martedì 8 febbraio 2011

Panettoncino Muffin














Sabato mattina. Fa freddo. Il termometro segna +2 e per me è decisamente sufficiente visto il grado di umidità presente nell'aria. Fuori ancora buio, piove, sarà una lunga giornata. Mentre in cucina sovrappensiero butto giù in modo rustico una colazione più che abbondante, scrollo gli ultimi brividi appoggiato al termosifone.
Tento persino di fare mente locale su alcune questioni importanti perchè a quell'ora il fisico tarda a rispondere ma la mente approfitta dell'atmosfera irreale per portarsi avanti con qualche riflessione lasciata la sera prima ancora allo stadio potenziale.
Non so mai quanto le linee guida immaginate in quei momenti saranno soluzioni alla luce del sole ma l'oblio del silenzio e la luce chimerica di una lampada a risparmio energetico appena accesa in cucina certamente le fa dispiegare senza problemi, almeno per me.
Mi piace che anche le briciole dei muffins nel cadere a terra facciano rumore, piacerà un pò meno alla mia ragazza quando si accorgerà che non sono riuscito a cancellare del tutto le prove di una colazione fatta non sul tavolo ma abbracciato ad un calorifero. Una caxxiata non me la leva nessuno, lo so. Tra me e me sorrido placido al solo pensiero di quando verrò inesorabilmente scoperto dalla mia lei, profiler-investigativa di indubbia esperienza quando si tratta del sottoscritto.
Alle 5:48 vibra il telefonino sulla mensola. Mi arriva un sms con il seguente testo:"Se non è troppo tardi ci sono. Fammi sapere solo dove e quando. A dopo.".
Nel semibuio della casa prolungo quel sorriso lento dato dal certo pronostico del "cazziatun" tramutandolo in uno più impulsivo, acceso dalla constatazione che siamo in due in quel momento ad essere svegli, entrambi già mentalmente aggressivi nei confronti di un giorno che si preannuncia grigio per colori e tempo ma che a ben vedere poco influisce sulla sfera intenzionale, visto che adesso ho anche chi mi accompagna al mercato.
Rispondo all'sms, mi levo dal viso una barba di una settimana, magari potessi fare così anche con la stanchezza accumulata, poi doccia bollente e via sono già fuori casa con il cappellino verde in testa.
Passo a prendere l'amico, innocente testimonial della mia follia da week-end alle 7:00 in punto, non un minuto oltre. Per lui è la prima volta, certamente non ad andare al mercato, ma con me si. Ci conosciamo da poco ma ad onor del vero ad occhio almeno, ci siamo capiti da subito.
I vetri della macchina si appannano costantemente. Non conosco le abitudini del mio nuovo compagno di 'viaggio' e quindi cerco di essere attento a non aggravare un contesto climatico che non è dei migliori per una missione similare.
Toppo da subito aprendo l'aria fredda sul parabrezza evitando accuratamente quella calda avendo riscontrato che in molti la soffrono. Quando mi accorgo che lui fa eccezione rimedio subito alla paresi che gli stavo procurando ad altezza fronte.
Io avevo la visiera del cappellino a proteggermi lui solo l'educazione per non avermelo accennato.
Venti minuti dopo siamo anche al mercato. Un bel parcheggio creativo in verso contrario al senso di marcia (in quel lato della strada), sulle striscie pedonali per di più, contribuisce a versare fango sulla figura del napoletano alla guida.
Oramai siamo in ballo no?!
I vigili a quell'ora non sono operativi in zona e quindi mi concedo un tocco di 'parking-art' urbanistico. Passiamo quindi all'azione.
Anche lui come me, passo veloce, niente ombrello malgrado la pioggerellina costante, deciso nell'acquisto senza tentennamenti, nessun foglietto tutto annotato mentalmente. Saltiamo in men che non si dica da un banco all'altro.
Le buste nelle mani quasi non si contano più.
Usciamo dal mercato velocemente. Panetteria e poi un bar rinomato per i suoi ottimi lievitati dove entrambi ne acquistiamo qualcuno per i rispettivi famigliari, nulla altro. Noi invece nemmeno un caffè, ligi alle nostre abitudini casalinghe siamo abbastanza simili da risultare involontariamente quasi 'scontrosi' nel contesto rilassato e caldo del bar-pasticceria. In realtà non è voluto, è forse solo la conseguenza di mantenere regolarmente un atteggiamento 'critico' verso le offerte gastronomiche commerciali non certo una disposizione umorale che invece è delle migliori.
Un paio di minuti dopo siamo di nuovo in auto.
Le mie intemperanze da regno delle due sicilie, leggasi alla voce fretta sistematica nemmeno fossi un camorrista latitante, parcheggio scugnizzo, guida con commenti coloriti (all'occorrenza anche in dialetto), al modo spiccio e poco ricercato con il quale ho 'accompagnato' il mio amico, non sono sulla carta un bel biglietto da visita eppure non scorgo mai sul suo viso uno sguardo di insofferenza o ancor peggio di giudizio.
Che si sia sedato volutamente prima o l'ottima impressione che mi aveva fatto in precedenti occasioni anche se mai così diretta e così da vicino aggiungerei, adesso prende corpo concretamente?
Parliamo in modo tranquillo di tutto, con consapevolezza e senza grossi tagli formali, anzi. Con la stessa versatilità chiudiamo la mattina insieme passando prima in una ben fornita norcineria, facciamo poi rifornimento alla pompa di benzina dove c'è la gestrice di cui già vi ho parlato un pò di tempo fa ed infine un rapido salto ad un supermercato per chiudere il cerchio degli acquisti.
Alle 9:30 o giù di li eravamo rispettivamente entrambi a casa ognuno calato nelle rispettive quotidianetà e nei diversi impegni.
Dimenticavo, proprio come un buon amico non si è presentato nemmeno a mani vuote ma con dei dolcetti che aveva preparato la sera prima da farmi provare e regalandomi aggiuntivamente anche delle confezioni di pasta.

Qualcuno a questo punto si sta chiedendo il perchè vi racconti queste tre ore circa non essendoci risvolti o situazioni degne di nota apparentemente?
Semplice. Non mi lascio avvicinare facilmente dalle persone, questo a prescindere dal contesto dove mi trovo, per questioni caratteriali e non certo per ego del quale non difetto in alcun modo. Dicessi per timidezza sai quanti vaffa che pioverebbero e quindi non lo dico :P
Di fatto questa è la seconda volta che avviene con qualcuno incrociato tramite blog e l'andata al mercato insieme è stato solo un buon pretesto per raffrontarsi meglio, raccontando di se anche attraverso una spesa da fare. La cucina come mezzo di comunicazione ha una valenza soprattutto personale, avere la possibilità di usarla per posare una prima pietra su un percorso di amicizia è davvero un regalo inaspettato del quale fare tesoro :) senza aggettivarlo in modo più esplicito che invece mi puzza sempre di buonismo.
L'amico in questione non è difficile da individuare, soprattutto spulciando nel 'gruppo alienati che non dorme mai' ed a dire il vero nemmeno è del tutto importante se non forse per il fatto che anche voi possiate preoccuparvi per lui e fare vostra la domanda che più volte la mia ragazza mi ha posto:
"Ma ha capito bene che razza di psicopatico sei?!" :P

Se non avete capito chi è allora qui troverete il link al suo blog, al racconto con i suoi occhi di quella mattina e come sempre ad una delle sue preparazioni mai prive di spunti o considerazioni rilevanti :)
Anche alla voce 'dolcetti' regalati trovere il link al suo ottimo dessert :P

Passiamo ora alla ricetta.
Di nuovo sotto il cielo non trovere nulla (almeno, per oggi, qui) al massimo qualche considerazione dalla quale trarre spunto.
Il panettoncino preparato dalla mia ragazza è infatti la dimostrazione di come l'aspetto della 'pezzatura' in cucina abbia il suo peso e di come possa anche parzialmente cambiare l'approccio ad una stessa preparazione.
Parliamo infatti di un impasto per muffin cotto in uno stampo per minipanettone. Ed allora, cosa varia rispetto alle miniporzioni da muffin appunto?
Io direi se non proprio tutto, molto. Iniziamo dal valutare la consistenza. La cottura prolungata del panettoncino consente in superficie di avere una crosticina croccantella, una accennata biscottatura che contrasta in modo decisamente goloso con la restante parte morbida sul top data dalla crescita in forno. Se guardate la foto dall'alto vedrete proprio come la lievitazione dia sulla cupola l'aspetto tipico del panettoncino nel cambio di consistenza pur senza aver fatto dei tagli mirati.
Provvedendo la prossima volta ad una copertura con glassa e granella di zucchero l'inganno 'visivo' sarà certamente maggiore.
Indipendentemente dal tipo di aggiunte (nel nostro caso gocce di cioccolata fondente) c'è da dire che il fatto che si consumi tagliando le fette proprio come un panettone (è carino anche l'effetto che fanno una volta servite) il panettoncino ha una notevole durata contrastando per l'ovvia dimensione e per la cupola qui meno porosa appunto la naturale disidratazione. Insomma dopo una settimana le ultime due fette avevano ancora una notevolissima dignità. Io le avrei mangiate anche secche da tombino-umano quale sono ed invece sono rimasto letteralmente sorpreso della 'riuscita'.
Probabilmente in termini di farcia, oltre alle su citate gocce di fondente, proverei dell'uvetta o frutta secca rigorosamente ridotta non più grande di un pinolo in modo da limitare al massimo la resistenza dell'impasto alla sua crescita in lievitazione, provvedendo aggiuntivamente anche a delle aromatizzazioni più spinte.
Detto ciò il panettoncino preparato dalla mia ragazza è stato davvero una bella sorpresa della quale a breve proveremo altre declinazioni.
Per chi è molto più scaltro di noi con il frosting mi sa che è possibile arrivare a dei risultati davvero molto carini.
Il panettone vero è tutta una altra cosa...ma questo merita se non altro perchè disattende in modo positivo tutte le attese "standard" da muffin :) semplicemente cambiando 'pezzatura'.
A seguire la ricetta eseguita dalla mia ragazza in uno stampo al silicone per mini-panettone :

Panettoncino Muffin
- 3 uova (Codice 0);
- mezzo vasetto (da yogurt) di olio di semi di arachidi;
- 1 vasetto di yogurt bianco (è stato usato il Muller);
- 2 vasetti di zucchero;
- 3 vasetti di farina 00;
- 1 cucchiaino di estratto naturale di vaniglia;
- 1 bustina di lievito per dolci;
- La scorza di mezzo limone ridotta a pezzettini minuscoli;
- Gocce di cioccolato fondente a volontà;

Preparazione
Si accende il forno a 180°, si prepara lo stampo da panettoncino oleandolo leggermente pur essendo di silicone.
Si mescola tutto nell'ordine indicato, in modo graduale, fino al completo assorbimento dell'ingrediente e si versa poi il composto nello stampo fino a raggiungere i 2/3 di altezza. Si inforna per 75' minuti abbondanti coprendo con carta d'alluminio qualora dovesse colorarsi troppo in superficie.