martedì 28 dicembre 2010

Crema di pistacchi e fondente














BenRihali, 11 anni. Occhio attento e vigile, intelligenza viva nel fisico sportivo per quanto possa esserlo o sembrarlo quello di un ragazzino di quell'età. Un promettente adolescente, uno al quale si consegnerebbe volentieri le chiavi del proprio futuro solamente a guardarlo in viso.
Capelli corvini ingelatinati a mò di cresta, tuta blu, scarpette da ginnastica, viso spigoloso come intagliato dal vento, mento e naso leggermente sporgenti, carnagione olivastra, magro come un nervo, teso come il bambù, gli occhi due profondi buchi neri. Un fulmine reso umano. Entra ed esce dalla stanza grande e luminosa con la amichetta coetanea con rapidità sorprendente. Con la stessa repentinità ti guarda dal suo metroequaranta e ti scheda in una di quelle categorie nelle quali ha suddiviso i "grandi", che ha imparato a conoscere ed a classificare appunto per abito o per solo sguardo etichettandoli semplicemente come amici o meno.
Un momento è con il triciclo preso ad un piccoletto che conosce riadattandolo ad un uso più spericolato ed adulto, l'attimo successivo si nasconde dietro la porta per uno scherzo.
I genitori, decisamente giovani, sfiancati da una stanchezza non enumerabile lo seguono con sguardo affettuoso.
Negli occhi ore e ore di sonno mancante e di malditesta da tensione, le schiene piegate dall'amore che reclamano un cuscino ed un letto sul quale dormire serenamente per qualche settimana altro che poltrone o brande di fortuna.
Lui invece va avanti ed indietro senza segni di affaticamento a disegnare scie luminose proprio come quelle foto degli anni 70 che sfruttavano i primi progressi degli obiettivi reflex disegnando un mondo di correnti luminose visibili solo ad occhi sintetici.
Vederlo preso da un gioco in modo stanziale è una conquista proprio come quando si ruba una immagine rara alla quotidianetà o alla natura.
11 anni BenRihali, un piccolo leoncino in piena crescita. Un pacchetto di crackers nascosto agli occhi di tutti sotto il cuscino del letto, il blister per l'autodiagnosi della glicemia per controllarsi autonomamente nella tasca della tuta. E poi, solo fame, fame reale e fame di vita da tenere a bada perchè quei signori dai camici bianchi gli hanno detto che quel gioco così pieno di regole lo aiuterà a non sentirsi più male e lui da soldato esperto quale è, li ha ascoltati ed è diventato così ligio alla disciplina che da solo non salta più un controllo. Poi, poi c'è solo il vento delle sue corse a riempire gli spazi ed i corridoi ampi di quella sezione di padiglione al quarto piano con le pareti vivacemente colorate.
Qualche settimana dopo può finalmente uscire. I giochi raccolti sul letto, lo sguardo spiazzato di chi sa che torna a casa perdendo però tutta una serie di amici supereroi, speciali come lui che ancora dovranno restare lì per un pò. Gli stessi che hanno sviato con risate, dispetti, scherzi e qualche pianto le pigre e lunghe domeniche assolate di fine Ottobre quando gli spazi erano ancora più vuoti e l'unica umanità incrociabile era compressa in un paio di ore nulla altro.
Adesso invece tutto sta per diventare ricordo pur non essendolo ancora. Le fasi transitorie sempre troppo spigolose. Gli adulti non le reggono figuriamoci gli undici inverni di BenRihali. Un blister ben nascosto nello zaino e via di nuovo a scuola a dimostrare ai compagni quanto si possa ritornare forti da certe avventure. I supereroi hanno sempre i loro segreti e lui sa che quello che avrà in tasca sarà per sempre il suo. Il vento però quello adesso è decisamente percepibile ed ha rinforzato. E' la sua forza, il suo modo di esserci a riempire come lenzuola stese chi gli sta accanto con un sorriso, il suo.

Questo post è dedicato a BenBugeber un mio cuginetto supereroe con poteri diversi ma altrettanto stupefacenti proprio come BenRihali. Stessa età, certamente con la medesima parabola sorridente. La sua come la prima una tra le tante storie abrasivamente eroiche di questo Natale.

Legenda dall'arabo:
Ben = figlio;
Rihali = Vento;
Bugeber = Pane;

Passiamo ora alla ricetta.
Per vari motivi questa preparazione non è mai stata pubblicata pur essendo stata fatta già pochi giorni dopo la sua publicazione per più e più volte. E' tra le creme che mi hanno dato maggiore soddisfazione in termini di resa, delicatezza e golosità ma non avevo onestamente dubbi visto che l'autrice dalla quale ho tratto spunto è Milena una garanzia come cuoca ma soprattutto come amica. In pochi non la conoscono ma se proprio avete questa pecca colmatela a maggior ragione se si intende la cucina come incontro di stile, eleganza...con tutto lo spessore di una persona di valore alle spalle che la guidi.
Detto ciò la crema di pistacchi è stata servita come uno tra i dessert del pranzo di Natale pur avendola già assaggiata anzitempo in molti...dai miei amici vicini alla mia famiglia, da qualche amico lontano ai parenti della mia ragazza...insomma un "ritorno" del quale fino ad ora nessuno si è lamentato :P
Preparazione semplice, presentazione lineare anzi fin troppo scarna la mia. L'invito che vi faccio è non solo quella di rifarla visto la sua insita leggerezza quanto anche di reinventarla esteticamente e strutturalmente in declinazioni differenti visto quanto si presta in termini di versatilità.
La ricetta originale prevede due differenti metodi di preparazione. Io ne ho sempre e solo fatto uno quello cioè che vi riporto a seguire ma qui sul blog UnaFinestradiFronte trovate la doppia modalità in modo che ognuno possa procedere secondo preferenza.
Grazie come sempre Milena! :)))

Crema di pistacchi e fondente

Ingredienti x 8 bicchierini piccoli
100 ml. di latte fresco intero;
100 ml. di panna fresca;
45 g pistacchi;
2 uova codice 0;
20 g maizena;
80 g zucchero semolato;

Preparazione
Lavorare le uova intere con lo zucchero, i 20 g di maizena ed i pistacchi tritati finemente e versarvi a filo il latte e la panna leggermente intiepiditi. Portare il composto su fuoco dolcissimo, mescolare finché non si addensa e trasferire in una ciotola di ceramica o di vetro perché non continui la cottura.

Glassa di cioccolato di Santin
Ingredienti:
300 gr. di cioccolato fondente (sotto il 60%);
20 gr. di cacao in polvere;
300 gr. di panna fresca;

Preparazione
Far bollire la panna, stemperare il cacao e versare il tutto sul cioccolato precedentemente fuso e con un mixer ad immersione lavorare l’impasto, facendo attenzione a non incorporare aria, fino ad averlo liscio e lucido.

Per i bicchierini ovviamente io vi ho condiviso lo scheletro dell'idea ma è ovvio che si possano...anzi si debbano rifinire con granella di pistacchi, scagliette di fondente...anche qualche biscottino secondo me :PPPP
Io, confesso ho anche usato la crema affondandoci delle molliche di panettone dentro! :P ahahahahahahahaha