martedì 12 luglio 2011

Gelato di yogurt e limone














Bulimia di chef, di ricerca gastronomica, di bio, di prodotti diversi con una tavolozza di colori che vira dall'esaltazione della tavola rustica a quella sapientemente costruita nell'opulenza di scelte estetiche e di gusto ad effetto.
Cuochi osannati sdoganati dal duro lavoro al fornello allo schermo catodico nella marchettara telepromozione di se stessi o dell'azienda di turno ad inciampare in cadute di stile notevoli, la base invece a cercarsi, in questa frenesia, un posto al sole trovandoli poi in libreria se non addirittura in TV con un 'cappello' da esperti o presunto tale che fa ridere anche l'ultimo fesso come me che in cucina gioca solamente, concretizzando a ben vedere Wharol perchè in fondo anche il web, parimenti agli altri media potenzialmente assicura (o quasi) 15 minuti di notorietà a chiunque.
Ecco il punto è proprio quello, essere visibili, essere riconoscibili, rappresentare qualcosa per qualcuno indipendentemente che si abbia o meno un contenuto da condividere. In mezzo tutto l'oceano di una umanità varia&avariata.
Entro nello specifico. Cosa è un food-blogger o meglio quale è il perimetro nel quale si muove?
Questa la domanda che qualche volta mi sono posto quando mi sono visto etichettare così. Di solito penso al cibo ed alla tavola come un momento per ritrovarsi, penso a quando spendo tutto il mio Sabato in cucina per una cenetta con amici o con la santa che mi sopporta e 'solo' per quei 5-10 secondi nei quali capisco se al suo primo assaggio l'ho sorpresa o meno, penso a mia madre che si spende in pranzi curati per il solo piacere di infiocchettare al meglio la famiglia riunita alla tavola della Domenica, penso ad una ragazza dal bagaglio a mano sempre più ridotto che ho incrociato per una manciata di minuti in un bar del centro che nello sguardo aveva la luce di chi spende la propria natura libera ai fornelli pagando il prezzo di un pò di appunti scompigliati dal vento, penso ad una amica varesina che non ha un blog ma che spende il suo tempo a confezionare cene che tradiscono tutto l'affetto con le quali sono preparate...
Spendersi per qualcuno e non per qualcosa tutto il resto invece per quanto mi sembra comprensibile lo trovo anche un filino inaccettabile.
- Che uno chef abbia una filosofia di vita e questa la traduca nei piatti che vende al proprio ristorante lo trovo comprensibile ma l'equazione implicita che vuole però quell'approccio riconosciuto come fede non è accettabile eppure quante guerre di 'religione' avvengono tra cuochi, i loro e-stimatori, i detrattori...

- Che la televisione sedata sul piano dell'informazione e del ridere intelligente preferisca inondarci di intrattenimento ai fornelli con una overdose di cibo è comprensibile nell'ottica di una depressione culturale maliziosamente ricercata, quello che non trovo accettabile è il ruolo di certi chef o di certi critici che non rispondono più alla ferrea logica e professionalità della cucina ma a quella dell'audience o della telepromozione, svilendo in modo impietoso e masochista una arte...la loro arte.

- Che il bio sia una idea venduta più che un corrispettivo concreto lo trovo comprensibile visto che non esiste una disciplinare in merito quello che è inaccetabile invece è farne una bandiera integralista con la quale valutare il buono dal non buono, visto soprattutto quanto ci marciano sopra questa 'ideologia buonista' dal piccolo contadino alla cooperativa più organizzata e quanti fessi che gli vanno dietro soprattutto...

- Che la blog-sfera del cibo sia una opportunità pubblicitaria a basso costo 'pagato' con corrispettivi in prodotti o similari è comprensibile, quello che è meno accettabile è la superficialità con la quale molti seguono solo il vento dell'opportunità non rendendosi conto che in fin dei conti contribuiscono a dare credibilità anche a ciò che fa fatica ad averne di suo. Faccio un esempio per chiarire ed evitare polemiche verso chi ha più tempo di me da dedicare a simili beghe:"...come si può mettere la faccia su prodotti dalla riconosciuta 'scarsa qualità' della grande distribuzione elevandoli ad alimenti sani&versatili con delle costruite cooking-session sfavillanti, belle foto e pseudo operazioni-ricordo a rendere vintage ciò che ha solo un recente passato?...".

- Che anche l'italiano risenta di questo america-gastronomica da scoprire alla portata di tutti per quanto elitaria nelle intenzioni è evidente, il linguaggio da cucina sdogana le sue formule tecniche per chi (come me tra l'altro) ha solo scolato la pasta asciutta in vita sua....quello che è meno accettabile invece è l'adozione con superficialità di superlativi, aggettivi qualificativi e sinonimi che rendono maestri e sensei un pò tutti, il che equivale poi a non esserlo nessuno. Alla fine mi diverto davvero a cogliere le sfumature, a leggere certi palesi complessi irrisolti anche perchè lasciando a chi è più competente di me il compito di rilevare l'incuria con la quale si deforma e si svilisce il significato di una parola scritta, alla fine la blogsfera dedita al cibo si trasforma in un vero e proprio crocevia di tanti "Maghi do Nascimento, maestri di vita", tutti dediti a se stessi con la quindicina di adepti pendenti dalle loro labbra, poco inclini al raffronto con altri, una sorta di piccola italietta di quartiere che mima una alzata di testa senza lasciar perdere però l'approccio da giornaletto scandalistico...

Firmato
Gambetto, "Mago do Macchiamento, maestro di Kebab&Pita"


Passiamo quindi alla ricetta.
Il gelato di yogurt e limone è una preparazione che avevo adocchiato da tempo. Conosco e frequento poco il blog La belle auberge dal quale l'ho "rubacchiato" però anche chi come me si è limitato ad una iniziale e non esaustiva lettura dello stesso non può fare a meno di intuire la bravura e la competenza della autrice, Eugenia, che qui ringrazio per lo spunto goloso fornitomi e per la consolidata competenza condivisa con gli altri.
La ricetta non è stata modificata nell'esecuzione ma solo leggermente cambiata sul bilanciamento di alcuni ingredienti per avere una resa più incisiva sul piano aromatico.
Devo dire che la cremosità del gelato è davvero unica, probabilmente l'unica valutazione aggiuntiva che mi sento di fare è quella di non cadere in un tranello verbale che potrebbe fuorviare l'aspettativa.
Mi spiego meglio, per natali e per esperienza la parola gelato e limone avevano compresso nella mia mente fino ad eclissarla quella dello yogurt, lasciandola nel dimenticatoio sino al primo assaggio, allorquando la prima considerazione che ho fatto è stata...questo non è gelato al limone è gelato di yogurt e limone.
La differenza è sostanziale e sebbene si presti ad essere mangiato a cucchiaiate anche da solo, concordo con l'autrice della ricetta che la sua declinazione ideale è con una salsa di frutti rossi, probabilmente una composta di ciliege o di fragole e cioè con una componente che dia maggior risalto alla base di yogurt.
Considerando la velocità di preparazione e la resa al palato consiglio vivamente di prepararlo, magari come ho fatto io con l'aggiunta di un paio di cucchiai di Cointreau che bilacia appunto con una nota alcoolica l'eventuale assenza di una salsa ai frutti di bosco donando così un equilibrio decisamente migliore nonchè elegante.

Gelato di yogurt e limone

510 gr. di yogurt greco magro 0% (l'equivalente di tre vaschette di un noto yogurt greco compatto);
125 gr di zucchero a velo;
1/8 di cucchiaino da tè di farina di semi di carrube (non indispensabile);
190 gr di panna fresca;
qualche granello di sale dolce;
120 gr. di succo di limone;
2 cucchiai pieni di Cointreau;
zeste di tre limoni medi;

Mescolare lo zucchero con la farina di semi di carrube ed il sale dolce. Unire le polveri alla panna e mescolare accuratamente con un frullatore ad immersione avendo cura di incorporare aria.
Aggiungere lo yogurt e frullare di nuovo continuando ad incorporare aria. Unire il succo di limone ed i due cucchiai abbondanti di Cointreau. Completare con la zeste grattugiata, mescolando con un frusta a mano. Lasciar maturare la miscela in frigo per almeno 3 o 4 ore, poi passarlo in freezer.


49 commenti:

  1. Adoro questa ricetta e mi hai incuriosita perchè anche io penserei che si tratta di semplice yogurt.
    Ma trovo anche molto interessante quello che hai scritto...
    Ciao Gambetto!!! ;D

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  2. scritto un lenzuolo di roba, cancellato tutto :-(
    la vendetta del mago do nascimiento, mi sa...
    ci riprovo dopo l'ufficio
    ciao
    ale

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  3. mi piace quello che hai detto: "spendersi per qualcuno non per qualcosa"! parole sagge!!!

    in quanto al gelato davvero rinfrescante e delicato! ;)

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  4. Direi che i che sono sagge le riflessioni che fai.....si assiste continuamente ad autocelebrazioni di se stessi, direi in vari campi, piuttosto che spendersi per gli altri...e la cucina soprattutto che è essenzialmente amore per le persone per cui cucini.
    In questi giorni che non faccio altro che gelatini e sorbetti e ghiaccioli, questo lo faccio senz'altro!! Ciao Franci

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  5. E dopo questa meravigliosa triade di gelati, tu per me sei diventato "il maestro Dogelato" ...
    E sì, perché le considerazioni serie su quanto hai scritto non potrebero vivere nello spazio di un commento!

    Se ho ben capito, tu non "frulli" il gelato prima di servirlo: non è un po' "granuloso"?
    Forse in questa ricetta non è necessario vista la presenza dello yogurt greco e dell'alcol che contrasta la formazione dei cristalli di ghiaccio?

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  6. Qualche tempo fa intervenni in una discussione tra bloggers ed espressi la mia opinione e la mia contrarietà rispetto all'inserimento di messaggi promozionali in un blog. Mi colpì una ragazza che scrisse che per lei sarebbe stato motivo di gioia e gratificazione essere scelta come blogger da un certo marchio, perchè questo avrebbe significato un riconoscimento delle sue qualità. Ecco, questa constatazione mi mise tristezza. Siamo davvero al punto in cui la nostra autostima e il riconoscerci un valore viene da un xxx che sotto mentite spoglie succhia i nostri interessi e li getta nel tritacarne del marketing piuttosto che da un confronto reale e continuo?

    Ho letto con un sorriso sulle labbra quanto hai scritto su tua madre e sui pranzi della domenica. Almeno per me la cucina ha sempre significato questo e molto probabilmente le cose migliori che faccio sono quelle che non finiranno mai sul blog, perchè nel momento in cui le vivo, onestamente, è mia ultima premura armarmi di macchina fotografica!

    Dora

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  7. una proposta bella fresca anche qui, vedo..
    Ma sai che Eugenia, che frequento poco anche io, ahimè, è stata la mia prima scoperta dell'esistenza di blog di cucina?

    Per il resto sono d'accordo con te. Non capita mai, eh? ;-)

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  8. Che piacere leggere post del genere, non solo pensati, ma che fanno anche pensare. Spesso mi sono interrogata sul mio ruolo di food-blogger, per arrivare a capire che io, in particolare, sono solo un ibrido, né food-blogger né "mera" blogger... faccio entrambe le cose, racconto e cucino, chissà quale delle due meglio.
    Con il fatto che il cibo sia diventato qualcosa di "suitable" (per dirlo all'inglese) per qualsiasi media, dal web, alla televisione, al cartaceo, dobbiamo farci i conti tutti i giorni. Ormai, facendo zapping, hai più probabilità di scorgere una pentola piuttosto che una velina poco vestita. E se da una parte è meglio, dall'altra rende l'idea di quanto la cucina, quella vera, si sia persa, mescolata a tutto ciò che è standardizzato e vendibile a una massa di spettatori. Purtroppo viviamo anni in cui conta di più il "quanto" fai, piuttosto del "come" lo fai.

    Per fortuna che poi spunta questo gelato fantastico. Bella ricetta, e grazie per la segnalazione del blog dal quale l'hai estrapolata, non lo conoscevo :)

    Buona giornata!

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  9. @Elly
    Ti ringrazio Elly :)))
    Per il gelato è proprio come dici, l'ottica è leggermente differente ma sta di fatto che nella fattispecie la colpa è anche mia in quanto sono abituato sin da piccolo alla sola alternativa granità (e/o cremolata) e gelato al limone non altro :)

    @Alessandra (raravis)
    :D Sono sincero...ero proprio curioso di leggere quanto a partire dal mio spunto affondassi anche tu la lama...ma la mia è solo infantile interesse perchè so bene come la pensi e quindi è solo ridotto ad un divertissement niente altro...
    Non leggo nel pensiero ma una idea sulla Raravis la ho eh! :P ehehehehehehe

    @°Glo83°
    Quella vuole essere la linea di condotta...nella speranza di non perderla mai perchè altrimenti sarebbe un tantinello triste.
    Grazie davvero :)

    @Marsettina
    Beh effettivamente si :))))

    @Franci e vale
    Il caldo spinge soprattutto a quello...e quindi si cede volentieri alla tentazione del gelato o del semifreddo...fatto a casa poi c'è comunque una soddisfazione aggiuntiva :))))

    @Milen@
    Guarda che io sono anche "Maestro da MacchiaImpossibile e Sensei dello SchizzoDeSugo" :) ehehehehehehe
    Tornando al gelato invece non è necessario frullarlo se hai quella "caccavella" in acciaio per fare le palline di gelato vedrai che vengono da sole abbastanza agevolmente.
    Considera che l'unica cosa fatta che ho omesso è stato dopo una oretta di freezer dare una mischiatina con la forchetta ma non altro, come dicevi anche tu la presenza di un pò di alcool e lo yogurt facilitano la resa non granulosa.
    Solo come nota aggiuntiva io prevederei sempre in mancanza di un liquore una salsa di accompagnamento che completi il dessert, mai come in questo caso è davvero necessaria a completare e compensare la cremosità lattea dello yogurt.

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  10. @Dora
    Molto bello il tuo commento sopra l'ho riletto un paio di volte per cercare di coglierne tutte le sfumature :)
    In merito all'inserimento di messaggi promozionali in un blog io non sono contrario tout-court perchè la comunicazione tra aziende e la base (intesa come insieme di appasionati di cucina e quindi anche potenziali clienti....) è una occasione per entrambi...sempre che ci sia l'intenzione di farlo in modo pulito.
    Mi spiego meglio, se una azienda che produce il prodotto pincopallo, abbandona un certo profilo di qualità per uno più commerciale di certo io non aderisco alle sue iniziative perchè comunque in quel preciso momento gli sto 'regalando' la mia faccia a darle credibilità...se però viceversa la stessa mantiene una linea produttiva qualitativa che io condivido (pur rispettando le regole di mercato) non vedo perchè non aderire alle sue iniziative aprendosi ad un confronto che può essere formativo (e preciso non remunerativo) per entrambi. Di certo non credo alle favole, la realtà è fatta solo di margini di guadagno se però in modo del tutto personale ho ancora la liberta di mandare una mail al produttore dal quale mi rifornisco abitualemente per dirgli "guarda che l'ultima volta questo non era come sempre..." e lui ne fa una questione di orgoglio per migliorarsi allora in quel caso il guadagno non è solo mio ma di tutti ed in quel caso che ben venga anche il fatto che la citi :)
    Scusa se mi sono dilungato e grazie davvero per il tuo contributo :)
    PS
    Solo per la cronaca io fotografo sempre più dolci che altro proprio perchè sono quelli che si conservano più a lungo e non sottraggono tempo a nessuno...altrimenti ciccia! :P aahhahahahahahaha

    @Gaia
    Si è proprio un bel blog quello di Eugenia e pensare che ci sono passato 'accanto' parecchie volte...ma adesso che lo ho agganciato :O ehehehehehe
    Grazie Gaia :)))

    @Your Noise
    Concordo :)
    C'era (c'è ancora ma lo frequento di meno...) una persona che coltivava (e coltiva) parecchi ortaggi nel suo orto ed alcuni erano decisamente ottimi di gusto ma anche molto belli a vedere altri un pò meno pur non perdendo sotto il profilo qualitativo. Poichè li regalava quando erano in abbondanza (soprattutto in estate) mi diceva che se erano di quelli 'esteticamente perfetti' in risposta riceveva sorrisi, strette di mano, piccoli regali..., quando invece non erano appetibili per gli occhi la riconoscenza scemava esponenzialmente.
    La domanda che si faceva ridendo di gusto era:"...se un giorno comprassi quelli 'belli' del supermercato e li regalassi dicendo che sono i miei...quanti se ne accorgerebbero??"
    Oggi quella domanda è un pò anche la mia :PP
    PS
    Tu hai un blob molto bello, intriso di personalità che funge da diario eh...passa sempre per la cucina. Dal mio relativissimo parere è un ottimo punto di partenza per qualsiasi cosa tu voglia farlo diventare :)

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  11. Gambetto che cosa mi hai scoperchiato in questo caldo (mi dicono) luglio ?!?
    Un problemone esistenziale: che diavolo vuol dire essere food blogger??
    A parte il fatto che quando un giorno, dopo aver spiegato alla mammma e alla zia e all'amica che avevo aperto un blog con le ricette senza glutine per cui mi facessero il santissimo favore di andarsele a leggere e di non farmi portare il pranzo da casa, mi hanno detto che "ah sei una food blogger" ho risposto fuddeche´ ?? nel miglior stile romanesco ziopietresco.

    Tornando in tema: vista da fuori l'Italia sembra sia stata presa da un attacco bulimico isterico alimentare. Un po' tutto l'occidente, ma in Italia sembra un ossessione, con l'occhio di chi sta a 13.000 km di distanza.
    Mi sembra un po' una situazione da grande abbuffata di Ferreri, una crisi di modello culturale, sociale, politico che si supera sublimando un aspetto infantile, una nazione in fase orale.
    Sui food blogger che ti posso dire: a me non importa se facciano o no pubblicitá, mi interessano i contenuti e la forma.
    E poi ci sarebbe da dire tanto, come dice Milena...ma tanto...meglio farsi il gelato vah...
    Saludos a te Gamby

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  12. Tutte/tutti emuli della Julie di Julie and Julia! Complici le nuove opportunità di fare facilmente qualche soldo col web, tutti sperano di fare il colpaccio e magari di partecipare a qualche trasmissione tv senza valutarne il livello, basta apparire! Oggi è la parola d'ordine ma non si considerare come e perchè.
    Mi è appena capitato di rifiutare la collaborazione dietro retribuzione con un blog istituzionale di una nota ditta di alimenti in scatola, in busta e surgelati, non mi sembra necessario spiegarne il motivo!
    Mi sono spesso posta la domanda "perchè scrivo questo blog?" allora sono tornata all'idea iniziale, all'utilità del blog, il blog è un diario virtuale che sostituisce e riordina, con tutte le straordinarie funzionalità del web e del computer, quelle cartelle e quaderni di ricette che si riempivano di ritagli di riviste o fogliettini scritti a mano. Un diario è qualcosa che si scrive per sè, per raccogliere appunti, memorie, esperienze, considerazioni, ricette nel nostro caso, dal momento che non sono confessioni intime ben venga la volontaria condivisione con chi comprende ed ecco il piacere di ritrovare i tuoi lettori e i loro commenti e reciprocare. Ma la vanità è insidiosa, se non hai dei principi più che coerenti, ti lasci sopraffare, quindi grazie per queste considerazioni che ci danno lo spunto per riflettere e ripassare la lezione.
    Bravo davvero, e dulcis in fundo il tuo gelato è strepitoso, lo faccio! Maestro Dogelato è forte, brava Milena!!!

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  13. ...Gamby... ti ricordi tu e Pietro e Araba e Acquaviva, Muscaria, Nanni e io ?.....Folli per qualche istante...ma veggenti...

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  14. @Glu.fri cosas varias sin gluten (1)
    Io invece ho sradicato il problema alla base non ho detto niente a nessuno tranne mia sorella...poi alla fine l'ha anche saputo ma penso che resti una cosa astratta lo stesso :P eheheheheehehe
    Mi piace sempre il tuo punto di vista perchè rispetto a noi hai un occhio decisamente più oggettivo e meno fuorviato dal fatto di esserci dentro. Concordo in pieno e non svilisco la tua analisi con battute di facile spirito spero solo che questa fase passi presto. Ad onor del vero sono rimasto colpito da alcuni segnali positivi come quelli del voto al referendum o De Magistris a Napoli, magari il berlusconismo realmente ci ha portato così in basso da creare le premesse per una fase nuova...mah.
    Tornando invece a noi concordo sul tema dei contenuti, magari ognuno ha la sua forma per veicolarli ma devono pur esserci. Mi credi se ti dico che in libreria qualche volta ho dei brividi...non capisco se sono io che sopravvaluto le mie capacità intellettive o realmente c'è della "monnezza" che passa per cultura, informazione, approfondimento....
    Grazie come sempre :)))))

    @Poverimabelliebuoni/insalata mista
    La vanità, hai detto bene, è un male sottile che prende e tenta un pò tutti, restare con i piedi per terra non è di certo un obbligo ma spiccare il volo senza ali o peggio ancora solo con quelle di cartone è un vero suicidio.
    Detto ciò non posso che ringraziarti per averci condiviso il tuo punto di vista. Quando leggo commenti come il tuo o come quello di molti altri sopra alla fine sono contento di arrivare solo a poche persone se poi sono ripagato in termidi di raffronto e qualità in questo modo.
    La constatazione di avere un confronto dal quale impare per primo è decisamente un punto di partenza impagabile, avere la sensazione che un certo tipo di sensibilità è parimenti condivisa da altri mi strappa anche un bel sorriso.
    I complimenti vanno a te, serio per il tipo di approccio adottato :)
    PS
    Ad un certo punto ero sul punto di scrivere "da vera toscanaccia" poi mi sono fermato! :P ahhahahhhaha

    @Glu.fri cosas varias sin gluten (2)
    Già...capita che ci penso anche io di tanto in tanto. Probabilmente se, da una parte, è stata una follia premeditare una cosa del genere d'altro canto è stata anche una occasione persa, per me in primis.
    Mi prometterei di rimediare se non la vedessi veramente in salita...:)

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  15. hihihihihi direi padanaccia!! certo che soddisfazione fregare i toscani e potermi spacciare per vera toscana, finchè scrivo ovviamente ;-))

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  16. io non mi sento assolutamente food, a volte mi sorprendo a definirmi blogger, sono lettrice e divoratrice, mi sorprendo a sentir necessità a diventare commentatrice, ma. concordo con quanto scritto. di bio e di cibo e di spendersi. e il mio gelato allo yogurt è completamente diverso, ma userò quello greco in frigorifero non per tzatziki. provo questo. e grazie.

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  17. Si, i messaggi positivi ci sono, ma adesso che i festini sono stati fatti non ci resta che raccogliere i cocci o la monnezza..e la strada é in salita.

    Anche a me rendono perplessa certe pubblicazioni. E mi chiedo come diavolo funzioni l'editoria, quali siano i criteri, insomma resto un po' basita come davanti a certe forme di arte contemporanea.

    E...oh, se la strada scende a un certo punto chissá che ci riprenda la mattana a tutti (never say never..)

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  18. Mario, avrai capito che la mia "nuntenggenite" è riferita a tutto, anche ad andare a trovare gli amici in giro per blog.
    Mi stavo perdendo tutto questo, post e ricetta.
    Eugenia è una persona adorabile, oltre ad essere competente e preparata, ci conosciamo virtualmente da una decina d'anni ormai.
    Un bacione

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  19. Acabo de conocer tu blog de casualidad y me gusta muchisimo tus recetas asi que me hago con tu permiso seguidora de el mismo e invitarte a que seas mi seguidora si te gusta mi blog un besin y
    hasta pronto y gracias por compartir tus recetas

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  20. quando si viene da te mario si è sempre sospesi... cosa avrà scritto? sarà meglio lo scritto o la ricetta? tutti e due?

    questo gelatiello è una proprio ispirevole, devo ancora azionare la gelatiera ma la farina di semi di carrube l'ho presa pure io, mi posso fidare delle tue dosi, vero?


    p.s. la belle auberge è un blog che piace molto a me, lei è veramente brava

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  21. Gambetto, è la prima volta che non riesco a capire dove tu voglia andare a parare ma visto che gli altri ti hanno capito, la tonta sono io. Non ho capito perchè parli prima di chef e poi di foodblogger...A proprosito, cosa vuol dire esserlo? Bhoooo?! Non lo so. Credo che l'atteggiamento del fodblogger dipenda dal suo carattere e dai motivi per cui ha deciso di farsi un blog che comunque casa sua dove decide come comportarsi e che politica adottare. C'è il blogger chiacchierone e quello silenzioso, quello timido e quello estroverso, quello che ama e/o sa fotografare, quello che invece scatta giusto per far vedere il piatto, quello che SPENDE in cucina e quello che invece "butta due pastori sopra come vanno vanno", quelli che "veramente è farina del loro sacco" e quelli che fotografano cose fatte o comprate da altri...e allora? Che problema c'è Mica siamo tutti uguali?
    Questa parte "Maghi do Nascimento, maestri di vita", tutti dediti a se stessi con la quindicina di adepti pendenti dalle loro labbra, poco inclini al raffronto con altri, una sorta di piccola italietta di quartiere che mima una alzata di testa senza lasciar perdere però l'approccio da giornaletto scandalistico..." in verità non la condivido, non mi piace, si fanno delle scelte e sono tutte rispettabilissime a mio avviso.Chi ha una schiera di adepti molto più numerosa, partecipa ai contest, collabora con produttori, riceve 30-40 commenti per ogni ricetta che pubblica è meglio di altri? Ricevere o no commenti e avere un certo numero di adepti è anche "fortuna" mica puoi pregare le persone? I blogger sono un pò settare, hai usato bene la parola adepti e si scambiano i "favori" tra loro ma vedo poca apertura. Io ad esempio faccio commenti e complimenti ma da me entrano giusto 4-5 persone...ahimè meno di 15. Non sono adepti...pfiùùù ma amici cari che mi vogliono bene e che vengono a salutarmi più che a farmi complimenti e onestamente mi gratificano tanto.Tu mi dirai: E' ovvio, non pubblichi niente di veramente ammiccante e fai foto schifose. Sì, ma esistono i saluti e la buona educazione e poi è ovvio che se io sono passata da te parecchie volte e non ricambi con un saluto,(non parlo di complimenti) da te non ci passo più. Se io ti seguo e tu manco mi conosci, ignorandomi totalmente, io non ti seguo più.
    Come mai ti definisci Maestro di Kebab&Pita, hai provato a fare la mia pita e ti è venuta bene? ahhahahahahaahahh

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  22. cavoli!!!!hai delle ricette meravigliose!!!
    appena ho un attimo ti metto nei blog amici cosi' appena pubblichi vengo a sbiriciare...ciao ciao..anna maria

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  23. Ho letto il post un paio di giorni fa e ci ho riflettuto su un po' prima di commentare, non tanto per il discorso sull'offerta della tv (che per me non esiste), oppure su quello delle cadute di stile delle figure professionistiche, (molte delle quali a parer mio andrebbero ridimensionate a nani che hanno avuto la fortuna di poter posare i piedi sulle spalle di giganti), quanto per il discorso blogger che ci riguarda un po' più da vicino...
    L'idea che mi sono fatto in questo anno e mezzo di frequentazioni virtuali e soprattutto reali è che ognuno di noi nella sua solitudine , chi più chi meno, investe nel proprio "diario di ricette" molte energie col comprensibile intento di avere delle gratifiche, che vanno dal consenso ed approvazione di un pari appassionato, all'illusione di essere il testimonial selezionato per ragioni meritorie da un azienda/marchio e quindi da qualcuno già ben introdotto in un ambiente che ufficialmente ha a che fare col cibo... a prescindere dalla reale qualità, il fatto di uscire dalla dimensione casalinga ed entrare a far parte del "mercato" inconsciamente ci pone uno scalino sopra.

    Ed ora (come tu mi insegni) passiamo alla ricetta... ahahahahah ;-PPP

    Avevi proposto una sfida a tre di gelati alcoolici e vedo che hai già messo in campo un bel pezzo d'artiglieria, eh! :-DDD

    Che faccio aspetto che torni lo Zio Piero dalla Scandinavia o rispondo al fuoco già da lunedì??? ahahahahahah ;-PPP

    A parte gli scherzi, questa ricetta di gelato allo yogurt è molto interessante e tu ora sai quanto ami il gelato allo yogurt!

    Un abbraccio e a presto!

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  24. @poverimabelliebuoni/insalata mista
    Già...perchè poi mi sa che l'accento tradirebbe e li sono dolori! :P ahahahahaha

    @Silvia.moglie
    Anche io nel leggere la ricetta originale mi ero fatto una idea diversa di preparazione...poi invece mi sono ricreduto sotto tutti i punti di vista :P ehehehehe
    PS
    Anche io ho sottratto al frigo lo yogurt che avevo comprato per lo tzaziki (che adoro tra l'altro) e in un primo momento mi sono anche chiesto:"...speriamo che ne valga la pena...altrimenti ci resto veramente male". Menomale che avevo scelto una blogger in gamba come riferimento, Eugenia appunto :)))

    @Gio
    Ahahhahahahahahaha :DDDDDD

    @Glu.fri
    ...anche per te come me...certe idee sono dure a morire quando uno ci crede eh! :D ehehehehehehe
    Non diciamo nulla poi effettivamente se si dovessero ricreare le condizioni...:)
    PS
    Se non erro sarai in Italia....facciamo tutto in silenzio come le spie eh?! :P ahahhahaaha
    Se lo sa lo ZioPiero viene a trovarti ovunque tu sarai :D

    @Lydia
    La "nuntenggenite" mi sa che va curata con un pò di ferie...
    Lo so...lo sappiamo...tornerai più carica di prima, scegli tu come e quando l'importante è che con me ti fai perdonare con n bel dolce dei tuoi, ok?! :Peheheheheh
    Firmato

    Gambetto il MortodiFame :D

    @Recetasverocava
    Hola Verónica, muchas gracias por tu comentario, nos vemos pronto en tu blog y tus recetas

    @La Gaia Celiaca
    Assolutamente si, considera tuttavia che anche per altri usi la farina di semi di carrube deve essere sempre pochissima...altrimenti suppongo che potrest trovarti in presenza di gomma piuttosto che di altro.
    Io non la peso ma ne metto una quantità irrisoria praticamente :)
    Mi fai sapere quando lo fai! :)))
    PS
    Grazie sempre :)))

    @Briossa
    Se dici così certamente sono stato io contorto, come sempre del resto :P ...ti farei sentire che ramanzine mi sono 'beccato' qualche volta ahahahahaha :D
    Allora, provo ad essere meno arzigogolato. Quello che a me piace è di certo la varietà, perchè l'abbondanza crea alternative e non da meno l'interesse, quello che invece trovo 'stonato' è la mancanza di coerenza tout-court o quantomeno lo strumentalizzare le (proprie) capacità per essere maliziosamente e consapevolmente capziosi tentando un salto gratificante verso qualcosa che non necessariamente è nelle proprie corde.
    Gli chef che tentano la strada della TV ed i blogger provano ad essere oggetti e soggetti commerciali sono appunto due aspetti di una medesima italietta culturale che crea situazioni paradossalmente imbarazzanti se portate allo stremo come ultimamente si registra in modo chiaro.
    Ho passione per la cucina...ma ci credi che altrettanto ho la nausea in TV per l'offerta bulimica in tema.
    Ecco quindi quell'italietta che si ripresenta, l'italietta da giornali di gossip che per carità vanno bene anche loro, anzi meno male che ci sono, purchè però non sia solo quello e soprattutto non tutti tentino la strada dei grandi numeri uniformandosi a quei clichè da letture solo da ombrellone...perchè altrimenti non sarebbe più varietà e pluralismo ma una sottile dittatura.
    PS
    So proprio contorto di mio...sorry! :DDDDDD

    @lacucinaincantata
    Ma grazie!! :D
    Ci vediamo presto allora...:)

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  25. ....shhhhhhhhhh sono in Italia da martedí shhhhhhh manda codice fratte a zio piero...lui capirá e ti spiega ;-)...

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  26. @Nanninanni
    Abbiamo incrociato le risposte...tu commentavi io rispondevo sopra...e la linea guida era quasi la stessa, cioè l'analisi coincide con la sola differenza che io l'ho condita di una disillusione più intensa probabilmente corredando di giudizio questo desiderio di voler essere sempre 'altro', una sorte di "sindrome da velina insoddisfatta" che ci mette tutti alla prova indipendentemente da quale ruolo ricopriamo in questo mondo 'food'.
    Certo, poi il tempo passa anche per le veline ed oggi magari si aspira ad essere solo nipoti di Mubarak ma quello è un discorso a parte :P ahahahahhah
    PS
    Tu rispondi al fuoco che tanto lo ZioPiero lo sistemo io appena arriva...il tempo di atterrare e lo sottopongo ad uno stress-test da gelati da assaggiare :P ahahahahahahha
    Ah dimenticavo...voi due giocate lealmente con me e quindi...niente gelatiera...vi voglio vedere sudare mentre rimestolate il gelato nel freezer ogni due ore! :P ahahahhhahahahaha

    @Glu.fri
    "manda codice fratte a zio piero"...in che casino mi sono caccciato facendo questa domanda??? :P ahahahahahaha
    PS
    Mi devo aspettare la vostra foto insieme, tipo giornale scandalistico, mentre andate a fare degustazioni di dolci in città?! :P ehehheeheeheh

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  27. Ahhhhhhhhhhhhh, ho capito adessooooo...e sono d'accordissimo! Io non guardo più programmi di cucina, non entro più in certi blog e quando vedo libri di cucina scritti da cuochini improvvisati mi viene mal din stomaco.
    Gamby, vorrei poter sfogare su un blog in particolare, come posso fare? :) Un giorno di questo blog, che è famosissimissimo, mi è apparsa una ricetta di muffin su fb, forse l'aveva condivisa un'amica, bene, ho scritto sotto, nei commenti: Questa ricetta è scandalosa, non tutto ciò che si mette nei pirottini si chiama muffin...Apertamente senza remore, aspettavo che la signora mi rispondesse ma non lo ha fatto...mannaggiaaaaaaaaaaaaa. Mo va pure in televisioneeeeee...Ti capisco, ti capiscoooooo, secondo te perchè la gastrite allora? :)

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  28. ogni punto da ste sfiorato sarebbe ampio capitolo di un libro praticamente infinito. Posso dirti a titolo puramente personale che la "passione per la cucina", che molti di noi tengono da quando erano in fasce, ha contagiato i media prima come moda (renditi conto... le rubriche di cucina stanno pure dentro i telegiornali...), ora invece quasi come appiglio. Durante Medioevo e Rinascimento e in parte anche successivamente, quando la stragrande maggioranza della popolazione viveva di stenti, molti poeti eletterati compinevano opere a tema sia gastronimico che beatamente mangereccio. Si proponeva il sogno... Temo che si stia arrivando di nuovo a canali tematici su cibo, viaggi e case di lusso tutti con lo stesso tristissimo e credo spesso inconsapevole intento consolatorio di mostrare al grande pubblico ciò che si sta sempre più facendo puro miraggio per la maggior parte di noi.
    Ovvio, declinando spesso il tutto non con alla maniera odierna: non più sonetti e Decameroni ma stilemi televisivi, trucchi editoriali, serial a tema e chi più ne ha più ne metta. Compresi blog, che sono anche (o solo) mestiere oltre che diletto e passione.
    Specchio tutto delle abitudini e delle paure dei tempi...

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  29. Ho la vaga sensazione che questo blog si occupa di gelati..ma molto vaga...ciao SILVIA

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  30. troppo belli i tuoi ultimi gelati :)

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  31. vorrai mica mettere su una gelateria... con tutti questi gelati...buoni una tira l'altro

    effettivamente stiamo correndo il rischio del mago do nascimento, ho visto blogger gentili trasformarsi in blogger che dispensano il verbo come dei santoni

    il blogger rimane secondo me un appassionato, ed è credibile finche rimane tale, mentre lo chef per forza di cosa deve fare una cucina professionale dal pure all'astice

    magari ci faccio un post su queste tue riflessioni

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  32. Bel gelato.
    Potrei fermarmi qui come spesso fanno i commentatori dei blog (vedi che spunto ti ho dato? :-p) ed invece mi sono accorto che prima hai speso giusto...due parole su questo delicato argomento. Noi ci dedichiamo con passione, senza scadenze fisse e senza impegno, con la massima libertà e la minima regolarità. Spesso Annalù tutte le cose buone che prepara lo fa solo per me e con tanto affetto, altre volte riusciamo a farlo per i parenti e gli amici più cari. E lo continueremmo a fare anche senza blog. Dove andremo e cosa faremo domani non lo sappiamo e non ci interessa nemmeno...
    Forse già ti ho rubato troppo tempo visto che è sabato e lo stari spendendo per qualcuno, con la speranza che prima o poi tocchi anche noi :-D
    Per ora noi, come il nostro blog, andiamo un po' in vacanza. Ci sentiamo presto.
    Fabio

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  33. Non sono ancora riuscita a mettermi in pari con tutto AAAAAAAAAAARG, e ancora non ho scoperto l'arcano della rucola, ma prima o poi ce la farò! :P

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  34. Santo Cielo sto piangendo dal ridere, ho appena cliccato su google translate per vedere questa pagina in Inglese, ti dico solo che Gambetto è stato tradotto con Gambit, e che la frase iniziale di Gunther è stata tradotta con "mica want to put on an ice cream shop" ahahahahahahah mi sento male :-DDDD

    Ciao Gambit!

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  35. Ciao Gambit...rieccomi alla fine del mio ennesimo ed interminabile esame di maturità...

    Belle le riflessioni di questo post, in parte anche un po' amare nei commenti, sempre stimolanti.

    Credo sia molto una questione di mode...non so se fini a se stesse o create ad hoc per sviare l'attenzione da altre realtà, come sostiene Acquaviva, ma probabilmente passeggere...

    Cosa resterà alla fine? Tu hai usato il termine "spendere"...io lo sostituirei con "investire" perchè mi dà l'idea che ci sia un seguito.

    Tua mamma con la meravigliosa famiglia che si ritrova, la sineblogger varesina con amici speciali entrati sul serio nella sua vita, chi cura il proprio blog con passione e reale spirito di condivisione con una memoria storica di ricette, idee, scambi di opinioni, persone così reali che a volte sembra di conoscerle sul serio e che senza questo investimento non ci sarebbero state.

    E chi vende fumo?

    Non so...mi piace pensare che resti con una nuvoletta di niente che sale lenta verso il nulla...

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  36. Mah, discorso che potrebbe non finire mai, e conoscendomi so che già hai un cerino in mano.
    Diciamo che sono molto sulla linea di Acquaviva, e con un commento sulla punta della lingua che buona educazione mi vieta di scrivere qui ( ma forse non di dirti a voce ;-)

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  37. Il post è interessantissimo e molto ricco di spunti; mi ha colpito molto la frase iniziale sullo spendersi per gli altri e comunque spendersi per qualcosa, poi è iniziato il fuoco di fila e... ho continuato ad annuire vigorosamente, fino a quando mi è venuto il torcicollo. Mi è venuta in mente una ricetta di brioche che ho letto di recente in un blog, che sembrava una collezione pubblicitaria: usare la farina X, il lievito Y, lo zucchero Z... e perfino - e qui sono inorridita fino alla cima dei capelli - un doratore per prodotti da pasticceria. Ma come, ci affanniamo tanto a fare le cose in casa per avere un prodotto genuino, e poi per dorare la brioche usiamo un prodotto artificiale al posto del tuorlo? E allora perché fare tutta questa fatica? Tanto vale comperarsi le merendine al supermercato!

    Aprire il blog per me è stata una decisione faticosa e sofferta, e se determinate circostanze oggettive non mi ci avessero spinta, di sicuro non l'avrei fatto. Fino a un anno fa quando mi chiedevano "a quando il tuo blog?", la mia risposta era "mai". Poi in settembre la situazione è precipitata e ho sentito il bisogno di un posto tutto mio dove poter dire quello che volevo senza essere attaccata per ogni virgola... ed eccomi qua. Ancora oggi mi chiedo se valga la pena continuare perché è una faticaccia (odio fotografare i piatti!), anche se mi ha dato delle soddisfazioni. Spero però di non perdere mai il senso della realtà e la coscienza di chi sono e soprattutto di chi non sono. Non sono uno chef, ad esempio. Grazie a Dio. :-)

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  38. @Briossa
    La mia gastrite per un muffin! :D ehehehehehehehe
    Scherzi a parte ti capisco, o meglio intuisco quando ci si trova di fronte a qualcosa che è decisamente palese ma per quiescenza nessuno alza la testa...perchè uniformarsi è sempre meno stressante in fin dei conti.
    Certo c'è da dire anche contrariamente che c'è chi fa il provocatore per professione non sapendo fare nulla altro...e quello è un estremismo altrettanto intollerante.
    PS
    Ma poi me lo dici chi è?! :P hihihihihi

    @Acquaviva
    Una foto nitida la tua. Poco da dire solo che la messa a fuoco che fai è davvero ineccepibile, amaramente incontrovertibile anche e soprattutto quando parli dei blog come mestiere.
    Meno male che ci salva una certa ironia, un deciso riso divertito che stempera tutto quello che qualche volta si fa bene ad evitare con lo sguardo :)
    Grazie per il tuo contributo sentito :)

    @Sississima
    Appena appena un pò! :P ahahahahahahaha

    @Pips
    Troppo gentile, grazie davvero! :)

    @Barbara Palmisano
    Sono contento che piaccia anche agli occhi...solitamente per mancanze mie punto più al gusto...qui fortunatamente le due cose viaggiano anche insieme :P

    @Günther
    "il blogger rimane secondo me un appassionato, ed è credibile finche rimane tale", questa la riporto nuovamente perchè la condivido in pieno ed è la sintesi di una valutazione che per grandi linee trova altrettante grandi conferme :)
    Grazie mille per il tuo contributo e per quanto hai pubblicato oggi, non so quanto ne sia meritevole ma grazie davvero.
    PS
    Con tutte quelle alternative che hai elencato nel tuo post ce ne sono di spunti per continuare a preparare gelati fino all'estate prossima! :P eheheheheheh

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  39. @Anna Luisa e Fabio
    "Massima libertà e minima regolarità" quasi una sorta di regola non scritta nel quale si specchiano le nostre quotidianetà quando all'occorrenza pieghiamo i propri impegni alle passioni.
    Non ci sei andato tanto lontano avendo tu scritto il commento di Sabato mattina...anzi ci ha proprio preso in pieno...magari però al ritorno dalle vostre vacanze vediamo se riusciamo anche a vederci...molto probabilmente così come ci siamo conosciuti (sempre come dici tu) con la massima libertà e minima regolarità ci ritroveremo con grande piacere a discutere del più e del meno. In attesa di quel momento non posso far altro che ringraziarvi davvero di cuore per condividere con me certi percorsi.
    PS
    Io in cucina non sono bravo come Annalù quindi abbassa già da adesso le aspettative eh! :P ehehehehehehe

    @Muscaria
    Gambit...mi sembra occhio&croce un ibrido tra un mostro di qualche tradizione dei paesi dell'est europa ed un 'ebete' uscito dalla saga del signore degli anelli e quindi secondo me non ci siamo allontanati di troppo! :D ahahhahaahahahaha
    PS
    Per la rucola nessun problema non ho ancora scritto che prima la fumavo! :P ahahahhahaha

    @Virò
    'Investire'...mhmm.
    Mi ci devo abituare al suono di questo verbo ma non posso non tradire la mia preferenza per ciò che ha un seguito e quindi...procedo a ripeterlo a mente per rendermelo almeno tanto gradevole quanto il significato insito :)
    Per il resto posso solo dire che devo ringraziare il blog come strumento di comunicazione perchè adesso conosco persone davvero eccezionali nel loro essere normali, sembra una assurdità detta così eppure... :)
    Grazie come sempre per il tuo contribuo...l'immagine di nuvolette di niente che salgono lente verso il nulla...è davvero bella :))))

    @3??? ?
    Un doratore....ahahahahhahaahaha (risata isterica la mia...che poi vira nella malinconia...e sfocia inesorabilmente...nel pianto disperato!)
    Certe 'accortenze' chiamiamole così sono quel superfluo di cui si farebbe volentieri a meno...mentre altrettanto non si può con chi invece riesce con il suo blog a condividere la propria esperienza.
    Questa mattina leggevo con attenzione la 'strada' che hai percorso per arrivare alla gelatina di basilico...ecco...quella è la differenza che fa la parola 'spendersi'...ed alla fine non posso non dire che sono veramente contento che tu abbia un blog, un gran bel sito come quelli che piacciono a me :))
    Grazie Mapi :)))))

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  40. Mario (eh si oggi ti chiamo col tuo vero nome, mi sento serio, tanto domani sera ti mazzolo a dovere in diretta), questo post è ricchissimo di spunti e lo reputo uno dei tuoi migliori, soprattutto per i commenti di "spessore" che ne sono nati e che ho avuto il piacere di leggere.
    Infatti spesso attraverso il tuo blog si riesce a capire meglio il modo di pensare di molti lettori proprio perché tu dai loro lo stimolo per scrivere apertamente.

    Non aggiungo altro...tu "mi sai" ;)

    p.s. quanto alla sfida a tre...magari trovare il tempo!!! ;)

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  41. @Lo Ziopiero
    Se trovi il tempo ci guadagniamo tutti ovviamente ma altrimenti no problem ti aspettiamo...mai mi perderei un tuo gelato :)
    Per quanto riguarda il discorso serio..invece so come la pensi e quindi passiamo a discutere di cose serie...quando ti fai un tatuaggio su tutta la schiena della Moroni?! :P ahahahahhahahaha

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  42. Caro Mario,
    arrivo buona ultima: e non a caso. Ci ho pensato su, prima di scrivere. Perché l'argomento che tocchi è spinoso come un carciofo e rischia di dividere in opposte fazioni un mondo che è ampio e variegato.
    L'ho scritto tante volte: c'è posto per tutti nella blogosfera. Ciascuno ci sta a modo suo, con il suo stile e le sue motivazioni.
    Ma non posso non essere d'accordo con te (e anche con Dora) su quanto scrivi a proposito dell'ingresso massiccio della pubblicità nei blog.
    Le aziende sono convinte di farsi pubblicità a costo zero regalando a destra e manca utensili e pacchi di farina. Alcuni foodbloggers sono convinti che questo equivalga ad essere "scelti" perché migliori di altri.
    Il risultato è una noiosa sfilata di cose senza fantasia: pubblicità e post. Un livellamento al basso della qualità, tranne le rare eccezioni di chi è in grado di fare cose "di qualità" in ogni caso.
    Voglio dire che non c'è nulla di male nella pubblicità: non la demonizzo, tutt'altro (qualche nozione di economia mi è di aiuto in questo...). Ma non mi piacciono le cose fatte con i piedi, in maniera raffazzonata... perché mi paiono poco rispettose dei lettori. Tutto qui.
    C'è poi - lo accenni anche tu - un problema di credibilità. Il pubblico della blogosfera è vasto, ma non disattento e nemmeno disinformato. Il problema non è tanto ospitare pubblicità nel proprio blog, ma - ancora una volta - farlo con garbo e con misura: con rispetto per chi legge (e scusa se mi ripeto)
    Perciò, mio caro Mario, su queste cose la penso proprio come te.
    E se quella ragazza "dal bagaglio a mano sempre più ridotto" che hai incrociato per una manciata di minuti in un bar del centro è la stessa che conosco io, ti garantisco che è proprio "la sua natura libera" quella che spende ai fornelli. E che anche per questo il suo blog è senza pubblicità...
    Un caro saluto,

    Sabrine

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  43. @Sabrine d'Aubergine
    Ti rispondo anche io dopo un pò di tempo...sorry.
    Mi colpisce quando scrivi di un livellamento al basso della qualità, il che corrisponde al vero, quando si leggono ricette con rimandi di pubblicità forzati non solo sul piano della presentazione, quanto nello stesso piatto proposto.
    La vera difficoltà infatti non è la staffetta blog-pubblicità, che io tra l'altro vedo di buon occhio quando questa può rivelarsi un salto di qualità per entrambi (l'azienda che deve garantire un certo standard se vuole che i proprio prodotti siano usati, il blogger che prende coscienza di poter 'dire la sua' ma senza svendersi tout-court) quanto nel cercare soluzioni 'mediocri'. Mi spiego meglio, a volte vedo aziende che fungono da sponsor a blog che non hanno nulla da dire ne ai fornelli, ne per altro...viceversa questi ultimi si sentono legittimati a dire la propria pur su una palese incompetenza non-professionale. Per la serie uccide più che la mediocrità che il resto :P
    Detto ciò, relativamente alla ragazza che ho incrociato in centro mi sa che parliamo della stessa persona, condividiamo quindi una amicizia che è tutta da coltivare e preservare...anche sugli spazi di un blog, perchè no, quando i luoghi della quotidianetà sono differenti.
    Come mi diceva una altra amica di recente, capita raramente di incontrare persone interessanti e di spessore, ma capita, e quando è così bisogna solo esserne contenti, investendo appunto nel concetto di amicizia che a volte è meno virtuale di quello che si crede anche se decisamente raro.
    La ragazza che conosciamo in comune è davvero una bella persona, peccherò di presunzione nel dirlo, ma per quel poco di esperienza che ho, ci metterei la firma :)

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  44. Ciao, Mario. Finalmente riesco a passare da te per un saluto. Mi fa piacere sapere di esserti stata di ispirazione e ringrazio le lettrici che hanno commentato favorevolmente i contenuti de La Belle Auberge (troppo buone, ragazze). E' interessante la tua riflessione; per ragioni di tempo non frequento molto gli altri blog ma ho notato anch'io un incremento impressionante dei messaggi pubblicitari e dei banner di Google AdSense. La cosa non mi meraviglia piu' di tanto, se penso che persino dei sedicenti (scrivo sedicenti perche, in verita', prima di vederli in tv non li avevo mai sentiti nominare)cuochi fanno la pubblicita' ai dadi da brodo o alla famosa "crema spalmabile". Personalmente, forse perche’ proveniente dal famoso forum primigenio in cui era severamente proibito citare marchi commerciali (vero Lydia?),sono sempre stata piu’ che contenta della liberta’ concessami dal blog di poter consigliare, in alcune mie ricette, dei prodotti che ritengo validi per la riuscita delle stesse,. E’ evidente che non ne ricavo nessun ritorno finanziario e non capisco perche’ mi dovrei autocensurare solo perche’ , tanto per farti un esempio, la robiola Osella non e’ un prodotto di nicchia o reperibile solo da selezionatissimi intenditori . Ultimamente ho messo a punto una ricetta di focaccia alle olive che non sarebbe la stessa cosa senza l’uso delle olive verdi di Nocellara del Belice che trovo all’Esselunga ;)

    OT ora vado a leggermi la tua ricetta dei panini napoletani. Il mio fornaio, un simpaticissimo giovane originario di Caserta, ne preparava di stupendi e solo il giovedi’. Forse per lo scarso riscontro ha smesso di farli ma io ne ho molta nostalgia. A presto e buone vacanze

    eugenia

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  45. @La Belle Auberge
    E'un onore leggerti qui Eugenia, serio.
    Hai un blog che mi ha colpito per un duplice aspetto che diffilmente riscontro in rete e cioè associ ad una grande bravura/professionalità in cucina anche una linea editoriale esente da pseudo manierismi di sorta che nascondono invece pubblicità maliziose. Onestà intellettuale tout-court ed una grande passione da condividere, complimenti.
    E'evidente credimi chi scrive di prodotti in modo libero da eventuali ritorni finanziari o similari e la differenza la si percepisce soprattutto in certe forzature che a lungo andare stridono e decrementano la stima dell'eventuale autore.
    D'altra parte capisco anche l'attenzione riposta da alcuni produttori nel mondo dei foodblogger.
    L'ideale insomma è quando è il buon senso a prevalere. Ben vengano quindi le pubblicità a ragion veduta e non per 'contratto' ad individuare prodotti in grado di soddisfare maggiormente le aspettative riposte in una preparazione, il resto fa volume...ma non certo qualità ed in questo il web del food rispecchia in pieno il boom di adepti raccolti in questi ultimi anni :)
    Grazie ancora per il tuo contributo...e se la cosa può farti piacere mi sa che a breve verrò di nuovo a 'prendere spunti' dal tuo blog per far danni da me :P ehehehehehe

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  46. Domanda totalmente scema: ma il gelato in frigo e in freezer ce lo metti ehm nella gelatiera? Grazie!
    Secondo:in tutto questo discorso c'entra magari anche il fatto che per anni siamo stati bombardati con l'idea che "dovevamo essere imprenditori di noi stessi", "costruire una piccola impresa", "sfruttare le nuove potenzialità di lavoro offerte da internet" "guadagnare grazie alle nuove tecnologie" e ovviamente dimenticare la realtà di tutto il resto. Non spiega tutto, ma non mi stupirei che qualcuno avesse in mente o cercasse ingenuamente proprio questo, convinto di guadagnare contro un sistema di colossi grazie alla propria folle fame...
    La mia non è un'approvazione di queste scelte, ma solo un'ipotesi sul meccanismo che potrebbe averle create.

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