sabato 23 settembre 2017

Cavatelli a'rrunkuni



Questa estate mi è stato fin troppo chiaro. Da grande vorrei essere...un cacciatore di nuvole. 
"...ne è arrivato un altro...", dice una voce. 
Di cacciatori ve ne sono fin troppi, quelli di animali e fin anche di acquiloni, la letteratura in merito non sente la mancanza del sottoscritto. In effetti, rimurgino, la parola cacciatore non mi piace. 
In inglese la soluzione è immediata, cloudspotting, 
"...ma perchè regalare l'ennesima definizione all'inglese...al pari dei tatuaggi, le persone scelgono frasi, immagini...sembrano voler dire tanto e poi è il vuoto pneumatico...", sempre la stessa voce che puntualizza in modo oramai fastidioso.
Pescatore...penso...aspetto che la voce si faccia sentire...niente per qualche secondo...poi un "...beh...un pescatore di asterischi c'è...un pescatore di nuvole...non so, è pretenzioso ma davvero ti piace?..." chiudendo in modo quasi accomodante.
Pescatore di nuvole, già, perchè no, poi giustifica il mio stato ebete, quella mancanza di lucidità che raramente alterno a presenza.
La voce non dice nulla, non lo ammetterà mai, anche lei vive di sospensioni, meglio tenersi alla larga, non penso più, lei non mi ascolta, lo prendo per un si e torno ebete a guardare il cielo dalla finestra del reparto psichiatrico dove vivo.