martedì 15 febbraio 2011
Polpettine di gambetto con crema di lenticchie rosse
Domenica mattina.
Colazione alle 7:30 nella sala immensa e semivuota. Oggi ho levato dal viso una barba che giace lì da circa una settimana. 'Come sempre' potrei dire ma in questa occasione mantengo gli occhiali per essere pur riconoscibile.
Gli occhi gentili e di confidenza di chi condivide con me per dovere quel rito mattutino da molto tempo restituiscono la mia immagine certamente più familiare in quella occasione, forse più aperta e disponibile rispetto alle colazioni trafelate consumate alle 6:30 negli altri giorni quando non tutti i tavoli sono apparecchiati e si ha la certezza che l'unica merce rara di scambio a quell'ora sono i sorrisi tra un latte&caffè tiepido e qualche fetta di pane ai cereali.
Chi si alza molto presto fisiologicamente e senza premeditazione risparmia energie e movimenti inutili e se anche il sorriso è dovuto per professione, quelli sinceri di comprensione e condivisione sono evidenti e fanno la differenza, cambiano la giornata e ci accompagnano anche a distanza di anni, come accade a me ora.
Non ricordo nemmeno i nomi che c'erano dietro ad alcuni di quei volti ma quelli oramai fanno parte del mio amichevole e confortevole seguito immaginario.
In Italia il termometro non va oltre i 6 gradi eppure dove sono io non avverto i rigori di un inverno intransigente. Ripercorro con la mente il tragitto studiato la sera precedente a cena con i pochi appunti buttati su un taccuino di fortuna.
Salgo in camera, lavo i denti poi di nuovo giù, attraversando i piani con un ascensore velocissimo non perchè lo sia veramente ma solo perchè con la mente sono altrove a ripercorrere routine famigliari che conosco a menadito e che rilasciano buon umore solamente a sapere che si ripeteranno in quell'istante. Magari non è così ma è sufficiente a distendere le labbra, unica concessione ad un lento sorriso esploso dentro.
La mattina è dedicata ad un mercato alimentare della capitale unico per colori, profumi ed odori. Pesce in gran quantità, ceste piene di frutta secca e fresca. Sguardi indolenti e passivi dietro ai banchi che contrastano il frenetico andirivieni al di quà dell'esposizione. Incrocio di mani, braccia che si affiancano a pescare nelle sporte, merce avariata accantonata, soldi stropicciati, sorrisi sdentati su visi disadorni e consumati, odore di alcool e spezie.
Poi la zona dei dolci.
Lokum marmorei colorati, baklave e lucenti mignon di kataifi, l'aria impregnata di succhi e sciroppi zuccherini, melomakarona sotto alzatine trasparenti di plastica graffiata ed opaca, halvas di consistenze ed aromi differenti distribuite con geometrica precisione come ad una fiera edile quando sono esposti differenti tipi di mattonato o piastrelle. La presenza del coltello ed i pistacchi con mandorle e noci nei ripieni restituiscono l'animo dolce di queste preparazioni cristalline dalla durezza visiva a volte quasi fastidiosa.
Compro ed un poco assaggio subito per capire quanto abbia realmente capito, intuito. Mangio con gli occhi ed ascolto con il gusto una tradizione che non mi appartiene. Gli eccessi di miele e zucchero colpiscono da subito ma certe realtà probabilmente necessitano di uno stordimento simile per velare ben altre amarezze sociali e culturali. Sviare i sensi su un ottovolante zuccherino ha un suo poco filosofico perchè ma io consapevolemente ci casco sempre.
In men che non si dica l'orologio grande di una piazza vicina segna le 12. Mi allontano dal mercato e prendo l'autobus che mi conduce al litorale, alla periferia di un mare cannibalizzato da un porto immenso, grande quanto una città. Dopo 50' circa sono arrivato al capolinea. Di fronte una striscia di lidi grigi che fanno da sfondo acustico ai rumori di fondo del porto.
Barche di pescatori arenate sulla battigia, poche taverne a delimitare la spiaggia che intuisco abbandonata anche nella migliore stagione. L'azzurro dell'acqua, del cielo e della bandiera nazionale sembra l'unico colore superstite in quella succursale del grigio.
Pranzo a base di pesce. Sono l'unico straniero nel locale, probabilmente lo sarei ovunque ma saper ordinare nella lingua del posto aiuta, dispensa benevolenza e forse qualche attenzione. Piatti senza pretese ma rusticamente ben fatti.
Dopo pranzo il caffè servito sulla panchina miramare antistante la taverna di legno, il conto pagato ed il liquore offerto. Non c'è nulla di turistico nel giro di chilometri e faccio fatica ad inquadrare (erroneamente) la spontaneità di certi gesti.
Al ritorno sono sul medesimo autobus. Alle 15:30 il sole dichiara l'ultima ora di luce attraverso i finestrini impiastricciati di polvere e ditate.
Sul pulmann malridotto e vecchissimo non c'è una sola persona che sia del paese dove mi trovo, siamo tutti stranieri, europei ed extraeuropei divisi solo dal mare. Quanto concilia il sonno quel rollio costante sulla parte di statale ben asfaltata o il frenetico balzellare su ammortizzatori andati da tempo nella periferia stradale vulcanica iniziale.
Alle 18:00 sono nuovamente in stanza con il mio sacchettino di dolci per la serata. Di li a breve chiamerò casa.
La mia Domenica insolita è trascorsa inesorabilmente.
Tornerò ancora molte altre volte in quella taverna e quando poi andrò via definitivamente da quel paese i proprietari mi regaleranno il gagliardetto della locale squadra di calcio che nella fattispecie vale almeno quanto una sporta di sorrisi di cuore impacchettati&donati ad un fratello minore del paese accanto con il quale condire-condividere le lente ore del dopo pranzo di Domeniche tutte uguali.
Oggi, quando nei giorni festivi vedo gli autobus della contro-ora abitati solo da stranieri, un pò mi ci rivedo e non posso che pensare a quante solitudini stanno viaggiando contemporaneamente su quelle quattro enormi ruote.
Passiamo ora alla ricetta.
Quando ho letto l'oggetto gastronomico della contesa per la disfida goliardica dell'MT Challenge al quale partecipo anche questo mese ho da subito pensato a qualche soluzione ad effetto. Non è tuttavia nella mia natura fare affidamento sulla scelta estetica o sull'ingrediente particolare ragion per cui ho preferito sottolineare l'aspetto che reputo più vero per questo piatto e cioè l'intrinseco carattere di recupero che le polpette incarnano, soprattutto nella cucina famigliare italiana. Sinonimo di ingegno gastronomico la polpetta è solitamente la convergenza golosa degli avanzi edibili di una dispensa o di una precedente preparazione e quindi quale migliore declinazione se non questa?
Le polpettine di gambetto sono pertanto l'effettiva riabilitazione di ciò che invece impropriamente avremmo scartato nella preparazione di una zuppa cremosa decisamente più strutturata e ricercata.
Spero con questa operazione al di là della discutibile (per gusti intendo) declinazione di aver restituito come dire dignità al paradigma da fornelli tutto italiota che vuole le polpette sempre e solo loro ovviamente come simbolo della cucina del recupero e soprattutto dell'ingegno.
Polpettine di gambetto con crema di lenticchie rosse
Questa è la classica zuppa di lenticchie, la mia zuppa quella cioè che ho cucinato incrociando ricette, consigli ed indicazioni famigliari con l'aggiunta in questo caso di ulteriori piccoli accorgimenti.
Ingredienti per la zuppa cremosa
250 gr. di lenticchie rosse piccole (se da agricoltura biologica meglio);
1 gambo di sedano;
2 carote medio grandi;
2 cipolle di Tropea grandi o in alternativa due cipolle rosse dolci;
600 gr. di gambetto di SanDaniele;
2 cucchiai scarsi di concentrato di pomodoro;
2 filetti di alici in olio d'oliva di media grandezza;
Olio extravegine di oliva;
1 foglia di salvia fresca;
un rametto piccolissimo di rosmarino fresco;
Ingredienti aggiuntivi per le polpette
4 pugni di mollica bianca di pane a lievitazione naturale cotto a legna;
4-5 cucchiai pieni di Parmigiano Reggiano;
1 cucchiaio di olio extravegine di oliva;
1 tuorlo;
1 bicchiere di latte intero;
pan-grattato molto fine per la copertura;
Preparazione
In una pentola con fondo antiaderente faccio appassire in olio evo (max 2 cucchiai scarsi) una delle due cipolle tagliata piccolissima. Non appena diventa trasparente aggiungo le carote alla julienne, il sedano, anch'esso tagliato finissimo, cuocendo a fuoco basso e rigirando spesso con un mestolo di legno. Lascio andare per circa una 20' a fiamma lentissima facendo amalgamare il tutto.
A questo punto aggiungo 4-5 litri di acqua calda, i due cucchiai scarsi di concentrato di pomodoro, la foglia di salvia fresca, gli aghi di rosmarino ed il gambetto tagliato a pezzettoni ripulendolo delle parti di grasso in eccesso (in prarica questo è il lavoro più seccante e lungo se fatto bene).
Lascio quindi andare a fuoco lento per circa tre ore (senza coperchio) aggiungendo acqua in caso di eccessiva riduzione (alla fine devo ritrovarmi con almeno un litro e mezzo di liquido).
Al termine filtro il brodo tenendo da parte i trancetti di gambetto e le verdure.
Nel brodo caldo ottenuto quindi verso le lenticchie (messe in ammollo dalla sera precedente, scartando quelle che sono venute a galla durante la quiescenza) e le faccio cuocere a fiamma media per una altra oretta circa.
Considerate che le lenticchie rosse non hanno bisogno di ammollo il passaggio serve solo a fare in modo che durante la cottura si disfino velocemente senza prolungare la stessa inutilmente (considerato che solo per il brodo sono necessarie almeno tre ore...da qualche parte bisogna pur velocizzare).
Parallelamente in un ampia padella antiaderente faccio appassire l'altra cipolla di Tropea (tagliata anche questa piccolissima) in 4-5 cucchiai scarsi di olio evo. Quando è sufficientemente sfibrata aggiungo i 2 filetti di alici che ho incorporato quindi a fuoco dolce.
Quando queste ultime sono sufficientemente appassite verso il contenuto della padella nella zuppa e mescolo per una 10' per amalgamare correggendo eventualmente di sale. Spengo quindi la fiamma e passo tutto al mixer, filtrando a seguire la zuppa in un colino a maglie strette in modo da trattentere eventuali residui (molto esigui direi) di bucce.
L'assestamento successivo della zuppa è una fase fondamentale per far si che i differenti ingredienti si possano incorporare al meglio.
A questo punto usiamo il gambetto con le verdure avanzate passandole in un mixer con un cucchiaio di olio evo il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo e liscio ( ho eliminato gli aghi di rosmarino e la foglia di salvia).
Si lavora poi l'impasto con la mollica precedente ammollata nel latte e strizzata per bene, il parmigiano ed il tuorlo. Si corregge eventualmente di sale ma solo se il gambetto è di SanDaniele (molto dolce) altrimenti avete il problema contrario.
Si fanno delle palline con le mani e le se si passa leggermente nel pangrattato posizionandole in una teglia antiaderente precedentemente unta con olio evo.
Le polpettine ottenute si passano quindi in forno a 180° (statico e ripiano medio) per circa 30'.
Per l'assemblare il piatto date sfogo alla vostra fantasia quella cioè che non dimostro di avere io nella presentazione.
Va ulteriormente detto che la zuppa di per se trova il suo felice completamento in queste polpettine ribaltando al palato le aspettative. Infatti la leggerezza della crema fa presagire un sapore delicato, tutt'altro. La zuppa è il concentrato degli umori del gambetto, delle lenticchie e degli odori leggermente fritti quindi ha un sapore decisamente spesso. Le polpettine di gambetto invece pur risuonando all'orecchio rustiche nella loro composizione rivelano invece un sapore delicato che le rende davvero irresistibili e poco 'stufose'.
Il piatto devo dire è stato molto gradito ma ad onor del vero non occorre molta fantasia per intuirlo non tanto per bravura personale quanto per il tipo di ingredienti usati che difficilmente (con un pò di attenzione) hanno una resa mediocre al palato ;P
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Ti prego, fammi trascorrere una giornata tranquilla, senza "spremimenti" di meningi, eri ad Atene o ad Istanbul??? Oppure ho fatto la mia figuraccia e non eri in nessuna delle due??
RispondiEliminaquando ho letto il nome della ricetta, ho subito pensato che avresti fatto cosa buona e giusta, immolandoti per l'MTC.
RispondiEliminaInvece, toh, mi ero sbagliata.
Però, la cosa buona e giusta l'hai fatta lo stesso, concludendo un post struggente con una interpretazione strepitosa, pure quella da lacrime agli occhi. Dimmi che non sei sponsorizzato dalla kleenex, ti prego ;-)
grazieeee e buona giornata
ale
@Lydia
RispondiEliminaLa prima :))
La seconda mi manca ma so che potrebbe piacermi davvero tanto.
Visto che non hai fatto alcuna brutta figura non è che la cosa ti ha predisposto bene nei miei confronti e mi offri un pò di quello splendido dessert di latte postato ieri?! :P ehehhehehe
@Alessandra (raravis)
Guarda ne sarebbero felici in tanti...almeno romperei di meno! :P ahahhahahaha
Speriamo solo che qualcuno non prenda alla lettera il tuo suggerimento che non sarebbe il caso :)
Ma che kleenex e kleenex, io sono solo sponsorizato dalla società "Casatielli Spa" (Casatiello in napoletano indica un rustico, un simil tortano molto più pesante che viene usato anche per indicare il "Furio" della situazione...).
Piuttosto io rimango buono con te...ma tu fatti viva!
Un abbraccio Raravis :))
Gambetto, mi dispiace ma è finito, però te lo rifaccio volentieri.
RispondiEliminaAd un certo punto ho avuto paura si trattasse di Oslo... ;-))
camminare su un suolo straniero è a volte impagabile... si è al di fuori, al di sopra, al di là di tutto ed è una sensazione bellissima. se poi si riesce a intessere una seppur piccola relazione con "l'altro", è una conquista che ti accompagnerà per tutta la vita.
RispondiEliminaelegantissima la tua ricetta, anche nei colori, della serie "less is more"...
buona giornata
Ecco perchè sei stato lontano dal web in questi giorni: perdonato!!!!
RispondiEliminaLa tua interpretazione delle polpette ne coglie perfettamente lo spirito ed è fantasiosa al punto giusto nella presentazione: perfetta!
Leggere i tuoi post è sempre un piacere.. questo poi ti fa sprofondare in quei luoghi così distanti da noi ma, allo stesso tempo, così vicini.
RispondiEliminaComplimenti anche per la ricetta, sicuramente da provare!!
A presto
Eli
Qualsiasi luogo sia, ne hai colto l'essenza.
RispondiEliminaCome delle polpette, stufe di sentirsi dire che sono solo un mix di avanzi: viva le polpette, con o senza avanzi sono sempre ottime (anche nella versione tradizionale che, appunto, prevede "detti" avanzi...;-)
Molto sofisticata questa zuppa. Degna di un grande inventore e sperimentatore quale sei.
RispondiEliminaPiuttosto, mi dici a cosa è dovuto quel colore "rossastro" all'interno delle polpette?
;-)
@Lydia
RispondiEliminaEvvai!!!!!!! :DDDDDD
@Cristina b.
Mi piace come riesci a cogliere sempre l'aspetto più rilevante e per certi versi anche più nascosto :)
In ogni caso non posso che condividere, certe esperienze ti lasciano un segno o meglio farei a dire una prospettiva in più :)
Relativamente alle polpette anche lì hai colto in pieno. Ho puntato sulla linearità senza concessioni al volo pindarico.
Bisogna sempre da retta alla propria natura ed io il fuoco d'artificio che abbaglia proprio non lo ho come asso nella manica :P ehheehehhee
@Milen@
Grazie mille Milena! La zuppa e le polpette effettivamente sono lo specchio esatto della mia inclinazione alla interpretazione, mai esuberante sempre molto semplice ed essenziale.
Sarà per naturale predisposizione o anche perchè certi piatti per quanto mi sforzi difficilmente si incamminano oltre il seminato :))
La prox volta oso e vediamo che pasticcio combino! :D ahahahahahaha
@Il Gamberetto
Grazie Eli, sono sempre contento se riesco a condividere una vista personale o una emozione :))))
@Cinzia
Grazie a te per la tua considerazione mooolto apprezzata, sia per il post sia per le polpette! :P ehhehehehehe
@Lo Ziopiero
Troppo buono, serio!
Il colore rossastro del gambetto è dovuto alla carota che ho lasciato intera quando ho passato la carne al mixer e dal concentrato di pomodoro che nella lunga cottura comunque influisce.
E devi dire che la cosa mi è andata anche di c...pardon fortuna perchè a me le polpette anemiche non mi sono mai piaciute moltisissimo :P Ovviamente non posso dire che era calcolata la cosa perchè effettivamente non è vero però ha aiutato il lato estetico della cosa richiamando contemporaneamente la zuppa cremosa ed il fatto che la carne del gambetto è decisamente di un bel rosso accceso :)
Quando stamattina ho letto il tuo post, senza poter ancora commentare, avevo "visto" Atene.
RispondiEliminaE constato di aver visto giusto!
Basta pero', io non posso leggerti e poi andare a lavorare come se nulla fosse...ho bisogno di almeno 20 minuti per riprendermi!!!
E ottima interpretazione delle polpette ;-)
OLE', non c'entra un tubo lo so ...beh...ben tornato!
RispondiEliminaSono d'accordissimo con te, le polpette sono l'emblema del piatto di recupero degli avanzi, per l'mtc invece cuciniamo appositamente e poi impolpettiamo!!!
Bella ricetta davvero!
Quando mi capita di avanzare le lenticchie....
Ciao
Cris
-Ma nun sse ppò!!-
RispondiEliminaNon solo mi tocca leggere tutto due volte subito, perché non ne posso fare a meno :-),poi mi spedisci per blog e non riesco a uscirne :-) e poi ci metto del mio perché sono andata su Wikipedia e Google per vedermi i dolci (bavetta bavetta, ma per “halva” no, non mi ispira, nemmeno quella al pistacchio).
Ma ho un’età e adesso pure la schiena indolenzita!! Però… prima di andarmene ti rileggo un’altra volta
;-DDDD
Che bel racconto...grazie gambetto! M ala mia ignoranza è tale che non capito in che parte di mondo sei (arabafelice ci ha azzccato), ma non importa...sei riuscito a prtarmi là: ho visto un mercato pieno di colori e di profumi forti (in effetti il miele miporta in Grecia), mi hai fatto prendere addirittura l'autobus (che a Firenze ne faccio volentieri a meno) e mi hai offerto il pranzo in una taverna tipica....Ancora grazie!
RispondiEliminaClaudia
Gulp!!! Posso dire solo GULP!!!
RispondiEliminaE' esattamente un piatto che vorrei trovarmi davanti al ristorante, mi convince in tutto, mi piace in tutto....arigulp!
Un bacetto,
Fabi
@Arabafelice
RispondiEliminaHai visto giusto :)
Ti posso fare una domanda personale?
Ma in quei 20 minuti perriprenderti c'è sempre anche il phon da 3000W acceso per l'ultima piega?! :P ahahhahahahaha
Lo so che adesso non mi parlerai più....
@Poverimabelliebuoni
Ottimo, fammi sapere eventualmente...e ci vediamo presto all'MT ;P ehehehehehehe
@Petronilla
L'halva morbida in alcune varianti è molto buona per il resto invece anche io non impazzisco all'idea eppure sbiciolato su altri dolci ha il suo deciso perchè :)))
Si capisce che le ho provate tutte e per lungo tempo...fino al coma zuccherino?! :P ahahhhahaahaha
@Mamma in pentola
Ma grazie a te!
Araba come Lydia aveva visto giusto ma ti assicuro che "scenari" simili nei paesi ad oriente della nostra penisola sono abbastanza comuni.
Contento di vederti qui:))
@Fabiana
Il piatto è molto lineare come dicevo prima, robusto ma semplice nella sua declinazione.
Penso che almeno una volta meriti il rifacimento...io sono già alla seconda :P ehehehehehe
Grazie mille Fabiana! :)
Sai bene che a me non piace il Gambetto, quello di prosciutto, ovviamente, ma queste polpettine mi sfagiolano tanto.
RispondiEliminaIn questo momento sul mio comodino ho un libro sul pane, il libro di mio fratello, Nabokov e il mio amato Sherlock Holmes, quanto mi piacerebbe avere anche Te...!
Briossa tu sei troppo buona con me.
RispondiEliminaTi ringrazio ovviamente per la considerazione, la tua poi è davvero speciale visto la stima che ho di te come cuoca e come persona ;)
Thanks davvero :)))
...ed è appunto di questo che ti volevo chiedere:
RispondiElimina"a'ro sta' a carne?!?!?!"
ahahahahahah
Nelle dosi delle polpette non la trovo!!!
(o so' cecato io?)
Ah ah...allora ti ho beccato disattento! I 600 gr. di gambetto di SanDaniele che trovi prima dove li metti...tanto è vero che ho scritto "Ingredienti aggiuntivi per le polpette"....Ziooooooo ma non è che mi stai diventanto famoso con i corsi ed io passo alla sfera grigia delle conoscenze!
RispondiEliminaGuarda che con la scusa degli autografi ti faccio firmare un assegno in bianco!! :P ahahahahahahhaha
Ti ricordi che sono napoletano eh?! :PP ehehehhehhee
Mi è piaciuta molto la parte finale del post, in cui le tue esperienze (presumo vacanziere)di "emigrato" ti permettono di comprendere appieno la situazione di provvisorietà e malinconia di chi è costretto a vivere lontano dai propri affetti.
RispondiEliminaMi è piaciuta molto anche la ricetta che, in sequenza, permette di creare delle bellissime polpettine dai residui di una zuppa: alla faccia del riciclo, questa è arte!
Una sola curiosità: dopo tre ore di cottura in cui la zuppa ha assorbito tutti i profumi del gambetto, l'ulteriore incursione della cipolla rosolata con le alici si rende davvero necessaria?
Sono molto contento del fatto che l'MTC mi permetta di venire a conoscenza di tanti nuovi blog. Il tuo mi ha colpito molto e cosi' anche la ricetta e la dettagliata spiegazione.
RispondiEliminaOvviamente devo ancora leggere tutto, e per tutto intendo gli ultimi duemila post :-DDD
RispondiEliminaAdesso, con tutti questi arretrati, entrare qui per me è come entrare in una libreria, so che ad attendermi ci sono un bel po' di belle cose da leggere, e la cosa invece di terrorizzarmi mi piace ;-)
Un bacione a te e a Gambetta!!!
@Virò
RispondiEliminaL'esperienza non era vacanziera ma alla fine con il tempo ha assunto i connotati di un periodo intenso che mi è servito tanto e quindi non riesco a non ripensarci se non con un bel sorriso proprio come se fosse stata una vacanza appunto.
Invece per la zuppa devo dire che hai ragione in realtà l'aggiunta delle cipolla rosolata con le alici è facoltativa se il gambetto non è di SanDaniele ma di un prosciutto più sapido.
In questo caso e cioè di SanDaniele invece probabilmente la completa ma ciò non toglie che anche più delicata non sarebbe male. La prossima volta mi sa che salto il passaggio e ti faccio sapere :)
A presto e grazie sempre! :)))
@/Alessandro
Idem posso dire del tuo blog ricco di spunti e contenuti non banali che prima non conoscevo ovviamente.
Il piacere è reciproco credimi :)))
Bentrovato.
@Muscaria
Sei sempre troppo buona con me! In ogni caso dovrei farti una doppia tirata di orecchie. Un pò perchè era da tempo che non ti vedevo...un pò perchè da stamattina sto cercando un costume da UomoRagno per fare Neapolitan Spiderman!! ahahhahaha
Salutami Zebulon ed a presto :)
:D :D :D!!!
RispondiEliminaMi hai beccato! Ma tu sai che a malapena in questo periodo riesco a leggere un post intero, per cui vado via molto veloce.
Dai tuoi post rimango sempre affascianto dalla parte narrativa (sulla quale mi soffermo) e al momento della ricetta scorro rapidamente sugli ingredienti e parte del procedimento per farmi un'idea.
Ora l'ho letto con l'attenzione che merita. ;-)
sono arrivata alla fine con il tarlo di dove fossi stato.. se non era per Lydia che l'ha azzeccato alla prima, sa quest'ora mi trovavi ancora su gugol a studiarmi tutte le bandiere blu..
RispondiElimina;-)
devo aver perso tutti i neuroni per la strada: solo alla fine della lettura ho capito che c'erano un qualche tipo di gioco di parole fra il tuo nome e quello della ricetta. un genio sono, vero? ;-)
RispondiEliminapassando oltre, anche se questa mia demenza quasi giovanile non credo mi dia il diritto di commentare oltre, ti dirò che questa ricetta mi ha sedotto.
così come mi ha sedotto il racconto di vita da "italiani-greci stessa faccia-stessa razza".
e il dolci mandorle e miele. e la lentezza di quel mare. tutto tutto bellissimo.
grazie, solo grazie.
@Ziopiero
RispondiEliminaLo so, lo so quanto tu sia impegnato ultimamente è assolutamente comprensibile :))))
Sul fatto di andare sempre veloce tra l'altro proprio io non posso dire nulla!! :P ahhaahhahahaha
@Gaia
Ahahahahahahaha :DDDDDD
@La Gaia Celiaca
Ma figurati! In fondo qualcuno (leggi Alessandra Raravis) ci ha sperato che fossi proprio io a farmi fare a polpette pur di vincere! :P hahahaahhhahaha
Ed anche lei tanto lontana non è andata visto che...fisicamente ho proprio la fisionomia della polpetta!!!
Grazie davvero :))))
perbacco sulle prime mi erano sembrate dolci!! devo essere diventatata come te: dolce prima di tutto.;-)) Però mi piacciono proprio e anche il racconto ha fatto il suo effetto....ha ha ha ma vedremo, ragazzo se sortirà il suo effetto! Baci e buonisssssssima giornata.
RispondiEliminaio ti consigli andare assolutamente a istanbul e per i dolci alle Egypt bazar, ma se ti piacciono i dolci arabi come a me, Beiruth e il libano, belle le polpettine una ricetta due cose anche se le mangi insieme non è niente male
RispondiEliminaNon mi dire che sai parlare il greco!!!!
RispondiEliminaAnche a me le polpette erano sembrate dolci... e meno male che mangio solo con gli occhi, io, perché altrimenti sai quanto diventerei????
P.s. Ha ragione la Raravis: finale struggentissimo!
Leggendoti tutto d'un fiato è come se avessi viaggiato con te su quell'autobus :) Originale la ricetta e speciali quelle polpette.
RispondiEliminaA mia difesa (e a difesa delle mie orecchie) posso dire che non eri l'unico a non vedermi per un po', stentavo persino io a vedermi allo specchio! Il mio blog ha fatto finta di non riconoscermi quando sono tornata...
RispondiElimina(ovviamente devo ancora leggere tutto, mannaggia!)
@Daniela
RispondiEliminaAnche tu come me sul lento declino da dolce! :P ahahahahahahha
Secondo te è normale la mia, come dire, dipendenza...da banco pasticceria!? :P ehehehhehe
Grazie come sempre :)
@Günther
Grande Gunther :)
Adoro i dolci arabi quando fatti bene e sono certo che se l'indicazione arriva a te è da segnare! :)
ehehehehheeh
@Fantasie
No, parlare il greco no...ma qualche frasetta di stampo elementate la sapevo mettere anche mettere su :)
Ovviamente con cadenza ed accenti partenopei off-course!! :P ahahahahahaha
@Lauradv
Grazie sempre, davvero :))))
@Muscaria
A me lo specchio invece, dopo il fine settimana 'a devastarmi' di dolci, fa decisamente fatica a riconoscermi! :D ahahahahahaha
Qua, in fondo, ma ci sono, mi guardo lo spettacolo delle polpette delicate, sogno la zuppa e scendo dall'autobus... Mario se non vinci stavolta....
RispondiEliminabaci
Esperimento polpettoso originale, ben presentato e molto stuzzicante, ma visti gli ingredienti utlizzati non poteva essere che così.
RispondiEliminaBuona giornata
diariodicucina.blogspot.com
@Ginestra
RispondiEliminaPoche righe le tue ma come sempre d'effetto :)))
Grazie davvero :)
@Letiziando
Si hai ragione lo dicevo anche nella spiegazione della ricetta. Questa non è una preparazione che deve convincere se sono di qualità gli ingredienti di partenza il piatto si fa da se :)
Graziemille! :)))
Ma che bello è questo post?
RispondiEliminaAveva ragione Raravis quando diceva che i tuoi post sono così belli, da far passare in secondo piano le tue pur splendide ricette.
Grande Mario!!!
@Mapi
RispondiEliminaTroppo buona tu e troppo sotto doping la Raravis! :P ehehehehe
Grazie davvero
ti ringrazio delle tue belle parole che ricambio.
RispondiEliminacommento su questa ricetta perchè in un qualche modo mi ha ispirato!
@Irene
RispondiEliminaIncredibile che tra tanti post tu abbia scelto proprio questo...davvero una coincidenza unica :)))
Grazie comunque