martedì 20 ottobre 2009
Muffins alla cipolla di Tropea, Indivia e Semi tostati
Ultimamente un paio di acquisti (tra l'altro anche di alcune farine non facilmente reperibili) li ho fatti insieme alla mia ragazza in un grande centro commerciale (un immenso centro commerciale, di quelli multipiano, multi ascensore, multiparcheggio, multicorridoio, multiesaurimento...) sfruttando le offerte e le agevolazioni che solitamente li caratterizzano.
Notavamo come lo stesso oltre ad essere un punto di aggregazione incline a massimizzare l'offerta ai possibili acquirenti è divenuto in modo del tutto complementare un piccolo palcoscenico dove va in scena una passerella presunta esibizionista e modaiola volta a portare nella vita reale, format di pseudo reality da primo pomeriggio televisivo.
Sempre di Sabato (alla mattina pochi minuti dopo l'apertura...), la cosa va detta per precisione, ma contavamo parecchie coppie o nuclei famigliari a passeggiare in questi moderni tempi dello shopping vestiti come se avessero dovuto prendere parte ad una serata di gala ma forse meglio sarebbe stato al matrimonio di Tony Soprano (serie-tv omonima incentrata su una famiglia di mafiosi del New Jersey) mentre noi non vedevamo l'ora di scappare una volta terminata l'incombenza.
Probabilmente nulla di nuovo per molti, forse sarà solo l'età a rendermi più sensibile a certi fenomeni ma la scelta di approcciare il centro-commerciale come la prima di un improbabile evento mondano da parte di una sempre più nutrita schiera di persone un pò mi inquieta.
Una sorta di happening dove sono le stesse persone a mettersi in vetrina gratificandosi nel confronto visivo ed estetico. L'acquisto non è priotario quanto la soddisfazione di 'sfilare' tra gli altri inseguendo una visibilità che se pur limitata al contesto del grande magazzino è già appagante di suo.
Il target è di quelli dalle quattro battute in italiano perfetto cosa che gli 'concede' una maggiore e sottolineata autostima ma che a malapena poi, nascondono il Sahara intellettivo alle spalle...che trovi vicino agli scaffali dei libri ma oltre a qualche codice da decifrare non vanno (che va benissimo si intende purchè non sia solo quello...), di quelli orgogliosi della moglie truccata&scollacciata che ammicca in cerca di consensi ma che riconosce solo in lui il sapiens-capobranco, multigriffato. Prole al seguito, ovviamente.
Li riconosci davanti ad un prodotto tecnologico da acquistare laddove snocciolano una sapienza da volantino senza pari o al punto ristoro dell'Ikea dove con modi e curiosità 'affettata' cercano di capire cosa hanno nel piatto.
Qualcuno d'altro canto invece ti stupisce per cortesia e gentilezza non improvvisate, dall'osservazione ironica e pungente che ti arriva all'orecchio in quel crogiuolo di voci, calzando alla perfezione il detto per il quale non sempre è l'abito che fa il monaco. Quella sfilata rimane quindi un mistero, forse seguo poco io la tendenza, o ancor meno i modelli riproposti dalla televisione (guardare Blob per aprire con amara ironia un bestiario umano da risa amare...). Presumibilmente è la mia scarsissima frequentazione di queste piazze commerciali&modaiole...
Tutto sommato in quanti rideranno dei mio sguardo perennemente allucinato e decisamente fuori contest in questo ammiccante miniuniverso di luci dove tutto sembra a portata di mano, anche la altrui vanità.
Riprendersi è stata dura :-P ma a margine degli acquisti principali la mia ragazza ha anche reperito quanto le mancava per poter sfornare degli ottimi Muffins alla cipolla di Tropea, indivia e Semi tostati...una delizia!
Per questo c'è da ringraziare Sabrine di 'Fragole a Merenda' una blogger che ha battezzato il suo spazio web proprio con questa ricetta, l'originale appunto. Ultimamente seleziono molto i blog che visito ma questi è uno di quelli di spessore che unisce ironia e disponibilità alla competenza, il saper scrivere all'ottima cucina dettagliata e 'senza segreti'. Merita davvero e non è piaggeria anche quando non siamo d'accordo su qualcosa ahahah
I muffin nella fattispecie hanno fatto parte di un antipasto che la mia ragazza ha preparato in modo perfetto (ma qui sono di parte :-P...)per degli amici...profumo, consistenza e sapore hanno fatto da ottimo apripista...così apprezzato che temevamo che il resto piacesse un pò meno! :-P
A seguire la ricetta originale con le mie modifiche/variazioni
Ingredienti:
350g. farina 00;
50g. pecorino grattugiato;
30g.grana grattugiato;
4 cucchiai olio di semi di arachide;
4 cucchiai di semi di sesamo;
1 cucchiaio di semi di papavero;
3 cipolle di tropea;
1 cespo di indivia;
1/2 mela verde;
300ml do latte;
2 uova medie;
1 bustina di lievito per torte salate;
sale e pepe
olio extra vergine di oliva
Preparazione:
Spuntate e lavate i cespi di indivia e affettateli sottilmente. Sbucciate la mezza mela, dividetela in 6 spicchi e tagliateli per il largo a fettine sottili. Pulite e affettate le cipolle, mettetele in padella con un paio di cucchiai d’olio e.v. e fatele andare un paio di minuti, dopo di che aggiungete l’indivia e la mela; salate, pepate e fate appassire le verdure mescolando spesso.
Fate tostare i semi in una padella antiaderente a fuoco dolce per 5 minuti. Mescolate bene in una ciotola la farina, i formaggi, i semi tostati e il lievito setacciato.
Sbattete insieme le uova, il latte e l’olio di arachide. Versate i liquidi nella ciotola con gli ingredienti "asciutti", e unitevi le verdure stufate; mescolate velocemente, senza troppa precisione perché il composto deve risultare granuloso.
Riempite per ¾ gli stampini dotati preventivamente di pirottini di eguale dimensione ed infornate per 20 minuti a 210° sul ripiano medio del forno (o finché i muffins non saranno dorati in superficie e gommosi e morbidi al tatto). Lasciate raffreddare 5 minuti prima di sfornare.
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Un segno del destino, che sia io la prima a commentare questo post? Può darsi, e mi fa un grande piacere. Non tanto per la ricetta, realizzata benissimo e spero con soddisfazione, quanto per l'acuta analisi della fauna da centro commerciale nel weekend... Che dire, siamo certamente un po' (forse anche un po' più di un po'...) snobbettini, ma la tristezza di vedere i centri storici semivuoti e i centri commerciali pieni proprio non riesco a metabolizzarla! Tutte le volte che mi trovo ad osservare scene come quelle che hai descritto, mi sorge spontanea una riflessione: il Rinascimento italiano, la capacità dei nostri artigiani di creare bellezza, è stato possibile anche grazie al fatto che si viveva in città "belle", che dalla bellezza si era circondati e la si "interiorizzava" dalla nascita. Quale ideale di bellezza, quali modelli di bellezza potranno avere i bambini di oggi, che trascorrono il tempo davanti alla tivù o ai gonfiabili dei centri commerciali?
RispondiEliminaMi fermo qui, per non invadere uno spazio tuo, e perché non voglio immalinconire nessuno di prima mattina. Ma ti voglio anche dire grazie per la riflessione, che non è affatto barbina: dietro aspetti che sembrano "di costume" si nascondono conseguenze che dureranno nel tempo... Noi italiani, sul buon gusto e l'eleganza (anche in cucina)ci siamo campati per secoli: non sarebbe bene che ogni tanto ce ne ricordassimo? Senza nazionalismi stupidi e senza essere altezzosi, ma limitandoci a valorizzare quel che abbiamo...
Buona giornata ragazzi,
Sabrine
Grazie a te per la ricetta che è stata una piacevolissima scoperta e la consiglio vivamente.
RispondiEliminaTornando invece al tema del post, ti assicuro che certe considerazioni non intristiscono nessuno. Sottolineare l'impoverimento culturale dal quale siamo circondati può solo essere d'aiuto per pungolare al non-appiattimento ulteriore. Condivido la riflessione sui centri commerciali e mi sovvengono sempre più spesso i turisti d'oltreoceano nelle stradine dei nostri centri storici a testa all'insù, incantati da architetture pregne di storia. Per questa ragione mi piace scoprirmi 'turista d'arte' della mia città, o ancor meglio delle nostre città, così da sentirmi figlio di questo stivale molto più di quanto non facciano pallidi rappresentanti istituzionali ;-P
Belli, molto! Magari cambierò l'olio di arachide con olio e.v.o. ma ci provo senz'altro.
RispondiEliminaQuanto allo sgomento che esprimi di fronte al dilagare di comportamenti così artificiosi da risultare irritanti non posso che suggerirti di andare ogni tanto in Scandinavia. Lì per ora non attacca e si respira subito meglio.
Ma come giustamente sottolinei, in fondo basta fare i turisti a casa propria lasciando le "passerelle" a chi non ha altro.
Un abbraccio. Kat
@Scribacchini
RispondiEliminaCiao Kat, provali se puoi questi muffin...per noi sono stati una vera chicca :-)
Per le 'passerelle nostrane' che dire se ne potrebbe anche ridere salvo poi constatare, come diceva pocanzi Sabrine, che le conseguenze di questi "costumi" dureranno nel tempo...
Bella la Scandinavia :-) se mai potrò terrò da conto la Norvegia soprattutto per i suoi fiordi che mi piacerebbe vedere :-)
Fammi sapere poi come vengono con olio evo che sono curioso ;-) così ho la scusa per riproporli ahaha
Non darei ai centri commerciali più responsabilità del dovuto: se ci pensi sono una benedizione per chi ha poco tempo e, godendo di un parcheggio facile e coperto, riesce in un'ora a fare la spesa, passare dalla tintoria, concedersi una tappa (sempre troppo breve!) in libreria, comprare un regalino per un compleanno ed acquistare l'inchiostro turchese per la penna stilografica (lo so che quest'ultima è un'esigenza solo mia ma era appunto un discorso personale!).
RispondiEliminaLa decadenza dei costumi e dei valori va forse cercata altrove e la passeggiata al centro commerciale come fine ultimo (e unico) della settimana familiare è secondo me un effetto e non una causa.
Se cominciassimo a coccolarci di più, ad esempio con questi strepitosi muffin salati che replicherò a strettissimo giro,forse saremmo tutti più lucidi per comprendere meglio il significato delle nostre giornate e dei nostri affetti...
Ciao! complimenti per questi muffin, li segno di sicuro...credo che siano davvero gustosi!
RispondiEliminaIl centro commerciale?? ci vado solo ed esclusivamente per cose ben mirate, in orari strani dove posso guardare in pace quello che cerco...prima di sposarmi si andavo proprio x il giretto..ma adesso è un trauma!! ciao!
@Virò
RispondiEliminaLa responsabilità non è del centro commerciale in quanto tale, che personalmente mi ha anche permesso di fare qualche acquisto a prezzo concorrenziale quanto del suo prestarsi a mettere in evidenza una deriva dei costumi che prima non avevo notato. Questo di per se non è una colpa, ovviamente il centro commerciale è un mezzo, sta ai singoli la scelta del suo uso ;-) Concordo in pieno sulla ricerca delle cause altrove e sul rivolgere la nostra attenzione agli affetti propri.
Tornando ai muffin invece, già solo il fatto che la ricetta sia di Sabrine è una garanzia...se li fai fammi sapere :-)
@Federica
Anche noi evitiamo gli orari più affollati se non per stretta necessità...altrimenti è una guerra :-P
Grazie per i muffin :-)
@Virò
RispondiEliminaDimenticavo...mi è stato regalato 'Il Pane di Abele' di Niffoi, non appena lo leggo ti faccio anche sapere ;-)
Ma dai...pensa che coincidenza!
RispondiEliminaMa te l'hanno regalato per caso o in seguito alle chiacchiere sul blog?
La mia silente ragazza :-P visto lo scambio di impressioni avuto con te e Sabrine in merito alle letture me lo ha regalato pochi giorni fa...
RispondiEliminaUna volta terminati gli ultimi due su De Luca questo sarà il prossimo...
Ovviamente ti aggiornerà quanto prima ;-)
Che belli questi gesti d'affetto: sono proprio il segno di una grande attenzione e di una stima profonda.
RispondiEliminaTienitela stretta questa fanciulla!
Assolutamente :-)))
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaa mio marito viene il ballo di san vito da ipercoop, figurati se gli parli di centro commerciale... qui a Genova una delle ultime nefandezze è stata la creazione di un orrendo e mastodontico centro commerciale- ovviamente in una zona disagiata- che è da subito diventato il centro di aggregazione di mezza città. Anche perché tutto mirava ad aggregare: fast food, multisale e cose così. Ora, io concordo totalmente con sabrine, quando dice che se non si educano le persone al bello, è inevitabile trovarsi con i centri commerciali pieni. E neppure colpevolizzo 'sti ragazzi, che a me fanno una gran pena. Il problema, come sempre è nel manico: perché il Comune di Genova, o chi per esso, ha deciso di investire spazi e denaro nella creazione di una mostruosità simile, quando all'atto pratico mancano spazi verdi, biblioteche, piscine e palestre accessibili a tutti? E come Genova, tanti altri posti: possibile che non si arrivi a capire che se le istituzioni collaborassero ad un'educazione vera della cittadinanza, ci sarebbero alla fine cittadini più contenti? consoliamoci con 'sti muffins, va', che devono essere proprio buoni...
RispondiEliminaciao
ale
P.S. se poi io imparassi a rileggere i commenti prima di postarli e non dopo, eviteri di doverli cancellare e riscrivere...:-)
Il post scriptum è stato meraviglioso. Mi si è stampato un sorriso mentre leggevo :-DD
RispondiEliminaNon ho nulla da aggiungere anche perchè sembriamo tutti condividere una linea dettata dal solo buon senso. Di fatto le amministrazioni locali (per la mia città nemmeno ne voglio parlare) sono abbastanza soggiogate da logiche economiche diverse. Probabilmente il passaggio elementare che sfugge a molti è proprio quello che non esiste solo l'economia prêt-à-porter creata dal centro commerciale ma la stessa educazione al bello se opportunamente sostenuta con infrastrutture adeguate genera economie ancora più salde nel territorio che non società di profitto che muoiono una volta impoverito il bacino d'utenza al quale si rivolgono. Ma qui sforiamo in altro...
Grazie per i muffins e sappi che io ballo almeno quanto tuo marito in posti del genere...la mia ragazza dice che a volte sembriamo due maratoneti :-P
Beh, lasciami dire che il blog è anche un pò lo specchio delle offerte dei centri commerciali!!! ;-))
RispondiElimina@Lydia
RispondiEliminaAssolutamente...anzi lo è anche a maggior ragione per un velato (a volte nemmeno quello) esibizionismo :-)))
@Lydia
RispondiEliminaApproposito...Lydia non è che hai una ricetta per una caprese al limone DOC?
Lo so che dal cilindro potresti farne uscire una che è quella giusta ;-P
Caro gambetto, pare proprio che tu mi legga nel pensiero.
RispondiEliminaL'ho in programma tra qualche giorno, con un post molto pericoloso, poi capirai
Ok, in attesa della bomba e del segreto della ricetta che svelerai solo a me, vero?! ahahah
RispondiEliminaBuona giornata :-)
ciao!!la cipollad i tropea è un igp..perchè con questi non partecipi al contest ?
RispondiEliminaa parte questo ti ho scritto da lydia ma ti chiedevo se potesse andare bene la caprese al limone di di risio...fammi sapere che te la invio!!ciao
genny
Ciao Genny, ottimo per la ricetta della caprese di De Riso. Casomai potresti mandarla al mio indirizzo mail che trovi nelle 'Informazioni personali'...mi farebbe molto piacere :-)
RispondiEliminaPer partecipare al contest non saprei per la semplice ragione che la mia è una ricetta copiata...l'originale è del blog 'FragoleaMerenda' e quindi...casomai avessi qualcosa di personale da proporre allora ben volentieri! Comincio a pensarci.
PS
Grazie per la disponibilità e la gentilezza :-)
So che avrei molto da imparare in fatto di dolci, ne faccio pochi e mi astengo pure dal commentare quelli degli altri proprio per consapevolezza dei miei limiti, ma qui posso sfogarmi: che bello, una fantastica ricetta salata!!! Complimenti a te (inteso come coppia) per citazione ed esecuzione e a Sabrine per l'idea. Come dice Virò assolutamente consolatoria rispetto alla realtà del quotidiano.
RispondiEliminaMi raccontava una signora che quasi ogni domenica pomeriggio veste a festa l'intera famiglia per andare tutti insieme al centro commerciale. Esprimeva nel racconto la gioia del tempo libero condiviso, l'importanza di un rituale che fa sentire la famiiglia compatta, ma il suo vero orgoglio stava nell'unità di coppia, a dispetto degli amici del marito che invece trascorrono la domenica allo stadio o al bar e che si vergognano a prendere per mano i bambini. Siamo tristissimi figli del nostro tempo...
Sono molto contento di vederti qui a contribuire con la tua opinione in merito :-)
RispondiEliminaPer il resto notavo che il fil rouge del post non si è affatto discostato da considerazioni tutto sommato più venate dalla tristezza di constatazioni sul campo che da semplici e distaccate critiche. La cosa mi rincuora parecchio, credimi.
Grazie mille per tutto.
PS
Sono sicuro che per questi muffin troverai la tua versione golosa nipponica ;-P
Gambetto ma sei impazzito? Non provocare Acquaviva su queste cose: poi mi irrora la cipolla di Tropea con il sakè, mi fa marinare l'indivia nella soia e mi ricopre i muffin di alghe...
RispondiEliminaVa bene la contaminazione, l'apertura al diverso, la fusion ma questi muffin sono belli così: profumati di Mediterraneo!
Beh forse per i muffin alle alghe un pensierino quasi quasi ahahaha
RispondiEliminaGambetto tu sì che mi capisci...
RispondiElimina:-))
RispondiEliminaCaro Mario, grottesco, ma purtroppo veritiero ritratto dell'italiano medio, sarà per questo che nei mega centri commerciali ci vado il meno possibile e potendo durante la settimana in orari imrobabili, non per snobbaggine ( si dice??!!), ma perchè a volte certe scene mi deprimono!
RispondiEliminaPassiamo oltre, a questi spettacolari muffins, questi si che tirano su il morale, altra ricetta super azzeccata!!a presto
@Milla
RispondiEliminaAnche io, fatta eccezione per eventuali esigenze contingenti, sono del partito della contro-ora o comunque per scelte impopolari in modo da non dover affrontare fiumane di persone.
Vado agli outlet all'aperto quando piove e fa freddo, nei grandi centri commerciali al chiuso quando ci sono le prime giornate belle e tutti si riversano all'aria aperta o se posso in orari in cui tutti sono a magnà :-P per cui io approfitto dell'ora 'libera' per eventuali raid indolori hihihi :-)
hahaha!!! Io odio i centri commerciali... anche i supermercati se è per questo... se non fosse che costano decisamente troppo vivrei solo di mercati e botteguccie! Complimenti per i tuoi muffins!
RispondiEliminaNon potevi fare un quadro migliore degli strani bipedi che imperversano e fanno passerella ai centri commerciali il fine settimana... anche noi si è sempre notato la stessa cosa, e dire che qui da noi se levi l'Etrusco devi quantomeno andare a Perugia o Siena per trovarne altri.... eppure anche il "piccolo Etrusco" è preso d'assalto da famiglie "reality"
RispondiEliminaEvito, come la peste, di andarci il fine settimana! Preferisco andare all'orario della casalinga (la mattina presto) o all'ora di pranzo (quando anche la casalinga sta a casa a cucinare)rigorosamente dal lunedì al venerdì!
la ricetta dei muffins non posso non segnarmela... ha tutti gli ingredienti che garbano a me! Buon fine settimana Laura
@iana
RispondiEliminaGrazie mille
PS
Per mercati e piccole botteghe non sai quanto hai ragione ;-)
@Lauradv
Ciao Laura. Per qualche secondo guardavo "Lauradv", leggevo "bipede" ma non vedevo "Antro...."...piccolo smarrimento per poi capire che eri tu nella schiettezza del commento e per la solita verve che metti nelle considerazioni.
Quando posso cerco di fare come te e cioè di usare la contro-ora che è la cosa che mi 'garba' di più ehehehe
Mi piace toscanizzarmi ;-)