martedì 9 febbraio 2010

Crostata di carote e ricotta














La mia professoressa di storia&filosofia era un personaggio dal quale gli autori di fiction avrebbero tratto più di una semplice storia tanto era 'normalmente' sorprendente.
Vita piena e vissuta, una famiglia e tanta concretezza in quel lampo di sguardo che dava un sussulto a chiunque lo incrociasse.
La sua lezione di storia era in-primis una lezione di economia per mettere a nudo le leve di interessi che avevano mosso eserciti e politica...poi a quel punto era una passeggiata discernere con più malizia lo scenario da approfondire, fissando e consolidando agevolmente date, luoghi e questioni. Oppure la lettura incrociata dei quotidiani in classe per avere il focus sulla parzialità delle parti...lei era reduce da una gioventù trascorsa attraverso simpatie anarchiche ed esperienze sessantottine quindi l'animo critico verso qualsiasi cosa, era (per lei) un dovere prima ancora che un modo per non farsi fare fessi :P
Nel periodo prenatalizio invitava tutta la classe a casa per quelli che lei chiamava i thè d'approfondimento ed in quelle poche ore passate tra risa e chiacchiere a parlare del più e del meno non solo ci conoscevamo meglio tra noi ma probabilmente facevamo senza accorgercene lezioni sul come 'stare insieme' che non avrebbero avuto poi eguali.
Mai una volta che la nostra vita personale fosse poi in qualche modo strumentalizzata a tradimento in classe.
Severa lo era, in aula ognuno aveva il suo ruolo poi fuori sembrava la sorella maggiore di tutti, colleghe più anziane comprese.
Sia ben inteso...non ricordo che nessuno mai abbia esclamato..."il thè di Natale dalla prof..che palle!"...anche perchè avendo la libertà di farlo senza che la cosa influenzasse minimamente il rapporto scolastico, eravamo realmente autonomi nella scelta...ma essendo molto più trasgressiva di noi...capirete bene che passato il primo imbarazzo mai nessuno avrebbe rinunciato a quell'incontro fosse soltanto per avere la possibilità di ripercorrere, commentandoli nei giorni a venire, tutti gli episodi divertenti o raccontati ai quali si era assistito in prima persona.
Unica lo era, di fatto, pur rimandando a Settembre senza pietà alcuna, nessuno era in grado di avercela con lei a ragion veduta se non appellandosi all'usurato alibi della simpatia/antipatia perchè erano troppo palesi i tentativi di salvare chiunque...e se arrivava a quella conclusione era per un chiaro "non ricambio" in termini di profitto e di fiducia riposta.
Ha partecipato con noi anche ad alcune manifestazioni e cortei, rinunciando alla mezza giornata di libertà che le nostre non-entrate a scuola le regalavano.
Per le gite scolastiche le altre professoresse andavano letteralmente 'pregate' per darci disponibilità ad accompagnarci, lei, non si offriva mai 'sua sponte' ma altrettanto mai, ricordo che abbia detto 'no'.
Facile da approcciare non lo è mai stata perchè in quel guizzo di intelligenza emotiva e analitica che balenava dai sui occhi ci si poteva porre solo in modo diretto e senza sovrastrutture. Guai a velare di ipocrisia il rapporto. Una volta venuta a galla, era la fine, diventava semplicemente la prof.'precisa'.
Ricordo che al compito di filosofia di Maggio, era un Martedì (eh si facevamo anche prove scritte...l'ho detto che era intransigente!) del 4°anno scientifico, presi insieme al mio compagno di banco un bellissimo "1"!!!!
Il "genio", del mio amico, copiò parola per parola (o quasi) una delle risposte che gli avevo trascritto sul dizionario avendo anche avuto l'accortezza di scrivere "prendi il significato e non copiare perchè sono in ritardo!!" (il fatto è che ero in difficoltà a rispondere a tutto e quindi per la fretta gli avevo copiato la mia di risposta senza metterne una versione per lui...lo conoscevo troppo bene quando si faceva prendere dal panico...ed infatti...).
Lei si accorse, logicamente, di tutto nella correzione e ci interrogò il Giovedì successivo dicendo con aria seria..."vi rimando entrambi senza eccezioni se non passate l'interrogazione...siete due fessi!". Gli occhi velati di lacrime e la confessione del mio amico che si assunse tutta la colpa non servì a salvarmi, ne l'avevo chiesto ad onor del vero, avrei di gran lunga preferito che fosse colto per punizione da dissenteria devastante per un paio di giorni (quando si dice mandare qualcuno a cag...insomma...sempre con affetto off-course!! ehehehe).
Ci interrogò con aria seria e risentita solo per aver pensato di poterla 'raggirare'. Era quasi estate ma ricordo una precisa sensazione di gelida tensione e distacco.
L'epilogo?...scontato per gli altri ma non per me a giudicare dalla puzza di poppò che circondava la mia persona in quel momento (ero letteralmente annichilito da quella durezza espressiva)...mi salvai con un "8", che fece media con il resto e quindi passai l'anno con "6", giocandomi in un solo colpo tutti i voti positivi raccolti. Il mio amico invece fu rimandato a Settembre, come dicono a Napoli "cornuto&mazziato" per aver anche perso la faccia in quell'atteggiamento da pentitello di serieB. Io, già un pezzo di legno normalmente, dopo quell'episodio mi irrigidii completamente nei suoi confronti(la prof ovviamente).
Qualche giorno prima della pubblicazione dei cosiddetti 'quadri'(esiti e voti dell'anno scolastico), nel cortile della scuola, passandomi alle spalle senza che me ne accorgessi, mi scompigliò i capelli ed accellerando il passo disse ridendo con ghigno da scugnizza: "Uagliò! ti avrei rimandato davvero...ma lo sapevo che eri preparato!".
Eravamo tornati amici come prima :)

Da qui alla ricetta il passo non è immediato anzi non c'è alcuna correlazione, solo un banalissimo nonsense evocativo al quale mi sono sforzato di trovare delle affinità.
La torta infatti è stata preparata a sorpresa dalla mia ragazza per il mio compleanno un pò di tempo fa. Sapeva che durante la settimana non volevo eccedere con dolci cioccolattosi e quindi ha pensato bene di pescare questa chicca da un Sale&Pepe (Ottobre09) non recente. La crostata, austera nell'aspetto, dalla lista di ingredienti sobria e senza grandi concessioni è stata invece una piacevolissima scoperta, fresca, consistente ma scioglievole al palato, con note dolci delicate e persistenti che incalzano il boccone successivo. Ha il grande pregio, come accennavo pocanzi, di deludere ampiamente le aspettative non elevatissime per quella che sembra essere una preparazione di tono minore. Ed invece tutt'altro! Da solo, dopo la prima al 'rallenty' per capire se e quanto mi piaceva, me ne sono 'sparato' 4 fette...e siamo diventati subito amici (con la torta ovviamente)
La mia professoressa, a pensarci bene, era simile, non preannunciava fuochi d'artificio, era disadorna nella forma (poche concessioni alla femminilità) ma non eticamente, dal guizzo rapido e lo sguardo vivo...una volta conosciuta non se ne poteva fare a meno della sua dolcezza nascosta, della sua incisività intelligente senza fronzoli e promesse :))
Tornando invece alla ricetta, ovviamente tutto il merito è della mia lei, sia del dolce squisito che mi ha preparato, sia delle foto orrende ahahahaha (quando si dice la riconoscenza eheh?! :PP)
PS
Non sempre c'è una ragione logica che lega gli eventi tra loro e questo post ne è l'evidenza, ma questo piccolo blog tiene traccia anche delle naturali incoerenze che mi contraddistingono da sempre e come tutte prima o poi passano per la cucina ;)

Crostata di carote e ricotta

Ingredienti per 6 pers. :
260g. farina "00";
250g. di ricotta di bufala;
200g. di zucchero;
70g. di burro;
2 uova codice 0;
un tuorlo;
1/2 bustina di lievito vanigliato;
150g. di carote;
un pizzichino di sale;

Preparazione
Riunire nel mixer (qui si è proceduto rigorosamente a mano) 200g. di farina con il lievito setacciato, il burro a dadini, un pizzico di sale, 125g. di zucchero e lavorare fino ad ottenere un composto a briciole. Aggiungere poi 1 uovo e lavorare fino ad ottenere una palla di pasta, avvolgerla nella pellicola e farla riposare in frigo per almeno 30'.
Intanto lavorare la ricotta in una ciotola fino a renderla cremosa. Raschiare le carote, grattuggiarle con una grattuggia a fori medi ed incorporarle alla ricotta. Aggiungere lo zucchero rimasto, 50g. di farina, l'uovo ed il tuoerlo e amalgamare gli ingredienti fino ad ottenere un composto sodo ed omogeneo.
Stendere la pasta su un ripiano leggermente infarinato con la farina rimasta, rivestire il fondo ed i bordi di uno stampo da crostata a cerniera di 20 cm di diametro, bucherellare il fondo ed eliminare la pasta eccedente. Riempire il guscio di frolla con il composto di ricotta, livellarlo e cuocere la torta nella parte bassa del forno, precedentemente riscaldato, a 180° per 40' circa.










27 commenti:

  1. Si, si Mario, tutto quello che vuoi, ma noi ieri ci siamo preoccupati per te!!!
    Diletta, Roberto, Virginia ed io eravamo in pena, chettepossino

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  2. che cosa hai combinato, perchè i tuoi amici si preoccupino per te? Le ragazze erano incuriosite dalla tua assenza..... comunque la ricetta è proprio bella e, quanto a prof. parlane con quel cerbero della Ale!!!! ;-))))
    baci quasi preoccupati...

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  3. che bel racconto! mi piacerebbe averla conosciuta, quella tua prof!
    saluti,
    Cristiana

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  4. bellissimo post.... anche io avevo un prof di matematica al liceo così, era una persona vera sia a scuola sia nella vita, e quando la incontro ora... mi verrebbe voglia di abbracciarla, insegnava la sua materia e la insegnava con l'onesta e la dignità con la quale viveva! bello che ti abbia fatto ricordare questa torta :-) deve essere davvero buona! ciao Ely

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  5. Bella questa descrizione della tua insegnante!!
    ottima questa torta: gustosa e dolce al punto giusto!
    un bacione

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  6. Senti, una volta il compagno di banco di mia mamma ha copiato pure il nome di lei. E un'altra volta, un mio amico ha allungato il collo sul compito di latino della compagna davanti, dove lei aveva scritto "ti ringraziamo o Tito, per la tua clemenza", unendo la "c" e la "l"- e lui ha scritto "ti ringraziamo, o Tito, per la tua demenza"!!
    Se mai dovessi aprire il libro di quello che ho visto e sentito nei vent'anni di insegnamento, non la finirei più- e verrei oscurata per indecenza.
    Però, leggendo questo ricordo della tua professoressa, mi si è stretto il cuore. Io me ne sono andata sbattendo la porta, lasciando un posto fisso e tutto il resto, solo per aver avuto la colpa di "voler insegnare", in una scuola come quella di oggi dove "insegnamento" suona come una bestemmia in chiesa. Prima che una grande professoressa, hai avuto un grande modello. Sul serio
    La cerbero ( ora le metto il gutalax nel tè, a quell'altra là, altro che roba...)

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  7. Non credo che realmente manchi la coerenza tra le emozioni che hai espresso e la ricetta che hai proposto: in entrambi i casi la protagonista è essenziale, sorprendente, scevra da fronzoli, portatrice d'affetto...

    Credo che non starebbero male delle mandorle tritate fini nella torta, che si sposano molto bene con le carote...

    Per quanto riguarda la descrizione della tua insegnante mi è piaciuta moltissimo: ho sempre sostenuto che la docenza sia un lavoro affrontabile solo con infinita passione.

    Se c'è entusiasmo gli studenti lo avvertono e ciò che si riesce a trasmettere va al di là delle nozioni della singola disciplina e diventa un bagaglio di rispetto, fiducia ed esempio che il ragazzo si porterà dietro anche fuori dalla scuola. Le tue parole di affetto e stima nei suoi confronti, anche a diversi anni di distanza, lo confermano...

    Svolto così, ne sono convinta, è il lavoro più bello del mondo!

    P.s. E così Alessandra è un'insegnante? Lo dicevo io che il feeling che si era creato doveva avere delle radici comuni!...

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  8. Uffa la Ale a volte non è per niente spiritosa !!!!!!! Hi hi hi hi ;-))))))

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  9. Caro Mario,
    mi ero persa le ultime puntate e recupero oggi, con colpevole ritardo... La tua prof sembra uscita da un film di quelli belli e impegnati, in cui tra docenti e discenti c'è un rapporto che può anche scavalcare la cattedra (e i banchi) per farsi umano: senza altro fine che non quello dell'insegnare e dell'apprendere... cioè dello scambio proficuo e profondo. Di questi rapporti, capaci di lasciare traccia a distanza di tempo, c'è tanto bisogno in certa scuola "svogliata" di oggi: non dovremmo dimenticarcelo mai. Insegnanti, genitori, allievi.
    Grazie dunque per quello che hai scritto, e pure per la torta - certamente... - buona dentro e ruvida fuori, come la tua prof...
    Ciao!

    Sabrine

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  10. @Lydia
    Mi piacciono i "chettepossino" affettuosi ehehehe
    Graziegrazie a tutti per il pensiero molto carino. Mi dispiace davvero ma non sempre il fisicaccio atletico che ho (ahahahahah) regge :PPP

    @daniela
    La mia assenza è dovuta ai primi acciacchi dell'età...io faccio finta di non vederli ma loro ci vedono benissimo invece ehehehe :))
    La Ale un cerbero?!...ma noooo?!?!...ma dai?!?!?!...vabbè pensandoci bene mi hai convinto subito!! :PP
    PS
    Speriamo non legga! aahahahah

    @Cristiana
    La prof in questione merita davvero...ma in giro ne vedo molte/i così e la cosa fa ben sperare malgrado la 'corrente' sembra portare altrove la scuola italiana...;)
    Grazie comunque :)

    @Ely
    Hai centrato il punto. A volte certi 'insegnamenti' li si realizza dopo, così come certe persone si fanno voler molto bene nel presente per diventare incosciamente un riferimento a posteriori. Questo è il caso della mia prof.di filosofia, della tua di matematica, e così se ne trovano a centinaia...non migliaia eh!! ehehehe
    Bastano però quei pochi a fare la differenza :))


    @manuela e silvia
    Grazie mille. La torta merita un rifacimento perchè effettivamente sorprende come dolce. Strano a dirsi a parole, forse un assaggio chiarirebbe le idee meglio ;)

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  11. @alessandra (raravis)
    Ahahahaha
    Io rispondevo in ordine cronologico e mi veniva facile pensarti (leggasi la risposta alla Daniela) 'intransigente' su tutta la linea salvo poi scioglierti in un attimo al primo gesto umano e umanizzante di un tuo alunno. Già perchè "a distanza" tu e la Daniela sembrate complementari anche nel porgere...più di impatto tu, più dolce lei ma entrambe 'dure' secondo me, sia nel pretendere il giusto dai ragazzi (in generale) sia nella difesa delle proprie idee anche quando sono contro corrente (leggasi 'sistema', fa tanto 68' lo so ma non ci sta malaccio ehehehe). Poi a ben scorgere entrambe accomunate da una grande sensibilità, ancor più resa evidente dalla robusta e solida base culturale.
    Ma non saranno troppi complimenti?! Beh si, ma non trascuriamo l'amore per Albione (Nigella&Co.)...altro che 'Dark side of the moon'!!
    PS
    Come la vedi la Nigella tradita da un lassativo mentre con il suo solito aplomb si appresta a preparare l''ennesima bomba al cioccolato?! :P Io benissimo!! :D

    @Virò
    Mi piace molto il suggerimento delle mandorle, in modo da variare anche la consistenza al palato! Spunto segnato per la prossima volta ;)
    In merito alla docenza, sono perfettamente d'accordo con te. L'insegnamento è una professione molto delicata e piena di insidie ma quando è fatto con passione, con lo stimolo di aprire una comunicazione vera con chi è dall'altra parte indipendentemente dai ruoli, allora può dare grandi soddisfazioni ad entrambi, insegnanti ed alunni.
    Il resto, lo racconta nel mio caso questa 'riconoscenza' a distanza, quasi ad omaggio per una lezione impartitami molti anni fà, i cui risvolti concreti li ho maturati piano piano nel tempo. Il mio un piccolo modo per dire grazie :))
    PS
    La Alessandra probabilmente mi avrebbe rimandato...vero Alessandra?! :PPPP

    @daniela
    Scrivevo a Virò che mi avrebbe rimandato in un caso analogo....oppure mi offriva un caffè al lassativo alla macchinetta della scuola per aver tentato di imbrogliarla?! :P ahahahahaha
    Alessandra si scherzaaaaaaa!!!! :DDDD

    @sabrine d'aubergine
    Grazie Sabrine. Di fatto sta alle persone andare oltre i propri ruoli istituzionali e creare un rapporto, questo sia che ci si ponga dal punto di vista di chi è alla cattedra sia di chi siede al banco. In realtà il discorso è ampiamente proiettabile anche in altri contesti ma volendosi attenere al mondo scolastico direi che mi trovo perfettamente concorde con te quando dici che di questo tipo di rapporti se ne sente realmente il bisogno soprattutto viste le condizioni al contorno nel quale si muovono insegnanti ed alunni. Non ho ne il ruolo per poter approfondire ne quello per procedere ad apologie varie, ma quello che è capitato a me quantomeno mi fa sperare nella tenue ed efficace resistenza di chi dedica la propria professionalità e sensibilità a passare i limiti che quotidianamente trova imposti, vuoi per stupidità (o per calcolo?) vuoi per miope uniformità:))
    Grazie come sempre a te davvero!

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  12. Ciao :-)
    Rapporti insegnanti-studenti? Se ci penso mi sembra di avere 300 anni!! Sono tempi così lontani..però..la mia Prof di francese la ricordo ancora, spiegava con passione e impegno ma era rigorosa e insofferente alla negligenza e una volta, veramente contrariata, sbottò in un : Non buttate le perle ai porci!! - naturalmente io non ero fra i porci 0:-)
    Fu una sferzata salutare, gli svogliati si impegnarono, la scorza della Prof si sgretolò… e nacque un rapporto veramente amichevole.
    Per i dolci che debbo dire? Solo che nella lista a quella voce non metto niente, farete voi.
    Ho solo una certezza: come casco, casco bene! Dopo la degustazione della Gubana, poi …

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  13. magnifica ricetta mi piace per uso dei ricotta di bufala, divertente la storia del tè di natale

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  14. @Petronilla
    Beh è sempre un bel raccontare di persone che perdono la propria 'scorza' umanizzandosi e creando rapporti migliori.
    La cosa mi da sempre un certo ottimismo. Tornando a noi invece sono contento che ti sia piaciuta la Gubana...effettivamente era abbastanza golosa...la prox volta speriamo solo di essere all'altezza ehehehe
    Un abbraccio ed a presto :))

    @ Gunther
    Con la ricotta la crostata ne acquista in sofficità e leggerezza...da provare credimi.
    Grazie come sempre :))

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  15. pur'io vojo una torta per amica...!

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  16. Dimenticavo...pur'io vojo saper disegnare o fare le foto belle ;)

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  17. Le prove che a volte si devono affronate a quell'età e che sembrano, ingiuste, umilianti o semplicemente stupide a distanza di anni ti lasciano sempre qualcosa, ma soprattutto tendono a formare l'uomo che sarai. Da giovani adolescenti "saputi" non lo capiamo subito e molti non lo capiranno mai, ma servono, eccome se servono! Ho passato cinque anni di inferno al classico con l'insegnate di greco e latino che per puro culo oltre al ginnasio ci seguì ( come esperimento) anche nei tre anni successivi! Un incubo con attacchi di gastrite giornalieri eppure se all'inizio l'ho tanto odiata, con il tempo mi sono resa conto che il carattere forte che ho sviluppato e che mi è servito all'università e nel lavoro nonchè nella vita in generale, oltre che ai miei genitori lo devo in parte anche a lei.

    Ed ora dopo la "corta" digressione passiamo a questa meraviglia di crostata, mai assaggiata, ma mi hai convinto appieno, complimenti alla tua cara e dolce metà. buon fine settimana

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  18. Ahahahahah! Mi hai fatto ricordare del mio 2-- (due meno meno) preso in un compito in classe di francese "solo" perchè passai il compito al compagno di banco... ma lo sai il mix carote e ricotta mi intriga molto? E' sicuramente da provare! Io al momento mi sono fermata a Patate e cioccolato :) Buona domenica Laura

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  19. Gambetto, ho trascritto la ricetta ed ho subito preparato questa crostata. Veramente ottima.
    Peccato non avere in casa la ricotta di
    bufala, sarebbe stata ancora migliore.
    Se vuoi vedere la riuscita, passa un attimo da me.
    Buona settimana.
    Virginia
    http://aisapori.blogspot.com

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  20. Mi sarebbe piaciuto leggere anche i commenti (di solito lo faccio: è per questo che passo da te quando ho tutto il tempo per centellinare bene post e seguito .....), ma ritornerò (e non è una minaccia, eh eh) …
    Il primo pensiero va alla figura di quest'insegnante che ha lasciato tracce indelebili nella tua formazione e che ha contribuito all’essere che sei oggi, l'insegnante modello per antonomasia.
    Passo alla crostata dal tono minore che si rivela poi pregevole e degna di nota: la potenza dei blog e di chi li crea è proprio quella di condividere sensazioni, giudizi e tecniche su cui la carta stampata molto spesso tace.
    Buona giornata :)

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  21. @Milla
    Bello il tuo contributo a questo post. Questi sono ovviamente i commenti che fanno più piacere, perchè in questo modo la condivisione non si limita alla sola cucina, ma la si estende alla propria esperienza di vita, rendendola 'memoria collettiva' per tutti coloro i quali leggono. Certo su questo blog i lettori si contano con una mano...ma la qualità degli stessi non manca, tutt'altro e non lo dico come palliativo ;)
    Grazie a te quindi :))


    @Lauradv
    Già patate e cioccolato ha colpito anche me nel segno! eheehehe
    PS
    2-- pure è un bel voto ed una bella esperienza, vero?! ahahahaha

    @virgikelian
    Ottima. Ho già commentato nel tuo blog e quindi non vorrei essere ripetitivo. Grazie a te per la fiducia riposta ovviamente :))

    @lenny
    Se potessi mi incornicierei le ultime tre righe del tuo commento. Sai che non sono tipo da piaggeria...e quindi nel condividere in pieno quello hai scritto nell'ultima frase dell'intervento, ti ringrazio con un bel sorriso di riconoscenza per averlo scritto qui :)))
    PS
    Solo perchè la cosa mi è rimasta impressa...quei bicchierini tuoi che ho commentato stamattina sono un vero spettacolo!

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  22. Alla faccia della modestia come si dici qui in toscana e non solo " meglio pochi, ma boni", ma cmq visti i contenuti dei tuoi post i lettori aumenteranno eccome!

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