giovedì 16 giugno 2011

Gente del Fud


Sono lento, molto lento per certe cose.
Volutamente ho fatto passare un pò di tempo prima di mettere su carta gli appunti mentali presi nel corso dell'evento "Gente del Fud", alla ricerca di una valutazione che non avesse un valore emotivo transitorio ma che fosse invece improntato ad una continuità non solo affettiva che potesse acquisire poi un valore nel tempo senza perdersi banalmente con il passare dei giorni.
C'è da dire che inizialmente ed in totale cattiva fede pensavo che avrei scritto di questo fine settimana insieme alla Garofalo dividendo l'esperienza (sulla carta) formale con l'azienda madrina dell'iniziativa da quella più direttamente personale che invece mi vedeva per la prima volta allo scoperto con tanti appassionati che come me frequentano quotidianamente il mondo del food. Niente di più errato.
Io che conosco bene le feste di paese di provincia mi aspettavo tra l'altro che tanti bloggers insieme fornissero involontariamente la scenografia per la più classica delle celebrazioni di una certa piccola provincia, quella cioè del Santo Patrono. Suppongo l'abbiate presente tutti. Le luminarie per abbagliare, la preparazione silente ma frenetica dei giorni precedenti, chi si sbottona dicendo già che parteciperà e dove lo troveremo lungo il percorso, le vie che si riempiono di bancarelle di ogni tipo offrendo occasioni di aggregazione massive alternative, gli ospiti di rilievo che simuleranno una popolare semplicità, la scelta del vestito della Domenica per non sfigurare alla sfilata, poi la prova muscolare del giorno di festa. Il Santo portato a spalla, il sacrificio fisico di alcuni dello staff per l'inconscia devozione dei più, un atto di fede che si scioglie nel più pagano dei riti che vuole tutti in tiro, tutti a portata di occhi, tutti ad applaudire con le 'panze' piene e gli occhi lucidi, tutti coinvolti, rossi in viso, rapiti, entusiasti...
Finita la festa, ritirati i regali dell'occasione, posato il Santo sull'altare, nell'aria solitamente restano soltanto i chiacchiericci gossippari, gli sguardi ricambiati di stima e quelli più indagatori che non mancano mai, il sorriso di chi si (ri)conosce a distanza, un certo bagasciume (culturale) che fa sempre colore e le promesse di fine estate con gli indirizzi scritti freschi freschi davanti ad un bar sul mare con qualche progetto che rimane però in secondo piano.
Non è andata così nemmeno per questo, aspetti similari di certo si sono visti anche se solo in sordina, la differenza l'ha fatta fortunatamente il Santo Patrono anzi andando più nel dettaglio, il parroco che guidava il ritrovo dei presunti fedeli. Il curato di provincia solitamente per appuntamenti del genere veste tutti i paramenti d'occasione quelli che mettono soggezione e sottolineano la gerarchia, che creano il distacco con il comune volgo ma che sono quasi imprescindibili nella scenografia che vuole tutti a rivestire un ruolo predestinato da tempo. Questa volta il prete si è presentato invece 'spogliato', ha deposto (se mai le ha avute in certi ambiti...) le armi della forma ed in bermuda, infradito e t-shirt ha guardato le persone in faccia.
Colpo ad effetto da marketing avanzato studiato in qualche università privata a pagamento?...macchè si è presentato con la sua famiglia. Questo uno dei veri punti di rottura.
Ora non è che un parroco spogliato faccia notizia oggi, la verà novità invece è stata quella di non proporre una fede commerciale dogmatica, accettabile in base ad un concreto do-ut-des quanto la condivisione di un progetto, di un piccolo grande sogno, dove il curato ha il merito di metterci per intero la propria faccia.
Il carisma è una dote che di certo non manca al nostro parroco ma quello che ha fatto presa su di me è la scelta di non vendere niente, piuttosto ha illustrato come una convergenza di contenuti di grande respiro professionale potesse avere per discriminante di scelta una certa sensibilità piuttosto che la constatazione commerciale, un approccio emozionale da condividere, una onestà intellettuale di fondo che alla fine disegna in modo netto la Gente del Fud, persone dai dialetti differenti ma che scelgono la qualità, non facendo pesare il proprio lavoro, non vivendo il proprio ruolo come una competizione ma partecipando con la semplicità di un sorriso e di una stretta di mano, che è la stessa con la quale siamo stati accolti noi.
Per carità anche il curato avrà i suoi difetti, ma di certo difficilmente prima mi era capitato di sentirmi orgoglioso di una iniziativa similare, seguendo la scia di un disegno che è ben più di una chimera, dove la garanzia non l'ho avuta da una partnership altrettando importante o dal cadeau tecnologico che mi ha lasciato ad occhi pallati per più di una decina di minuti quanto da quella famiglia (quella personale e quella professionale...ognuno con il proprio ruolo) che erano un tutt'uno con questo progetto di rete neuronale della qualità, tutt'ora in fase di gestazione ma molto presto realtà.
Di mio sono per natura abbastanza freddo ma quando trovo persone con una identità famigliare ed etica ben precisa, che scommettono su qualcosa che è difficilmente valutabile in prospettiva, che sostengono le proprie intuizioni con passione e competenza, che ironizzano con intelligenza, concreti ed 'al dente' quanto basta senza mai risultare ne pesanti ne invadenti, proprio come la pasta buona che in un primo piatto di eccellenza si fa notare quel tanto che basta per evidenziare le note di pregio del condimento, esaltando l'insieme, non prevaricando, fornendo un denominatore comune di qualità...allora la scelta non è difficile.
Non penso in tutta onestà che il progetto sia così immediato ma quale processione con un Santo a spalla lo è. La garanzia per quanto mi riguarda è quel curato in bermuda con in braccio i figli e l'occhio di conferma rivolto alla moglie, appassionato della vità e della qualità a rappresentare come nessun ritrattista saprebbe mai fare...un ragazzo del Fud con tanta voglia di lasciare una bella impronta in quello che crede...
In questa combriccola apparentemente di insani...io ci sono.

PS
Ancora grazie a tutti quelli che hanno lavorato nel week-end per noi :)