martedì 14 dicembre 2010

Crostata con ciliege














Lavora in un ambiente prettamente maschile.
Piglio severo, rughe decise ed occhi piccoli e chiari a disegnare sguardi esigenti di tanto in tanto benevoli. Capelli crespi e spessi sempre pettinati a delinearle intorno al capo un casco scuro e compatto con taglio geometrico privo di concessioni curvilinee. Mani curate, smalto trasparente alle unghie, corporatura media qualche volta con degli occhiali da vista squadrati ambrati, sulla cinquantina o giù di lì. Mai una virgola fuori posto. Tuta da lavoro e come unica concessione alla femminilità (non sempre) un paio di scarpe basse lucide nere più eleganti.
Tutti la cercano con lo sguardo. Niente e nessuno fa un passo oltre il dovuto se non ha avuto prima una sua silente conferma con gli occhi. Sette persone, qualche volta otto che le ronzano intorno senza mai intralciarla. Gestisce ma lavora all'occorrenza come l'ultimo arrivato. La cassa la gestisce lei, solo lei anche quando c'è il marito.
Nessuna avidità nei gesti, quando può fare un regalo o una gentilezza non lo sottolinea mai.
Un pò di tempo fa l'ho incrociata al supermercato, eravamo vicini allo stesso scaffale. Mi ha salutato perchè sovrapensiero nemmeno l'avevo messa a fuoco, poi con poche chiacchiere ho rimediato alla mia involontaria gaffe appellandomi alla mancanza di lucidità tipica come scusa ma anche reale visto che erano le 8:03 di Domenica mattina ed eravamo forse gli unici clienti presenti nello store. Lei per esigenze lavorative io perchè stavo rimediando all'ennesima dimenticanza per una ricetta.
Poche battute scarne, inizialmente con tono di circostanza da parte mia, poi virate sul confidenziale generico. Lei con figlia accanto e marito poco distante stupita di trovarmi in quel posto mi accennava al fatto che abitava in quel quartiere da quando ancora dovevano essere completate le strade principali e il supermercato era solo un sogno insperato. Un ragù ed un dolce da preparare in mattinata, il compagno intento al banco del pane, i turni da incastrare per il giorno seguente. Io invece che le confessavo di non aver calcolato bene la dose di panna e latte che mi occorrevano per una crema e che avevo puntato il primo supermercato aperto. A giudicare dalla faccia che ha fatto sono convinto che non ha creduto che potessi essere io quello impegnato nella preparazione di un dolce, probabilmente ha pensato che era la mia ragazza...o peggio mia madre che mi aveva spedito per quella commissione.
Quella mattina ero poco più di un nerd assonnato ed incattivito dalla dimenticanza che incede tra un reparto all'altro cercando la lucidità prima ancora che l'ingrediente mancante.
Non sarebbe la prima volta che vado per una esigenza, compro qualsiasi cosa ma dimentico di acquistare il prodotto per il quale vi ero entrato.
Dieci minuti dopo comunque c'eravamo anche piacevolmente salutati tornando ognuno per la propria strada ad inseguire appunti e note invisibili di una mattina festiva iniziata sotto le luci oniriche ed artificali di un ipermercato vuoto come non avevo mai visto prima. Irreale la scenografia, irreale l'incontro.
Pochi giorni dopo l'ho nuovamente incrociata ma questa volta sul suo territorio. L'ho salutata da lontano cercandola con lo sguardo perchè distante da dove ero io. Ha ricambiato amichevolmente senza tuttavia mai ammorbidire lo sguardo. Il sorriso e la serenità della Domenica precedente erano del tutto assenti nel ritrovato piglio mascolino infrasettimanale. Nel tornare in auto riflettevo su quanto fosse vario il mondo delle maschere che siamo costretti ad indossare.
Lei per inciso è la gestrice di una pompa di benzina di 8 postazioni con officina, punto vendita ed autolavaggio. Il suo, un sorriso rassicurante.


Passiamo ora alla ricetta.
Quella pubblicata di seguito è la preparazione intermedia con la quale poi sono approdato alla "Tarte fichi e cioccolato".
Nulla di nuovo sotto al cielo solo la prova evidente che anche per una sucree ci vuole esperienza ma soprattutto chi ti sopporta passo passo... Ne approfitto infatti per ringraziare ancora una volta Stefania, l'ArabaFelice, senza la quale una mia precedente esperienza in merito non avrebbe mai avuto un seguito...ma quella è una altra storia, un pò grigia per queste righe con il sorriso :)
Tornando alla sucree che vedete in foto quindi le mancanze estetiche sono evidenti essendo stata questa la prima prova e soprattutto la causa di una mail al minuto con Stefania appunto. Come già accennato il passaggio mai dettagliato che consente ad un impasto del genere di reggere bene in cottura (come tenuta verticale) è la sua pre-sosta in freezer che rende la tarte appunto 'invulnerabile' malgrado l'ampio tenore di burro.
"Perchè quindi riproporvi qualcosa di cui vi ho già parlato?". Semplice, il desiderio di porre nuovamente l'attenzione su un accostamento semplice di poca fatica ma che vi assicuro alquanto stuzzicante sia per la vista sia per gli occhi, crema e ciliege disidratate.
Qui non si parla di alta cucina, nessuna ricercatezza gourmet, solo una crostata casalinga che lascia un piacevole ricordo malgrado le sue esigue pretese.
Mi sento di consigliarla come jolly versatile per qualsivoglia occasione. Forse non è proprio da Natale ma in fondo perchè non essere un pò controcorrente con qualche soluzione robusta e lineare!? :P
Tra le foto c'è anche quella di una crostata più piccola che hanno assaggiato i nostri amici vicini mentre nell'ultima immagine c'è la mia ragazza che mi da una mano in giro per casa alla ricerca delle zone meno scure seguendo la luce...non quella giusta ma quella quantomeno sufficiente a scattare una istantanea...foto è già un parolone per me ;P


Crostata con ciliege

Ingredienti per la pasta sucree

250 gr. di farina;
100 gr. di burro a pezzetti;
100 gr. di zucchero a velo;
un pizzico di sale;
2 uova codice 0 a temperatura ambiente;

Preparazione della sucree (anche in anticipo)
Versare la farina a fontana in una ciotola e mettere al centro il burro a pezzetti, lo zucchero a velo setacciato ed il sale. Mescolare usando la punta delle dita, strofinandole tra loro.
Quando l'impasto ha una consistenza grumosa, unire le uova leggermente battute in precedenza. Amalgamare prima con una forchetta, e poi a mano finche' il tutto sta insieme.
La pasta e' morbida ma si fa lavorare a mano molto meglio di altri impasti.
Avvolgere nella pellicola e mettere in frigo per un paio d'ore.
Con questa dose viene circa mezzo kg di sucree. Una meta' per il dolce è sufficiente con il resto invece o lo si può surgelare o dedicarsi a crostatine e varie...come ho fatto io.
Stendere quindi la prima metà di pasta in una teglia da 20 cm di diametro, bucherellare il fondo e mettere la teglia in frigo per 20 minuti prima e poi per 10' in freezer.
Coprire con carta forno e fagioli secchi, quindi cuocere in forno preriscaldato a 190 gradi per 20 minuti. Togliere quindi la carta ed i fagioli, abbassare il forno a 180 e continuare a cuocere altri 5-8 minuti, finhe' sara' dorata.
Far raffreddare completamente prima di farcire.

Ingredienti per la crema pasticcera di Paoletta

400ml di panna fresca;
600ml di latte fresco;
zeste grattugiate di due limoni grandi;
4 uova intere;
80g. di farina;
300g. di zucchero;
1 pizzico di sale;

Preparazione della crema:
Metto in un pentolino il latte, la panna e le zeste grattugiate dei due limoni grandi portando quasi a bollore.
Nel frattempo in un altro pentolino sbatto bene le uova con lo zucchero e il pizzico di sale. Aggiungo la farina setacciata e mescolo ancora un po', poi aggiungo il latte tutto di un colpo versandolo da un passino a maglie fitte per filtrare le zeste. Metto a fuoco bassissimo mescolando sempre con una frusta a mano. In pochi minuti la crema è anche pronta.
In questo caso cuocere qualche minuto in più per ottenere una crema maggiormente densa.

Crostata di ciliege
60 gr. di ciliege disidratate;
gelatina di albicocche;
zucchero a velo;

Comporre quindi il dolce, pennellando la base con un velo di gelatina di albicocche. Riporre quindi la crema e sopra le ciliege disidratate. Lasciare in frigo almeno una oretta.

NOTE:

-Michel Roux suggerisce di usare un coltello bagnato in acqua bollente ed asciugato per tagliare la torta. Ovviamente non l'ho fatto e mi sa che anche questo si vede :PP ahahahah

- la pasta sucree ripeto regge benissimo anche con spessori al limite ma non certo in altezza se non si ha l'accortenza del passaggio in freezer prima della cottura.











29 commenti:

  1. Pure io, lavoro in un ambiente prettamente maschile. E la divisa è il tailleur. Una volta, avevo gli chanel, poi, dopo che mio marito mi ha bollata per sempre come Nonna Papera, sono corsa ai ripari con robe più aggressive. e così, un giorno che ero appena uscita dall'ufficio, con il corpo fuori e la testa ancora dentro, mmi ferma un signore mai visto prima e mi dice: "Da come cammina, o è un'ispettrice delle tasse, o la pronipote della Signorina Rottenmeier"
    Com'era quella del "va' e fai la tua figura di m...da???"
    Michel Roux è la mia bibbia, ma sto seriamente pensando di detronizzarlo con i tuoi post... seriamentissimo :-)
    ciao
    ale

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  2. Io ho sempre lavorato in lab dove gli XY superavano di gran lunga le XX e devo dire che questo non mi è dispiaciuto perchè lavoro meglio con gli uomoni....mi sono capitate sempre colleghe che erano proprio delle grandi str....
    Anche per quanto riguarda la divisa posso ritenermi fortunata, infatti si fa a gara a chi ha il camice più vissuto (= vistose chiazze variamente colorate a testimoniare il duro lavoro) per esso sta al biologo come la ruota al pavone!

    Per la ricetta, una domanda (che può essere uno spunto) ma se le ciliegie fossero stare reidratate, dici che gusto e occhio ne avrebbro gudagnato?

    Un sorriso rosso,
    D.

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  3. Anche a me è capitato di lavorare in ambienti prettamente maschili, a contatto con ingegneri, architetti, operai e manovali (io donna contro una ventina di uomini) e devo dire che cercare di nascondere la propria femminilità è in questi casi un grande aiuto, purtroppo.
    Ciò detto, stamattina non ho fatto colazione ed ho fame, mannaggia a te e alla tua crostata

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  4. Lavoro in ambiente e Paese non solo prettamente maschile, ma anche maschilista. Non nascondere la femminilità è stato un vanto, ed un diritto che mi sono arrogata.

    Sulla tarte, che dire? Ci siamo già detti tutto ahahahahaah :-)

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  5. Al contrario delle prime commentatrici, io lavoro in un ambiente prettamente femminile, anche se i miei alunni sono quasi tutti maschi (essendo un geometra...), ma la scarpa bassa non la metterei nemmeno sotto tortura... sempre tacco minimo 10!!! ;)
    Comunque alla pompa di gas dove andiamo, c'è una ragazza super in gamba, graziosa e gentile che fa il gas alle macchine che riesce a riconoscere i soldi falsi al solo tatto... ce li avevano rifilati in aeroporto e avevamo notato un certo imbarazzo nel cambiarci 50 euro... insomma 20 euro erano falsi e se ne accorse lei!
    P.s. Posso adottarti????

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  6. io invece lavoro -sola donna- in un gruppo di gay... non potete immaginare quanto sia divertente (a volte). meno male che c'è anche una labradorina femmina a tenere giù l'ormone!
    bella questa tarte e confermo che la passata dell'impasto in freezer funzionaaaa!

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  7. grazie per il fondamentale suggerimento del passaggio in freezer...
    ;-)

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  8. E' vero, il mondo delle maschere che "siamo costretti" ad indossare è vario, ma ancor peggio sono le maschere che "decidiamo" di indossare. Quelle non le sopporto proprio! Sono ridicole, altro che carnevale!!!

    ;-)

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  9. @Alessandra (raravis)
    Forse anche la nipote di Rommel andava bene, no?! :PPP ahahahahhahhahahah
    Scherzo ma il piglio di generale quello non te lo leva nessuno ovviamente :)
    Michel Roux è davvero un riferimento valido però credimi che effettivamente la pratica rivela un bel pò di carenze teoriche che probabilmente per gli esperti sono dettagli ovvi...per me che sono un 'absolute beginner' di duchesca memoria invece è sempre come cadere dalle nuvole...
    PS
    Guarda che il commento sulla processione della Napoli-Roma non mi è sfuggito...solo che sto ancora valutando la risposta! :P ahahhahahahahah

    @Diletta
    Le XX fortunatamente non sono tutte uguali...indipendentemente dall'estetica si trova la 'velina inside' ma anche la 'Annunziata inside' (ho messo proprio gli opposti hhihihihihihi :PPPP) quindi non riesco a generalizzare.
    Scherzi a parte trovo sempre riduttivo raggruppare per luoghi comuni pur tuttavia va sottolineato che le donne che non strumentalizzano la propria femminilità per far leva sull'istinto 'erotomane' degli uomini mi fa sempre effetto.
    Ironia ed intelligenza sono sempre una bella arma di seduzione...altro che strati di cerone e gonne sopra al ginocchio.
    Comunque sappi che il vostro camice più vissuto potrebbe tranquillamente competere con i miei grembiuli da cucina...quelli si che sono vissuti...impressionati con schizzi indelebili di qualsiasi ingrediente mi passi per le mani! :D
    Se vuoi ti giro una foto della mia ragazza prima di una lavatrice con i capelli dritti in testa! :PP ahahahahahahaha
    PS
    Giusto per la cronaca...la risposta alla tua domanda la avrò quanto prima perchè la "spacciatrice" che me le vende proprio ultimamente mi diceva...ma hai provato a reidratarle in un vino liquoroso...e li sono svenuto ovviamente!!

    @Lydia
    E'comprensibile in certi luoghi di lavoro pur rimanendo la considerazione dal retrogusto amarognolo che è un peccato dover nascondere la propria femminilità perchè dall'altra parte c'è uno zoo piuttosto che un gruppo di esseri umani maschili...
    PS
    Provala che penso ti piacerebbe :)))

    @Arabafelice
    Questa è certamente una bella vittoria che emerge chiaramente dai tuoi post da sempre (da quando ti leggo per inciso...). Prima ancora che la femminilità però è chiaro che ci vogliono le spalle larghe perchè se per molte è facile farlo altrove...per te il merito non è di essere femminile in assoluto quanto di esserlo in un paese che non contempla certe declinazioni dell'altro sesso.
    Lo chapeau quindi va allo spessore umano prima che ad ogni altra cosa :)

    @Fantasie
    Lo sapevo che mi avresti risposto così credimi...me la aspettavo una risposta frizzante ed intelligente delle tue :DDDD
    Questo è il bello del blog (quello degli altri, il mio, i commenti)...trovare persone che ti mantengono vive con le loro considerazioni, battute...
    Grazie come sempre :)
    PS
    Per l'adozione in famiglia ci siete andati molto vicini ultimamente...prendevate me e l'aureolata al prezzo di un solo rompiballe...ovviamente io!! :P ahahahahahahah

    @Cristina b.
    Un anno ho condiviso tutto il periodo estivo con un ragazzo gay. Ancora se ci penso rido. La sensibilità trasversale infatti unita al senso dissacratorio di questa persona non sai quante prospettive di analisi mi ha fatto vedere.
    "Massacrava" più lui le donne che chiunque altro, come dire, risolveva i propri conflitti con una non sterile satira fatta ad arte di modi e costumi altrui.
    Una gran bella amicizia davvero :)
    Grazie per avermi restituito lo spunto per un bel ricordo :)

    @Gaia
    Grazie a te per esserci :))

    @Lo Ziopiero
    Perfettamente d'accordo. Quelle decise da noi deprimono di più di quelle che siamo costretti ad indossare per esigenze. Insomma se la coercizione è triste ma comunque comprensibile la libera scelta non ha vie di fuga...

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  10. Alla Sig.ra incredula avresti dovuto fornire il link del blog :DDD
    Sei fortunato a trovare l'iper aperto di domenica mattina alle 8.03!!!!!!
    In caso di dimenticanza, mi tocca rimediare alla bell'e meglio (sfornando disastri e delusione) o ancor peggio, rinunciare all'idea iniziale ....
    La frolla di M. R. è in lista d'attesa da almeno 6 mesi e non so quando vedrà la luce, ma nel frattempo faccio tesoro delle tue dritte :D
    Non credi che le ciliegie reidratate avrebbero dato un tocco in più?
    ... giusto per lasciar desto l'anelito alla perfezione: la crostata è già un sogno così com'è!

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  11. Eh le maschere talvolta ci vengono imposte, altre volte invece sono un semplice adattarsi a quell'ambiente o a quella determinata circostanza, quel che conta è essere sempre noi stessi anche quando siamo costretti ad indossare una maschera.

    Sulla crostata non mi esprimo, sarò costretta a reiterare il delitto... :-D

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  12. @Milen@
    Ehehehehehe...a volte rido da solo pensando a quanto questo piccolo blog sia in incognito ai più, familiari inclusi :PPP ma va benissimo così :)
    Per le ciliegine hai perfettamente ragione, faccio mio il tuo consiglio insieme a quello simile di Diletta e la prox volta reidrato in vino liquoroso così come mi ha consigliato di fare la signora che me le vende.
    La frolla di M. R. nelle tue mani non ho idea di quante forme golose possa prendere...guarda mentre parlo con te...mi hai fatto venire anche una "ideina" hihihihihhi...poi se si realizza bene ti faccio sapere come sempre ;P
    Grazie come sempre del tuo contributo su questi lidi :))

    @Muscaria
    Indossare una maschera è la regola implicita nel diventare più grandi. La vera dote è quella di rimanere noi stessi sempre nei limiti dei contesti che viviamo. Molti mi sa che se ne dimenticano però...e diventano le immagini di se...quello è davvero deprimente.
    PS
    Tu, anzi voi, potete reiterare tutti i delitti gastronomici che volete, sempre ;P

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  13. Buongiorno!
    rileggendo il mio commento e la tua risposta mi rendo conto di non essermi espressa proprio chiaramente....non volevo generalizzare ma solo constatare che quelle poche donne che ho avuto come colleghe si sono rivelate proprio meschine e vivevano la competizione nel peggiore dei modi.

    Attendo il risultato della prova di reidratazione liquorosa!

    Un sorriso,
    D.

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  14. Mannaggia, avevo scritto un post lungo come la fame ieri, e a quanto pare non me l'ha preso! :-(

    Rewind:

    Bellissimi i tuoi post Mario, carichi di attesa e pieni di ironia, con vivide pennellate di colore e caratterizzati da "istigazione a riflettere";-), un dono sempre più raro di questi tempi.

    La crostata è al di sopra di ogni commento (però posso fare da palo alla Banda Cialtrona) e le maschere... tra quelle imposte e quelle che scegliamo, c'è poco da stare allegri... Tanti anni fa, rifiutandomi di indossarne una, sono stata ripresa dal mio capo di allora: dovevo essere diversa con ognuno, guardassi lui per prendere esempio. Il problema era che guardando lui avevo un chiaro esempio di cosa NON fare... E' andata a finire che si è licenziato poco prima di essere trasferito ai "Progetti Speciali", che nella mia azienda equivale al confino in Siberia... :-D

    Le m

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  15. @Diletta
    No era chiarissimo invece sono io che ho divagato partendo dal tuo commento :P
    Adesso è proprio ora che le ciliege si tuffino nell'alcool...no?! :P ehehheheheeh

    @Mapi
    Tu sei troppo buona con me, davvero :)))
    Relativamente alla tua esperienza ho riletto invece tuo commento almeno un paio di volte ed alla fine ho sempre chiuso sorridendo pensando che a volte c'è una giustizia, non so quanto casuale o meno ma c'è e già questo è un sollievo.
    Sul fatto di non poter essere allegri sulle maschere imposte beh c'è poco da dire l'importante come dicevo prima e saperle dismettere con chi si vuole bene il che a ben vedere non proprio tutti lo fanno ed a volte nemmeno con malizia.
    Grazie comunque come sempre del tuo contributo, sempre significativo e con un valore aggiunto da cogliere :)))

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  16. Bella l'idea di Muscaria di restare se stessi anche se costretti ad indossare una maschera...ma evitare di indossarla non sarebbe più semplice?

    Comunque, al di là di considerazioni pirandelliane, a volte il non svelarsi del tutto è una sacrosanta difesa alla condivisione eccessiva del proprio intimo, esasperata dai social network che informano immediatamente il mondo intero che sei tornato dalla vacanza, che non sei più single, che ti sei iscritto ad un corso di origami...

    P.s. A proposito di incursioni (mancate!): Muscaria mi hai lasciato nell'ombra alle tre di notte, con il termometro sotto lo zero, ad aspettarti per un'ora con la spilla del Cialtroteam che lampeggiava inutilmente, e qualsi mi scoprivano!

    ...non si fa così!

    Vedi di inventarti qualcosa per farti perdonare!!!

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  17. Mi piacciono sempre tanto i tuoi commenti...quello di tuo nipote che "traslocava" al marenon me lo scorderò più finchè campo!!!

    le maschere.....ci sarebbero tante cose da dire....ma passo... e ti dico solo che a volte mi capita di incontrare volti al di fuori dei loro posti di lavori...e spesso faccio fatica a riconoscere quelle persone dalle altre!!!Buona giornata.... ah..ora mi hai messo in testa anche l'idea delle ciliege disidratate.... dove chiribbio le trovo qua???? Devfo pensare...devo pensare!!!Ciao, Flavia

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  18. @Virò
    Sulla carta è così ma evitare proprio di indossarla non la vedo una strada facilissima piuttosto trovo più facile non farsi coinvolgere dalle tendenze massificatorie che in qualunque campo del quotidiano comunque ti disegnano una maschera indosso.
    Insomma l'è dura oggi essere coerenti con se stessi senza farsi "omogeneizzare' dalle grandi correnti...meno male che esistono le passioni personali a mettere "una pezza" a tutto :PPP
    Tornando invece all'azione furtiva condotta con una socia dall'orologio ballerino ehhehehehehe comincio a riflettere sul come compensare tanta dedizione pur essendo io del tutto incolpevole degli orari matti della nostra collega cialtrona! :DD
    Waiting for...:PPPP

    @EliFla
    Giusto come aggiornamento visto che me lo hai ricordato ti dico che...mio nipote nel frattempo entra nelle pasticcerie o nei negozi con dolciumi solo con la camicia di forza :PPPP oramai è difficile da tenere a bada :P eheheheheheh
    Tornando invece alle ciliege disidratate io le ho trovate dalla mia rivenditrice di fiducia di frutta secca...se ne hai uno/a chiedigli se te le può procurare...solitamente loro "puotono"!! :D ahaahahahahaaha
    PS
    Anche a me è capitato di vedere persone fuori dal loro contesto originale o quello a me conosciuto...facendo poi una certa fatica ad inquadrarle nuovamente ;P

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  19. Oh cavolo, potrei starci delle ore qui a parlare, ma ora non ce la faccio, aaargh!!!!

    @ Virò: eccavolo alle 3am ora Italiana ci scommetto! Lo sai che io vado di British Time, noi abbiamo un'ora in meno, ecco perché non ci siamo beccate!!!
    Vabbé mi farò perdonare con un 10 kg di Gennaro's Porchetta :-DDDDD

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  20. PS: no, Gambetto, fammi capire... guarda che siete voi che fate orari strani, mica io!
    Ma guarda che gente...

    (sguardo allibito)

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  21. Ciao Gamberetto,ti leggo da un po ma non ho mai commentato :P
    Mi piace il modo in cui scrivi e soprattutto il modo in cui presenti degli squarci di vita reale,sempre divertente ma mai dissacrante e rispettoso di ogni tipo di lavoro altrui.
    Io sono una studentessa( pensionata vista l'età) e il mio ambito è prettamente maschile(ingegneria); devo dire che stare in un ambiente di soli uomini mi è sempre stato di aiuto, mi sentivo un po coccolata e sicura :D
    Peccato che le cene erano sempre a base di carne, salsicce, vino, carbonara...e mai fatto di finger food,stuzzichini o verdure in pinzimonio...Ho sempre passato le serate a giocare a God of war,a risiko,a vedere film di arti marziali asiatici...e mai una serata a parlare di vestiti,sciopping e film super romantici...ma sono contentissima così:P
    eheheheh:D
    La crostata è divina :P ( anche i miei amici apprezzerebbero!)

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  22. @Muscaria
    10 kg di Gennaro's Porchetta!! Posso partecipare anche io al banchetto se porto questa crostata?! :PPP
    PS: noi che facciamo orari strani...ahahahahahahahahahaha :DDDD

    @Cranberry
    Diciamo che ti posso capire mooooolto bene visto che abbiamo in comune la facoltà che stai frequentando e quindi conosco lo status di essere "una ragazza ad ingegneria"...qualche vantaggio ma anche tante rotture! :PP
    Fortunatamente il contesto maschile sta rapidamente virando in una situazione di equa distribuzione tra i sessi svilendo quell'impronta da caserma in alcuni casi.
    Per il resto non posso che ringraziarti per le parole di apprezzamento che hai avuto.
    Se ne hai l'occasione comunque provala la crostata che ha il suo perchè davvero :))

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  23. Trovo questa crostata molto natalizia, perfetta oserei dire!
    Un abbraccio

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  24. In fondo in fondo siamo tutti uno, nessuno e centomila e per paura della dicotomia "uno e nessuno" ci rifugiamo nei "centomila"...

    Questa pasta sucreé deve avere davvero il suo perché visto che anche le più sottili variazioni e declinazioni che ti hanno portato a quella magnifica torta di fichi non sono proprio da meno.
    Complimenti anche stavolta per la ricercatezza della ricetta! :-)
    Ciao!

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  25. @Elga
    Non sai quanto abbia apprezzato il tuo commento, davvero :) e non solo per il fatto che siamo concordi sulla possibilità di vedere questa crostata come dolce natalizio :P
    Grazie a te per esserci :))

    @Nanninanni
    Ottima analisi...ma non è che dopo pasticciere provetto mi vuoi diventare pure filosofo eh?! :PP
    Scherzi a parte condivido in pieno la tua considerazione anche perchè oggi "ci" richiedono sempre maggiore versatilità nel quotidiano ed avere centomila maschere può essere un vantaggio sulla breve distanza...per poi scoprire i danni alla lunga :P
    La pasta sucree in mano a te non ho idea di quale poesia possa generare...per la serie se ci riesco io tu non puoi che fare dei capolavori :)
    Grazie come sempre ed a presto amico :)

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  26. Piano piano girellando nel tuo blog sto scoprendo delle ricette sfiziosissime, mi ci vorrà qualche mese per provare almeno quelle che ho letto... ma mi ha fatto sorridere questa bella narrazione, forse più una riflessione che un racconto... lo sai che mi ha messo un po' di tristezza la figura di questa donna? Io non ci sto, lavoro con molti uomini, sono mille volte più onesti e trasparenti delle donne, non rinuncerò mai alla mia femminilità perchè una donna in quanto tale ha delle potenzialità enormi e che vengono svilite quando cerca di rapportarsi, imitandone i tratti caratteriali, ad un uomo. Se avremmo dovuto essere uomini la natura non ci avrebbe fatte nascere donne, siamone fiere e chiunque ci rispetterà nella nostro dignitoso essere femmine.

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  27. @Bucaneve
    Mi dispiace ti abbia fatto questa impressione ti assicuro che non è una persona che mette tristezza, tutt'altro.
    Sul tema donne in carriera c'è poco da dire invece. Volendo ragionare per massimi sistemi hanno spesso qualità e difetti complementari a quelli dei loro diretti competitor maschietti resta di fatto che le persone di valore, almeno a mia personale esperienza, non hanno sesso, lo sono (di valore) a prescindere se la mattina usano il lucidalabbra o fanno il nodo ad una cravatta. Forse i luogho comuni non sono altrettanto paritari però credimi che sul campo si rispettano solo le persone degne di meritarlo e questo sempre indipendentemente dal sesso. I cretini poi stanno ovunque ma quella è una altra storia... :)

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  28. Diciamo che mi lasciato un po' interdetta la descrizione di questa donna nell'ambito lavorativo rispetto a quella della quotidianetà... ritengo che, almeno a parer mio, ne avrebbe tratto vantaggio nel portare questo spontaneità anche nel lavoro perchè le persone vanno apprezzate per ciò che sono "al naturale", quindi in questo mi allineo al tuo pensiero: il valore di un individuo è tutto lì, a prescindere dal resto. E allora tanto vale essere sempre coerenti nell'atteggiamento... ma forse è l'ambiente che ha condizionato questa donna che mi ha messo un po' di tristezza...

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  29. @Bucaneve
    E' intuibile la tua chiave di lettura...e di fatto anche condivisibile.
    Grazie davvero per aver approfondito questo aspetto che sinceramente avevo sottovalutato :)

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