martedì 13 ottobre 2009
Crostata pere e cioccolato
Scoprire di essere cresciuti non è solo soffermarsi di fronte ad uno specchio notando il capello bianco che prima non c'era o la ruga che marca di inaspettata e non-voluta saggezza il sorriso...ma qualcosa di più profondo che rinnova gusti e fa spalancare gli occhi per ciò che prima era oltre l'orizzonte o solamente nascosto.
Basterebbe il bermuda e la barba rasata per ingannarmi, poi scopro che mentre faccio la spesa ho lo stesso puntiglio degli 'adulti' di casa mia, constatazione che mi sbatte subito in faccia l'appartenenza genetica...facendo da apripista, poi, alla sottile intuizione che pian-piano sto cambiando.
Non è tanto la somiglianza caratteriale, che potrebbe anche non esserci, ma la sensazione di avere la loro stessa prospettiva che mi fa 'supporre' di essere cresciuto, molto più di quanto non faccia il ginocchio dolente che km&km di bicicletta mai avevano fiaccato prima.
Per il gusto la cosa va di pari passo. Porto alla luce sapori sepolti nella mia mente che ricerco, non per malinconica remiscenza, ma per dare nuova impronta a ciò che porto con me da sempre, aggiungendo nuove accostamenti che fino a pochi anni fa non erano annoverati in alcuna mia preferenza.
La frutta di fatto, per una sciocco assioma non supportato da alcun episodio degno di nota, non era mai stata sinonimo di qualcosa che potesse valermi da dessert, quale che fosse la sua lavorazione o abbinamento.
Ma questo avveniva prima appunto...
Alcuni giorni fa ho incrociato una cassa di ultime pere 'mastantuono' e senza grossi sofismi le ho viste perfette per un dolce al cioccolato che avevo ampiamente studiato a suo tempo e riposto con ordine nell'onirico cassetto delle cose da 'fare-prima-o-poi'.
La considerazione suonerà strana ma quell'acquisto mi ha simbolicamente reso cosciente del quanto si cambi nel corso degli anni e non certo per la scelta di preparare una inedita crostata pere&cioccolato quanto per una differente modalità di 'gustarmi' la mia quotidianetà, nel bene e nel male.
L'età non biologica ma quella della nostra esperienza etica e sociale appuntata da un dolce è una perfida ironia del caso ma che ho accolto come la migliore delle cose che potesse capitarmi.
Mai avrei pensato che una crostata potesse valere più di tanti capelli bianchi :-P
PS
Per la cronaca la crostata è stata preparata a 4mani con la mia ragazza...altrimenti simili risultati non sarebbero così facilmente raggiungibili. A fine post le altre foto...
Nota
La ricetta originale è di Adriano di Profumo di Lievito e 'contraddicendo' le sue parole posso tranquillamente affermare che la stessa è uno dei migliori usi impropri che si possa fare del flan di cioccolato di Santin.
Da provare, riprovare, ri-riprovare...fino all'ultima fetta.
Le pere 'mastantuono' per consitenza, polpa dolce e profumo si prestano ottimamente in pasticceria ed in particolar modo abbinate alla ricotta o alla cioccolata. Adriano ha usato delle pere decana ma tra le due se avete la possibilità delle prime, o una tipologia analoga, ve le consiglio senza dubbio. Per entrambe l'importante è che non siano molto mature.
Da abbinare consiglierei un passito di pantelleria di qualità, che per i suoi sentori di albicocca non solo richiamerebbe alla perfezione la crostata ma compenserebbe con sapiente equilibrio la 'durezza' del cioccolato al 70%.
A seguire la ricetta originale con le mie modifiche/variazioni:
Ingredienti per la Pasta Frolla di Profumo di Lievito
900g. farina 00;
100g. fecola di patate;
400g. burro appena morbido;
250g. zucchero a velo;
150g. uova intere;
50. di miele d’acacia;
6g. di sale
20g. di succo di limone
6g. di lievito istantaneo;
zeste grattugiate di due limoni grandi;
1 cucchiaino di estratto naturale di vaniglia;
Preparazione della frolla a mano:
Setacciamo farina, fecola e lievito sulla spianatoia, mescoliamo il burro freddo a pezzetti e, con una spatola o un coltello a lama lunga lavoriamo come per un battuto, fino ad ottenere un briciolame finissimo.
Uniamo lo zucchero. Formiamo la fontana, versiamo al centro le uova battute con il sale, mescoliamo fino a che possiamo con una forchetta, poi spatoliamo trascinando l’impasto sul piano, rapidamente, fino ad incorporare tutta la farina.
Infine, compattiamo con la stessa spatola o velocemente con le mani. L'ho lasciata in frigo per una notte.
Crostata di pere e cioccolato
Ingredienti:
400g. pasta frolla;
150g. cioccolato 70% di ottima qualità;
100g. burro;
150g. zucchero;
50g. farina 00;
3 uova 2 tuorli;
1 pizzico di sale;
400g. netto di pere mastantuono o decana non molto mature;
marmellata di albicocca (meglio se gelatina);
una decina di amaretti secchi, a briciole irregolari.
Rivestire uno stampo da crostata diametro 28cm con la frolla e cuocere in bianco per 15'.
Nel frattempo sciogliere il burro a fiamma bassa, fuori dal fuoco versarvi 100gr di cioccolato al 70%, tritati e mescolare. Montare le uova ed i tuorli con il sale, aggiungere lo zucchero mescolato con la farina, continuando a montare.
Unire il cioccolato intiepidito, mescolando delicatamente per non smontare il composto, unire il rimanente cioccolato tritato(gli altri 50g.).
Spalmare fondo e bordo del guscio di frolla con la marmellata o la gelatina di albicocca, cospargere con gli amaretti, distribuire le pere tagliate a cubetti ca. 1x1, versare la massa al cioccolato, livellare ed infornare a 180° per 30 - 40'. Lasciare la cottura tenera, è pronta quando infilando al centro uno stecchino, rimangono dei pallini semiasciutti attaccati sul legno.
Spolverare con zucchero a velo.
Andrebbe consumata leggermente intiepidita.
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Questa crostata mi sembra una poesia, così come ciò che hai scritto. La proverò sicuramente perché ho trovato la ricetta di una frolla senza glutine meravigliosa!
RispondiEliminaMi copio anche la ricetta del post prrecedente, che non so come è successo che me lo ero persa!
Buona giornata
Ottimo per la frolla senza glutine che annoterò dal tuo blog non appena la posti ;-)
RispondiEliminaGrazie mille per il bel commento ed a presto :-) Buona giornata
Complimenti!! un risultato eccellente!! bellissima agli occhi...e una delizia per il palato! ciao!
RispondiEliminaGrazie mille Federica! :-)
RispondiEliminaBuona giornata a te
che meraviglia questa crostata, complimenti!
RispondiEliminaTutto perché non hai una figlia femmina adolescente, per la quale non ti puoi più mettere i jeans o i maglioni firmati perché "sei vecchia...."
RispondiEliminaAnyway, sono ancora una sostenitrice ferrea del cambiamento: un po' perché non ci si annoia, un po' perché ci si arricchisce, un po' perché ci si apre ad esperienze nuove. E, soprattutto, perché altrimenti si invecchierebbe solo- e allora, sai che tristezza...
Questo dolce, per inciso, è una poesia, specialmente per come lo spieghi tu. Senza contare che ho giusto tre pere sul tavolo di cucina che aspettano "la morte sua"...
Buona giornata
ale
P.S. A proposito dell'"erba" che si coltiva su Menuturistico, sono al 124esimo pezzo che esce dal forno ( 30 minimuffins cacio e pepe e 84 mini quiches gorgonzola e pere, da cui l'avanzo...;-)
@Betty
RispondiEliminaGrazie mille, credimi merita davvero :-)
@alessandra (raravis)
Centoventiquattro rustici...la dicono lunga su come si possano fare esperienze nuove in cucina dando spunto a nuove puntate della serie "Ai confini della realtà"! ahahaha
"Menu Turistico" è davvero unico ;-)
Non per affinità di generazione ma solo di vitalità da evidenziare ed apprezzare mi viene in mente mia madre con le sue 14 pastiere e tortani di dimensioni epiche preparate qualche giorno prima di Pasqua diversificando ogni preparazione sui gusti dei riceventi...Ma questo è anche quello che fa tutti i giorni, ogni giorno...senza scendere troppo nei dettagli alle 7:15 sono pronti 5-6 minipasti completi per famiglia e affini...
E quando si dovrebbe riposare, mi chiama ridendo che ha fatto tre crostate da distribuire in giro...
Ma bravo, bravo, bravo, e poi le pere mastantuono per me sono una poesia anche da sole!!!!
RispondiEliminaLa ricetta l'avevo, il tuo post sulle pere mi ha dato poi lo spunto finale...quindi grazie anche a te.
RispondiEliminaCondivido in pieno...le mastantuono sono bruttarelle da vedere ma non ci si ferma mai alla prima, una volta assaggiate...
In crostata ovviamente hanno fatto un figurone ;-P
Condivido (un'altra volta!) il pensiero di Alessandra.
RispondiEliminaL'impressione del tempo che passa me la rende bene l'atteggiamento nei confronti dei figli: da una parte la volontà di protezione dall'altra la consapevolezza che devono imparare a volare da soli e al centro la certezza che i miei genitori ci sono passati prima di me ed hanno fatto del loro meglio...
Mia figlia mi ha chiesto i rientrare tardi stasera: forse se preparo questa crostata sconvolgente potrebbe cambiare programmi, no?!
@Virò
RispondiEliminaDa incorniciare la frase che hai scritto. Una 'foto' perfetta del mestiere di genitore.
La crostata è buona per davvero ed a me infonde buonumore ma che sia in grado anche di miracoli similari...non saprei :-P Tienici aggiornati che casomai funzionasse...la prossima volta la preparo ad-hoc ahahah
mi intriga tanto!
RispondiEliminaDa provare Mars, merita l'assaggio almeno una volta ;-)
RispondiEliminaLe tue ricette meritano veramente di essere lette dalla prima all'ultima riga, questa frolla poi deve essere spettacolare, non ho mai provato con la fecola, magari la uso per sostituire la base delle tartellette!Complimenti alle quattro mani :-)) ottimo lavoro!
RispondiEliminaBella e buona questa torta.
RispondiEliminaLe tue considerazioni sull'invecchiamento mi hanno fatto sorridere, perchè ultimamente un sacco di gente mi paragona a mia madre, non tanto per l'aspetto fisico, ma per i modi, i comportamenti. All'inizio rimanevo perplessa perchè proprio con mia madre non ci azzecco, ma poi, piano piano, mi sono resa conto che invece "crescendo" le assomiglio parecchio, proprio nel modo di fare. E naturalmente questo non è sfuggito ai miei figli , ormai giovani adulti, che mi prendono in giro, amabilmente. buona serata. :)
@Milla
RispondiEliminaLa frolla merita ma anche il flan di cioccolato da solo non è da meno. Da provare, anche perchè al palato non hai nel complesso un sapore stucchevole, tutt'altro ;-)
Grazie a nome delle 4 mani :-)
@Bianca
Mi sa che condividiamo lo stesso momento di presa di coscienza...di quanto siamo cresciuti, assorbendo gesti ed inclinazioni comportamentali famigliari ;-P
Grazie per il tuo contributo e buonissima giornata
PS
Anche io mentre scrivevo il post sorridevo pensando a tutte le analogie che mi avvicinano ai miei :-))
Eh già... succede sempre così all'improvviso che ci si rende conto di essere diventati grandi, che fa quasi impressione!
RispondiEliminaOttobre mi sa che è il mese del cioccolato e pere, non c'è blog che non lo proponga (compresa me!) Un saluto!
Già mi sa che è il tema dominante ma è anche molto carino andare a scoprire le diverse declinazioni ed interpretazioni :-)
RispondiEliminaGrazie come sempre e facci sapere quando passerà l'intervista di tuo marito in tv ;-)
Beh, con sincerità la realizzazione mi pare meglio della mia. Tra l'altro hai azzeccato la varietà di pere forse più adatta ed anche l'abbinamento con il vino non mi pare male.
RispondiEliminaGrazie mille per il complimento che certamente non dispiace ma meglio della tua la vedo mooooolto difficile :-)
RispondiEliminaPer le pere quello ovviamente dipende dalla fortuna di reperirle a tempo debito, ma non ti nascondo che prima o poi l'avrei fatta anche con altre varietà. Il passito penso che sia l'ideale, ma solo se di qualità altrimenti non ne vale la pena. In quelli troppo commerciali infatti la gradazione alcoolica raggiunta artificiosamente nasconde qualsiasi bouquet di retrogusti al palato.
wow che spettacolo di golosita!!!perfetta e deliziosamente buona!!baci imma
RispondiEliminaSuper!
RispondiEliminaE'davvero un piacere leggerti e poi gustare (quasi concretamente)le tue/vostre preparazioni! :-*
@dolci a ...gogo!!!
RispondiEliminaGraziemille Imma :-)
@Petronilla
Grazie anche a te.
Adesso non tocca che passare all'assaggio concreto ;-P
Accade da un giorno all'altro di accorgersi di "essere cresciuti", ma è la constatazione di un attimo perchè il nostro fanciullino non ne vuol sapere di essere spodestato.
RispondiEliminaDolce superlativo :))
Non solo non vuole essere spodestato ma continua anche a 'comandicchiare' di tanto in tanto :-)))
RispondiEliminagià adriano è una sicurezza ma l'hai realizzata al meglio è di un invitante che tu non hai idea anche la consistenza è notevole
RispondiElimina@Gunther
RispondiEliminaGrazie mille come dice lo stesso Adriano nel suo post originario il dolce merita ed è da rifare ;-)