martedì 7 settembre 2010

Taralli al burro e finochietto














Lungomare cittadino in piena estate. Domenica, tardo pomeriggio. Procedo a passo veloce pensando alla funicolare che mi riporterà a breve a casa, lontano da quella morsa di umidità e aria immobile che il mare rende ancor più insopportabile nell'ingannevole prospettiva accarezzata da molti di poter invece godere di una sua leggera brezza.
Marciapiede invaso dalle persone, coppie, gruppetti di ragazzi con gli scooter a far capannelli, carrozzine, gelati sciolti e chiacchiericcio diffuso. La strada ai margini della zona pedonale soffocata nel traffico di chi non ha trovato ancora parcheggio. Visi in-sofferenti per quello status di stallo che in una grande città potrebbe anche non essere del tutto temporaneo.
Sono lì di passaggio, ho altro per la mente in settimana ho un esame e non riesco ad allontanarmi dalle mie abitudini che in quel momento mi vorrebbero insieme agli amici in una stradina a fondo cieco del mio quartiere a discutere di ragazze o di calcio. Avvolto in riflessioni senza contraddittorio attraverso quel fiume in lento movimento, avendo come unico obiettivo quello di non perdere la 'corsa' delle 18. L'abbonamento lo ho...se mi concentro non avrò difficoltà ad essere a casa molto prima delle 19, poi si vedrà.
Motore della mia celerità appunto qualche piccola impazienza solo parzialmente giustificata da un ansia pre-esame.
Ultimo tratto di lungomare poi attraverserò la Villa Comunale e con un paio di scalinate raggiungerò l'agognata funicolare che qualcuno scherzosamente ha ribatezzato tram-a-muro.
Ad un tratto mi sento chiamare. Mi giro non vedo nessuno. Non sarò io. Ancora il mio nome fatto ad alta voce. Non sono l'unico a girarmi poi dal muretto antistante gli scogli metto a fuoco un tipetto che mi sorride. Non posso fare a meno di fermarmi e tutto sommato non mi dispiace. Ci siamo conosciuti durante un tirocinio in una associazione no-profit, è una ragazzo davvero in gamba.
Stranamente è vestito con cura o quantomeno ci ha provato. Si intuisce che ha perso del tempo davanti allo specchio.
Mi abbraccia come se non ci fossimo visti per un lustro, mi vuole bene e lo so ma è più elettrico ed affettuoso del solito. Si gira per un secondo dandomi le spalle come a cercare un consenso invisibile che non individuo, poi torna a guardarmi con aria furba, la sua, quella che mi risulta più familiare appunto, mi fissa ancora per qualche secondo. Ha gli occhi che brillano di luce nera e vivida, mi prende per l'avambraccio e dice sorridendo nervosamente:"...devo presentarti una persona!".
Capisco subito è la ragazza. Stanno insieme da 4 o 5 mesi. Nelle settimane precedenti me ne aveva accennato ma con fare lontano dal suo atteggiamento abbastanza ruvido, oserei azzardare dicendo quasi con modi dolci. A suo modo lo era, anche se di rado.
G. infatti è un ragazzo di strada, cresciuto in un vicolo senza molto sole ne grandi prospettive, alcune 'aperture' quindi le ha sempre centellinate quasi a vergognarsene. Un lusso per certi versi ma è comprensibile.
Guardo meschinamente l'orologio, la funicolare è andata ma ad onor del vero quell'incontro inatteso mi ha messo di buonumore. G. distraerebbe chiunque, è intelligenza e furberia insieme, ingenuità e cattiveria.
Capace di rubare uno scooter in pochi minuti ma anche di un sorriso disarmante di quelli che annullano con un colpo di spugna ogni precedente malizia. Non è un tipo costruito e non potrebbe essere diversamente ma tiene tutti a distanza. Sa di essere capace anche in ciò che non si dovrebbe saper fare e questo è non 'un', ma 'il merito' che gli consente una certa libertà in un quartiere critico che lo avrebbe altrimenti soffocato. Ne è cosciente ed è la sua forza, l'asso nella manica che gli garantisce l'indipendenza da ben altre morse dalle quali non ci si libera mai.
In certi vicoli o si è figli-di-buona-donna, lo si dimostra e con quello si tengono a bada (se si vuole) affiliazioni senza ritorno o si prende a prestito la forza di altri soccombendo però alla rigida legge dell'appartenenza che nega la possibilità di poter decidere, nel bene e nel male, per sempre.
G. è un fiume in piena. Mi presenta la ragazza, lei poche parole di circostanza, lui completamente 'andato' con un sorriso ebete innamorato. Prendiamo un gelato insieme, vuole offrirlo a tutti i costi, non ascolta ragioni. Diamo vita ad un teatrino divertito per entrambi, alla fine cedo in quel gioco di rimandi apparentemente senza fine.
Trascorro una sorridente mezz'oretta seduto sul muretto ad ascoltare due innamorati.
G. mi raccontava di quando aveva trovato il coraggio di farsi vedere dal padre di lei, la mamma già sapeva invece, le ultime domeniche passate insieme a pranzo...e poi le impressioni e tutti quei piccoli episodi strapparisate tipici dell'impaccio di chi si è innamorato cascandoci con tutti i piedi. Ci siamo salutati come persone della stessa famiglia, con G. in ogni caso ci saremmo rivisti durante la settimana.
Li ho lasciati mano nella mano e sono tornato a casa alle 20.30 senza dare tanto peso all'episodio. Eppure qualcosa non mi tornava. A ripensarci era lampante ma avevo sottovalutato la pur evidente contraddizione della faccenda che per qualche motivo avevo erroneamente anche io bollato come "normale" quando non lo era affatto.
Quella sera che mi ha offerto il gelato G. aveva compiuto da poco solo 12 anni (io poco più che maggiorenne).
Ancora oggi, quei due anni passati insieme faccio fatica ad inquadrarli.
Ricordarlo come un ragazzino in affidamento o un 'adulto' al quale ero stato affidato io?


Passiamo ora alla ricetta.
I taralli (biscotti) al burro di Agerola, chiamati anche in modo inesatto freselle (trattasi di versione infatti più ricca per l'aggiunta di burro e semi di finocchietto) fanno parte del mio bagaglio di gusto e sapore, quello più legato appunto ai luoghi dove ho trascorso parte dell'infanzia e dell'adolescenza e dove tutt'ora non manco di fare una scappata quando posso.
Troppi ricordi e troppe sovrapposizioni di immagini non rendono giustizia a questo cibo elementare eppure imprescindibile se pensato abbinato ai pomodori della zona, a poco olio buono, un pizzico di origano e di sale e ad un fiordilatte da lacrime.
Il resto è superfluo.
I taralli al burro sono la lente focale attraverso la quale poter valutare gli accostamenti semplici dell'estate. Dal ruolo secondario, di base appunto fanno rimpiangere il loro carattere solo apparentemente comprimario quando sono sostituiti da fac-simili ricavati da farine troppo raffinate e da pochi grassi fin troppo riciclati.
Li ho rifatti prendendo a riferimento la ricetta di Tinuccia. Chi è passato per il suo blog sa che parlo di una bravissima cuoca capace di impastare a mano quello che la maggior parte di noi affiderebbe ad elettrodomestici modaioli da cucina. Nello studiare queste freselle con piacere cito anche Ornella non da meno nel panorama della blogsfera gastronomica.
PS
Senza saperlo sono state preparate in parallelo (suppongo nello stesso periodo) anche dallo ZioPiero ehehehe
Anche la sua versione è da chapeau. Vi lascio il link per completare degnamente questa panoramica su quello che in fondo per molti è solo pane-secco...fortunatamente non per tutti :P


Taralli al burro e finochietto

Ingredienti:
500 gr. farina 0 (ho utilizzato 250gr. di Rieper gialla e 250 gr. di farina 0 della LoConte)
170 gr. lievito madre;
300 gr. acqua;
10 gr. sale;
15 gr. di semi di finocchietto;
burro quanto basta (Ho usato il burro di Beppino Occelli);

Preparazione:
Per il lievito madre, la mattina che devo usarlo, tre ore prima lo rinfresco* e lo lascio a temperatura ambiente fino a quando non devo impiegarlo.
La base di partenza quindi è il lievito madre appunto con un classico profumo di yogurt (non deve assolutamente avere note acidule al naso), sciolto nella totalità dell'acqua (leggermente tiepida) e miscelato in una ampia ciotola di vetro con la farina al fine di ottenere un impasto abbastanza morbido (uso una forchetta solitamente all'inizio) impastato per 30' almeno con l'aggiunta alla fine dei semi di finocchio e del sale.
Terminata questa fase si forma una pagnotta e la si lascia lievitare per un'ora circa coperta da un canovaccio inumidito e strizzato molto bene (in inverno occorrerà certamente almeno il doppio del tempo).
Dopo procedo alla formatura in questo modo (ricopio in pieno i passi descritti da Tinuccia eliminando i dettagli in termini di misura in quanto ho proceduto ad occhio ed aggiungendo la variante personale. Per le foto della formatura rifarsi al suo dettagliatissimo post)

Formatura:
1 )Fare delle palline, schiacciarle e tirare i lembi facendole diventare di forma rettangolare.
2) Spalmare sul rettangolo una inezia di burro. E'importante non esagerare. Il burro va solo avvertito come nota e non deve in alcun modo essere predominante al palato. Ad un primo morso non si deve mai sentire, è questo quello che io reputo il piccolo segreto di questa semplice fresella.
3)Arrotolare il rettangolo su se stesso dando vita ad un filoncino che continuerete ad arrotolare formando un “serpentello”.
4)Attorcigliare il cordone di pasta stando attenti a lasciare un buco all’estremità dal quale farete passare il lembo inferiore, formerete così un anello il cui buco centrale avrà almeno un 5cm di diametro.

Posizionare i taralli nelle teglie su carta forno, coprirle con canovacci inumiditi e strizzatissimi e lasciare lievitare per circa 6-7 ore, questo logicamente varierà in base alla forza del vostro lievito madre ed alla temperatura dell'ambiente.

Cottura:
In forno statico per 30 minuti, i primi 10 minuti a 200 C°, i secondi 20 minuti a 180 C°. Come dice anche Tinuccia ogni forno ha caratteristiche proprie, l'importante è far terminare la prima cottura quando le freselle saranno leggermente dorate.
Lasciare raffreddare.
A questo punto tagliare i taralli in due in senso longitudinale dando vita così al doppio dei pezzi.
Ho tostato le freselle a 180C° una decina di minuti forse più con la parte interna rivolta verso l'alto.


*"Fresco di rinfresco" per me vuol dire che sono al terzo rinfresco consecutivo. Supponiamo cioè che voglia preparare il pane il Sabato(infornarlo intendo).
Il Mercoledì sera faccio il primo rinfresco al lievito e lo metto in frigo.
Il Giovedì sera faccio il secondo rinfresco al lievito e lo metto in frigo.
Il Venerdì faccio il terzo rinfresco ed invece di riporre il lievito nel frigo lo lascio a temperatura ambiente per tre ore dopodichè lo uso per l'impasto che metto a lievitare tutta la notte (sempre in frigo) e che uso il giorno dopo (Sabato)per preparare il pane.
















31 commenti:

  1. un saluto veloce dalla umida Venezia
    ciaoooo

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  2. Devo dire che cominciavo a preoccuparmi, tutte queste settimane senza notizie di Gambetto... Bentornato!!!!
    E alla grande anche... nei tuoi post trovo sempre dei racconti con un valore umano aggiunto inestimabile...
    Ecco dunque quali erano gli esperimenti col il LM.
    Buon proseguimento di settimana!

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  3. che bello il tuo blog!
    complimenti
    ciao
    cristina

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  4. OHHHHH Ben tortato Gambetto, mi mancano i tuoi commenti e i racconti (e anche le ricette ovvio...)..Belle le friselle ma...off limits per me. Chissa se vengono gluten free..ma...

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  5. Al rientro dalle vacanze, per serene e rilassanti che possano essere state, il profumo di casa propria ha un effetto benefico... e così il proprio letto, le proprie abitudini, i ritmi consuetudinari...

    Tra i gesti ritrovati accendere il pc e venire qui...incontrare la magia di un dodicenne che potrebbe rubare uno scooter in pochi minuti e che invece si innamora, sorridere alla lite su chi debba pagare il gelato, consapevole che per un bambino in affido ogni piccola certezza è un grande traguardo.

    E poi strepitosi i taralli profumati: il mio lievito madre dorme nel congelatore: potrei provare a svegliarlo, proporgli la ricetta e vedere come reagisce...

    In ogni caso...bentornato!

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  6. Per tutti.
    Un pò per scelta un pò per esigenza ma sono stato lontano dal mio sitarello e dai vostri blog per ritrovare (anche) una sana distanza da certi strumenti. Recupererò con ancora maggior piacere visto che ad occhio siete tornati tutti belli carichi! ehehehehe :PPP

    @Paolo
    Benritrovato a te. L'antiruggine mi sa che è fondamentale vero?! :P
    PS
    Non è che tra i tavoli dalle tue parti si è fatto vivo anche Ghezzi...quello di Blob per intenderci a Venezia in questo periodo per il festival?! :PPP

    @Nanninanni
    Oh grazie a te come sempre. Nemmeno a farlo a posta ad ora di pranzo mi sono perso nel tuo bellissimo post sul plumcake. Sai che non lo dico tanto per dire ma mi è piaciuto proprio tanto l'approccio oltre che la realizzazione ;)
    Bentrovato! :)))

    @Cristina
    Graziemille :)))

    @Glu.fri cosas varias sin gluten
    Bentrovata a te innanzitutto.
    Il verbo bentrovare è abusato in questo post ma è davvero sentito :)
    In quanto a me...non vorrei dire ancora nulla ma mi sa che i prossimi post sono tutti gluten-free...ehehhehehe
    Contento che tu ci sia, davvero :)

    @Virò
    Ehehehehe
    A te che dire invece...Bentornata, bentornata ed ancora benritrovata
    Grazie come sempre ed a presto :)))))

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  7. Hai capito quant'è bravo 'sto Gambetto???? E chi se lo poteva immaginare????? Ahahahahahahah... COMPLIMENTI!!!!!!
    Grazie ed un abbraccio,
    Ornella

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  8. @Ornella
    Devo proprio essere sincero...nemmeno io pensavo che mi venissero così buone!! ahahhahahah
    Grazie a te!! :))))

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  9. Sorrido leggendo " passiamo ora alla ricetta". Scrivendo ci butti sempre in un mondo dove facilemnte sai aprire porte e porticine facendoci vedere i personaggi e le situazioni col tuo sentire e poi, d'improvviso... SLAM! La porta si chiude e "passiamo ora alla ricetta", così come niente fosse. Ma se noto "il risveglio" e perchè in qualche modo mi avevi acchiappato scrivendo. Ma te l'ho già detto... son banale, lo so!
    Veniamo ora alla ricetta :))))... ho tutte le intenzioni di fare pace col lievito di birra e visto che hai attinto da cotante fonti preleverò questo distillato nel caso voglia farle!

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  10. Ah, come è bello ritrovare le proprie certezze. Meno male che sei tornato, cominciavo a vacillare... ;-))
    Sono a Milano in una bigia giornata praticamente autunnale e con questo post mi hai portato a Napoli

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  11. Mario, bellissimi!!! Grazie per esserti fidato di me:)Non ho mai mangiato i taralli al burro di Agerola, devo rimediare seguendo i tuoi accorgimenti. Complimenti anche per lo stile che caratterizza i tuoi racconti...ho letto tutto d'un fiato!!!

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  12. Conosco benissimo le freselle che amo a dismisura (anche da noi sono un pilastro del mangiar bene), ma i taralli al burro no e nemmeno riesco ad inquadrarli: sono più friabili e meno "callosi"?
    Ben ritrovati :D

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  13. ben tornato, passato bene le vacanze? Io non sono esperto di taralli, anzi per nulla, ma mi diverte molto la tua ricetta, incredibile gli incontri che si fanno e i casi della vita

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  14. Incantata dal tuo meraviglioso racconto e ammirata per la tua bellissima ricetta, bravissimo. Ho da poco iniziato il mio blog ma mi dispiace non aver partecipato alla raccolta di Nonna Papera, il mio primo amatissimo libro di cucina..nel tempo ne ho ricomprate altre 3 copie. La prima edizione ed una copia per ciascuno dei miei figli. Piacere di averti trovato Simona

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  15. Tutto sommato il piccolo grande G. ti ha distolto per un po', con il suo amore, dal pernsiero dell'esame, direi che non è male!
    Complimenti per la realizzazione, i tarallo sono semplicemente favolosi!
    P.S. Bentornato Gambetto!

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  16. si ci vuole l'antiruggine hai ragione.
    Dalle cucine la sala non si vede...di Ghezzi non mi è arrivata voce...o però che in albergo c'è catherine deneuve

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  17. @(parentesiculinaria)
    Ma che banale e banale! Grazie davvero per le cose molto carine scritte, davvero...
    Passando invece alla ricetta invece facci sapere i risultati di questa pace con il lievito di birra! ehehehehe :PPP
    Penso che ne valga la pena andare d'accordo con i lieviti danno belle soddisfazioni :))

    @Lydia
    Veramente sono io che vacillo "vestito in un tubino"...ti dice niente la cosa?! :P ahahahahahahaha
    Bentrovata :)

    @Tinuccia
    Ecco. Se non ci fossi stata tu nemmeno questi taralli nel mio forno ci sarebbero stati...quindi il GRAZIE è di dovere ma soprattutto di piacere nel conoscerti.
    Non dico altro spero solo che altre cosine adocchiate nel tuo blog mi vengano altrettanto bene....:PPPP

    @Milena
    Assolutamente si. Sono leggermente più friabili. La cosa che mi piace di questi taralli è proprio quando li bagni velocemente sotto l'acqua per poi coprirli di pomodori, olio, basilico e poca cipolla di Tropea...
    Insieme al fiordilatte vanno via che è un piacere perchè completano al palato ma senza perdere il loro ruolo principale che è quello di essere una 'base' appunto.
    Considera che quando mi avanzavano quelli comprati (prima che li facessi io) perchè in giro ci sono comunque dei panifici che ne producono di ottimi, li sbriciolo e li uso per i crumble salati 'improvvisati' in quanto arricchiscono e arrotondano i sapori senza aggiungere un eccessiva 'aridità'.
    Benritrovata a te! :))))

    @Gunther
    Bentrovato anche a te!
    La vacanza ok, mare e lontananza dal PC hanno contribuito decisamente a farmi riposare :))
    Per i taralli mai dire mai...prima o poi te li troverai davanti ed allora potrai sempre dire la tua, no?! ;PPPP ehehehhehe

    @Le pellegrine Artusi ha detto...
    La raccolta di NonnaPapera è davvero un déjà-vu gastronomico confortante. Rispetto alle raccolte di ricette odierne è
    decisamente scevro da tante sovrastrutture pseudo filosofiche di cuochi divi :P
    Schietto e diretto quanto basta per farlo entrare nei cuori di parecchi di noi!
    Simona sono davvero contento di averti trovato.

    @Tania
    Hai perfettamente ragione Tania, G. all'epoca mi ha distolto l'attenzione dalle preoccupazioni del momento...oggi invece a ben riguardare molti episodi l'ho "elaborato" come una piccola lezione di vita che mi ha restituito in alcuni casi un maggior equilibrio nel valutare situazioni o problematiche.
    Insomma si riesce a far tesoro anche di quello che in un primo momento non valutiamo come tale :PP
    Grazie per i taralli, davvero! :)))

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  18. @Paolo
    Ah ah...lo sapevo che qualche vip dalle parti tue c'era...era inevitabile ;)
    Tra un passata di antiruggine e l'altra non oso immaginare alla fatica ma anche ai capolavori che quotidianamente approntate in cucina!
    Un saluto affettuoso e buonissima giornata ;)

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  19. Gambetto, sono di nuovo qua, colpa tua però! Innanzitutto ti voglio ringraziare per il commento, sei sempre così gentile! Dicevo, è colpa tua che hai parlato di quell'olietto, pensi di postarlo? Non avendolo assaggiato non mi voglio azzardare perché non saprei in che misura aggiungere i vari ingredienti insomma, spero di ritrovarlo qui!

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  20. Tania, non so se lo posto certamente ne faccio una foto e te la giro con qualche maggior dettaglio circa le proporzioni.
    Considera che con la mia ragazza abbiamo proceduto ad occhio basandoci sul ricordo "fotografico" della bottiglia che ci hanno messo sul tavolo in quell'occasione...valutando appundo ad occhio anche noi a seguire i quantitativi.
    Grazie come sempre ed a prestissimo :)))

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  21. "Un pò per scelta un pò per esigenza ma sono stato lontano dal mio sitarello e dai vostri blog per ritrovare (anche) una sana distanza da certi strumenti"

    ecco.
    E mo' che glielo dice a quelli di chi l'ha visto, che si voleva solo disintossicare dalle sue amiche?????
    e soprattutto: come pensi di svangartela, questa???? :-) :-) :-)
    bentornatoooooooooooooo !!!
    ale

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  22. Grazie: ho imparato una cosa nuova!
    Le freselle fanno parte della nia tradizione culinaria, ma questi taralli al burro per me sono ua'assoluta novità e cerco di immaginarne la specificità :)

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  23. ...i tuoi racconti sono poesia, leggera e profonda nello stesso momento, armonia di sentimenti ed emozioni che riesci a trasmettermi ogni volta che ti leggo. Grazie, come sempre. :)

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  24. Quando ieri ho letto questa risposta (non sempre le leggo, ma se so che sono discorsive e ho tempo ci torno volentierissimo sopra) sghignazzavo tra me e me perchè "qualcosa" di là stava lievitando. Non ho detto nulla per evitare l'effetto banfata, ma ora posso dirlo (e l'ho pure postato!): ho fatto paceee!! Son di un contento...

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  25. @Alessandra (raravis)
    Leggevo il commento e pur non essendoci un evidente legame diretto ridevo pensando alla canzone di Giorgio Gaber "La Strana Famiglia"...non so se la ricordi...perchè mi è tornato in mente lo ZioEvaristo ed il suo parentame:
    "I miei genitori due vecchi intronati
    per mezz'ora si sono insultati
    a "C'eravamo tanto amati",
    dalla vergogna lo zio Evaristo
    si era nascosto, povero Cristo,
    lo han già segnalato a "Chi l'ha visto?"...
    .
    .
    ".
    Sorry per la divagazione da non-sense :P
    Tornando a noi invece...hai ragione...mi dovevo disintossicare ma solo della schermata del PC ehehehehe
    Pensa che per me vacanza vuol dire non mettere l'orologio al polso. Sono piccole cose lo so...ma fanno bene di tanto in tanto :PPP
    PS
    Sono riuscito a svangarla?!?! ahahahahahaha :PPPPP
    PS2
    Grande Gaber...vero? ;)

    @Milena
    Provale provale vedrai che non ne potrai fare a meno! ;P

    @Lo Ziopiero
    Non so che rispondere, serio. Sono in difficoltà.
    Sono contento che piaccia quello che scrivo e non dico altro perchè sarebbe tutto alquanto banale.
    Però posso esclamare un sentitissimo GRAZIE...un GRAZIE al quadrato ovviamente :PPP
    A presto :))

    @( parentesiculinaria )
    Ah ah...sgnignazzavi alla grande allora!!!! ahahahhahahaha
    Ottimo il tuo pane e complimenti davvero per questa pace da lievitati. Vedrai che soddisfazioni che avrai ;)

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  26. Ovviamente devo ancora leggere tutto il post (ma questo lo sapevi già, vero? :-DDD)

    Mi sa che toccherà riattivare la macchina del tempo, speriamo che impari presto a fare anche i taralli, dopotutto la pastiera ora la sa preparare alla perfezione! :P

    Un bacione a te e a Gambetta!!!

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  27. Ciao Gambetto, complimenti per il blog...è bellissimo!!! questi taralli di primo acchito mi sembravano delle friselle, si assomigliano parecchio, sono più aromatici con il finocchietto!!!...sembrano ottimi, con una buona dose di pomodorini m'inviti a nozze!!! buon Sabato, un bacione :-))

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  28. Bellissima storia... come sempre sai descriverle in maniera avvincente! E' davvero un piacere leggerti :-)))

    *nel frattempo ti rubo i taralli! GNAM! *

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  29. @Luciana
    Grazie mille Luciana. La tua osservazione è più che corretta anche perchè se non si notano i semi di finocchietto ci si accorge della diversità solo assaggiandoli, verificando così gusto e consistenze differenti :))))
    Grazie davvero e buon inizio settimana a te :)))))

    @Muscaria
    A te che dire...posso solo ripetermi dicendo che è bello ritrovarti da queste parti!!! :)))))))))

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  30. Ho appeno scoperto il tuo blog! Ed è veramente meraviglioso con un sacco di ricette che voglio provare al più presto.:))
    Nel frattempo ti seguo!
    Buona domenica e piacere di averti conosciuta
    Barbaraxx

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  31. Il piacere è tutto mio Barbara, grazie davvero :))
    PS
    Scusa il ritardo nel commento ma ho avuto qualche contrattempo in questi giorni :PP

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