappi che quello è il mio riferimento da allora.
    PS
    Ci stiamo "trezziando" da un pò una magnifica confezione de Lisboa...:) non aggiungo altro (il verbo 'trezziare' non è così difficile da intuire vero?! :P ehehheehehe)

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  5. Che bello avere ricordi da conservare.
    Io spero di averne disseminati in giro parecchi...e comunque ho ancora tempo per provvedere :-))).
    (spero ;-DDD)

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  6. Ecco sono in fase sensibile, sono lontana da casa,dal natale...e voglio i miei nonni e tu mi scrivi questo...
    Io ne ho ancora una di nonna, 96 anni combattuti e forti.
    Adesso devo affogare la nostalgia in questa morbidezza....baci. Mi sento un tango

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  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  9. Ti leggo e rivedo un'altra nonna, con una borsa nera anch'ella da cui uscivano magicamente caramelle mou, con tutto che era diabetica eheheheehe
    I ricordi sono belli e struggenti.
    E non ti dico altro :-)

    Un bacione da un'aeroporto sperduto, ma con un ottimo wifi ;-)

    P.S: scusa i commenti cancellati, ormai è chiaro che comincio a dimenticare la grammatica della mia lingua madre!!!

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  10. Mario, già quando dici "pistacchi", sono tutta orecchie, quando aggiungi "amarene", divento tutt'un peccato (di gola!), ma poi metti la base con pistacchio (ancora!) e la crema e allora.. è irresistibile!
    Posso venire per un dopocena??
    un bacione, a presto!

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  11. come sempre dolci che esaltano le papille della bocca amarena e pistacchio si abbinano molto bene, si usa molto in oriente pistacchio e frutta rossa come melograno o amarene

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  12. @Petronilla
    Assolutamente si!
    Invece di ricordi però...perchè a breve non ci sentiamo per un menù da definire che è molto meglio :P ehehhehe

    @Glu.fri
    Sorry, non era mia intenzione ovviamente...però se rifai il dolce vedrai come si accorciano le distanze, i dolci hanno da sempre questo potere alleviante.
    Grazie per esserci con il tuo contributo :)))
    Un abbraccio intercontinentale :P

    @Arabafelice
    Caramelle&borse vedo che si ripetono in diverse declinazioni&sfumature ma tutte convergenti ad un bel sorriso lento, il che mi conforta al di là della mia storia personale.
    Il grazie a te invece è quantomai sentito visto che trovi un minuto per questo blog anche quando sei impegnata più che mai.
    Non aggiungo complimenti e formalità, ci sentiamo presto :))))
    PS
    Quello del commento sbagliato ricorre anche con me...io la chiamo sindrome del blogger, tipica di chi con le mani scrive sulla tastiera pensando di stendere con i polpastrelli l'impasto della pizza ehehehehehe

    @Giulia
    Sei sempre la benvenuta qui...tra l'altro un buon vino da dolce non mancherebbe e so che apprezzeresti :)))
    A presto!
    Ah dimenticavo...se trovo le mele cotogne...ti copio l'idea per accompagnare qualche formaggio ;)

    @Günther
    Si l'abbinamento da una ottima resa al palato, tra l'altro la cosa che non ho aggiunto nella descrizione è che questo dessert non necessita di bagna alcoolica il che lo rende adatto anche ai più piccoli.
    Hai ragione, le culture orientali adottano molto il pistacchio nei dolci...loro si che ne fanno un uso sublime.
    Grazie sempre! :))

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  13. Forse solo dirti complimenti puo' sembrare poco,perche' questo dolce meriterebbe un premio!!!!un accostamento straordinario e di grande effetto!!!!Buona vita e buona cucina!!!

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  14. Leggo questo tuo post solo adesso...
    La descrizione di tua nonna mi ha ricordato tantissimo la mia (andata in vacanza a 93 anni) chissà, forse ora saranno insieme a ridere di noi, col loro sguardo furbo e la loro irresistibile mimica facciale ;-)

    Un grosso abbraccio!!!

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  15. In quella figura ne ho rivista un'altra, quella di mia nonna, anche lei golosa impenitente con la necessità di avere in tasca un dolcetto-rifugio per le sue voglie improvvise di dolce, anche lei ha vissuto a lungo e ci ha lasciato tanti ricordi che in noi nipoti sfumano in una grande tenerezza per averne conosciuto direttamente il lato più debole, mentre i figli ci rimandano una forza di donna matura che noi possiamo solo immaginare ....

    La torta è golosissima e a mio parere l'amarena non sgocciolata la rende più golosa ed esteticamente attraente :D

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  16. mi hai ricordato la mia nonna e mi hai commosso
    ti abbraccio forte

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  17. ...tu dovresti fare lo scrittore...
    (e lasciar perdere la macchina fotografica!!! :D :D :D)

    t'abbraccio, anche virtualmente ;)

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  18. @Gambetto, come sei dolce e delicato quasi quanto questa torta spettacolare (la ricetta non le foto :-DDD, rincaro la dose dello Zio Piero :-)

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  19. "Ecco per te il 3° numero di OPEN KITCHEN MAGAZINE!
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  20. @Graal77
    Grazie davvero. L'accostamento merita e credimi che le foto non rendono minimamente giustizia il che è una sicura pecca personale nel rendere quanto preparato.
    Grazie mille! :)

    @Muscaria
    Sicuro. Grazie anche per l'attenzione avuta personalmente! :)

    @Milen@
    Si hai ragione. L'immagine proiettata coicide sempre ma restituisce a secondo dell'osservatore sfumature differenti. In questo ritengo che la figura di un nipote sia sempre privilegiata perchè il distacco 'generazionale' crea una via di comunicazione preferenziale, potendosi poggiare con minori remore sul piano affettivo. Decade forse un pò il ruolo di 'genitore' che qualche volta reprime l'indole personale a favore del comportamento 'educativo'.
    In questo sono stato un nipote decisamente fortunato! :)
    Per l'amarena sgocciolata.....poco da dire...il tuo è un commento da amica :)))
    GRAZIE

    @Gio
    Grazie Gio!

    @Lo Ziopiero
    Ma che scrittore e scrittore che metto le virgole a caso e scrivo periodi chilometrici che mettono a dura prova la pazienza di chiunque! :P ehehehehe
    La macchina fotografica, però convergerai con me non l'ho mai presa in considerazione, almeno così ho un alibi e posso dire che sono negato e basta! :P ahahahahahaah
    Io invece ti ringrazio anche per la vicinanza "personale" :)))

    @Poverimabelliebuoni/insalata mista
    Le foto sono il mio "forte", se anche avessi tutte le condizioni a favore riuscirei a sbagliarle e non dire che anche questa non è arte eh?! :P ahahahahaaha
    Thnaks! :)))

    @Oper Kitchen
    Grazie per l'indicazione :)

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  21. Io non so se tu potrai mai perdonare le mie deficienze.....

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  22. @Lydia
    Ma figurati se non ti perdono....:))))

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  23. Il verbo trezziare è bellissimo ed entrerà per sempre nel mio vocabolario!

    Come ti dicevo nei commenti al post precedente ciò che conta davvero nei gelati sono le materie prime: uova codice zero, latte alta qualità, panna fresca e pistacchi di Bronte...non possono che essere il preludio di una squisitezza, io ho solo miscelato, non ho nessun merito!

    P.s. Ho inaugurato lo stampo strepitoso con un semifreddo al torrone: da piangere lacrime di gioia!

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  24. @Virò
    Questa volta dissento...la materia prima anche quando di ottima qualità varia sempre e trovare il giusto equilibrio è solo merito della 'mano' e nel tuo caso la mano fa la differenza su tutto ed io posso dirlo a ragion veduta...anzi a ragion goduta visto che ho provato la tua cucina! :))))
    PS
    Adoro piangere per golosità...qui si che siamo sulla stessa barca! ahahahahaha

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  25. Dolcissimo e delicatissimo post...ho voluto attendere il momento giusto per leggerlo con la dovuta attenzione e il necessario rispetto, per godermi l'immagine di una nonna che corrisponde alla mia "Nonna Tona", che mi ha lasciata a 92 anni, con la mente estremamente deteriorata e con il cuore intatto nell'amore di sempre per la bambina che ero e ancora oggi, che sono donna e mamma, la ricordo con tenerezza e ci vedo lei quando guardo la mia mamma, invecchiata improvvisamente in brevissimo tempo...e mi commuovo....
    Grazie per il dolce, originale, estetico, perfetto come sempre...un mix di sapori esaltante e da provare!

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  26. @Bucaneve
    Un bel commento davvero il tuo. L'avevo letto quando lo hai inviato e l'ho riletto tutte le volte che se ne sono aggiunti altri per post differenti.
    Sai quando una cosa ti colpisce è il minimo ed un atto più che dovuto sentito.
    Grazie per il tuo contributo delicato ed affettivamente coinvolgente.

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  27. Grazie...mi fa piacere perchè l'ho scritto di getto e con il cuore...ma non sempre vengo compresa...
    Un bacio!

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