martedì 8 maggio 2012

Paninetti alla provola














Odio soffermarmi sul quotidiano eppure proprio come un mitile, nel filtrare l'acqua del contemporaneo a fine settimana non posso far altro che portarmi dietro dei residui ben poco commestibili di avanzi organici e culturali di vario tipo.
Considerazioni banalotte sia chiaro alle quali tuttavia non riesco a dare una svolta logica. Ad onor del vero non è che dedichi loro molto tempo, probabilmente anzi certamente con un minimo di approfondimento riuscirei anche ad intuire i meccanismi che si muovono dietro alcuni fenomeni di massa al momento ripeto, per me alquanto nebulosi.
L'anniversario dell'affondamento del Titanic ad esempio. Già qualche annetto fà ci avevano pensato le major hollywoodiane a rifilarci un macigno cinematografico che ha reso funzionale una tragedia umana (che purtroppo è storia) rendendola strumento di castrazione intellettuale ed anche fisica di massa, di tutti quelli cioè che hanno vestito i panni dello spettatore potendosi fregiare contemporaneamente anche di un minimo di attività cerebrale.
E'grave qualsiasi affermazione che possa ledere alla memoria di un avvenimento luttuoso ma quanto avrei voluto vedere Leonardo Di Caprio impalato dall'iceberg secondo la più ligia e dolorosa tradizione medievale. Questo per compensare se non addirittura dare un senso a quella cortina di pathos da romanzo rosa di infimo livello con il quale hanno pervaso ogni inquadratura del lungometraggio, oggi addirittura riproposto in 3D. Domani probabilmente sarà 'confezionato' aggiugendo anche esperienze sensoriali come già accade in molti parchi giochi e quindi senza muoverci dalla poltroncina saremo catapultati anche noi sulla prua della nave nella scena più romantica del film, avvertendo il vento in faccia, bagnandoci il viso con qualche spruzzetto d'acqua salata dell'oceano, 'guardando' il cielo stellato sopra di noi e l'oceano sotto ma con la strana sensazione di essere bloccati in quella propaggine cieca dello scafo con un tizio alle spalle dal sorriso erotomane poco rassicurante che ragiona come ogni marinaio, più che con il cuore...con un timoncino semidirezionabile.
Immancabile ovviamente il sottofondo lacerante dell'usignolo del Quebec, "....and my heart will go on and ooooooooooon..." con i suoi acuti ululati a risvegliare sintomatologie affini a prostatiti, ernie e cistiti.
Non mancano in ultimo le fiction televisive a esumare l'indotto storico della vicenda, perchè dalla cronaca nera c'è sempre di che trarre materiale per intrattenere&vendere, Barbara D'Urso docet sul campo avendo raccontato per il caso Concordia, quando aveva esaurito tutti i parenti delle vittime da intervistare, anche le coliti dei passeggeri superstiti a conseguenza dello spavento, rivelando la cosa come fondamentale per la comprensione dell'accaduto. Quindi che ben vengano le biografie di chi ha progettato lo scafo, di chi ha stuccato la sala da ballo di quella nave straordinaria, di chi ha installato i gabinetti, di come lo ha fatto o il numero di cabine di lusso che poteva fregiarsi del bidet, perchè la storia, questo è noto, passa anche per dettagli similari.
Sulla scia marina prodotta dalle eliche dei media quindi qualcosa scompare nella schiuma di questo interminabile rumore di fondo, il desiderio appunto di decontestualizzare per leggere una più alta metafora delle vicende umane, e qualcosa compare purtroppo, perchè il mare è anche pieno di monnezza e quindi non possono di certo mancare a galleggiare gaudenti aste di lusso dal carattere lugubre dove si vendono persino le mutande dei sopravvissuti fuochisti, se usate non è dato sapere, talk-show dove la vincitrice del reality di turno espone perle di saggezza, iniziative commemorative, qualcuna addirittura concretizzatasi in una crociere "in memoria" che aveva lo stesso tragitto della nave per una serie di fancaxxisti senza pudore altro che immigrazione.
Come già ebbi modo di dire a suo tempo cambia addirittura la fonica dell'italiano parlato. Ho sempre chiamato la nave Titanic, ma dopo il film e tutti gli sfruttamenti annessi e connessi all'evento anche il mio amico "culo di gomma", famoso medico autodidatta in tema di punture quando non poteva ancora provare su altri e che non conosce una parola di inglese, affermava:"Ho visto taitanic in 3D al cinema, bello, davvero bello...".Io ridendogli in faccia:"...si si proprio il Taitanic, è proprio quello!"
La storia quindi come spunto di riflessione svilito in atti di voyerismo tra il pacchiano ed il patetico con tutto il fascino della leggenda che permette di navigare con tranquillità in ampi bacini di improbabile marketing dal dubbio buon gusto.
Ecco che l'immagine dell'iceberg che emerge dalle fredde acque ed impala il protagonista ha un suo inconfessabile fascino che purtroppo rimane utopia e fantasia contorta nella mia mente, la stessa che quindici anni or sono, era in un cinema, insofferente dello spettacolo proiettato sullo schermo e nelle poltroncine accanto, dove lacrime di amore e commiserazione scendevano giù copiose almeno quanto le mie aspettative, calate insieme a qualcosa d'altro in un vuoto abisso di sconforto.
Troppo lontana l'omonima canzone di De Gregori imparata quando non ero nemmeno maggiorenne, davvero difficile spiegare alla mia ragazza di allora perchè a tratti sorridevo come un deficiente, più facile ripetersi in testa quel refrain per attraversare indenne l'empio ammorbamento, lo stesso che adotto oggi quando spettacolarizzando la cronaca dei tempi addietro si manda a picco la storia, quella con la s maiuscola.
"...per noi ragazzi di terza classe che per non morire si va in America..."

Passiamo alla ricetta
Chi mi conosce sa che faccio il pane tutte le sere, rinfrescando il lievito madre quotidianamente, motivo per il quale ad oggi non si contano i diversi tentativi di portare in tavola piccole varianti che possano stuzzicare ancor più. Confesso però che mentre prima portavo nota di tutti i cambiamenti, dettagliando su un quadernetto le alternative migliori adesso procedo ad occhio ma soprattutto ad estro assecondando i malumori o ancor meglio gli stati d'animo di fine giornata che a maggior ragione se sono viranti all'esaurito, trovano nel profumo del pane da sformare a cena un viatico per riaversi fisicamente e moralmente. Cose di poco conto ma che almeno nel mio piccolo quadrato di vita fanno la differenza. Quadrato, ci tengo a sottolinearlo, i cerchi purtroppo non mi si addicono anche se sono il mio desiderio inconfessato.
Torniamo quindi alla preparazione. Un pò di tempo fà, sulla stessa rivista dalla quale avevo preso spunto per il cremoso di carciofo avevo anche segnato un pane alla mozzarella che mi intrigava e non poco. Ovviamente come in tutte le pubblicazioni per addetti ai lavori non c'erano molti dettagli ed ecco quindi che tre rifacimenti dopo, vi condivido il mio pane alla provola (ma provato anche alla mozzarella due volte) che ha riscosso ottimi giudizi tra quelli che l'hanno provato.
Lo chef al quale va la paternità del lievitato è il casertano Giuseppe Daddio, quella che però vedete qui è la mia versione convertita sulla base della mia esperienza e soprattutto del mio lievito madre che essendo di una certa forza mi ha di certo agevolato nel processo di lievitazione. Quanto riportato sotto è tuttavia una ricetta alla portata di tutti, senza troppi tecnicismi esibiti, ma con un dettaglio per il quale tutti possono portarlo a casa questo pane ma soprattutto il suo intenso profumo.
Dovreste rifarlo solo per l'effluvio tiepido che avvolgerà casa prima ancora che per il gusto di provarlo sotto i denti :)
Un ultima cosa quello in fotografia è il pane alla provola, quello alla mozzarella è uguale ma con un colorito più bianco.
In merito all'assaggio poco da dire. Un lievitato con dolci note di affumicato che rimandano ad uno dei latticini più buoni che si possano avere in giro è una piccola goduria che spero tutti possano rifare nelle proprie cucine senza per questo dover spulciare un manuale di chimica o dover testare quanto sia calcarea l'acqua che gli sgorga dal rubinetto :)


Paninetti alla provola

Ingredienti
300 gr. di farina manitoba (io Mulino Marino);
250 gr. di provola fresca affumicata (in alternativa mozzarella nello stesso quantitativo);
100 gr. di lievito madre fresco di rinfresco;
100 gr. di acqua tiepida (se avete confidenza con impasti di difficile gestibilità aumentate anche di 50 gr. arrivando in totale a 150 gr. altrimenti vanno benissimo i 100 gr. appena elencati);
9 gr. di sale dolce (se usate quello normale 7 gr. sono più che sufficienti);
15 gr. di olio evo fruttato a bassa acidità;

Procedimento
Per il lievito madre, la mattina che devo usarlo, tre ore prima lo rinfresco* e lo lascio a temperatura ambiente coperto con un panno di cotone leggermente spolverato di farina fino a quando non devo impiegarlo.
La base di partenza quindi è il lievito madre appunto con un classico profumo di yogurt (non deve assolutamente avere note acidule al naso).
Prendo quindi la provola (o mozzarella a seconda dell'ingrediente usato) scolandola dal suo liquido di quiescenza, la taglio grossolanamente compresa la "pelle affumicata" prelevando in un piatto fondo tutto il liquido che fuoriesce e la frullo con un mixer impulsivamente fino ad ottenere una pasta sfarinosa e umida (pronta in meno di un paio di minuti reali). Il siero prelevato quindi lo mischio ai 100 gr. di acqua tiepida dove sciolgo con le mani o aiutandomi con una forchetta i 100 gr. di lievito madre. Lascio riposare a temperatura ambiente per almeno una ora buona.
Nel frattempo mescolo i 300 gr. di farina manitoba con la provola frullata lasciando anche questo composto incorporato uniformemente alla meglio a riposare per circa una ora parallelamente al lievito.
Passati i 60 minuti abbondanti unisco i due impasti e mi armo di santa pazienza lavorandoli a mano.

L'impasto resta alquanto morbido e quidi pur risultando leggermente appiccicoso lo alzo e lo lavoro a mezz'aria, dandogli una forma di medusa al di sotto della quale con rapidi movimenti delle mani porto la pasta in eccedenza man mano che trabocca dalla circonferenza. In pratica è come se attivassi un riciclo della pasta che dalla semisfera superiore viene portata sotto. Questo consente contemporaneamente non solo alla pasta di "asciugarsi" all'aria quanto alla maglia glutinica di svilupparsi nel migliore dei modo pur nel frangente completamente diverso rispetto ad impasti classici.
Non appena la pasta assume una sua accennata elasticità pur non staccandosi facilmente dalle mani aggiungere il sale e continuare per un 10 minuti buoni fino ad ottenre una profumatissima "palletta" che riporrete in una ciotola di vetro precedentemente unta con olio evo.
Inumidire d'olio anche l'impasto e poi chiudere con pellicola lasciando lievitare il tutto per almeno 4 ore al termine del quale su una spianatoia leggermente spolverata di semola si procede alla mozzatura (termine preso in prestito alla formatura delle mozzarelle) dell'impasto ed alla formatura di piccoli paninetti i quali andranno poi incisi sulla sommità ed anche leggermente unti con un pennello intinto in olio evo, adagiandoli su una teglia ricoperta di carta forno.
Si lasciano quindi lievitare i paninetti per altre 4-5 ore in ambiente riparato da correnti e dalla temperatura costante (di solito dentro il forno) al termine del quale procedo con la cottura.
Qui potrebbe aprirsi una disquisizione che potrebbe arrivare a toccare anche la fisica quantistica, io, mi limito a dirvi di preriscaldare il forno a 180°-200° e di riporre la teglia dei panini sul ripiano medio fino a coloritura degli stessi.
20-25 minuti di solito sono più che sufficienti. Mi raccomando però un occhio al forno ma soprattutto annusate l'aria, quando il profumo di provola o di mozzarella sarà intenso siete molto vicini al momento di poter sfornare.


Note per la tempistica e per il lievito
- Per i tempi di realizzazione, se il lievito madre che avete a disposizione è ben "allenato" vi basta una giornata, soprattutto sfruttando le temperatute più miti del periodo altrimenti dovrete anticiparvi di un giorno, partendo dalla sera precedente e mettendo l'impasto in frigo nel reparto orto-frutta che di solito è quello che maggiormente conserva la temperatura costante.
Se avete il lievito madre più che allenato potreste procedere così:
Ore 6:oo --> ultimo rinfresco;
Ore 9:00 --> 100 gr di lievito madre sciolto nei liquidi (acqua più siero);
Ore 9:00 --> provola o mozzarella ridotta con il mixer e mescolata alla farina;
Ore 10:00 --> impasto il pane;
Ore 11:00 - 15:00 --> primo riposo;
Ore 15:30 --> pezzatura e disposizione in teglia dei paninetti leggermente unti;
Ore 16:00 - 20:00 --> lievitazione;
Ore 20:10 --> Cottura;
Ore 20:40 --> Sarete con le ustioni alle mani e sulla lingua pur di provare! :P ahahahahahaha

PS
Ho anche provato a saltare la fase del primo riposo procedendo da subito alla formatura e facendo lievitare direttamente per 8-9 ore in teglia. Il risultato è leggermente differente ma non tanto da giustificare qui quale è il migliore. Sarete contenti in entrambi i modi assecondando i vostri tempi...il resto ha realmente un peso minore.


*"Fresco di rinfresco" per me vuol dire che sono al terzo rinfresco consecutivo. Supponiamo cioè che voglia preparare il pane il Sabato(infornarlo la sera intendo).
Il Giovedì sera faccio il primo rinfresco al lievito e lo metto in frigo.
Il Venerdì sera faccio il secondo rinfresco al lievito e lo metto in frigo.
Il Sabato faccio il terzo rinfresco molto presto la mattina (solitamente alle 6:00) ed invece di riporre il lievito nel frigo lo lascio a temperatura ambiente per tre ore dopodichè lo uso per l'impasto che metto a lievitare tutta la giornata per preparare appunto il pane.

25 commenti:

  1. Non ci credo, MrF da poco diceva più o meno le stesse cose...ovvero come il Titanic gli avesse tritato i cosiddetti, non se ne può più.
    Incredibile come debbano spremere qualunque cosa fino a fartela odiare, mah.

    I panini sono bellissimi, peccato per il lievito madre che non ho più...

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  2. MrF ha ragione da vendere e zebedei tritati da riassemblare...veramente non se ne può più...ma non possono organizzare una crociera con passeggeri esclusivamente scelti tra quelli che "sfruttano" le tragedie (vedi Barbara d'Urso appunto...) e li mandano a sperdere nell'Atlantico anche perchè da gente così anche gli iceberg si tengono a distanza! :P ahahahahahaha
    Per i panini in qualche modo si può sempre fare...vedremo se fai prima tu o se si trova una soluzione in corsa prossimamente :)
    Salutami MrF, compagno di martirio...alle parti intime! :D ehehehehehhe

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  3. Condivido pienamente le tue considerazioni sul remake o celebrazione del taitanic.... pronuncia compresa.
    Mancanza di spunti e di menti sveglie fa si che il panorama televisivo (e non solo) si stia riducendo a rifacimenti di quelli che sono stati, in tempi NON sospetti e mooolto lontani, bei film. L'alternativa son una miriade di talk show dove diserta la famosa *buona educazione* o i reality, che oggigiorno fanno figo e non impegnano (l'intelligenza del pubblico, soprattutto!).
    Il fatto che si continui a proporre questo piattume (o pattume... dipende dai punti di vista e dagli schermi al plasma) significa che evidentemente hanno seguito di pubblico.
    Ultimamente non sto frequentando molto le reti televisive o i cinema, con gran guadagno da parte mia di tempo da dedicare alle buone letture, alla mia famiglia e alla mia cucina.
    Aliena?... MAGARI!!
    Tornando alla tua ricetta: TI INVIDIO! Non mi sono mai arrischiata ad usare la Pasta Madre. Ho sempre panificato (a fasi alterne) utilizzando lievito fresco e temo che in mano mia il lievito madre finisca miseramente i suoi giorni.... Resta la mia ammirazione per chi, come te, lo usa e lo sperimenta in maniera egregia.
    Buona giornata... e vieni a leggere BEL AMI con NOIIIIIIII!!!!! Ci manchiiiiiiii!!!!
    Con simpatia (ed un mare di risate)
    Nora

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  4. Mi associo naturalmente.....ma l'idea della crociera fatta dalla schiera di Barbaradursoesimili mi sembra geniale!! Potrebbero fare una altro reportage in diretta verissimissimo!!
    Belli i panini,mi sembra di sentirne il profumo....sara che sono a dieta e ho una fame!!!!! Io pero il lm l'ho assassinato tempo fa....e comunque mi chiedo sempre: ma tutta la parte che va buttata dopo il rinfresco non vi da fastidio?? Io non sopportavo di buttare via tutta quella roba.....tu la ricicli in qualche modo?

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  5. @TataNora
    Il piattume-pattume serve, è funzionale, è come dire propedeutico a rendere meno evidente che la cultura si consolida in Albania, che le vacanze si fanno a spese degli altri altrimenti si è sfigati, che il burlesque è la naturale inclinazione di tutte le donne, che la d'Urso 'campa' sulle miserie umane, che ad immigrare sono sempre gli altri senza mai accorgerci però che sul Titanic della decenza ci siamo sempre e solo noi...
    Per la ricettina nulla da dire, il lievito madre non è una dipendenza ma una felice consuetudine che mi aiuta a mangiare meglio non altro, tra l'altro alla portata di chiunque voglia destinare il tempo che occuperebbe per comprare il pane a rinfrescare la propria pasta madre, usando il rinfresco eccessivo come lievitato da sfornare caldo la sera.
    Provala per un piccolo periodo, datti una scadenza 3 o al massimo 4 settimane per capire se fa per te o meno...:)
    PS
    Per Bel Amì, lo leggerò, non so se faccio ancora in tempo ma lo ho im evidenza tra i 3 libri da leggere. Mi dispiace non far parte del carrozzone questa volta ma non mancherò al prossimo passaggio...sempre che la Raravis non decida per l'Iliade! :P ahahahahahahahaaha
    Grazie

    @Franci e Vale
    La crociera magari la si potesse organizzare, anche perchè volentieri imposterei il pilota automatico della nave affinchè sia certo il loro non-ritorno :P ehehehehehe
    Per i panini ti assicuro che fanno un profumo da lacrime, solo per quello meritano il rifacimento prima ancora che per il gusto! Il lievito madre invece....è proprio con quello che avanza che io ci faccio il pane! :D
    Non ho mai buttato nemmeno un grammo dei rinfreschi quotidiani, il bello è proprio quello. Ti faccio un esempio. Ho sempre 100-150 gr. di pasta madre in frigo. Nel tardo pomeriggio lo rinfresco, conservo i 100-150 gr. per il giorno dopo e con il cosidetto "avanzo" ci impasto con poco olio, acqua, sale e una manciata di farina dei paninetti, dei filoncini, delle pizzette, delle pitte, del pane pita, dei mini-panini all'olio, alle noci, con il pesto, con quello che resta dei pomodori secchi...
    Il segreto è proprio nella continuità, di fatto il lievito rinfrescato tutti i giorni è sempre parecchio reattivo per cui anche che le pizzette o i panini lievitano solo per una ora piuttosto che due o cinque...vengono sempre ottime con gran godimento pensando al fatto di non doverle acquistare. Prova ancora, come dicevo per TataNora datti un termine di tre settimane, rinfresca&panifica velocemente tutti i giorni e poi scegli se continuare o meno.
    Sono serissimo quando dico che la cosa non mi prende più di 20 minuti...più il tempo di cottura che sono una altra ventina di minuti :)
    Grazie sempre per esserci.

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  6. "Di Caprio impalato" è l'apoteosi di tutto il post! Sono letteralmente esploso in una sonora risata!

    L'impasto con la mozzarella lo faccio spesso. Niente male.
    Araba, guarda che lo puoi fare anche senza lievito madre ;)

    p.s. mai visto "Titanic". Detesto questo genere di pellicole ;)

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  7. @Lo Ziopiero
    Mi immagino Di Caprio che urla anche lui "Non male!!!" ahahahahahahahahahahahahahahaa
    Non appena mi riprendo dalla battuta ti rispondo anche...:D

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  8. @Ciboulette
    Quindici anni fa...è un peccato di quindici anni fa che ancora pago con incubi notturni e visioni vendicative all'arancia meccanica...ecco perchè panifico la sera...in modo che il profumo che esce dal forno mi tiene lontano da certi brutti sogni con tanto di colonna sonora del corvaccio del Quebec! :P ahahahahahahaha
    PS
    Una spedizione punitiva a Milano per rimettere MissTzaziki nuovamente sui binari del blog come la vedi?! :D

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  9. ...mi tenti....dici tre o quattro settimane....ma non ci vogliono mesi prima che il lievito madre sia bello attivo e perda un pò il sapore acidino (che è quello che mi ha fatto desistere anche se veniva direttamente da un corso di Adriano e Paoletta)?

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  10. finalmente una ricetta salata!!!! :)
    scherzo.... ma siccome non ho una naturale inclinazione per i dolci, mi piace leggerti in salato!!!

    hai ragione su tutta la linea.... ma io sono riuscita a vedere il titanic in tv una sera che non avevo voglia di fare niente, e alla tv notoriamente guardo soltanto c....te!
    buona giornata

    irene

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  11. @Franci e vale
    Sono di scappata ma ti chiedo una gentilezza mi scrivi in privato sulla mail gambettonellazuppa@gmail.com che la soluzione a portata di mano c'è ;)
    Ti spiego li come portare a termine l'esperimento lievito madre :)

    @grEAT
    In TV non ho mai avuto il coraggio di vedere niente che riguardasse il Titanic, comprendi che lo shock avuto 15 anni fa mi ha provato notevolmente, anni ed anni di analisi per cercare di sublimare la colonna sonora che mi ha perseguitato per mese e mesi lacerando tutto il lacerabile! :P ahahahahahaaha
    PS
    Per la cucina invece...prometto che prima o poi metto anche cosine salate giusto per restituire almeno nella forma un pò di equilibrio :D
    Grazie sempre! :)))))

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  12. Ho cercato "bidet" e google mi ha portato dritto dritto da te ...
    ;-)

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  13. @Stefania
    Sempre meglio che....gabinetto! :P aahhahahahhahahahaha

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  14. che bel panetto come è venuto bene
    appensa sento parlare della concordia cambio canale il titanic mi mancava ma dopo la nave concordia vedermi anche il film titanic è da masochisti perversi :-)
    consoliamoci che un bel morso a questo panetto alla provola và

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  15. @Günther
    Considera che io l'ho visto 15 anni fa ed ancora porto le cicatrici "dentro"! Oggi non mi accosto nemmeno ad un trailer :P ahahahahahahah
    Grazie per esserci sempre :))

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  16. Basta con titanic!!!
    meglio la ricetta che annoto subito visto che ho anch'io il LM in frigo :D
    ma davvero fai il pane tutte le sere??

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  17. @Gio
    Tutte le sere tranne la domenica :)
    Se non mi saluti più capirò! :P ahahahahahahaha

    @Cristina Lionetti
    Grazie per la segnalazione, ci penso! :)

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  18. Mi piacciono da morire, così soffici e stuzzicanti! Se un giorno riuscirò a capire come funziona il lievito madre e la storia dei rinfreschi li proverò :-D

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  19. Oh Jack... Oh Rose... Altro che Taitanic in 3 e 4D, questi panini sono una botta di vita! mamma mia che delizia! Ho arricciato il naso non appena ho letto panino (essendo celiaca), ho messo le mani nei capelli pensando alla provola che fatico sempre a trovare e al suono "LIEVITO MADRE" ho rinunciato al progetto. ahah :)
    I tuoi sono strepitosi, complimenti!

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  20. Ciao, se ti va passa da noi a ritirare un pensierino!
    Un bacio!
    http://tresvitateincucina.blogspot.it/2012/05/red-carpet-per-le-tre-svitate.html

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  21. @Lucia
    Puoi farli anche con il lievito disidratato o con quello di birra, con quantità opportune. Casomai volessi provare fammi sapere che ti dico come fare :)))
    Grazie davvero!

    @Elvira Coot
    Con granosaraceno e con farine prive di glutine hanno di certo una resa altrettanto invitante anche perchè in questo caso è la contaminazione "provola" a renderli interessanti.
    Se volessi riprendere il progetto, vedrai che in qualche modo si trova soluzione a tutto :)
    Grazie per la tua presenza qui :D

    @Bucaneve
    Ci penso...ma lo sai che non sono proprio tipo...però serio che ci penso.
    Mi perdoni se eventualmente non me la sento?! :P ehehhhehehe

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  22. Ma certo che ti perdono... proprio perchè lo so che non sei proprio il tipo, ma è proprio perchè non lo sei che sei stato nominato!!! A a parer mio il premio te lo meriti tutto, quindi te l'ho affibbiato lo stesso! :)))

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    1. Ammappa quanti "proprio" c'ho messo....hai visto come sono stata incisiva, eh??? Ahahah....sono PROPRIO convinta!!!!!

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  23. @Bucaneve
    "Beccato in pieno!", direbbe il mio vecchio compagno di banco! :P ahahahhahahaha
    Serio che ci penso, nel frattempo però non posso far altro che dirti sentitamente, GRAZIE! :))))

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  24. Ciao.Sonoa bocca aperta, fai delle torte bellissime, si lo so che sono sotto il post di un lievitato ma è 15 minuti che vagabondo sul tuo blog e ho pensato che era meglio alontanarmi dalle torte per non farmi distrarre e invece incontro dei panini davvero fatti ad arte.Niente, devo prendermi un girono di ferie per passare a rassegna il tuo blog.Nel frattempo mi unisco ai tuoi lettori e mi vedrai prestissimo.Brava, con tutto il cuore.

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