martedì 17 maggio 2011
Tortini di agrumi con fragole sciroppate
Quando parlo di Napoli assumo spesso l'atteggiamento di un equilibrista in bilico sulla corda che dal disincanto conduce all'incanto e viceversa.
Concreto oltre il dovuto, metto al corrente sempre un eventuale amico visitatore sul come 'guardarsi' da una città che scruta i suoi ospiti prima ancora che questi possano farlo (loro) per semplice curiosità.
Napoli non si addomestica, non ti accoglie mai del tutto piuttosto ti tiene d'occhio. Dai vicoli a ridosso del porto, dalle inespressive torri del centro Direzionale, da quelle orlate dei castelli, dai campanili nascosti tra i tetti, dalle case sparse sulla collina dei Camaldoli, da Villa Floridiana, Napoli sorveglia chi la percorre, osserva, indaga, insegue, ingoia le persone per concedere loro i suoi favori sotto lo scialle di uno sorriso regalato per 'crianza (creanza). Si ha soggezione degli abbracci esplorativi di quegli occhi, non da meno c'è impaccio verso un dialetto tanto sguaiato e villano quanto diretto, comprensibile sommariamente grazie alla articolata mimica che completa con puntualità un vernacolo smussato da note arabe, francesi e spagnole.
Quartieri immacolati senza cassonetti della spazzatura e con strade pulite, (poche) altre zone invase invece da cumuli di monnezza sorprendenti per altezza e dislocazione, la città sotterranea delle catacombe e quella dei cunicoli per le rapine in banca, un pino che non c'è più e lo straordinario Real Orto Botanico, le architetture laiche ed ecclesiastiche di ingegno sfarzoso del 'barocco napoletano' ed a contrasto l'emozione della navata disadorna della basilica di Santa Chiara (un vuoto ricco di suggestioni), il falso convincimento che si mangi bene ovunque, la democrazia 'riletta' davanti ad una autentica pizza fumante consumata seduti allo stesso tavolo con il magistrato o il portuale di turno, la penombra surreale della Cappela di SanSevero sul suo Cristo Velato e la luce del sole riflessa in mare che 'sbatte' sul viso degli avventori, Capri ma anche il traffico asfittico di via Caracciolo, il declivio violaceo del Vesuvio al crepuscolo, l'odore delle sfogliatelle calde in via Toledo, i cantieri aperti della metro, sempiterni così come le grotte di tufo che nascondono hotel di lusso e parcheggi abusivi, 'La Flagellazione di Cristo' di Caravaggio ed i murales di Maradona, le cappelle votive nei vicoli usate per traffici illeciti ed i 'bassi' di lusso che si aprono tra mura rivestite di manifesti elettorali, la malcelata spocchia di chi pensa di saperne sempre una in più e le lacrime versate per cosciente degrado culturale, l'artigianato d'eccellenza e l'industria del falso-originale, l'anima nera della comunità africana a piazza Garibaldi in simbiosi con il 'popolino' e quella cinese di certo più invisa, la mancanza di compostezza nel quotidiano e la dignità ritrovata nella circostanza avvilente, il sorriso malinconico di Totò, il trash neomelodico legittimato per folclore se non per camorra e l''addà passà a nuttata' di Eduardo.
Da Napoli quindi si va via sempre derubati e non necessariamente del portafoglio ma anche e soprattutto di tutti i clichè triti e ritriti che le orbitano intorno.
Si torna indietro con poche convinzioni, con qualche certa leggenda da romanzare a casa per la gioia di quelli che si aspettano solo quello e con l'intima certezza di voler riaffacciarsi su quello scorcio così particolare di vita, per assaggiare ancora una volta con gli occhi e con l'anima quella attraente vertigine di luce che si prova al suo cospetto quasi fosse un Caravaggio...che (la vertigine) sia di ammirazione o per il vuoto insito delle ombre invece, è estremamente difficile da dire anche per me che sono napoletano...
Passiamo quindi alla ricetta
Questo dessert è stato preparato in modo pensato, studiato dal punto di vista tecnico ma guidato più che altro dal desiderio di avere nella lista dei dolci qualcosa che avesse il profumo 'nuovo' della mia terra.
Argomento duro quello legato all'olfatto soprattutto perchè la cronaca regionale campana si fregia solo della monnezza culturale che produciamo ed esportiamo sotto forma di degrado sociale, il resto fa da contorno anche quando ha un suo valore assoluto di tutto pregio.
La manifestazione che si terrà a Napoli nei prossimi giorni, WineAndTheCity dal 18 al 21 Maggio per la precisione, insieme alla ricetta di Gennaro Esposito che di seguito vi presento, viaggiano invece metaforicamente sullo stesso 'camion della monnezza', entrambi in modo differente contribuiscono non solo a 'ripulire' le nostre strade greco-romane e spagnole ma a partire da queste tracciano per rispettive competenze viottoli, ponticelli, slarghi, nuove occasioni collettive di vita culturale e non di sopravvivenza da amarcord.
Il vino come fil rouge a legare eventi artistici e gastronomici, vitigni storici valorizzati nella ricerca della qualità e dell'eccellenza, il resto una città da vivere attivamente e da degustare come non accade spesso :)
Il programma lo trovate qui, se avete un paio di giorni liberi e volete capire un pò di più la contraddizione Napoli, questa è una ottima occasione per visitarla.
Detto ciò mi fiondo immediatamente sul tortino. La scelta di ricotta e frutta candita di qualità è essenziale in questa declinazione dolce minimale che fà di una linea gustativa lineare il miglior modo per arrivare senza fronzoli al cuore di un dessert dall'accento marcatamente meridionale.
La garanzia su tutto è la firma di Gennaro Esposito.
L'abbinamento con i vini è stato quindi fatto dai sommelier dell'Ais, che gentilmente si sono prestati per l'evento.
Nel mio caso questa collaborazione ha trovato riscontro nella professionalità e disponibilità di Tommaso Luongo, Delegato Ais Napoli che dopo aver visionato la preparazione ha indicato in abbinamento al tortino un "Pasithea Oro", Cantina Girlan, i cui profumi di albicocca uniti ad un netto residuo zuccherino al palato compensano e completano a tutto tondo il semifreddo agrumato.
Da Lydia invece, apripista della staffetta web per l'evento, trovate la lista di bloggers coinvolti oggi e prossimamente :)
Tortini di agrumi con fragole sciroppate (da una ricetta di Gennaro Esposito)
Ingredienti per il tortino
500 gr. di ricotta di bufala;
50 gr. tuorli;
34 gr. arancia e limone candito di ottima qualità piu qualche pezzetto per decorare (ricetta originale 50 gr.);
60 gr. di zucchero con buona solubilità;
1 dl. di latte intero;
Salsa di fragole sciroppate
10 fragole sciroppate;
4 cucchiai dello sciroppo;
Preparazione
La notte prima della preparazione mettere la ricotta in un setaccio a trama fine coprendola con un panno di cotone asciutto in una insalatiera all'interno del frigo sul ripiano piu basso in modo che senza che si alteri possa colare tutto il liquido in eccesso che ha assorbito durante la lavorazione originaria.(Questo non era indicato nella ricetta originale ma penso che sia un passo ritenuto scontato nonchè essenziale per la buona riuscita di dolci similari).
La mattina seguente.
Sbattete a spuma i tuori con i 60 gr. di zucchero ed aggiungere il latte tiepido a filo, mescolando. Fare addensare a bagnomaria, continuando a mescolare con un cucchiaio di legno fino ad ottenere una crema fluida, avendo cura che l'acqua sottostante non bolla eccessivamente in modo da evitare dei potenziali grumi.
La crema sarà pronta quando la sua temperatura avrà raggiunto gli 82-83 gradi. Incorporare la gelatina precedentemente ammorbidita in acqua fredda e strizzata e ritirate dal bagnomaria. Unire i 34 gr. di arancia candita ridotta ad una pezzatura di un paio di millimetri non oltre e lasciare intiepidire.
Passare a questo punto la ricotta precedentemente colata attraverso un setaccio fine (un passaverdure manuale con la ghiera a fori piccoli è l'ideale) ed amalgamarla alla crema.
Montare quindi la panna ed incorporarla delicatamente.
Versare il composto in stampi individuali in silicone da budino e lasciarli raffreddare a 0 gradi per almeno due ore.
Per servirli occorre tirarli fuori dal freezer almeno una mezz'ora prima, molto dipende dalla temperatura dell'ambiente ovviamente.
In abbinamento ho frullato una decina di fragole sciroppate ottenendo una salsa di accompagnamento ideale (la ricetta originale prevedeva una soluzione similare con frutti di bosco).
Di fatto i tortini sono volutamente poco zuccherati in modo da far esaltare le note agrumate cedute alla ricotta dalla frutta candita, che a loro voltano compensano il dolce più tondo delle fragole sciroppate. Un equilibrio difficile da immaginare visto la natura lattea del semifreddo ma che stupisce al palato.
Considerate che dalle parti mie la ricotta pur essendo molto usata nei dolci non è che venga proprio ben vista in questa versione con un ruolo da "assolo" piu che altro perche in tanti la "impapocchiano" lavorandola poco ed offrendo dessert di scarsa qualità tecnica dal punto di vista della granularità della crema ottenuta. Ecco questa è la volta che vi ricrederete, certo la preparazione non e immediata ma il costo dell'impegno vi sarà ripagato quando un bel po di occhi che da voi si aspettano solo&sempre cascate di fondente prima assumeranno lo sguardo tendente al deluso al momento della presentazione del dolce...per poi ricredersi e finire gli ultimi tortini lasciati in frigo.
Ovviamente la mia ragazza ha chiesto una versione al fondente che ha avuto seduta stante. Di fatto tra i vari tortini sfornati alcuni sono stati lavorati con scagliette minuscole di fondente che indubbiamente conferivano una nota diversa ma altrettanto piacevole.
Per questa volta però, almeno per me, che sia solo...di agrumi :)
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Non ho mai visto Napoli, se non di passaggio, e leggendo quando vedono i tuoi occhi mi è venuta la pelle d'oca per come hai saputo rendere le dicotomie e le molteplici sfaccettature della tua città....già all'inizio con quel tuo "Napoli non si addomestica ma ti tiene d'occhio..."...
RispondiEliminaPer quanto riguarda la ricetta, mi piace assai!!
Un sorriso con i brividi,
D.
Sapevo che non saresti stato banale e scontato, sapevo che mi avresti sorpreso e che avrei condiviso ogni tua parola.
RispondiEliminaOramai ti conosco.
Un abbraccio e a presto
Anch'io approvo la versione con soli agrumi: questa ricetta va dritta nel mio faldone di ricette da provare by Gambus (insieme alle torte salate, al cremoso, alla crema rovesciata di limone ....)!!!!
RispondiEliminaQuanto ai luoghi comuni, ti racconto un aneddoto: domenica mentre eravamo a tavola si parlava di Napoli, non ricordo a che proposito e la mia nipotina Alessia di 5 anni, ha esclamato: - ma è quella città dove Alberto (C. Bisio) buttava la spazzatura dalla finestra dopo il fischio e veniva multato a differenza del suo amico!
Il riferimento era al film "Benvenuti al Sud" con C. Bisio che gioca con ironia sui cliché nord-sud .....
Un post perfetto. Hai saputo raccontare Napoli per come l'ho incontrata, vissuta, respirata...
RispondiEliminaMi piace molto questo dolce, equilibrato e delicato, e mi piace moltissimo questa blog-staffetta! Bravi, bravissimi, al solito!
E la ricetta dov'era?
RispondiElimina;) bellissimo post su questa nostra bellissima e martoriata amata/odiata città.
Fabrizio
PS il tortino alla prossima cena in casa Artèteca sarà servito ... sicuro!!!!
Splendido ritratto napoletano, da grande autore!!
RispondiEliminaPeccato non poter venire per l'evento Wine&the city e degustare le eccellenze vinicole campane e magari incontraci!! Peccato davvero, non ce la faccio proprio.
ottimo il dolce, mi sembra di facile esecuzione, alla mia portata praticamente :-)
ciao
Cris
Caro Gambetto, posso dire che trovo questo post commovente? Perché noi che a Napoli siamo nati, possiamo criticarla finché vogliamo (ma guai se a farlo sono altri), ma non possiamo scrollarcela di dosso.
RispondiEliminaHo solo una piccola cosa da precisare, frutto di ricordi di infanzia e fanciullezza: il dialetto non è (non era) solo villano. Un tempo, quando l'italiano aveva minore cittadinanza anche tra le persone istruite, esisteva la distinzione tra il dialetto del popolo e il dialetto dei "signori", più gentile, vagamente italianizzato e con tanti francesismi eleganti. Era bellissimo e musicale, quel dialetto. Peccato non poterlo più ascoltare...
Buongiorno Gambetto.... mi hai fatto solo venire una gran voglia di tornare a NApoli.... mi sono resa conto che sono troppi anni che non ci vengo.... 27-28....che dici?? Devo rimediare.... e poi avrei gli assaggiatori come guide turistiche..... ve bene , no???
RispondiEliminaDolce da provare, non sarà la stessa perchè la ricotta di bufala me la dovrei procurare dalla zona del Ragusano.... ma spero di farla, perchè è decisamente da assaggiare, una buonissima giornata, Flavia
@Diletta
RispondiEliminaLa sensazione di essere osservati e di sentirsi in impaccio in alcuni contesti non è del tutto inusuale quando si visita un luogo mai visto prima, di certo ci sono posti che accentuano per carattere questo cambio di riferimento, non è il turista ad osservare ma lui stesso ad essere scrutato :P
Certo se capita nel piccolo borgo o nel paesino di provincia l'episodio si connota di sfumature "normali", è quando avviene in una città che la cosa spiazza più del dovuto :)
Diletta grazie come sempre di essere qui :)
@Lydia
Troppo buona con me, davvero! :)
@Milen@
Grande la tua nipotina! :D
In merito a quel film invece...un mio amico (che di anni ne ha circa una trentina in più di tua nipote...) uscendo dal cinema dove aveva visto il film mi ha chiamato al telefono per chiedermi se il sanguinaccio veramente si faceva con il sangue! :P ahahahahhha
@Patrizia
Sono contento che tu abbia avuto la stessa sensazione...solitamente prendo le distanze da giudizi troppo netti sull'onda dell'entusiamo in un verso piuttosto che in un altro.
Grazie a te per esserci invece :)
@Artetecaskitchen
Ehehehehehehe :)))
Fidati che anche se non potrò mai fotografarlo bene come hai fatto tu...come già molte altre ricette di Lydia o Giovanna e questa volta aggiungo anche Caris, quello spaghettone è destinato ad essere preparato anche da me :)))
@Poverimabelliebuoni/insalata mista
Il tortino ha una esecuzione probabilmente un pò lunga (la ricotta va lavorata dal giorno prima) ma come dici anche tu molto lineare e dalla resa sorprendente malgrado appunto la sua insita semplicità :)
Grazie sempre a te :))
@Giovanna
Confesso la mia ignoranza ed ammetto di non conoscere proprio questa diversificazione del dialetto. Sapevo anche io per ricordi lontani di alcune parole francesi usate prima con maggior frequenza e poi cadute in disuso ma mai avevo approfondito la cosa investendo quindi tutti in questa declinazione più ricca.
Il dialetto "dei signori", sarebbe proprio da recuperare per memoria storica tra l'altro non per gettare fango così a casaccio :P ehehehehehe ma occhio&croce sono in molti come me a non esserne proprio a conoscenza.
Grazie mille per il commento e per l'indicazione :)...
Casomai riesco ad approfondire la cosa...sappi che ti tengo aggiornata :P
@EliFla
Una visita la devi mettere in cantiere quanto prima credimi, Napoli merita una possibilità perchè è anche in grado di ricambiare come non ti aspetteresti :)
Per la guida turistica mi sa che avresti l'imbarazzo della scelta...per la parte storico artistica...ma soprattutto per quella degustativa! :P ahahhaahaha
In merito al dolce invece, la ricotta è soprattutto un ingrediente meridionale quindi non è essenziale che sia di bufala o meno...l'importante è che sia di qualità tanto questo tortino parlerà sempre un dialetto a sud del Garigliano...se poi questo sia campano piuttosto che pugliese, calabrese, lucano o siciliano poco importa :P ehehehheheehe
Deliziosi :) ciao
RispondiEliminaA Napoli dovrebbero prendere questo post e attaccarlo su tutte le porte e le vetrine della citta'.
RispondiEliminaDavvero poetico il tuo racconto, e che meraviglia questi tortini! ciao ^-^
RispondiEliminaCome sempre riesci ad abbinare emozioni e ricette senza soluzione di continuità.
RispondiEliminaUnico mio rammarico è quello di non poter sempre "clonare" le tue proposte culinarie.
A Napoli, un giorno, ci andremo insieme.
Napoli va sempre vista coi napoletani.
E io con te ancora non l'ho vista!
Ci conto ;)
P.
Una dichiarazione d'amore in piena regola questo post, con l'altalena di emozioni e sentimenti tipica di ogni rapporto sentimentale vero e profondo.
RispondiEliminaLeggo l'attaccamento viscerale, la rabbia ed il fastidio per i luoghi comuni ed le false tradizioni, il disincanto, la passione, la commozione, il perdono, la comprensione ed, in fondo, su tutto, la promessa muta ma concreta di un amore davvero incondizionato, senza se e senza ma.
E poi una ricetta di Esposito?
No, dico...ma a che livelli giochiamo in questo blog?
Mi sa che dovrò cominciare a darti lei...anzi del voi, che fa più napoletano!...
@Stefania
RispondiEliminaGrazie :)))))
@Arabafelice
...basta che non attacchino me alla porta! :P ahahhaahahaha
PS
Serio, GRAZIE :)
@Meg
Provali e fammi sapere nel caso :)
@Lo Ziopiero
Non so quanto ci guadagneresti con una guida come me...comunque sarà un piacere! :D ehehehehehhehe
PS
Tu cloni qualsiasi cosa in quella cucina-laboratorio...figuriamoci se ti fermi davanti ad un tortino di ricotta! :P ahahahahaha
@Virò
Tu leggi...leggi tra le righe, leggi tra le parole, pesi gli aggettivi, cogli le sfumature di chi scrive e individui sempre le intenzioni centrando il bersaglio anche quando questo è esposto in modo contorto come faccio di solito io.
Hai una bella dote davvero che mi spiazza ogni volta che commenti qualcosa da queste parti.
Dovrei saperle oramai le tue qualità ma ad onor del vero resto sempre stupito :)
PS
Quella del "voi" è una vera chicca per partenopei doc :P ehehehhehehehe
A Napoli sono sempre stata di passaggio, ma sono sempre rimasta folgorata dalla bellezza... anche se l'ultima volta sono rimasta sconcertata dalla monnezza (e sono abituata a Palermo, mica sono milanese io!)... Merita davvero si essere visita e in maniera approfondita e merita l'assaggio di quest'altra meraviglia, oltre che di tutte le altre...
RispondiEliminaUn bacio
Non sono mai stata a Napoli, l'ho vista però da lontano quando sono andata a Pompei.. non so sai, si sentono raccontare tante di quelle cose e nonostante tutto la trovo speciale e particolare al tempo stesso... insomma vorrei tanto visitarla un giorno! Complimemti per il bel tortino! Un abbraccio
RispondiEliminaE' bello vedere Napoli con i tuoi occhi...non l'pho mai vista e me la rendi così vicina..stasera ho nostalgia di una città che non conosco..e la consolazione di una ricetta dolce (io senza non so starci)..e che ricetta!!!:)
RispondiEliminabellissima e affatto banale la descrizione della città, mi ritrovo su tutto :)
RispondiEliminaottimo il tortino, complimenti!
Dubito che potrà servirti nella tua ricerca, ma le sorelle di mia nonna (sapessi che tribù: erano in dodici in tutto, tra maschi, pochi, e femmine, molte) usavano definire il dialetto volgare "riò riò" (?). Loro si vantavano di non parlarlo, fiere di avere un padre toscano :).
RispondiEliminaDovrò parlarne in un post, sì, di questa assurda famiglia che ha animato la mia infanzia.
gambetto mille grazie e tu sai perchè
RispondiElimina@Fantasie
RispondiEliminaGli occhi di una palermitana sono sempre più sensibili ad una serie di problematiche tipiche delle nostre città e quindi le tue osservazioni hanno di certo un peso diverso ;)
Come ben sai e qui te lo dico in modo pubblico pur avendolo fatto in privato sono rimasto molto sorpreso di Palermo in termini qualitativi, una città splendida che mi ha lasciato un ricordo nitido assolutamente piacevole. Sono un granderompiballe e quindi se mi dedico a parlarne bene credimi non è per campanilismo da Regno delle due Sicilie quanto da vero e proprio stupore per una città profonda come la sua storia e la sua cultura.
Semmai qualche lacuna la ho per non averti incrociato...ma in quel caso credimi che ci hai sempre guadagnato tu! :P ahahahahahahaaha
@Marifra79
Napoli è tutte quelle storie che hai sentito ma anche l'esatto opposto...magari una visita mettila in programma...di certo sarà una escursione con un quid diverso dalle altre! :) Scommetto che ti piacerà e ti farai adottare facilmente :)
@Ciboulette
Assolutamente si che puoi! :)
In cambio anche io pescando dal tuo blog avrei almeno una decina di richieste golose! :P ahahahahahaha
@Caris
Anche io senza dolci non so stare credimi :))))
Tornando invece a Napoli, scorrendo il tuo blog come spesso faccio anche se in modalità silente vedo che ti piace molto il Cilento (io adoro quella zona che tra l'altro conosco un pò per averci trascorso una quindicina di anni di vacanze...) quindi posso solo dirti di programmarti quando puoi un passaggio per la città, vedrai che non solo il viaggio di arrivo sulle coste cilentane si arricchirà di sensazioni e rimandi...quanto ti saranno ancora più chiari e comprensibili i festeggiamenti di quel novantenne di Sapri che tanto vorrei conoscere...magari i fuochi d'artificio li spariamo insieme! :P eheheheheeh
Grazie davvero :))))
Gio
Grazie a te...che dici facciamo uno scambio...tu la torta rustica perfetta che hai preparato ed io il dolce?! :P ehehhehehe
@Giovanna
Ti faccio sapere ma a prescindere da ciò, soprattutto pensando a come scrivi pleaseeeeeeee un post sulla famiglia buttalo giù! :) Di certo sarà una foto bellissima, così come una serie di istantanee tue che ho ancora impresso...(vedi post sul Terremoto ad esempio...)...suppongo che sia un bel modo per dare continuità a quanto ci portiamo dentro da tempo ed è sopito da troppo :)
@Günther
Grazie a te e scusa se mi sono dilungato troppo su uno spazio non mio :)
Ho sempre adorato Napoli, ma da lontano, purtroppo.
RispondiEliminaNon ho mai avuto l'occasione di vederla dal vivo, di toccarla con mano, benché nulla di materiale mi abbia mai impedito di visitarla.
Il punto è che, mentre di solito mi piace scoprire per conto mio i segreti di una città (che sia da sola o in compagnia, che sia un viaggio di piacere o di lavoro) con Napoli la cosa è diversa.
E' che Napoli io l'ho sempre vista nella mia mente esattamente come l'hai splendidamente descritta tu, ed è questo che mi piace della tua città.
Considero i Napoletani il vero cervello dell'Italia, la genialità dei napoletani (nel bene e nel male) è qualcosa di unico.
Mi fa paura andarci da sola, cioè senza un napoletano che me la faccia vedere per quello che è davvero, perché ho paura di rovinarmi l'idea che mi sono fatta.
Potrà sembrare stupido, ma ho sempre preferito non vederla, che vederla nel modo sbagliato.
Ti toccherà farmi da guida un giorno :-DDDDD
Non so bene se mi piaccia più il post in sè, o la ricetta di Esposito :) facciamo che mi piacete tutti, e non se ne parli più!
RispondiEliminaUno dei sogni ricorrenti che animava le mie notti tempo fa era quello di trovarmi a Napoli, forse proprio perché avverto inconsciamente la terribile lacuna del non averla mai visitata nella realtà... e chissà quando riuscirò a togliermi lo sfizio!
RispondiEliminaPer la ricetta invece... con Gennaro Esposito si vola alto davvero!
Ciao!
@Muscaria
RispondiEliminaMi ha colpito parecchio il tuo commento. Ti rispondo come meglio posso ed a caldo non volendo in alcun modo che la cosa filtri per un pensiero più ragionato.
Napoli non è il cervello d'Italia (sia nell'accezione positiva sia negativa....), Napoli è a mio avviso solo espressione di un profondo degrado che provoca per reazione ripercussioni di grande intensità per quanto parimenti opposte. Questo paradossalmente fa si che la città più di altre sia teatro di spinte culturali diametralmente opposte che non si bilanciano mai ma che conferiscono alla cittadinanza stessa, la luce di un Caraggio. Il buio pesto della cultura camorristica, la luce vivida di intelletto stordito ma non sopito. Probabilemente aspiriamo (in quanto città) solo a rientrare nei canoni di "invivibilità" delle altre città omologhe sul profilo demografico...per quanto anche questo non so quanto possa chiamarsi speranza!
PS
A voi due la guida la facciamo con vero piacere...se fosse il caso veniamo a Genova a prendervi altro che...
:))))))
@Reb
Troppo gentile nei miei confronti, graziemille! :))
@Nanninanni
Sicuro che non fosse un incubo...e che in quello fossi presente anche io a rimarcare una certa sgradevolezza onirica?! :P ahahahhahahahahaha
PS
Come e quando vorrai toglierti lo sfizio...vedrai che rimarrai stupito...ne sono certo ;)
Sempre belli i tuoi racconti, e particolari le tue ricette... o forse sei tu che sai rendere tutto così speciale. Complimenti di cuore :-)
RispondiEliminaTranquillo, le prime volte che ho fatto quel sogno ancora non ti conoscevo... ahahahahah ;-PPP
RispondiEliminaCredo invece a suo tempo abbiano presagito un periodo di svolta creativa... ;-)
Buona domenica!
P.S.: per caso oggi verso le due ti fischiavano le orecchie?
Ero io che ti rammentavo con un amico comune che è passato da queste parti... ;-)))
In realtà, il mio considerare i napoletani come quella percentuale che consente all'Italia di avere un alto QI, voleva avere lo stesso significato delle tue parole.
RispondiEliminaPer dirla con le parole di Spencer, utilizzate poi da Darwin, è solo una questione di sopravvivenza del più adatto, ed i napoletani sono fra i popoli più adatti ever, sono plastici, si adattano a tutte le situazioni, si evolvono in maniera incredibile (nel bene e nel male).
Altro che selezione naturale! :P
Ok allora facciamo che noi facciamo finta di non accettare la vostra offerta, così voi sarete costretti a venirci a prendere a Genova, a Parigi, e a Londra (così, lì vi facciamo da guida noi mentre cercate di portarci a Napoli :P)
PS: scusa, ma son caduta di faccia anche sui tortini... ooops!
RispondiElimina@Lucia
RispondiEliminaGrazie davvero, sei gentilissima! :)
@Nanninanni
Ah ecco a cosa è dovuta l'otite di questi giorni non al cambio di stagione dunque!! :P ahahahahahahahaha
PS
Per caso l'amico comune produce maritozzi doc ed una ne pensa....e mille ne fa?! :P ehehehehehe
@Muscaria
Vi veniamo a prendere dove volete...mettiamo nel bagagliao riserve di focaccia di Recco, crema&amarene e dolciumi vari, per strada attachiamo il portapacchi e rapiamo anche qualcuno che lo sai gli amici buoni non vogliamo mai farceli mancare, no?! :P ahahahahahahahaha
PS
Ovviamente facciamo colazione al bar della Menopausa ed io per empatia userò lo smalto color riccio sulle mie delicate mani in modo da essere riconoscibilissimo! :D ahahahhhaah
Eheheheheh, facile indovinare quando l'amico comune è persona non comune! ;-PP
RispondiElimina@Nanninanni
RispondiElimina:)))))))))))))
Mi piace questo piano strategico!
RispondiEliminaPS: ieri dal dottore ho incontrato una degna parente della tipa coi "ricci", ovviamente ne verrà fuori un post perché merita!
Sei un Food Blogger?
RispondiEliminaInvia la tua ricetta e vinci la cena per 4 persone!
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